ADERISCI AD ALTERNATIVA LIBERTARIA/FdCA

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O SCEGLI NOI O SCEGLI LORO

campagna contro la contenzione meccanica

per giulio

per giulio

martedì 28 giugno 2016

E Brexit fu.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il mito della sovranità nazionale
Una propaganda intrisa di destra e di razzismo, fino all’attentato mortale di stampo fascista contro la deputata laburista Jo Cox, ha influenzato, strumentalizzato e vinto la campagna referendaria per l’uscita del Regno Unito dalla Unione Europea.
Ci hanno messo del loro anche le forze della sinistra (cosiddetta lexit) che vedevano nell’uscita del Regno Unito dalla UE la riconquista della sovranità nazionale rispetto ai poteri degli organismi europei, rispetto alle politiche di austerity di Bruxelles,
Exit da cosa?
Non era in voto l’uscita dall’euro, dato che il Regno Unito ha la sua sterlina stampata dalla sua Bank Of England, nonché forte moneta di scambio sui mercati finanziari.
Non era in gioco il sottrarsi alle politiche di austerity della Troika, dal momento che nel Regno Unito tanto il welfare state che il sistema sanitario nazionale erano già stati smantellati dai governi nazionali ben prima dell’azione della Troika che inizia nel 2010.
Non era in voto l’uscita del Regno Unito dai trattati internazionali, economici e militari, dal momento che esso vi resterà, costretto a ridefinire la sua adesione.
Non era un referendum sul sistema economico capitalistico, dal momento che scrollatisi di dosso i gli eurocrati ed i capitalisti padroni della UE, restano saldamente sovrani al potere i padroni nazionali.
Si è invece votato sullo slogan “riprendiamoci il paese” e su controlli dei confini ancora più stringenti di quelli previsti dalla UE.
Questo vuol dire oggi sovranità nazionale: porre dei limiti alla libertà di circolazione delle persone.
Secessione?
Le tappe dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea avranno tempi molto lunghi.
L’attivazione dell’art.50 del Trattato di Lisbona potrebbe durare anni.
Nel breve periodo non sono da escludere turbolenze sui mercati finanziari ed una probabile fuga di capitali dal Regno Unito.
C’è da aspettarsi un accordo punitivo, con l’attivazione per il Regno Unito delle stesse regole che valgono per la Norvegia e la Svizzera, vale a dire l’obbligo a implementare comunque regole europee e contribuire al bilancio comunitario se si vuole restare all’interno dei vantaggi e delle tutele del mercato comune europeo.
Cioè proprio ciò da cui si voleva uscire con la brexit.
E’ da definire lo status dei cittadini britannici in suolo europeo e quello dei lavoratori europei su suolo britannico.
Fine della libertà di circolazione. Quote e visto per tutti?
Il sistema di istruzione superiore britannico potrebbe essere messo in ginocchio dal venir meno dei flussi di giovani europei.
Sul lungo periodo, vanno valutati l’uscita dall’unione doganale, quale ricaduta sul 50% di export britannico che va sui mercati della UE; l’esclusione dei beni prodotti nel Regno Unito dai 53 accordi globali che la UE ha sottoscritto nel mondo.
Fine dell’Unione Europea?
Più probabile la fine del secolare Regno Unito.
Scozia ed Irlanda nel Nord potrebbero attivare procedure di sganciamento dal Regno Unito per poter restare all’interno dell’Unione Europea.
Con la vittoria della brexit, i leader delle formazioni politiche euroscettiche all’interno della UE hanno paradossalmente perso il paese di riferimento.
Tuttavia nei paesi della UE potrebbero esserci ripercussioni sul versante della crescita e del debito, con ulteriori conseguenze per le condizioni di vita delle classi popolari.
Per la solidarietà internazionale e per l’Europa delle classi lavoratrici
L’Unione Europea è una forma dello Stato moderno.
Piuttosto che considerarla un’entità estranea e separata dagli Stati nazionali, essa va considerata esattamente come lo Stato di ogni singola nazione e dentro ogni singolo Stato.
La lotta contro la UE è dunque lotta contro lo Stato, contro le sue istituzioni autoritarie, contro i suoi tribunali, contro la repressione.
Nessun referendum di exit a livello di singolo Stato produrrà un solo passo avanti nella lotta verso una società liberata dall’oppressione statale.
L’Europa che vogliamo non è quella della UE, nemmeno quella delle singole nazioni su basi nazionalistiche, ma quella della solidarietà continentale tra le classi lavoratrici indipendentemente dalla loro nazionalità, quella della solidarietà internazionale delle classi lavoratrici europee con le masse di profughi e rifugiati reclusi in quel carcere a cielo aperto che è la periferia dell’Europa.
Alternativa Libertaria/fdca
giugno 2016

