ADERISCI AD ALTERNATIVA LIBERTARIA/FdCA

ADERISCI AD ALTERNATIVA LIBERTARIA/FdCA
O SCEGLI NOI O SCEGLI LORO

campagna contro la contenzione meccanica

per giulio

per giulio

martedì 28 luglio 2009

COMUNICATO PERQUISIZIONI E INDAGINI CONTRO ANTIFASCISTI

(da Indymedia Lombardia)

All’alba del 23 Luglio la DIGOS di Verona e di varie altre città, su mandato del pm Villani, irrompe in casa di 11 compagni/e di varie città del nord Italia per perquisire e sequestrare qualsiasi cosa possa sembrare un arma impropria. Vengono cercate armi ed esplosivi con l’ausilio di unità cinofile, ma il risultato è miseramente nullo, tranne per un petardo ritrovato in casa di un compagno. Viene perquisita addirittura la casa dei genitori di un compagno con l’ovvio risultato di non trovare nulla utile alle indagini, ma creare pressione e paura sulla sua famiglia. A casa di un altro compagno, il quale era in vacanza con la sua famiglia, gli viene sfondata la porta e obbligati i vicini ad assistere come “testimoni” alla perquisizione e ai sequestri. La stampa asservita, in accordo con il capo della digos scaligera Iaccarino, scatena una campagna diffamatoria e falsa nei confronti degli indagati, travisando fatti e costruendo dei mostri pronti per il giudizio del tribunale. Le accuse di danneggiamento, lancio di materiale esplosivo e violenze varie, sono inerenti alla manifestazione antifascista di oltre un anno fa, a Verona, dopo la morte di Nicola Tommasoli assassinato da 5 fascisti.La digos ha sequestrato nient’altro che vestiti, effetti personali, lettere e qualche volantino politico, asserendo d’aver ritrovato chissà che “prove” di una fantomatica rete di “terribili terroristi” che da anni imperversano nelle manifestazioni di mezza Italia. Ha poi sequestrato molti attrezzi e oggetti spesso usati dai compagni sul lavoro o per usi quotidiani casalinghi, come seghe da legno, la gamba di una sedia rotta, cacciaviti, tronchesi, coltelli, ecc. Ovviamente anche in questo caso, il “vip della TV” Iaccarino si è crogiolato davanti le telecamere e la sua corte di pennivendoli, d’aver trovato chissà che armi e che “prove schiaccianti” a carico degli indagati, i quali sono indagati solo perché noti militanti antifascisti e partecipanti ad una manifestazione antifascista a Verona.Il pm Villani, che è ben noto a Verona per aver fatto assolvere i dirigenti della Glaxo dalle accuse di corruzione, tangenti, e peculato, è il “difensore” della corruzione dilagante di multinazionali e sfruttatori vari, un vero cavaliere del capitalismo. Evidentemente la manifestazione in risposta all’omicidio fascista di Tommasoli, ai cani da guardia del fascismo non è andata giù!! Dopo l’ennesimo omicidio di vigliacchi nazisti e l’ennesimo pestaggio a Verona da camerati amici del sindaco leghista Tosi e del suo consigliere di Fiamma Miglioranzi, speravano in una sfilata “ordinata e festosa” delle solite spesso patetiche assemblee cittadine e di partitini e partitucoli sinistrosi, per i quali l’antifascismo è una parola vuota e sono sordi e ciechi di fronte all’avanzata neofascista che sta ammorbando l’Italia intera.La manifestazione è stata una fortissima presa di posizione di migliaia di uomini e donne che hanno detto BASTA al fascismo e ai suoi assassini, che ha gridato che il tempo delle parole è finito, in una città come Verona, tristemente nota per il suo laboratorio razzista, xenofobo e nazista da sempre esistente. I legami fra multinazionali come la Glaxo, magistratura, polizia politica e fascismo sono evidenti. La magistratura veronese dopo aver scarcerato gli assassini di Tommasoli dopo solo un anno dalla tragedia, tenta di colpire il dissenso e chi dell’antifascismo e dell’anticapitalismo porta avanti le lotte giorno per giorno, consci del legame tra fascismo e capitalismo, le stesse aberranti facce della medesima dittatura.Esprimiamo la massima solidarietà agli/alle indagati/e se innocenti e la nostra complicità se colpevoli!!!

