ADERISCI AD ALTERNATIVA LIBERTARIA/FdCA

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O SCEGLI NOI O SCEGLI LORO

campagna contro la contenzione meccanica

per giulio

per giulio

martedì 22 dicembre 2009

GIOVEDI 24 DICEMBRE LA MEFITICA CENA ANTINATALIZIA AL PINK

giovedì 24 dicembre
ore 21.00
pressso il circolo "pink" di Verona via scrimiari 7
e partecipate al rito della

CENA ANTINATALIZIA 09

innalzeremo festosi i crocefissi per riscoprire gli antichi radicchi della nostra tradizione


per l'occasione, dopo la preghiera, vi sfameremo con

- antipasti antipatici antiquati
- risotti, pasticci, paste al forno (piatti tutti rigorosamente in lengoa venata)
- a seguire tris di verzure pre-masticate da un asceta mistico di nostra conoscenza
- vellutata di pandoro in salsa agrodolce, come sempre flambè
- vino del vascello pirata
- tovaglioli
a conclusione, i tradizionali balli gutturali della tradizione lappone.
un lieto evento desiderato, promosso e cucinato da:
biblioteca domaschi
circolo pink
la chimica
fornelli ribolliti
nanny christmas
suor dentona
dr. crocy fesso

(non è la solita sbobba. è peggio)

lunedì 21 dicembre 2009

Resoconto corteo anti-repressivo di Udine (19/12/09)

Nonostante le proibitive condizioni atmosferiche al presidio sono intervenute oltre trecento persone a portare la loro fattiva solidarietà agli sgomberati. Questa significativa presenza ha indotto gli organizzatori (CSA e Movimento Studentesco) a svolgere comunque il corteo (nonostante l'assenza praticamente di tutte le delegazioni attese da fuori Udine), il corteo si è snodato per le vie della città e si sta concludendo ora in piazza primo maggio con interventi al microfono e interventi musicali.
Ringraziamo tutti gli intervenuti, (tra gli organismi che hanno aderito: Unione sindacale Italiana, Rifondazione Comunista, Donne in Nero, Aranea...) a questa iniziativa ne seguiranno ben presto delle altre.
Ricordiamo che la manifestazione si propone di protestare contro i livelli inauditi di repressione che si stanno abbattendo sul Friuli.
Nel giro di un mese abbiamo visto:

* la notifica a due studenti maggiorenni del “Marinelli” di un decreto penale di condanna a 15 giorni di arresto (commutati in una multa di 570 euro a testa) per l'occupazione della scuola dell'anno precedente, Per altri 25 di studenti (minorenni all'epoca) la causa è pendente davanti al Tribunale dei minori. Probabilmente è la prima volta che l'occupazione di una scuola provoca una condanna penale, persino alcuni deputati (tra i quali l'ex PM Casson) hanno presentato un'interpellanza parlamentare sull'argomento.

* Il “sequestro preventivo” del Centro Sociale Autogestito a cui sono stati apposti i sigilli. Da notare che le Ferrovie, proprietarie dello stabile, non hanno mai richiesto alcun sequestro che risulta quindi il risultato di un'autonoma iniziativa di Carabinieri e Magistratura. Anche la formula del “sequestro preventivo” di uno spazio occupato è del tutto inedita.

* Denuncia a carico di otto studenti (quasi tutti minorenni) la cui unica colpa era quella di essere presenti ad una riunione del Movimento Studentesco nei locali che venivano sgomberati, gli studenti sono stati identificati, fotografati e pesantemente intimiditi.

Come spesso è successo in passato nel bene e nel male (pensiamo alla nascita della Protezione civile e al “modello Illy”) la nostra Regione anche questa volta si presenta come una sorta di “laboratorio politico” per sperimentare ricette che poi verranno applicate nel resto del Paese.

E' quindi indispensabile che tutti i cittadini si mobilitino con forza contro la svolta autoritaria in atto.

Centro Sociale Autogestito

martedì 15 dicembre 2009

22 ANNI DI AUTOGESTIONE NON SI CANCELLANO CON UNO SGOMBERO!!

Giovedì 10 dicembre 2009 i carabinieri hanno apposto i sigilli al Centro
Sociale Autogestito di Udine, con il pretesto di un “sequestro preventivo”
dell'edificio che non si giustifica in nessun modo sul piano giuridico,
dato che il processo per l'occupazione del Centro Sociale è ancora in corso
e le Ferrovie non hanno mai richiesto alcun sequestro.
È fin troppo chiara la volontà politica di chiudere la bocca ad uno spazio
che da 22 anni lotta per una nuova cultura autogestita ed è sempre stato in
prima fila nella difesa dei diritti delle donne, dei migranti, del
territorio e dell'ambiente (non ultima la battaglia NO TAV), che si è
sempre battuto contro il militarismo ed ogni forma di oppressione.
Carabinieri e Digos hanno agito approfittando della riunione del Movimento
Studentesco e intimidendo pesantemente alcuni studenti che si trovavano nei
locali (e che ora vengono riconvocati in caserma per accertamenti). Non è
il primo tentativo di fermare la protesta studentesca: solo alcuni giorni
fa due studenti del Liceo Marinelli si erano visti recapitare un decreto
penale di condanna per la pacifica occupazione della scuola nell'ambito
delle proteste contro il decreto Gelmini nel 2008. Nonostante l'occupazione
non fosse stata ostacolata dal preside, schieratosi con gli studenti, è
diventata pretesto per una azione repressiva unica in Italia.
Evidentemente Carabinieri e Magistratura di Udine vogliono apparire i
primi della classe nel clima di pesante repressione che si va sviluppando
in tutta Italia fino a configurare una forma sempre più palese di fascismo.
Sembra la messa in pratica del disegno cominciato con la "strategia della
tensione" proprio 40 anni fa con la strage di Stato di piazza Fontana.