Ballottaggi e sballottamenti

Avanti un altro, avanti un’altra, voti alla mano
 
Il passaggio elettorale amministrativo di questa primavera si è finalmente concluso.
In numerose città c’è stato così un ribaltamento dei risultati del primo turno, grazie allo spostamento di decine di migliaia di voti da destra o da M5S a favore del candidato opposto a quello del PD.
In un contesto di città già pesantemente devastate dalla crisi economica e dalle misure di austerità, dalla disoccupazione e dalle politiche di emarginazione, dalla corruzione e dalla criminalità organizzata, le elezioni sono state usate per manifestare indifferenza, per punire il partito di potere ancorchè democratico, per premiare facce nuove e presentabili, per voltare le spalle al centro-destra che fu.
Chi aveva promesso anni fa un milione di posti di lavoro ha finito inesorabilmente per perdere milioni di voti.
Chi da pochi anni è al governo con un programma di austerità e di contro-riforme imposte a forza riesce a perdere contro tutti gli altri coalizzati per caso e per quel detto che dice che il nemico del mio nemico è sempre mio amico.
Chi voleva mandare tutti a casa sta trovando casa nei municipi al grido di onestà, onestà.
M5S
Basterà l’onestà ad aprire una stagione di cambiamento che contrasti e inverta la lunga stagione di voracità capitalistica sui territori e sulle città?
Basteranno l’onestà sbandierata da M5S e la sconfitta del PD ad aprire un varco alla reale democrazia diretta praticata da esperienze di organizzazione dal basso nei quartieri metropolitani?
Esiste e si aprirà davvero questo varco più volte auspicato dai movimenti dal basso che lottano contro il Patto di Stabilità che strangola i bilanci comunali, che impedisce politiche sociali ed abitative alternative a quelle repressive in atto?
Temiamo di no. Non bastano le facce nuove a capo dei municipi. Lo sviluppo del potere popolare non passa per i palazzi di città.
Quel dannato Patto di Stabilità
E’ un vincolo talmente costrittivo che metterà a dura prova le nuove amministrazioni ed eventuali programmi espansivi nella spesa sociale, ma è al tempo stesso il banco di prova per chi ha vinto le elezioni puntando a sconfiggere proprio il partito che lo ha partorito: il PD.
Gestire il bilancio comunale (a saldo non negativo!!), andando oltre le ristrettezze dei trasferimenti statali senza tagliare la spesa sociale e senza mettere sul mercato immobili pubblici e pezzi di città, sarà la vera sfida per i neo-sindaci e le neo-sindache, che vorranno fare politiche sociali, abitative, di accoglienza e di sostegno al reddito. Qui il M5S si gioca moltissimo. E andrà incalzato come si è fatto con qualsiasi altro partito che governa le città compatibilmente con l’ordine capitalistico.
La Destra
Nonostante i suoi voti in libera uscita (non sapremo mai come sarebbe andata a Roma con un centro-destra omogeneo, ma sappiamo dove sono andati a finire nei ballottaggi), la destra estrema e quella berlusconiana riescono ancora a prendersi qualche piccola città.
Conosciamo le loro politiche: chiusura di spazi sociali, razzismo, svendita di quartieri interi. Qui, ancor di più, sarà necessario (ri)costruire alleanze sociali in grado di contrastare il mix di affarismo e fascismo che si annuncia..
Il carro del vincitore
Certa sociologia elettorale vede nel voto delle periferie metropolitane (Roma,Torino, Napoli) l’ennesimo segnale del loro rivoltarsi e del cambiamento, secondo uno schema puntualmente applicato altre volte, come nella Torino della vittoria del centro-destra 23 anni fa o nella Roma della vittoria di Alemanno e così via.
In realtà, il carro del vincitore è già stato prenotato da élite imprenditoriali e commerciali ansiose di aprirsi il proprio varco sulla scia del nuovo auriga, così presentabile, così compatibile.
Se la lotta di classe non si vince per procura, è presumibile che anche laddove l’odiato PD non governa più, occorrerà continuare a sviluppare tanta vertenzialità sociale e contemporaneamente tanta sperimentazione solidale ed autogestionaria, per salvare le città dalla fame di profitti del capitalismo e della criminalità.
Sartre nel 1973
Così scriveva Jean-Paul Sartre in “Les Temps Moderns”: “(…) tornare alla democrazia diretta, quella del popolo in lotta contro il sistema, quella degli uomini concreti contro la serializzazione che li trasforma in cose, perché non cominciare da qui? Votare, non votare è lo stesso. Astenersi, in effetti, è confermare la nuova maggioranza, quale essa sia. Qualunque cosa si faccia a questo proposito, non si sarà fatto niente se non si lotta nello stesso tempo, questo vuol dire fin da oggi, contro il sistema della democrazia indiretta che ci riduce deliberatamente all’impotenza, tentando, ciascuno secondo le sue risorse, di organizzare il vasto movimento antigerarchico che contesta dappertutto le istituzioni.”
Alternativa Libertaria/fdca
giugno 2016

