Papi, padre di tre figli, è stato un attivista
comunitario della lotta per la casa e per lo sviluppo della township,
spesso alla guida delle proteste per l’ottenimento dei servizi
pubblici.
Membro del comitato per la raccolta fondi per le
spese legali dei 4 di Boiketlong, sei giorni prima della sua scomparsa,
aveva lanciato pesanti accuse contro il comitato stesso, per un cattivo
uso dei soldi raccolti per la difesa dei 4 di Boiketlong e accusando il
comitato di non essere autonomo ma controllato dall’ANC, ribadendo la
sua disponibilità a testimoniare che Dinah non era presente nei pressi
dell’abitazione del consigliere quando fu appiccato il fuoco, e che lei e
gli altri 3 furono accusati ingiustamente.
Si suppone che uno dei membri del comitato sospettato
del cattivo uso dei fondi, un leader locale dell’ANC e membro del
Boiketlong Concern Group, dominato dall’ANC, sia dietro la scomparsa di
Papi insieme a al brigadiere Scheepers (ultimo ad avere visto vivo Papi)
e al sindaco della municipalità locale di Emfuleni, Simon Mofokeng.
Poco prima della sua scomparsa, il cane di Papi fu
ucciso e un membro del Boiketlong Concern Group disse che circolavano
delle voci sul fatto che la vita di Papi fosse in pericolo.
Papi è ormai scomparso da più di un anno e si crede
che sia morto. La sua scomparsa e la sua sospetta morte hanno quasi
certamente una motivazione politica e sono collegati al suo ruolo nelle
lotte per i servizi pubblici, la casa e lo sviluppo della township, e
per la dichiarazione circa la presunta corruzione o un cattivo uso del
denaro raccolto per le spese legali dei 4 di Boiketlong, da parte del
sindaco e dei membri del comitato per la raccolta fondi.
Gli investigatori che seguono il caso sembrano aver
fatto pochi sforzi per stabilire il destino di Papi o la sua ubicazione,
e nessuna indagine sembra essere in corso. A tutt’oggi nessuno è stato
arrestato o accusato in relazione alla scomparsa di Papi.
Rilasciati su cauzione dopo 9 mesi di carcere, a
giugno 2017 due degli accusati, Dinah e Sipho Manganye sono dovuti
tornare in cella durante il processo di appello, (Pulane Mahlangu non si
è presentato all’udienza ed è attualmente latitante mentre Dan Sekuti
Molefe, già sofferente prima dell’arresto, non ha retto alle ingiuste
accuse e si è suicidato).
Parliamo quindi di attivisti impegnati nella protesta
della comunità per il diritto alla casa, lo sviluppo della township e
per quello che il governo dell’ANC ha promesso loro (e alla classe
lavoratrice nera del Sud Africa) per oltre 20 anni. L’essere poveri e il
combattere per cambiare la loro condizione e risollevare loro stessi e
la loro comunità è il loro solo crimine.
Si pensa che essi siano stati oggetto di una manovra
politica dello stato, su richiesta della locale sezione dell’ANC, per
sopprimere e criminalizzare le loro attività, a causa del loro ruolo di
opposizione alle politiche contro i poveri, implementate dal governo
neoliberale dell’ANC, e per aver evidenziato e combattuto la corruzione
della classe politica locale.
Non sono criminali, sono prigionieri politici della lotta di classe.
Sono stati accusati ingiustamente a causa del loro
ruolo nella proteste comunitarie, causate da un trattamento ingiusto,
corruzione e malgoverno. La classe lavoratrice nera in Sud Africa ha
sofferto abbastanza il peso della povertà e della disuguaglianza, ma
quando scendiamo in strada per protestare, soffriamo la potente
repressione dello stato e la brutalità della polizia. I politici, che si
suppone siano al potere al servizio della comunità, presto se lo
dimenticano a causa del fatto che iniziano a vivere nel lusso.