E' necessario mobilitarsi più che mai in difesa della libertà di
espressione e di organizzazione.
SABATO 19 DICEMBRE 2009

MANIFESTIAMO TUTT* A UDINE CONTRO SGOMBERI E REPRESSIONE

Ulteriori info presto in questi siti internet:

http://www.info-action.net/

http://www.csascalonuovo.noblogs.org

http://www.zardinsmagnetics.noblogs.org


Centro Sociale Autogestito di Udine

giovedì 10 dicembre 2009

12 DICEMBRE 1969: FATTI E ANTEFATTI

I FATTI

Nel pomeriggio del 12 dicembre 1969 esplodevano 4 bombe. A Milano una faceva strage (16 morti e oltre cento feriti) alla Banca dell’Agricoltura in piazza Fontana. Tre esplodevano a Roma nel sottopassaggio della Banca del Lavoro e presso l’Altare della patria. Un quinto ordigno veniva trovato inesploso nella Banca Commerciale a Milano.

Seguivano, immediatamente e ovunque, centinaia di arresti e perquisizioni ai danni di militanti e sedi del movimento anarchico, della sinistra rivoluzionaria ma anche dei partiti di sinistra. Per quasi tutta la stampa e la televisione, il colpevole della strage è subito l’anarchico Pietro Valpreda.

Nella notte del 15 dicembre, dopo 3 giorni in stato di fermo, nella questura di Milano veniva "suicidato" Giuseppe Pinelli, ferroviere anarchico.

GLI ANTEFATTI

- Il 3 gennaio, vengono fondati i Comitati di salute pubblica allo scopo di proteggere i cittadini dal disordine e dall’illegalità dilagante; dietro vi sono fascisti e figure ambigue, sostenuti da commercianti e professionisti.

- Il 27 febbraio, a Roma, durante la mobilitazione contro la venuta del presidente Usa Nixon, lo studente anarchico Domenico Congedo muore precipitando dalla facoltà di Magistero, durante un assalto fascista. Il 1° marzo, 6 mila poliziotti carabinieri, con mezzi blindati, mettono fine all’occupazione dell’Università.

- Il 9 aprile, a Battipaglia, nel corso di una dura vertenza operaia, la polizia spara sui manifestanti uccidendo l’operaio Carmine Citro e l’insegnante Teresa Ricciardi.

- Il 2 aprile, a Genova, Junio Valerio Borghese, l’ex-comandante della X Mas coinvolto in varie trame eversive, tiene una serie di incontri con alcuni industriali ed esponenti del mondo economico al fine di ottenere finanziamenti per le attività del Fronte Nazionale. Tra i suoi interlocutori risultano i nomi di petrolieri, agenti marittimi, armatori, appartenenti alla nobiltà, nonché dirigenti della Cassa di Risparmio, dell’Ibm e dell’Imi. Successivamente analoghe riunioni si tengono a Biella, a La Spezia e in Lombardia. Consistenti flussi di denaro verso l’estrema destra si erano registrati nei mesi precedenti da parte dell’Assolombarda-Montedison, dell’Eni e dell’impero economico di Attilio Monti, padrone o co-proprietario di alcuni importanti quotidiani (Il Gazzettino, Il Telegrafo, Il Giornale d’Italia, Il Resto del Carlino, La Nazione ) noti per la linea editoriale reazionaria.

- Il 12 aprile, a Milano, fascisti lanciano due molotov contro l’ex albergo Commercio, occupato e trasformato in Casa dello studente e del lavoratore. E’ solo una delle tantissime incursioni squadriste, anche con bombe a mano, compiute a Milano in quei mesi contro sedi della sinistra.

- In aprile scoppiano tre bombe a Palermo e due a Milano, il 25 aprile, al padiglione Fiat della Fiera Campionaria (19 feriti) e all’Ufficio Cambi della Stazione centrale, per le quali vengono arrestati cinque anarchici e due comunisti che resteranno, quasi tutti, due anni in carcere.

