„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
per giulio
martedì 3 giugno 2014
il nostro dolore è il seme della nostra rabbia
il nostro dolore è il seme della nostra rabbia
L'incendio che si è propagato nella miniera di carbone di Manisa-Soma il 13 maggio è uno dei più grandi massacri accaduti da queste parti. A causa dell'incendio, centinaia i minatori sono rimasti soffocati dall'alto livello di monossido di carbonio. Il numero dei lavoratori morti aumenta di ora in ora. Il ministro dell'energia, quello del lavoro ed il primo ministro hanno cercato di nascondere il vero numero dei morti mentre dichiaravano che "si era trattato di un triste incidente sul lavoro”. Il primo ministro ha dichiarato che “Questo tipo di incidenti potrebbe accadere in qualsiasi momento”.
Mentre migliaia di persone stavano in attesa fuori della miniera, cercando di avere notizia sui loro parenti che si trovavano dentro, le ambulanze, i carri funebri e i camion-frigorifero intorno lasciavano presagire la gravità del massacro. Il numero dei minatori morti aumentava sempre di più: 78, 151, 245, 282…
E non è finita. I responsabili di questo massacro stanno cercando di legittimare le "morti" dicendo che si tratta di "destino". Ci sono proteste in tutto il paese. Le persone in strada hanno protestato dicendo che il destino non c'entra niente, che non è stato un incidente, ma un massacro di di cui sono responsabili lo Stato e gli imprenditori.
Il 14 maggio, la polizia ha attaccato le persone che stavano manifestanto contro gli autori del massacro. Lo Stato e le forze armate pensavano di poter impedire la rabbia popolare con i proiettili di plastica, i lacrimogeni o candelotti di gas. Ma chi era in strada urlava all'unisono: “Stato assassino”.
Esponenti dello Stato e delle compagnie dell'energia si dichiarano addolorati. Ma sono loro gli assassini che hanno costretto i minatori a lavorare a centinaia di metri sottoterra per potersi guadagnare il denaro per vivere. Sono loro gli assassini che hanno costretto i minatori a lavorare in condizioni tali per cui la morte diventa inevitabile.
Siamo addolorati per coloro che sono stati uccisi in miniera dai capitalisti e dallo Stato. Siamo in strada per esprimere la nostra rabbia contro questi assassini. Non è lutto, ma ribellione.
Il nostro dolore è la nostra rabbia!
Devrimci Anarşist Faaliyet - Revolutionary Anarchist Action-DAF
(traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali)
Link esterno: http://anarsistfaaliyet.org/sokak/uzuntumuz-ofkemizin-t...ur-2/
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