La pantomima che ha fatto seguito alle elezioni negli USA si avvia alla fine e la squadra di Biden prende forma, dovendo tenere conto delle diverse componenti dell’alleanza che hanno portato alla vittoria il candidato democratico. La coalizione che si è creata spazia dai centristi che fanno capo ai tradizionali elettori del partito democratico e si irrobustisce via via che ci si sposta a sinistra verso gli attivisti di Sanders e non solo. Non abbiamo spazio e strumenti sufficienti per analizzare la composizione delle diverse componenti e perciò focalizzeremo la nostra attenzione su quella libertaria e di classe cercando di tratteggiarne sviluppo, struttura e dare conto della sua influenza sulle posizioni che oggi assume la sinistra in USA.
Alle origini delle organizzazioni di classe negli USA
La presenza di una componente di sinistra libertaria negli Stati
Uniti, contrariamente a quando si crede, non è nuova ed è anzi
interconnessa con la storia e lo sviluppo del movimento operaio in
questo paese. Una storia spesso ignorata, ma tuttavia molto importante
per lo sviluppo del sindacato e delle forze politiche della sinistra.
Bisogna tenere conto che negli Stati Uniti della seconda metà dell’800
l’industria ebbe un formidabile sviluppo; ciò portò anche alla nascita
di un forte movimento operaio. Ben presto il conflitto tra capitale e
lavoro assunse forme radicali di scontro.
Nel corso di una manifestazione operaia di sostegno a uno sciopero,
svoltasi in piazza Haymarket (Chicago Illinois) il 1º maggio 1886 uno
sconosciuto lanciò una bomba su un gruppo di agenti di polizia,
uccidendone uno. In risposta la polizia sparò uccidendo quattro
cittadini e sette poliziotti e ferendo moltissime persone. Per questi
fatti vennero condannati a morte per impiccagione otto lavoratori
anarchici di origine tedesca, in seguito riconosciuti innocenti. In
ricordo dell’evento il Congresso Internazionale di Parigi del 1889, che
diede vita alla Seconda Internazionale, proclamò il 1º maggio festa
internazionale dei lavoratori.
Negli anni successivi il movimento operaio (e quello anarchico) si
svilupparono negli Stati Uniti e il 27 giugno 1905 durante il
“Continental Congress of the Working Class” (Chicago, USA), venne
fondato un sindacato di orientamento anarcosindacalista e rivoluzionario
su posizioni di classe che ha sviluppato le sue lotte senza distinzioni
etniche, sessuali o di genere, in opposizione alle politiche sindacali
corporative allora prevalenti: l’Industrial Workers of the Word.
Nel suo manifesto costitutivo è scritto:
«La classe lavoratrice e quella capitalista non hanno nulla in comune.
Non vi può essere pace mentre la fame e la povertà regnano fra i
milioni di lavoratori ed i pochi, che compongono la classe padronale,
hanno tutte le ricchezze della vita. Fra queste due classi la lotta
dovrà svolgersi finché tutti i lavoratori non si riuniranno sul campo
politico, come su quello economico, per prendere e tenere quello che
essi hanno prodotto con il loro lavoro, attraverso una organizzazione
economica dei produttori senza affiliazioni con qualsiasi partito
politico. L’accentrarsi sempre crescente
della ricchezza e del controllo delle industrie in un numero sempre
minore di mani, rende i sindacati di mestiere inabili ad affrontare la
potenza crescente del capitalismo, poiché le unioni di mestiere
permettono uno stato di cose in cui un gruppo di lavoratori possono
essere posti contro un altro gruppo di lavoratori della medesima
industria, apportando così la disfatta nelle lotte del lavoro. Le unioni
di mestiere aiutano anche la classe padronale ad inculcare nei
lavoratori la falsa credenza che la classe operaia ha degli interessi in
comune con la classe padronale. Queste condizioni disagevoli possono
essere cambiate e gli interessi della classe lavoratrice ben difesi
solamente da un’organizzazione formata in tal modo che tutti i suoi
membri di una data industria, ed anche in tutte le industrie se
necessario, possano abbandonare il lavoro quando esiste uno sciopero o
serrata in un dipartimento di essa, facendo si che un’offesa fatta ad uno diventi un’offesa fatta a tutti.»
Dopo un durissimo ciclo di lotte che si sviluppò per tutto il primo
ventennio del ‘900 questo sindacato venne militarmente sconfitto e
represso con l’uso della Guardia Nazionale, i suoi militanti, in molti
emigrati negli USA, vennero espulsi andando a fecondare con la loro
militanza di classe i movimenti rivoluzionari in tutto il mondo,
soprattutto in Russia.
La lotta contro il fascismo e il nazismo
Nel ventennio che precede la seconda guerra mondiale il movimento
anarchico e le organizzazioni rivoluzionarie negli Stati uniti subiscono
una dura repressione che culminò nell’emblematico processo a Sacco e
Vanzetti e nella loro condanna a morte. Dalle manifestazioni di
solidarietà per i due anarchici nacque una mobilitazione a livello
mondiale che coinvolse molta parte dell’opinione pubblica americana
Intanto accanto alla componente di classe dell’anarchismo crebbe e si
sviluppò una frazione dell’anarchismo su posizioni interclassiste e
antiorganizzatrici che finirà per prevalere
nell’immaginario collettivo come prototipo dell’anarchismo in USA.
