Naon jazz up! Per una cultura diffusa, libera e solidale.
È
sulla base di questo messaggio semplice ma incisivo, rivolto alla città
come monito di fronte al pericolo di una deriva settaria e
negazionista, che nasce uno straordinario evento musicale al quale hanno
aderito i migliori jazzisti nostrani (Bruno Cesselli, Massimo De
Mattia, Francesco Bearzatti, Juri Dal Dan, Emanuel Donadelli e Romano
Todesco); organizzato dal circolo Zapata, si svolgerà sabato 17
giugno
alle ore 21 presso il ridotto del Teatro Verdi.
Prima
le dichiarazioni del sindaco Ciriani, poco intenzionato a concedere un
nuovo spazio alla storica ultratrentasettenale associazione culturale di
orientamento libertario; poi una riuscitissima raccolta di firme (circa
600) lanciata da un gruppo di storici locali allo scopo di chiedere una
sede per il circolo Zapata e la sua importante biblioteca - dotata di
2000 e più volumi; ora questa originale manifestazione musicale
organizzata dai libertari zapatisti di Pordenone, che hanno voluto
lanciare un messaggio fortemente propositivo: fare cultura attraverso
una pratica autogestionaria, autofinanziata e in un rapporto
solidaristico tra i soggetti coinvolti è possibile anche in una città in
cui la prassi della censura delle diverse sensibilità culturali si fa
norma istituzionale ed è concreto il rischio di perdere la pratica del
confronto e del libero pensiero.
Non
stupisce quindi che a rispondere all’appello “una casa per la
biblioteca intitolata a Mauro Cancian” siano stati diversi musicisti
jazz. Come scriveva Steve Lucy: “Possiamo dire che il jazz è un virus,
un virus di libertà che si è diffuso sulla terra, “infettando” tutto ciò
che ha trovato sulla sua strada: il cinema, la poesia, la pittura e la
vita stessa”. Il jazz è libertà: o stai dalla sua parte o dall’altra.
La
musica sarà ancora una volta il linguaggio universale e meticcio, sarà
il luogo di contaminazioni e sperimentazioni, sarà la metafora di un
tessuto sociale e culturale che parla più lingue, sarà l'espressione di
una pluralità di soggetti e pensieri, sarà l'antidoto al pensiero unico e
ai diktat di un apparato politico/burocratico, miope e arrogante,
chiuso dentro una logica di autoreferenzialità, che non sa e non intende
cogliere le diverse istanze e la ricchezza rappresentate dal variegato
mondo sociale, artistico e culturale che, ancora oggi, si conferma
essere la vera anima della città. E allora… Naon Jazz Up!
Circolo Libertario Emiliano Zapata
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