- Il 20 giugno, mentre a Roma si apre il convegno “La difesa civile in Italia” presso l’Istituto di Studi Militari “Nicola Marselli”, in Sicilia il generale di corpo d’armata della regione, Antonino Giglio minaccia di impiegare l’esercito contro gli operai in sciopero, allertando tutte le caserme. l’Ufficio Affari riservati del ministero degli Interni, dirama una circolare riservata alle questure e ai comandi dei carabinieri, denominata “Emergenza Speciale”, che contempla l’impiego, in caso di sommosse, anche dei riservisti della marina e dell’aeronautica. Durante la crisi del governo Rumor (5 luglio – 31 agosto) vengo allertate le basi Nato in Italia con la mobilitazione di alcuni reparti di carabinieri, dei paracadutisti della Folgore e delle basi di Vicenza e Aviano.

- Tra l’8 e il 9 agosto, dieci ordigni a orologeria con tritolo vengono collocati da fascisti su altrettanti treni; otto esplodono causando 12 feriti e paura. La polizia indaga ovviamente tra gli anarchici

- Il 13 settembre muore in un improbabile “incidente” Alberto Muraro, considerato un testimone chiave nelle indagini sulla serie di bombe esplose a Padova tra il gennaio e l’aprile, generalmente attribuite “a sinistra”. Grazie soprattutto alle informazioni fornite da Muraro, il commissario Juliano aveva iniziato a svelare invece il coinvolgimento negli attentati dei neonazisti Freda e Ventura ma anche del consigliere missino Massimiliano Fachini.

- Il 4 ottobre, a Trieste, una bomba a orologeria piazzata su un davanzale della scuola elementare slovena. Per il fallito attentato viene incriminato un militante di Avanguardia Nazionale.

Il 9 ottobre, a Roma, una molotov viene lanciata contro la sezione Esquilino del Msi; a lanciarla è Mario Michele Merlino, fascista di Avanguardia Nazionale infiltrato prima tra i marxisti-leninisti e poi negli ambienti anarchici, coinvolto poi della Strage di stato.

- Il 27 ottobre, a Pisa, durante scontri seguiti ad una manifestazione contro le provocazioni fasciste, lo studente Cesare Pardini muore dopo essere stato colpito da un candelotto lacrimogeno sparato dalla polizia. L’indomani, in senato, il ministro degli Interni, Restivo, addossa la responsabilità degli incidenti agli anarchici.

- Il 25 ottobre, a Reggio Calabria, gravissimi incidenti di piazza sono provocati da un comizio di Valerio Borghese.

- Il 28 ottobre (anniversario della Marcia su Roma), a Latina, al termine di uno sciopero generale un folto gruppo di fascisti attacca e incendia la sede dei marxisti-leninisti.

- L’11 novembre, a Napoli, una manifestazione studentesca in Piazza Matteotti è attaccata con bombe rudimentali dai fascisti, causando tre feriti gravi. Anche un gruppo di anarchici è aggredito da squadre armate di mazze di ferro.

- Il 15 novembre, a Monza, il colonnello comandante il distretto militare in un discorso pubblico, davanti al procuratore della repubblica, sostiene che “Stante l’attuale situazione di disordine nelle fabbriche e nelle scuole, l’esercito ha il compito di difendere le frontiere interne del paese; l’esercito è l’unico baluardo ormai contro il disordine e l’anarchia”.

- 21 novembre, a Milano, in occasione dei funerali di stato per il poliziotto Annarumma, morto a bordo di un gippone del 3° Celere durante gli incidenti seguiti allo sciopero generale per la casa, i fascisti si scatenano in una violenta caccia ai comunisti e agli anarchici “disturbatori”. Lo stesso giorno, in un comunicato della Confindustria, si può leggere che “il potere operaio tende a sostituirsi al parlamento e stabilire un rapporto diretto col potere esecutivo. Ciò crea un sovvertimento in tutto il sistema politico”.

- Il 24 novembre, il giornale inglese Economist rivela l’esistenza in italiano di un progetto, elaborato da settori confindustriali, per l’instaurazione di un governo forte.

- Il 6 dicembre, altre due testate inglesi (The Guardian e The Observer) pubblicano altre informazioni su un piano di colpo di stato.

- Nella notte tra il 7 e l’8 dicembre, a Reggio Calabria, due militanti fascisti di primo piano (uno dell’esecutivo del centro studi di Ordine Nuovo) lanciano una bomba ad alto potenziale nell’atrio della questura, ferendo gravemente un appuntato di PS. L’attentato, sulla stampa borghese, viene subito attribuito agli anarchici.

- Il 10 dicembre, il settimanale tedesco Der Spiegel pubblica un’intervista al segretario del MSI, Almirante, da cui si apprende “Organizzazioni giovanili fasciste si stanno preparando alla guerra civile in Italia; nella lotta contro il comunismo tutti i mezzi sono giustificabili, per cui non ci deve più essere distinzione tra misure civili e misure militari”.

- L’11 dicembre, vigilia della strage di Piazza Fontana, il settimanale Epoca esce con una copertina tricolore, annunciando che “le forze armate potrebbero essere chiamate a ristabilire immediatamente la legalità repubblicana. Questo non sarebbe un colpo di Stato ma un atto di volontà politica”.

(A cura dell’Archivio antifascista)

IX Congresso Nazionale della FdCA

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1-2 novembre 2014 - Cingia de' Botti (CR)