L’anarchismo entra in crisi sotto l’attacco concentrico di fascismo e
nazismo e dei partiti comunisti della II internazionale.
La rinascita del movimento libertario USA negli anni ’70 e ‘80
L’anarchismo statunitense come tutta la sinistra in USA entra quindi
in un sonno catatonico dal quale inizia a riemergere solo alla metà
degli anni ’60. Nell’autunno del 1964 il movimento libertario e
anarchico ricompare negli Stati Uniti nella rivolta esplosa
all’Università di Berkeley. Gli studenti scendono in sciopero per
protestare contro il divieto dell’Università di fare politica, chiedono
la libertà di parola e si oppongono alla guerra in Vietnam e alla
coscrizione obbligatoria. La ricerca della libertà e l’antimilitarismo,
tipiche parole d’ordine dell’anarchismo, reclutano molti consensi
tra i giovani rafforzati dalle teorizzazioni innovative di orientamento
libertario della scuola di Francoforte (Marcuse, Horkheimer) e
contribuiscono a sviluppare e orientare le lotte studentesche in tutte
le Università e il costume dei giovani. È l’inizio del ’68. Il
diffondersi di idee libertarie nei comportamenti sociali la
liberalizzazione sessuale, contribuiscono a trasformare il sentire
sociale. Già alla fine degli anni ’70 viene creata nel nordest del paese
dal Movement for a New Society (MNS), un gruppo con sede a
Philadelphia, la principale organizzazione di ispirazione anarchica per
l’attività antinucleare, “guidata” da un attivista per i diritti dei gay
George Lakey, che, come molti altri membri del gruppo, era un anarchico
quacchero. Egli utilizza un metodo libertario nella gestione
dell’organizzazione e agisce da facilitatore nel dibattito per
promuovere la partecipazione e la crescita collettiva: nascono per la
prima volta dai corsi di formazione MNS a Philadelphia e Boston.
L’esperienza del MNS ha reso popolare il processo decisionale basato sul
consenso di tutti gli associati, ha introdotto il metodo di
organizzazione del consiglio dei portavoce che costruiscono dal basso
strutture di
partecipazione, diffondono le tecniche di de-programmazione per poter
disimparare comportamenti oppressivi e formare gli attivisti e i
militanti politici, propongono la creazione di imprese di proprietà
cooperativa teorizzando la cosiddetta politica prefigurativa.
Negli anni ’80 l’anarchismo negli Usa si lega agli squat «occupare senza averne diritto» e ai centri sociali ABC No Rio o C-Squata New York City
[1]. Viene costituito l’Institute for Anarchist Studies,
un’organizzazione senza scopo di lucro fondata da Chuck W. Morse per
sviluppare le elaborazioni politiche su posizioni comuniste anarchiche,
per assistere
[1] Nel 1980 si tiene a Portland, Oregon, il primo simposio
internazionale sull’anarchismo e nel 1986 a Chicago la conferenza
Haymarket Remembered per celebrare il centenario della rivolta di
Haymarket. Seguono i convegni continentali annuali a Minneapolis (1987),
Toronto (1988) e San Francisco (1989) che costituiscono una rinascita
degli ideali anarchici negli Stati Uniti gli scrittori anarchici e
stimolare gli studi sulla soria dell’anarchismo di classe.. Nel 1984
viene fondata la Workers
Solidarity Alliance (WSA) organizzazione politica anarco-sindacalista che pubblicava Ideas & Action (dal 1 ° maggio 2010, la WSA ha rilanciato la pubblicazione Ideas and Action
in formato rivista elettronica) affiliata alla International Workers
Association (IWA-AIT), la federazione internazionale di sindacati e
gruppi anarco-sindacalisti che opera anche attualmente. La WSA sostiene
che occorre costruire nuova società e un mondo migliore basato sui
principi di “solidarietà e autogestione”, e “che una tale società sarà
realizzata solo dai lavoratori attraverso proprie organizzazioni di
massa autogestite, partendo da zero” e lottando contro la disuguaglianza
di genere, il razzismo strutturale, l’oppressione delle persone come
parte della più ampia lotta per la liberazione sociale e l’autogestione.
Per la WSA sia il capitalismo che il socialismo di stato sono basati
sulla sottomissione e sullo sfruttamento della classe lavoratrice.
Pertanto i lavoratori
devono prendere il controllo delle aziende per le quali lavorano e
costruire istituzioni basate sulla democrazia partecipativa delle
assemblee sul posto di lavoro e di quartiere e smantellare le gerarchie
statali, in modo che la maggior parte delle persone prenda il controllo
degli affari pubblici. Queste idee vengono propagandate e diffuse negli
ambienti progressisti e nella classe operaia statunitense e guadagnano
consensi.