Varsavia 8-9 luglio: summit della NATO

Una minaccia costante alla pace
Il prossimo vertice è chiamato a decidere su un cospicuo adattamento della linea militare della NATO dalla fine della Guerra Fredda.
Effetti dell’aumento delle spese militari dei paesi membri
Si potranno quindi schierare 4 battaglioni in Polonia e nei Baltici.
Che fanno seguito all’incremento fino a 40mila unità del numero di soldati nella forza di risposta rapida della NATO, oltre alla apertura di 8 sedi NATO minori a Est.
Procede, dunque, l’applicazione del famigerato Piano Strategico adottato dal summit NATO di Lisbona nel 2010, che prevedeva l’allargamento della NATO apparentemente senza limiti.
In primo luogo, estendersi ad ogni singolo paese dello spazio chiamato “Europa”, portando i confini dell’Alleanza a ridosso di quelli della Russia.
L’espansione a Est
La Repubblica Ceca, l’Ungheria e la Polonia sono state immesse per prime, poi l’Estonia, la Lettonia e la Lituania, più di recente Slovenia, Slovacchia, Bulgaria e Romania e infine Albania e Croazia.
Ovviamente questo ha isolato e sfidato la Russia, che ha risposto con l’annessione della Crimea e la presenza militare in Ucraina orientale.
Ma per i vertici NATO l’allargamento della NATO non è negoziabile.
Sono pochi i paesi europei capitalisti che fino ad ora sono rimasti fuori.
Svezia e Finlandia potrebbero diventare paesi membri, perché anche l’estremo nord sta diventando una zona strategica dal punto di vista economico.
Le missioni in corso in Europa
In Europa, la NATO dispone attualmente di una forza di reazione rapida in Islanda; di una flotta di aerei AWACS in Germania; basi di difesa dello spazio aereo nei Paesi Baltici, in Slovenia ed in Albania; una missione KFOR nel Kosovo su mandato ONU; batterie di missili Patriot in Turchia; sta rafforzando la missione anti-terrorismo nel Mar Mediterraneo e sta valutando come rafforzare la missione europea Sophia al largo delle coste libiche.
Inoltre da febbraio essa opera nel Mar Egeo su iniziativa di Germania, Grecia e Turchia per contenere il numero degli arrivi dei migranti in collaborazione con Frontex.
Ma le ambizioni della NATO non sono limitate all’Europa.
La NATO nel mondo
La Nato è il meccanismo attraverso cui l’Europa è legata agli interessi economici e strategici degli USA nel mondo intero: un dominio che controlla terra, mare, aria e spazio extra-atmosferico.
Per poter aggirare i vincoli atlantici del suo statuto, la NATO ha stipulato degli accomodamenti speciali.
Con l’Unione Africana ha in corso una missione di supporto logistico e di formazione.
Con Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Mauritania, Marocco e Tunisia ha istituito un meccanismo chiamato Dialogo Mediterraneo.
Il collegamento militare con Bahrein, Qatar, Kuwait ed Emirati è assicurato dal meccanismo Iniziativa di Istanbul.
In Afghanistan è in corso la missione di supporto alle forze di sicurezza locali.
Nel Golfo di Aden opera la missione anti-pirateria.
E c’è poi la Partnership for Peace che consente alla NATO di muoversi a livello mondiale condizionando verso un maggiore impegno militare paesi come Giappone e Corea del Sud, allo scopo di contenere nel Mar Meridionale Cinese le mire della Cina, vista come nemico futuro sul piano economico come su quello militare.
Pronta alla guerra
Con il Piano Strategico è stata costituita una unità combattente con sostegno marino ed aereo, cui contribuscono a rotazione gli Stati membri. Tale “Forza di risposta NATO” può essere dispiegata ovunque nel mondo in cinque giorni.
Armamenti nucleari
La capacità nucleare della NATO include 348 testate della Francia, 160 del Regno Unito e la massiccia scorta di 10.500 testate negli Usa, che hanno tra 200 e 400 armi nucleari tattiche ospitate in cinque paesi europei.
Nel 2010, Hillary Clinton in qualità di Segretario di Stato ebbe a dire in un incontro a Tallinn di ministri degli esteri della NATO che: “finché esisteranno le armi nucleari, la NATO resterà un’alleanza nucleare”.
ONU
La NATO si è ormai imposta come una sorta di “ala militare” delle Nazioni Unite, conducendo operazioni di guerra su mandato ONU in Kosovo, Afghanistan e Libia.
Gli accordi del 2008 per una consultazione politica regolare e per una maggiore cooperazione pratica nella gestione delle crisi tra i due quartieri generali, hanno di fatto reso equivalenti i due organismi internazionali, pur avendo scopi fondativi opposti.
Russia
Nonostante esista un accordo costitutivo NATO-Russia che esclude “dislocazioni permanenti di considerevoli forze di combattimento” nella regione, il summit di Varsavia -con la previsione del rafforzamento del sistema di difesa NATO- è un evidente messaggio alla Russia, accusata di intimidire paesi come la Moldavia, l’Ucraina e la Georgia.
Del resto la NATO ha in costruzione 2 scudi di difesa missilistica.
Uno degli scudi comprende installazioni USA-NATO in Polonia e Repubblica Ceca puntate contro la Russia.
Ma, un secondo scudo, installato insieme alla Russia, è puntato contro nemici diversi come la Cina. Una vera ossessione.
Perchè contro la NATO
La crisi del capitalismo ha mostrato al mondo che anche le guerre in corso, i trattati segreti tra aree economiche, non solo ne sono parte, ma sono la genesi della stessa fase di ristrutturazione, che rimette in gioco vecchie egemonie planetarie e ridisegna nuovi spazi e nuove aeree economiche, ridimensiona potenza e sviluppa potenza, conquista influenza e mercati e perde terreno, amplifica e riporta in primo piano categorie che il dominio desidera utilizzare per s.
Poco importa che si spendano ogni anno quasi 2.000 miliardi di dollari in armamenti, solo l’Italia ne ha spesi nel 2012 ben 26 di miliardi ai quali vanno sommati altri 15 miliardi per gli F35, l’Italia che vende per 3 miliardi all’anno di armi facendone uno dei pi importanti produttori sul pianeta.
Non pesano sulla bilancia della guerra e delle armi i morti, le distruzioni, la povert che resta e si sedimenta dai conflitti inter-imperialistici; nessuno, oggi, a parte qualche limpida coscienza si oppone alle guerre in corso. Noi siamo naturalmente con loro, con chi ancora pensa che la lotta antimilitarista sia lotta contro il capitalismo e lotta contro lo Stato e per questo dovr attrezzarsi di nuovi strumenti.
La sfida dei pacifisti e degli antimilitaristi passa oggi attraverso una critica dura e articolata, abituati a vedere solamente nello Stato il monopolista della violenza, che la esercitava direttamente con la leva obbligatoria e con scelte politiche facilmente riconoscibili e riconducibili a motivazioni tanto vecchie quanto intuibili; ma oggi il fenomeno di privatizzazione e di corruzione planetaria fa sì che grandi gruppi industriali e finanziari possano entrare direttamente ed agire per i propri scopi geopolitici attraverso forme di privatizzazione del conflitto. Nelle guerre in corso, dall’Ucraina alla Siria, dalla Palestina all’Africa si moltiplicano forme e metodi di guerra non “convenzionale”, migliaia di militari e di azioni sono sostenute direttamente da imprese multinazionali, che solo in apparenza sgravano lo Stato o l’area di riferimento dal peso di sostenere queste imprese economicamente; lo Stato non ha certamente esaurito la sua funzione di garante dell’ordine capitalistico, ma assume anche una funzione di coordinatore.
L’emergere sullo scenario mondiale delle potenze asiatiche, la perdita di egemonia che rischia l’area Atlantica, il nascere di un imperialismo europeo legato alle esportazioni tedesche, possono aiutare a comprendere quanto accade e possono aiutare a comprendere quanto i singoli Stati nazionali stanno mettendo in campo a favore dell’accumulazione capitalistica, delle privatizzazioni, della scomparsa dei diritti dei lavoratori ed una violenta svalutazione della forza lavoro, con la lucidità criminale di chi pensa che solo avendo lavoratori schiavi e completamente mercificati l’impresa potrà investire e riprendere un nuovo ciclo di accumulazione, come sempre sulla pelle del proletariato e dei ceti subalterni. Una impresa finalmente sgravata da ogni vincolo sociale, autentica macchina da guerra al fine della sola accumulazione,per il solo profitto.
E la NATO è questo, fa parte di questo.
Alternativa Libertaria/FdCA pertanto invita tutti i compagni e le compagne ad attivarsi per una nuova battaglia antimilitarista e pacifista, e riconosce che questa battaglia non può essere praticata se non accompagnandola con una precisa critica al sistema dominante, rifiuta ogni demagogia patriottarda, riconosce come fratelli e come sorelle quanti si battono per distruggere i confini militarizzati difesi contro i flussi migratori che vedono milioni di persone fuggire dalle guerre ed ai massacri che la disputa imperialista scatena su vaste aree del pianeta.
Riprendere una critica serrata alle spese militari, destinare le risorse della guerra e delle armi a scopi sociali, escludere ogni pacificazione politica con quanti in nome del pragmatismo di Stato sono inclini a trovare mediazioni con gli interventi militari, siano la guerra al terrorismo che quella umanitaria, quella che esporta democrazia o quella del mondo libero. Per noi l’unica guerra che val la pena combattere è ancora quella proletaria, per il comunismo libertario, e questa si combatte giorno per giorno, con la nostra attività e con la nostra militanza.
Alternativa Libertaria/FdCA
94° Consiglio dei Delegati
Correggio, 26 giugno 2016

