L'inchiesta era partita dall'ufficio del procuratore in capo di
Istanbul in relazione al contenuto degli articoli "Lo Stato non fa che
diffondere ed usare la paura", "Proibito fino a nuovo ordine" e
"Ricreando la vita" all'interno del n°30 del nostro giornale pubblicato
nel dicembre 2015 col titolo "Proibire tutto". Alla sentenza si è giunti
dopo quasi un anno di indagini e di udienze.
Con giudizio sommario, ieri il tribunale ha condannato l'editore responsabile del nostro giornale Hüseyin Civan
a 1 anno e 3 mesi di prigione con l'accusa di "procurata propaganda dei
metodi di un'organizzazione terroristica fondati sulla coercizione,
sulla violenza e su minacce tramite la legittimazione o l'apologia o
l'istigazione all'uso di tali metodi".
Come mettevamo in
rilievo negli articoli messi sotto accusa "Lo Stato non riuscirà mai a
mettere in gabbia la passione per la libertà ed il convincimento della
libertà nelle persone".
Come giornale anarchico sappiamo che la vita
libera in cui crediamo si può conquistare solo tramite la lotta, ecco
perchè non smetteremo mai di scrivere ciò in cui crediamo e di farne
diffusione. Continueremo a resistere, ad agire ed a scrivere contro
l'oppressione, contro la repressione, la carcerazione e gli arresti.
(traduzione a cura di AL/fdca - Ufficio Relazioni Internazionali)
„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
per giulio
sabato 31 dicembre 2016
Turchia: condannato a pena detentiva l'editore responsabile del giornale anarchico Meydan
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