Dall’anarchismo degli anni ’90 ad oggi
L’anarchismo USA solo negli anni ’90 sposta l’attenzione
dall’oppressione di classe a tutte le forme di sfruttamento e inizia ad
affrontare seriamente il problema del razzismo con gli anarchici neri
Lorens Ervin e Kwasi Balagoon, pubblicando la rivista Race Travor. Altre
organizzazioni come Love and Rage, Anarchist People of Color,
Black Autonomy e Bring the Ruckus concorrono all’organizzazione del
movimento. Mentre la WSA continua la sua attività in coincidenza con
l’esplosione del movimento Occupy Wall Street (2011) nel quale la
presenza anarchica è stata rilevante si attivarono accanto alla Worker
Solidarity Alliance diverse nuove organizzazioni libertarie.[2] Viene
costituito nel 2011 il gruppo May First Anarchist Alliance con membri in
Michigan e Minnesota che ha come punto di riferimento la classe operaia
e che promuove un anarchismo non dottrinario che include varie
componenti dell’anarchismo. Da alcuni singoli membri della Worker
Solidarity Alliance viene costituita un’organizzazione separata per
iniziative internazionaliste a sostegno del Cile della quale fanno parte
Nrcocomunisti anarcosindacalismi, comunisti anarchici e
piattaformisti per coordinare nel 2014 il tour “Lottare per vincere: anarchici che costruiscono il potere popolare in Cile.”
Dalla risposta alla svolta di destra che caratterizza il paese durante
la presidenza Tump e dalla manifestazione Unite the Right, sono sorti
numerosi gruppi antifascisti in tutta la nazione. Questo crescita di
organizzazioni antifasciste ha portato molti militanti nelle
organizzazioni anarchiche e numerosi gruppi si sono riorganizzati come
antirazzisti, in
collaborazione con il movimento Black Lives Matter. Molti gruppi
anarchici hanno preso parte alle proteste contro l’assassinio di George
Floyd e hanno partecipato alle lotte per l’abolizione della polizia
contribuendo a far crescere un movimento di massa della sinistra che è
sceso in campo contro le organizzazioni sovraniste e neofasciste.
È stato quasi un fatto naturale che in un momento politico di
polarizzazione della popolazione del paese e di forte caratterizzazione
delle sue componenti politiche il movimento anarchico contribuisse in
modo rilevante a caratterizzare e orientare con rivendicazioni
sull’ambiente e le libertà civili la componente più radicale di coloro
che hanno votato Biden, con l’intento di evitare una deriva fascista e
razzista del paese.
L’amministrazione Biden e lo sviluppo della lotta di classe in USA
Gli anarchici e i libertari statunitensi sanno bene che Biden si
trova attualmente fra due forze che perseguono distinte politiche,
entrambe rivelatesi fondamentali per la sua vittoria alle elezioni ed “è
schiacciato tra l’establishment del partito, i clintoniani che poco
differiscono dai repubblicani moderati e gli attivisti che hanno
galvanizzato la base
spingendola a votare per lui”. Sanno però che per cambiare bisogna
continuare a lottare e non si può delegare, perché il potere, è sempre
nelle mani dei governanti: qualunque sia il governo, repubblicano o
democratico.
Donald Trump ha saputo estrarre i veleni radicati nella cultura e nella
storia americana: razzismo, suprematismo bianco, xenofobia, misoginia e
li ha amplificati, dando al rancore contro le élite motivazioni
razionali e populiste, ha denunciato le élite, pur lavorando per loro.
Essi sanno che ora la gente avverte la necessità del cambiamento della
propria vita quotidiana e vuole che ciò avvenga. Anche se molti di loro
hanno votato per Biden come male minore sono consapevoli che la
strategia politica suggerisce di votare e poi tornare a fare pressione,
affinché si vada nella direzione
giusta, perché è solo attraverso le lotte e la mobilitazione che si può
ottenere il cambiamento. Forte di questa consapevolezza il movimento
anarchico negli USA, nelle sue pur diverse componenti, cerca di svolgere
un ruolo di orientamento dei comportamenti sociali ben più ampio del
numero di militanti di cui dispone, cercando di educare alla
partecipazione, alla mobilitazione e alla lotta per cambiare la società.
[2] Viene organizzata dalla Worker Solidarity Allance una serie di
conferenze ad invito denominate Class Struggle Anarchist Conference,
alle quali si uniscono di volta in volta altre organizzazioni che
vogliono federare un certo numero di organizzazioni
anarchiche locali e regionali. Nel 2013 viene costituita da un certo
numero di gruppi locali e regionali, tra cui Common Struggle,
precedentemente noto come Northeastern Federation of Anarchist
Communists (NEFAC), dalla Four Star Anarchist Organization in Chicago,
dalla Miami Autonomy and Solidarity, dalla Rochester Red and Black e dal
Wild Rose Collective con sede a Iowa Cityè la Black Rose Anarchist
Federation,
Gianni Cimbalo
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