Anopticon: presentazione e dibattito su Videosorveglianza e Psicologia del potere.

Anopticon: presentazione e dibattito su Videosorveglianza e Psicologia del potere.

A seguire Cena di Autofinanziamento del tuttinpiedi.


Dopo diverse inchieste sulla videosorveglianza, sul “Grande Fratello”, la censura e la repressione, siamo arrivati alla fase in cui è possibile fare il “reverse” del “Grande Fratello” e capire la psicologia del potere.

Per quanto la psicologia non ci piaccia, intendiamo analizzare il “Grande Fratello” e soprattutto il “sistema” nel quale siamo stati introdotti come esseri umani in cattività, utilizzando l'approccio che il costruttivismo è in grado di darci, analizzando così il “Grande Fratello” e la “psicologia del potere” destrutturando la percezione stessa della realtà Orwelliana che ci circonda.

Questo ci aiuterà a comprendere la gravità de problemi presenti e futuri inerenti le conseguenze della sorveglianza e del potere dal punto di vista strutturale e concettuale. Oltre a tutto ciò saranno svelate le pulsioni inconsce che spingono il “Grande Fratello” ad essere tale come “essere inorganico” ma tuttavia presente nelle azioni delle persone che applicano l'esercizio del potere nelle nostre città.

Saranno inoltre trattate le diverse metodologie per immunizzarsi dall'esercizio del “potere sottile” e così trasformarsi da “corpi docili” a “corpi opachi”.

Questo è il primo incontro della serie "Anticamera del cervello"


A seguito della presentazione sarà aperto un dibattito-tavola rotonda di discussione sul tema.
L'iniziativa si svolgerà presso:
“Tuttinpiedi”
Piazza Canova 1
(Corti femminili)
Alle ore 18:00 Sabato 2 Luglio

A seguire cena di autofinanziamento del Tuttinpiedi.
Grande Fratello Noi ti stiamo guardando.
Tutti i frequentatori sono invitati a partecipare per pagare le spese
(affitto, luce, gas, etc etc).