Così come molte townships, aree rurali e comunità
povere in tutto il Sud Africa, la classe lavoratrice nera e povera della
comunità di Boiketlong ha per molto tempo sofferto per le promesse non
mantenute dal governo dell’ANC. Fin dalle prime elezioni multirazziali
del 1994, l’ANC è stato ripetutamente rieletto sulla base di vuote
promesse di creazione di lavoro, servizi e sviluppo e ristrutturazione
delle townships e delle altre aree degradate, che hanno per lungo tempo
sofferto dell’assenza di adeguati e accessibili servizi igienici, acqua,
elettricità e abitazioni, così come di educazione, salute, ecc., parte
dell’eredità del colonialismo e di capitalismo e apartheid.
Dovendo affrontare il crescente malcontento e la
protesta in risposta alla mancanza di volontà politica e inadeguatezza, a
causa delle politiche neoliberali adottate, senza neanche intraprendere
il tentativo di rispettare le proprie promesse e implementare uno
sviluppo su larga scala, la ristrutturazione delle townships, la riforma
agraria, la creazione di lavoro e servizi, il governo dell’ANC sta
costantemente rispondendo con la criminalizzazione della protesta e dei
poveri, al fine di sopprimere e contenere le lotte sociali e la
resistenza della classe lavoratrice.
Questo a causa dei due processi in cui la classe
politica è coinvolta: usare lo Stato per accumulare ricchezza privata, e
far rispettare le politiche neoliberali di redistribuzione verso l’alto
della ricchezza, dalla classe lavoratrice nera verso la classe
dominante, fatta di bianchi, e ora neri, capitalisti privati così come
politici e dirigenti pubblici.
In questo modo è possibile recuperare e mantenere i
profitti trasferendo i costi della crisi economica sulla classe
lavoratrice, in particolare sui neri. Questo viene fatto mediante la
commercializzazione e la privatizzazione, la flessibilità del lavoro, le
politiche di austerità e i tagli sulla spesa pubblica,
l’esternalizzazione e le aggressive misure di recupero dei costi.
A livello locale, l’esternalizzazione ha portato a
contratti e gare per l’edilizia, i servizi e lo sviluppo di
infrastrutture dispensati a individui e proprietari di società,
politicamente connessi in particolare alla nuova BEE (Black Economic
Empowerment) élite che ha prodotto nepotismo, corruzione e clientelismo
su larga scala. Al fine di fare quanto più profitto possibile attraverso
questi contratti, questa nuova élite economica nera abbatte i costi
attraverso lo sfruttamento dei lavoratori, usando materiali più a buon
mercato e risparmiando su sicurezza e standards. Questo è il motivo del
perché tante case presentano lesioni e cadono a pezzi, e i servizi nelle
townships sono così terribili.
La classe politica a livello locale, provinciale e
nazionale, sia dell’ANC che, in alcune aree, della DA (ndt Alleanza
democratica, principale forza di opposizione), usa il controllo e
l’accesso alle risorse statali al fine di accumulare ricchezza privata e
consolidare il proprio potere e controllo dello stato e delle sue
risorse. Questo è il significato di “corruzione”, e viene fatto a spese
della classe lavoratrice nera e dei poveri, che non ottengono niente al
di là di abitazioni e servizi di qualità scadente e repressione statale,
qualora si ribellino.
Questo può finire solo tramite una coerente e
indipendente lotta di classe e resistenza ed è ciò che la classe
dominante teme, e il motivo per cui lo Stato e l’élite politica che lo
controlla stanno costantemente ricorrendo alla criminalizzazione della
povertà e della protesta, al fine di sopprimere la resistenza della
classe lavoratrice.
Il governo dell’ANC vuole, tramite l’esempio dei
quattro di Boiketlong, lanciare un forte messaggio ai poveri, ai
disoccupati e alla gioventù emarginata che guida e partecipa alle
proteste per la terra e la casa, per il lavoro e i servizi.
Il messaggio è che se osi organizzare o partecipare
alle lotte sociali per i tuoi diritti, esporti in prima persona o
semplicemente prendere posizione contro la crescente corruzione
dell’élite politica, sarai colpito rapidamente e duramente. Le pesanti
sentenze comminate ai quattro di Boiketlong, nonchè il rifiuto della
scarcerazione su cauzione e del permesso all’appello, sono tutti
finalizzati a intimidire e scoraggiare altri dalla resistenza e dalla
protesta indipendente della classe lavoratrice.
