Da Pomigliano a Sanremo, la lotta operaia non si processa: Mimmo, Antonio e Marco liberi subito!
Dopo più di 6 ore i tre operai FCA del SI Cobas sono ancora sequestrati
in stato di fermo al commissariato di Polizia di Sanremo, con l'accusa
di aver violato l'articolo 650 del codice penale in quanto "rei" di aver
turbato le disposizioni di sicurezza previste
dal Festival.
Evidentemente l'iniziativa dei musicisti dello Stato Sociale, che si sono esibiti dal palco dell'Ariston utilizzando
i nomi dei 5 reintegrati di Pomigliano erigendoli a simbolo
dell'odierna
condizione di schiavitù in cui versano milioni di operai e di
sfruttati, deve avere urtato la suscettibilità dei piani alti del potere
economico e istituzionale...
Da quanto abbiamo appreso, sembrerebbe che nei confronti dei 3 operai sia stato
emesso un foglio di via per tre anni dalla città di Sanremo: la stretta repressiva del Piano-Minniti continua
a colpire in maniera implacabile contro il movimento operaio e le lotte sociali.
Il SI Cobas nazionale, nell'esprimere il massimo sostegno all'iniziativa
degli operai FCA e al gesto de Lo Stato Sociale, chiede l'immediata
liberazione di Mimmo, Antonio e Marco, e nei prossimi giorni
intensificherà le iniziative di lotta e di denuncia contro
il Piano-Marchionne e le ristrutturazioni negli stabilimenti FCA di
Pomigliano, Melfi, Cassino, Termoli e Mirafiori che a breve porteranno a
nuovi, pesanti tagli di organico. In queste settimane, su iniziativa
del SI Cobas, gruppi di operai stanno iniziando
a confrontarsi e ad agire unitariamente a prescindere dalle sigle
sindacali d'appartenenza per dare una risposta compatta alle manovre
aziendali.
Per questi motivi
rilanciamo la mobilitazione verso la manifestazione nazionale del 24
febbraio a Roma che ci vedrà in piazza contro sfruttamento, razzismo e
repressione e per la costruzione di un fronte anticapitalista
di opposizione dal basso alle politiche padronali e al teatrino
elettorale del 4 marzo.
SI Cobas nazionale
Di seguito il comunicato della band Lo Stato Sociale apparso su facebook
Come si chiama quella figura retorica tale per cui una parte vale per il tutto?
La storia di Domenico, Marco, Antonio, Massimo e Roberto è l'esatta trasformazione in realtà di questo artificio linguistico. Cinque operai che subiscono da anni una vessazione non accettata nemmeno dai tribunali a cui si sono rivolti, vincendo la causa contro il Golia chiamato FCA e che vengono tenuti lontani dalla fabbrica perché sgraditi.
La storia di Domenico, Marco, Antonio, Massimo e Roberto è l'esatta trasformazione in realtà di questo artificio linguistico. Cinque operai che subiscono da anni una vessazione non accettata nemmeno dai tribunali a cui si sono rivolti, vincendo la causa contro il Golia chiamato FCA e che vengono tenuti lontani dalla fabbrica perché sgraditi.
Attraverso questo artificio abbiamo pensato di poter portare
sul palco dell'Ariston le istanze di milioni di lavoratori, precari,
disoccupati. Perché come ci ha detto Domenico: "le
lotte funzionano solo dal basso verso l'alto e noi vorremmo che tutte
le persone salissero sulla torre dei potenti per essere tutti uguali".
Ci siamo conosciuti e raccontati davanti ad un caffé, lontani dalle
telecamere e dai microfoni. Ci siamo presi del
tempo per guardarci in faccia perché prima di ieri esistevamo
reciprocamente solo nei racconti degli altri, nei filmati, negli
articoli di giornale.
E quindi le canzoni possono far succedere delle cose? A quanto pare si e
non si tratta del secondo posto al Festival, si tratta della
possibilità di coprire le distanze e di prendersi sotto braccio, come
faresti con un amico verso il bar o in una piazza piena
come quella di ieri a Macerata. Nicola fa spesso questa domanda: "i
luoghi sono di chi li possiede o di chi li abita?", a noi piace pensare
che i luoghi siano di chi li abita, le città siano di chi le vive, i
posti di lavoro di chi vuole condurre una vita
gratificante anche in quella sede. Per troppo poco tempo abbiamo
abitato quel palco e per troppo poco tempo abbiamo vissuto Sanremo
assieme a Domenico, Marco, Antonio, Massimo e Roberto che sono venuti a
trovarci per fare due chiacchiere e farci fare due risate
rivelandoci il segreto della loro lotta: continuare a divertirsi
malgrado tutto.
Ci siamo detti cose belle e importanti che terremo per noi: perché è giusto, perché per ognuno di noi hanno assunto sfumature differenti e queste righe non sono la sede per parlarne.
Sono arrivati con uno striscione e delle magliette stampate per l'occasione con la scritta: "Sanremo chiama, Pomigliano risponde". Sembra il titolo di un poliziesco anni '70 e invece è il riassunto di come dieci persone apparentemente distantissime possano trovare un percorso comune.
Come dice l'antico motto: together we stand, divided we fall.
Ci siamo detti cose belle e importanti che terremo per noi: perché è giusto, perché per ognuno di noi hanno assunto sfumature differenti e queste righe non sono la sede per parlarne.
Sono arrivati con uno striscione e delle magliette stampate per l'occasione con la scritta: "Sanremo chiama, Pomigliano risponde". Sembra il titolo di un poliziesco anni '70 e invece è il riassunto di come dieci persone apparentemente distantissime possano trovare un percorso comune.
Come dice l'antico motto: together we stand, divided we fall.
P.S. apprendiamo solo ora
che qualche minuto fa, cercando di portare la loro storia sul truck di
Radio2, sono stati fermati e scortati in caserma. Non siamo esperti
giuristi ma ci sentiamo di esprimere loro
la nostra solidarietà, conoscendo la bontà delle loro intenzioni.
Lo Stato Sociale
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