Prego prenotare al 348-2616881

sabato 25 giugno 2016

Fermare il caporalato, costruire l’alternativa libertaria nelle campagne!

 
A sei anni della rivolta di Rosarno e con l’arrivo di una nuova stagione delle grandi raccolte possiamo costatare che la situazione dei braccianti agricoli in Italia non è cambiata. Sottoposti al ricatto ed allo sfruttamento da parte di caporali, vivendo in “alloggi” fatiscenti, oppure costretti a dormire nelle serre, lavorando da 8 a 12 ore al giorno per una paga tra 2,50 – 3,00 all’ora: questa è la triste realtà della maggior parte dei lavoratori migranti nelle nostre campagne. Una realtà disumana che ad agosto dell’anno scorso, ancora una volta, ha visto accendere le luci dei riflettori dei mass media con il caso dei 4 braccianti morti sul lavoro che a causa delle temperature altissime sono caduti nei campi.
Lavoratori e lavoratrice invisibili per la legge e per la società, ma che si sono resi visibili attraverso uno sciopero generale nazionale di 8 ore, occupando le vie di Bari, lo scorso 25 giugno. Una manifestazione indetta da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila con il seguenti tema: “Stop Caporalato: Legalità e contratti.”
Eravamo a un corteo che ha riunito 15 mila persone, in gran parte migranti provenienti da India e Africa sub-saariana, insieme in piazza, lavoratori e lavoratrici agricoli/e che denunciavano le condizioni disumane in cui vivono e chiedevano la tutela e il riconoscimento dei loro diritti come lavoratori. Un corteo che non poteva che dimostrarsi di fatto anche antirazzista e antifascista, anche se non sbandierava esplicitamente queste bandiere.
Nel 2015, tra le 8862 aziende ispezionate nel settore agricolo, solo il 43% ha presentato piena regolarità, il restante si divide tra parziale irregolarità e completa irregolarità. In Italia sono il 28% le aziende nel settore agricolo a usare lavoro totalmente in nero, lavoro totalmente sfruttato con nessun diritto!
Sono stati registrati (quindi ci possono essere ancora di piu) 713 casi di utilizzo del caporalato. Ma che cos’è il caporalato?
Per caporalato s’intende quel lavoro che si svolge attraverso forme illegali di reclutamento e organizzazione della mano d’opera senza nessun rispetto alle tariffe contrattuali sui salari e a qualsiasi altro diritto sul lavoro. Una maniera di sfruttare al meglio grazie alla condiscendenza dello Stato. Inoltre, la precarietà costante di questi lavoratori, che aumenta quando non sono della zona il che è moltissimo frequente (quasi la regola), li obbliga a spendere continuamente per il trasporto, beni di prima necessità, e quindi contraggono debiti o spendono quasi tutto nella sopravvivenza (molte volte i lavoratori sono costretti a rimanere dentro le aree cui lavorano, al cui segue una sottrazione dei documenti). Potremmo dire, come i movimenti contadini brasiliani, che il caporalato non è altro che una altra forma di lavoro schiavo, e infatti “caporale” molti secoli fa era quello che nelle piantagioni dei latifondi a mano d’opera schiavile delle Americhe faceva da coordinatore dei lavori e da poliziotto.
Queste assurde condizioni di lavoro si impongono ai braccianti grazie alla violenza e alle minacce, ma la paura non sempre riesce a fermare la volontà di lottare, e in questi anni lo abbiamo visto tante volte.
Di recentissimo possiamo citare quando ad aprile nel Lazio, nella zona dell’agropontino, con lo sciopero che ha coinvolto 2 mila braccianti che sono andati a protestare a Latina su convocazione della Federazione Lavoratori dell’Agro-Industria (FLAI-CGIL).
E non possiamo dimenticare come praticamente sempre questi braccianti cosi tanto sfruttati siano migranti (India, Pakistan, Africa sub-Saariana) e neri, il che ci riporta al razzismo, che si è tristemente manifestato ancora una volta all’inizio di questo mese con l’omicidio di un ragazzo di 27 anni in una tendopoli a Rosarno da parte delle cosi sempre democratiche e accoglienti forze dell’ordine.
Il caporalato, lo sfruttamento, il razzismo, le frontiere, la polizia. Finiranno, non per un colpo di mano o per un meteorite improvviso che distruggerà la Terra, ma per la costruzione di legami di lotta e solidarietà sociale, la costruzione di una società che si intende diversamente da questa in cui viviamo, e per questo alternativa, una società che invece di basarsi sullo sfruttamento e la violenza si dovrà basare sul mutuo soccorso e l’autogestione, e per questo libertaria.
La lotta non si riassume a una manifestazione e riteniamo importante nella nostra strategia sostenere tutte le forme di autorganizzazione e di solidarietà con questi lavoratori ed è importante sottolineare come anche in questo campo esperienze diverse prendono la luce e cominciano a costruire realtà di lotta.
Ecco il compito che ci siamo dati, incidere nella realtà e trasformarla non solo con il programma rivoluzionario anarchico, ma con l’intervento sociale, per migliorare le condizioni di vita e allenarci nella lotta, costruendo mattone dopo mattone questo programma, che con modestia e coscienza chiamiamo l’alternativa libertaria.
 