E’ quindi di estrema importanza che i/le militanti
della lotta di classe facciano qualsiasi cosa, compatibilmente con i
loro mezzi, per sostenere la compagna per la revoca della condanna e
della sentenza, perché se non lo facciamo, lo Stato sudafricano userà
questo caso come un precedente al fine di criminalizzare ulteriormente
la povertà e la protesta, e altre persone saranno trascinate in prigione
sulla base di presunte accuse e colpite con dure sentenze per il fatto
di protestare contro la loro povertà e combattere per i loro diritti.
Facciamo appello ai nostri compagni e alle nostre
compagne, alleati e alleate, e a tutte le persone che nel mondo amano la
libertà e la giustizia affinché si dimostrino solidali con Sipho e
Dinah e chiedano giustizia sia per loro che per Papi.
LIBERTÀ PER DINAH AND SIPHO! GIUSTIZIA PER PAPI!
STOP ALLA CRIMINALIZZAZIONE DELLA POVERTÀ E DELLA PROTESTA!
DIFENDIAMO IL NOSTRO DIRITTO ALLA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE, ASSOCIAZIONE E PROTESTA!
Cosa si può fare:
-
Diffondere quest’appello di solidarietà sui social media e nelle vostre organizzazioni, reti e movimenti;
-
Scrivere lettere e articoli sul caso e pubblicarli sulla stampa alternativa e, dove possibile, sui principali quotidiani, riviste, ecc.;
-
Discutere del caso e dell’appello di solidarietà su podcasts e radio comunitarie, durante incontri comunitari, studenteschi e di lavoratori e lavoratrici;
-
Fare foto delle attività e delle azioni di solidarietà, o di voi stessi o della vostra organizzazione con manifesti e cartelli, recanti messaggi di supporto o di richiesta di scarcerazione di Sipho e Dinah e di revoca della loro condanna, e pubblicatele sui social media con i sottostanti hashtags e handles;
-
Scrivere lettere di supporto a Dinah, Sipho e/o alla famiglia di Papi, e scrivere mails agli indirizzi zacf@riseup.net e orangefarmadvicecentre@gmail.com, da cui poi verranno loro trasmesse;
-
Fare pressione sul Legal Aid SA affinché venga data priorità al caso, tramite telefonate, inviando loro emails e fax;
-
Far sapere al governo del Sud Africa che il caso è giunto alla ribalta internazionale, telefonando, scrivendo emails e fax alla Presidenza e al Dipartimento di Giustizia e Sviluppo Costituzionale, per chiedere che la loro condanna venga revocata, le accuse ritirate e affinché venga effettuata un’indagine sul destino di Papi Tobias.
Sui social media usa gli hashtags #Boiketlong4Solidarity #Boiketlong4 #FreedomforDinahandSipho #JusticeforPapiTobias
Su Twitter usa gli handles @PresidencyZA @GovernmentZA @EmfuleniLM @DOJCD_ZA @LegalAidSA1 @ZabalazaNews
INDIRIZZI UTILI
Presidenza della Repubblica Sudafricana
Tel: +27 12 300 5200
Fax: +27 12 323 8246
Email: president@presidency.gov.za
Ufficio del Vicepresidente Cyril Ramaphosa
Tel: +27 12 308 5316
E-mail: Deputypresident@presidency.gov.za
Ministro della Giustizia e dei Servizi di correzione
Tel: +27 12 406 4669
Fax: +27 12 406 4680
E-mail: ministry@justice.gov.za
Viceministro per la Giustizia e lo Sviluppo Costituzionale
7Tel: +27 12 406 4854
Fax: +27 12 406 4878
E-mail: deputyminister@justice.gov.za
Sede centrale del Legal Aid South Africa
Tel: +27 11 877 2000
Centro di Giustizia di Pretoria del Legal Aid SA
Tel: +27 12 401 9200
Fax: +27 12 324 1950
Centro di Giustizia di Vereeniging del Legal Aid SA
Tel: +27 16 421 3527
Fax: +27 16 421 4287
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