25 aprile 2016, 1 Maggio 2016
70 anni di Resistenza, 70 anni di lotte sociali
Il 25 aprile 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale
Alta Italia proclamava l'insurrezione in tutti i territori italiani ancora
occupati dai nazifascisti.
Nel giro di 6 giorni, quasi tutta l'Italia settentrionale
era stata liberata dai partigiani.
Così il Primo
Maggio si festeggiarono contemporaneamente la liberazione e la giornata
internazionale dei lavoratori, soppressa dal fascismo da 24 anni.
Nella storia italiana, le due date sono dunque
intrinsecamente unite dai tumultuosi eventi di quella primavera del 1945: la
libertà riconquistata si inverava nel
1Maggio, nella giornata della memoria dei martiri di Chicago del 1886 e della
riaffermazione del movimento dei lavoratori come protagonista della lotta
anticapitalista ed antifascista.
Le due giornate furono poi proclamate “feste nazionali” nel 1946.
70 anni di lotte
per la libertà e l'uguaglianza
Da allora le due giornate simbolo della resistenza
antifascista e della resistenza operaia sono state prima osteggiate con la
violenza padronale-statale-mafiosa (si pensi alla strage del 1 Maggio di
Portella della Ginestra nel 1947), poi lentamente ricondotte alla ritualità del nuovo Stato sorto dalla
fine della Seconda Guerra Mondiale, allo scopo di sottrarre ogni spazio di
autonomia alla vigilanza popolare antifascista ed alle organizzazioni operaie.
Sono stati decenni in cui quel fascismo, sconfitto
militarmente, è riuscito a
inserirsi ed a riprodursi all'interno dello Stato e della criminalità organizzata, fino a compiere
stragi di popolo per spargere il terrore necessario ad arrestare le lotte
operaie e studentesche.
Sono stati decenni in cui il capitalismo italiano ha
potuto riprendere l'accumulazione di profitti, imponendo al paese dure
condizioni salariali e normative.
Ma l'operazione di riduzione a memorialistica e di
depotenziamento del 25 aprile e del 1 Maggio, portata avanti dalle istituzioni
statali e da organizzazioni sindacali collaborative e rinunciatarie, non è riuscita a distruggere
l'antifascismo ed a falsificarne la memoria, non è
riuscita a piegare le lotte dei lavoratori e la loro capacità organizzativa.
Sono stati 70 anni di lotte per la libertà e l'uguaglianza.
Il 25 aprile per
contrastare il fascismo oggi
Oggi che il fascismo si esprime sempre più concretamente con le politiche
securitarie di Stato e con i partiti politici a vocazione razzista, con la
violenza di strada contro immigrati ed attivisti e con il controllo mafioso
dell'economia, il 25 aprile assume significati politici inediti.
Nelle manifestazioni locali unitarie, occorre dunque
portare i temi antirazzisti della cittadinanza per tutti e delle politiche di
accoglienza; occorre portare la rivendicazione della indisponibilità di spazi pubblici e di sedi
pubbliche per tutte le formazioni che si richiamano al nazifascismo; occorre
vigilare per denunciare le collusioni delle istituzioni con i racket
fascio-mafiosi.
Occorre rendere tutto questo parte di una consapevolezza
diffusa e popolare, creando reti antirazziste nei quartieri e nelle città, in uno sforzo di unità delle forze antifasciste,
degno della migliore tradizione anarchica, come tra il 1919 ed il 1922.
Questo il miglior omaggio che oggi si possa fare alla
memoria dei proletari che tentarono di fermare
i fascisti ed alla memoria dei partigiani poi, che hanno combattuto e
perso la vita per la libertà
e per l'uguaglianza.
Il Primo Maggio per
contrastare il capitalismo oggi
Anche il Primo Maggio, lungo la traiettoria storica che
dalle origini di 130 anni fa conduce all'oggi, torna a riproporre il tema del “riscatto del lavoro” dallo sfruttamento e dal
fascismo aziendale.
La soppressione di diritti, tutele e libertà sindacali, che caratterizza
questa fase neoliberista del capitalismo internazionale, riguarda tutti i
paesi.
La solidarietà di classe sembra scomparsa, riemergono i nazionalismi, si fa
strada il razzismo, crescono le guerre di religione, aumenta nel pianeta lo
sfruttamento dell'uomo sull'uomo....
In questa situazione milioni di donne e
uomini lottano contro ogni avversità, per i propri bisogni, nella ricerca della propria dignità.
Ed ovunque la prima
risposta è quella di rivendicare il
diritto di coalizione dei lavoratori nei luoghi di lavoro, il diritto di
sciopero, il diritto alla sicurezza, mettere in discussione i profitti,
respingere i licenziamenti ed applicare i contratti collettivi a tutti i
lavoratori.
In ogni paese c'è
un Jobs Act che cerca disperatamente di spezzare la capacità di lotta dei movimento dei lavoratori.
In tanti paesi le manifestazioni per il Primo Maggio
vengono vietate e represse; in Italia usiamo il Primo Maggio per rilanciare
organizzazione dal basso e speranza, conflittualità sindacale e fiducia.
Alternativa
Libertaria/fdca
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