 
 
Lottare, creare, potere popolare!
Alternativa Libertaria –Sezione  (Roma)

giovedì 23 giugno 2016

Siamo tutti/e Oaxaca!

L'infame governo messicano di Henrique Peña Nieto vuole portare avanti
una riforma neo-liberista assurda all'educazione, e contro di essa
gli insegnanti della CNTE assieme agli studenti e alla comunità di
Oaxaca, nel sud del Messico, hanno messo su un'ondata di mobilititazione
e resistenza,
con la lucida ribellione che caratterizza questa zona.

La risposta delle forze armate sotto espressa autorizazione dello Stato
è stata della represione brutale con il macabro saldo, fino ad ora, di 8
morti, 22 scomparsi, 45 feriti e 23 arrestati.

Nell'ultima settimana sono state realizzate grandi marce, blocchi
stradali, barricate... tutto per bloccare la privatizzazione della
scuola.

In un Messico dove il caso dei 43 studenti di Ayotzinapa scomparsi
(acronimo per "uccisi dalla polizia che ha occultato i corpi") non ha
avuto nessuna ritrattazione o condenzaione da parte dei responsabili,
cosa ci possiamo aspettare del conflitto che esplode a Oaxaca?

Per questo ora la solidarietà di classe internazionale è di estrema
importanza.

Il sangue versato in Messico è il nostro sangue, nessun passo indietro,
nessun minuto di silenzio in piu, nessun ditirro in meno, non
riusciranno a farci zitti!

SIAMO TUTTI E TUTTE OAXACA!!

*adattato da un comunicato della Federazione Anarchica Gaucha,
integrante della Coordinazione Anarchica Brasiliana



rassegna media sui fatti


http://www.radiondadurto.org/2016/06/21/messico-sale-a-10-il-bilancio-dei-maestri-uccisi-dalla-polizia-a-nochixtlan/

http://www.globalproject.info/it/mondi/lo-stato-messicano-dichiara-guerra-ai-maestri/20178

http://ilmanifesto.info/messico-la-polizia-spara-ai-maestri-dieci-morti/

http://www.dirittiglobali.it/2016/06/messico-la-polizia-spara-ai-maestri-dieci-morti/

mercoledì 22 giugno 2016

non dite che non lo sapevamo n° 501 - 502 - 503 - 504

Non dite che non lo sapevamo n°501 Il tour dei "Signori della terra" è un passatempo comune tra i coloni ed i loro sostenitori durante la settimana di Pasqua. Lunedì 25 aprile 2016, i coloni scortati dai soldati sono venuti a fare un giro nel villaggio palestinese di Al-Karmel, nelle colline sud di Hebron. Sono andati alla piscina. I soldati hanno identificato tutti i Palestinesi che volevano entrare.La piscina si trova nell'area "A", che dovrebbe essere sotto il pieno controllo dell'Autorità Palestinese.
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Mercoledì 4 maggio 2016, agenti del governo scortati dalla polizia sono arrivati nelle zone abitate da Beduini nel Negev e vi hanno demolito delle case. A Wadi Gawin, vicino Ghara, hanno demolito una casa. A Buheira, vicino Kseife, due case. Il giorno dopo hanno continuato ed hanno demolito una casa a A-Zarnug, a SE di Nevatim. Ad El Fur'a, a sud di Arad ed a Bir El-Hammam, a SE di Segev Shalom hanno demolito una casa per località.

Non dite che non lo sapevamo n°502 Durante la notte di mercoledì 11 maggio 2016, i soldati israeliani hanno lanciato candelotti lacrimogeni in una cooperativa che alleva galline ovaiole. Tra 1600 e 2000 galline sono morte per le inalazioni.
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Sabato, 1 maggio 2016, la Pattuglia Verde ha confiscato una mandria di 13 cammelli di proprietà di un Beduino che vive a Rakhme, vicino Yeruham. Il proprietario ha dovuto pagare una multa di 16000 NIS per riscattare i cammelli. I costi di trasporto per riportarli da Haifa sono costati altri 12.000 NIS. Giovedì 5 maggio 2016, la Pattuglia Verde ha confiscato un gregge di pecore di proprietà di un Beduino di Al Fur'a (vicino Arad). Il proprietario del gregge ha dovuto pagare una multa di 12500 NIS. Gli hanno demolito anche 2 case, una Shig (un club per uomini) ed un ovile. Lo stesso proprietario ha dovuto pagare 9000 NIS, per il costo dell'avvocato della ILA (Amministrazione Israeliana della Terra) che aveva emesso l'ordinanza di demolizione.

Non dite che non lo sapevamo n°503 Volontati internazionali a Hebron hanno documentato tre casi in cui un poliziotto di confine aveva insegnato ad un suo collega come sparare candelotti lacrimogeni sui bambini palestinesi che vanno a scuola. In maggio (l'8, il 15 ed il 19) come in molti altri casi, i bambini gli hanno tirato delle pietre (mancandoli) La reazione dell'esercito è stata quella di sparare candelotti che hanno ferito molti bambini (come poteva essere altrimenti?), compresi quelli che non avevano tirato neanche una pietra. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Mercoledì 18 maggio 2016, rappresentanti del governo, sotto scorta di polizia, sono venuti nei villaggi beduini nel Negev di 'Abde (vicino Ovdat) e Rakhme (vicino Yeruham), dove hanno demolito una casa in ogni villaggio o nelle loro immediate vicinanze. Non solo: non gli bastava solo demolire! A Rakhme hanno confiscato un'automobile con un megafono usato dal muezzin per la chiamata alla preghiera. Ed ancora una volta (ormai non si tiene più il conto) hanno demolito El'Araqib.

