Sepolcri imbiancati. Accordo
UE/Turchia
All’ultimo
momento l’Europa ha costruito un accordo che, almeno nelle parole utilizzate,
rispetta alcune garanzie fondamentali dei Diritti Umani, e cerca di mettere
a posto sia le coscienze che le pance
di un'Europa divisa trasversalente
da muri reali e metaforici. Evidenti le
contraddizioni. Da un lato viene riconosciuto il rispetto del principio
di non respingimento (no-refoulement) secondo i principi della Convenzione di
Ginevra (1950 e del suo protocollo del 1967), dall’altro la dichiarazione che
verranno rimpatriati (ovvero portati in
Turchia che non è la loro patria) tutti i migranti arrivati in modo irregolare
in Grecia e non bisognosi di protezione internazionale. Considerando che fuggono tutti da guerra e da devastazione, quanti e quali saranno i migranti non bisognosi di
protezione? Su che base e con che garanzie ogni caso verrà giudicato? Chi sarà
rimpatriato e come? Di sicuro non saranno rimpatri su base volontaria.
Di fatto però la Turchia accederà
ad un finanziamento di 3 miliardi di euro per impedire ai migranti di compiere
la traversata fino alla Grecia. Si
scrive che la Turchia adotterà “qualsiasi misura per evitare le rotte di
migrazione in collaborazione con l’UE”. Questo significa che la Turchia, paese
in cui il Governo agisce in modo autoritario nei confronti di gruppi politici
di opposizione e di minoranze, che compie continue violazioni dei diritti
umani, che massacra i curdi unica opposizione sociale e popolare contro l’ISIS,
verrà lasciata a gestire da sola il blocco di ogni tipo di migrazioni. In che modo, possiamo sfortunatamente
prevederlo.
L’accordo
prevede inoltre che per ogni siriano rimpatriato in Turchia dalle
isole greche un altro siriano sarà reinsediato dalla Turchia all'UE,
assicurando la priorità ai migranti che
precedentemente non fossero entrati o non avessero tentato di entrare nell'UE
in modo irregolare. Questo significa che si faranno classifiche e selezioni
considerando illecito l’aver cercato di avere un futuro migliore per sé e per i
propri cari, anche a rischio di perire in mare, dopo essere stati sfruttati
dalla criminalità internazionale dei commercianti di persone. A totale dispregio di ogni pretesa garanzia dei
Diritti Umani. Il rischio è che,
dietro le parole di facciata, la questione sia gestita con la finalità che in Europa arrivino il minimo di profughi, e
solo quelli decisi da e con la Turchia.
Noi siamo per la creazione di corridoi umanitari, il diritto d'asilo, la
solidarietà dal basso, il diritto al lavoro e a una vita degna. Per tutte e per tutti.
Alternativa
Libertaria/fdca
93° Consiglio dei Delegati
Fano, 19 marzo 2016
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