Non dite che non lo sapevamo n°504 Ancora una volta (!) l'esercito israeliano sta facendo manovre di sgomberi etnici nel nord della Valle del Giordano in Cisgiordania. 50 famiglie palestinesi dei villaggi di Humsa, Ras El Ahmar e Burj El Malah hanno ricevuto un'ordinanza da parte dell'esercito per lasciare i loro villaggi entro tre giorni, a partire dal 30 maggio 2016, tutti i giorni dall'alba al tramonto. L'esercito sta pianificando manovre militari sulle loro terre.

Questions and queries: amosg@shefayim.org.il =================================
*Ilan Shalif http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/
Anarchici Contro Il Muro
http://www.awalls.org
Blog di Ahdut (Unità - organizzazione comunista anarchica israeliana): http://unityispa.wordpress.com/
(traduzione a cura di ALternativa Libertaria/fdca - Ufficio Relazioni Internazionali)

Palestina-Israele, la lotta unitaria prosegue nonostante il ritirarsi degli attivisti*

Due venerdì di seguito senza essere presi di mira dopo 11 anni di manifestazioni è qualcosa che può destabilizzare persino
attivisti di lunga data come.... Per 13 anni gli Anarchici Contro il Muro con i loro alleati
Palestinesi hanno continuato la lotta anche quando diminuivano le aspettative di
ottenere qualcosa. I cambiamenti nel muro/recinzione della separazione sono sempre meno probabili. I residui
blocchi stradali  servono solo a provocare fastidi marginali. Il diminuire 
del disagio inflitto agli attivisti ha aperto la strada ad opzioni personali diverse dalla lotta. Tuttavia,
c'è ancora un nocciolo duro di attivisti di lunga data più alcuni delle nuove generazioni.
Naturalmente è ovvio più che mai il contributo che la lotta unitaria può dare per guadagnare il sostegno internazionale,
mentre le lotte unitarie -pur meno radicali- proseguono in parallelo come a Sheikh
Jarakh, Taayush nel sud e con i "militanti per la pace"

Bil'in 6-5-16 https://www.facebook.com/rani.fatah/posts/10209314042391210
https://www.facebook.com/hamde.a.rahma/videos/1696037503999953/
https://www.facebook.com/village.bilin/photos/pcb.1697018247230451/1697018170563792
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1146076275414424.1073742048.271405776214816
https://www.facebook.com/haytham.alkhateeb/videos/10208182710378449/
https://www.facebook.com/Mohammed.Yasin.photography/posts/695637613908937
13-5-16 Giornata della manifestazione per la Nakba. Circa 25 Israeliani con gli Anarchici Contro il Muro si sono uniti agli
internazionali, a centinaia di ciclisti della maratona di Al Awda ed agli attivisti di Bil'in e della
regione. Abdallah Abu Rahma, uno dei dirigenti della lotta non-violenta a 
Bil'in, ed una attivista israeliana sono stati arrestati. Anche 3 ciclisti sono stati 
fermati. Dopo la fine della manifestazione in tarda mattinata, ne è partita un'altra dopo
la preghiera di mezzogiorno.
https://www.facebook.com/hamde.a.rahma/videos/1698698213733882/
https://www.facebook.com/mohamed.b.yaseen/posts/930689780363688
https://www.facebook.com/haytham.alkhateeb/videos/10208230395770554/
https://www.facebook.com/mekomit/photos/pcb.1738489793064586/1738489613064604
https://www.facebook.com/haytham.alkhateeb/posts/10208232017891106
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1698726580397712
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10208232013891006 me
israelpnm https://www.youtube.com/watch?v=xGRMkOLMJqA
David Reeb https://youtu.be/rFIrVA3jFcY
20-5-16 Haitham Khatib: la manifestazione di oggi a Bil'in è stata pacifica come ogni settimana, 
contro la violenza dell'occupazione. Come ogni settimana, le truppe di occupazione hanno sparato grandi quantità di lacrimogeni
ed un'attivista è rimasta ferita. E' stata portata nell'ambulanza che era lì vicino
ai manifestanti per essere soccorsa.---- Come ogni settimana, l'esercito occupante era lì per cercare di
farci paura e scoraggiarci, ma come ogni settimana si trovano davanti ad un popolo coraggioso
che non si sottometterà mai e che mai lascerà questa terra sacra e tanto amata.
https://www.facebook.com/haytham.alkhateeb/posts/10208277030416391
https://www.facebook.com/mohamed.b.yaseen/posts/934673653298634
https://www.facebook.com/hamde.a.rahma/videos/1701392326797804/
https://www.facebook.com/haytham.alkhateeb/videos/10208276905693273/
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=884247938351103
https://www.facebook.com/rani.fatah/posts/10209416908402796
27-5-16 "Il nostro villaggio è in stato di shock e siamo molto confusi!!! Per la prima volta in 11
anni di manifestazioni settimanali a Bil'in non c'è stato neanche uno sparo, non una bomba assordante lanciata dai
soldati israeliani occupanti che ci stavano aspettando come al solito per fermare la nostra manifestazione
solidale! I nostri residenti e gli attivisti erano molto preoccupati e molto nervosi! Una cosa del genere non era MAI
successa prima! Ci aspettavamo che i soldati facessero qualcosa all'improvviso o che saltassero fuori
da nascondigli per spararci... Ma niente di tutto ciò! I soldati se ne stavano lì solo ad
aspettare! Il nostro corteo non si è concluso al cancello del muro, dato che ci siamo fermati a metà percorso perchè eravamo
troppo impauriti! Non c'è stato nessun arresto! Quali possono essere le ragioni per questo mutamento nel loro
atteggiamento?"
https://www.facebook.com/haytham.alkhateeb/posts/10208329829056324
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=888142251295005&set=a.251868384922398.50041.100002977143527
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=938482089584457
3-6 https://www.facebook.com/rani.fatah/posts/10209520563354105
https://www.facebook.com/anatllanat/posts/892333337542563
https://www.facebook.com/haytham.alkhateeb/videos/10208377718053519/


Qaddum

6-5-16 https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1146076275414424.1073742048.271405776214816
21.5.2016
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.1156289117726473.1073742051.271405776214816
27-5-16 Testimoni oculari dicono che l'esercito israeliano ha attaccato una manifestazione anti-insediamenti a Kafr Kadoum, a
est di Qalqilya, con grandi quantità di proiettili di gomma, candelotti lacrimogeni, acque
reflue, ferendo parecchi manifestanti.
Un giovane è stato ferito alla mano destra ed ai piedi mentre altri manifestanti
restavano soffocati dai lacrimogeni.
https://www.youtube.com/watch?v=qkAUW_2pbNI
3-6-16 Ciao amici. Questo venerdì:
2 fratelli sono stati feriti da proiettili veri: Asaf Hikmat di 19 anni è stato ferito alla coscia e
portato all'ospedale di Rfidai per rimuovere chirurgicamente le schegge ed ora
sta meglio; anche suo fratello Omran di 20 anni è stato ferito alla coscia ma lievemente.
Nel dettaglio, il corteo è partito alle 13:00 sotto lo slogan della NAKSA, ma dopo 
la partenza l'esercito ha iniziato a sparare candelotti lacrimogeni in tutte le direzioni ed a spruzzare acqua
fetida nelle case; questo liquido ha un tale pessimo odore che la vita nelle case diventa molto
difficile.
Al termine della manifestazione, un cecchino ha colpito i due fratelli. Erano le 16:00.
Sabato 4 giugno è stata una giornata molto dura. Decine di soldati di diverse unità hanno attaccato
i manifestanti usando bombe assordanti, candelotti lacrimogeni, sparati da fucili e dalle jeeps così
il cielo del villaggio si è riempito di fumo, poi hanno usato proiettili veri che hanno ferito
alla coscia Wael Abd allah di 16 anni.
Il numero di feriti da proiettili veri sale così a 81.
Cari
questo numero è destinato a crescere se non si fa del nostro meglio per costringere l'esercito di
occupazione israeliano a smettere di sparare sui manifestanti pacifici del nostro villaggio.
Grazie
https://www.facebook.com/PopularStruggle/posts/1328626463833111



Ni'ilin
20-5-16 https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10208875824230207
27-5-16 L'esercito israeliano ha attaccato una manifestazione simile nella città di Ni’lin, col risultato di numerosi
casi di soffocamento tra donne e bambini.
Tra le vittime di soffocamento, un bambino di 10 anni, Muhammad Saleh Ameira.


Nabi Saleh

20-5-16 David Reeb https://youtu.be/Dg2Q3Z2MvsU
27.5.2016 israelpnm https://www.youtube.com/watch?v=P-wmW2mChSs
3-6 "I nostri compagni e cari amici di Nebi Saleh sono sotto attacco. Si vergognino coloro che restano
silenti di fronte all'oppressione continua. Siamo stanchi e spossati dalla colonizzazione come anche delle solite
politiche e dei soliti politici."
https://www.facebook.com/bassem.tamimi/videos/10208693401364738/
https://www.facebook.com/bassem.tamimi/posts/10208693425645345
https://www.facebook.com/PopularStruggle/photos/a.423031224392644.111788.218774474818321/1328546640507760/?type=3
https://www.facebook.com/bassem.tamimi/videos/10208693401364738/
David Reeb https://youtu.be/Rb80EG6fEUc

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sabato 18 giugno 2016

Libero Pensiero ... una voce conosciuta





Il virus maschilista alla radice del femminicidio
Imu, la Chiesa deve 100 mila euro di arretrati al Comune di Ferrara
Varata la Legge sul riconoscimento delle
coppie di fatto
RIUSCIRA' L'EUROPA A FERMARE
 IL TTIP?
SCUOLA - SCIOPERO 12 MAGGIO 2016
Predatori d’infanzia e smantellamento dello
Stato sociale

Trivelle, acide battute, quorum
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Prima la Costituzione poi il catechismo,
vale anche per le scuole cattoliche
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“Tutti hanno diritto alla ricerca della felicità “
Muore oggi la nostra associata Maria Longo
BOCCIATO IL FINANZIAMENTO ALLE SCUOLE NON STATALI




IX Congresso Nazionale della FdCA

IX Congresso Nazionale della FdCA
1-2 novembre 2014 - Cingia de' Botti (CR)