SEMPRE DALLA PARTE DI CHI DI FRONTE AI FASCISMI E ALL’INGIUSTIZIA SCEGLIE DI PROCURAR TEMPESTA!!!LIBERTA’ PER TUTTI/E GLI/LE ANTIFASCISTI/E!!!

ANTIFASCISTI MILITANTI

giovedì 16 luglio 2009

Lo sterminio nazista di 500.000 zingari è cominciato così ….

La condanna definitiva per propaganda razzista, inflitta al sindaco Flavio Tosi e ad altri cinque leghisti, tra cui un assessore comunale (Enrico Corsi), riguarda una campagna contro gli zingari, scatenata dal Carroccio nel 2001. Il sindaco e i suoi colleghi di partito, passati attraverso tutti i gradi di giudizio (addirittura due volte in appello e due in Cassazione), sono stati irrevocabilmente riconosciuti colpevoli e costretti a pagare i risarcimenti alle parti civili, alcuni componenti della comunità sinta veronese e l'Opera Nomadi, e le spese agli avvocati.
Nonostante la minimizzazione, quando non l'arroganza, che i vari esponenti politici della maggioranza di governo (in Comune, Provincia e Regione) hanno usato per sostenere il loro collega e/o alleato, il comportamento e le affermazioni (prima) e la condanna di Tosi e soci (ora) restano un fatto gravissimo. Inutile ripetere che in Paesi più civili, o forse con una più lunga pratica di democrazia, una sentenza di questo tipo avrebbe significato le immediate dimissioni da qualsiasi incarico politico dei condannati. Berlusconi docet e quindi anche il sindaco e i suoi colleghi resteranno in sella.
Tuttavia, in una giornata come quella del 17 luglio, 65° anniversario dell'assalto al carcere degli Scalzi, organizzato dai GAP per liberare il dirigente antifascista Giovanni Roveda, il sindaco Tosi non dovrebbe esserci. Anzi, non dovrebbe esserci nessuno a rappresentare il Comune di Verona, retto da un sindaco razzista, amico e sodale di neofascisti e neonazisti – basti ricordare che il capogruppo della sua lista in Consiglio comunale è l'ex skinhead Andrea Miglioranzi, di Fiamma Tricolore, che Tosi stesso partecipò nel 2007 al corteo organizzato dalla destra radicale, che l'ufficio della Lega in municipio è abitualmente frequentato da Maurizio Ruggiero, leader degli integralisti cattolici, che fu tra gli organizzatori della “cresima”, a cui avrebbe dovuto partecipare Juan Rodolfo Laise, vescovo amico dei torturatori argentini.
La giornata del 17 luglio ha sempre costituito un appuntamento per gli antifascisti veronesi. Non solo per le associazioni d'arma, per quelle dei partigiani e degli ex deportati o per i vari esponenti politici più o meno schierati ma per tutti coloro a cui la Memoria sta veramente a cuore.
Ecco perché, in una città che ormai “blinda” sia la Giornata della Memoria, con gli antifascisti costretti a restare fuori dalle manifestazioni ufficiali o fatti entrare tramite mediazioni quasi personali, che la Festa della liberazione del 25 aprile, divenuta anch'essa oggetto di repressione, con un'amministrazione che divide in due le panchine, multa i ragazzi che suonano in piazza, semina divieti ovunque ma viene condannata, nella persona del suo primo cittadino, per razzismo
Noi, antifascisti e antifasciste veronesi, diciamo No alla presenza del sindaco e/o dei suoi rappresentanti alla cerimonia di commemorazione dell'assalto al carcere degli Scalzi, in cui alcuni partigiani morirono per i valori che oggi il sindaco e i suoi amici/alleati rinnegano.
Appuntamento Venerdi 17 luglio alle ore 17.45 in Via Scalzi, dove si svolgerà la commemorazione che ricorda l'assalto al carceri degli Scalzi tutte e tutti sono invitate e invitati a partecipare.

Antifascisti e antifasciste veronesi

martedì 14 luglio 2009

solidariziamo con il giovane Bianzino

Roberta Radici è morta in un ospedale in attesa di un trapianto di fegato
Il suo nome non dirà molto a chi segue la televisione o legge i giornali. Era la vedova di un falegname, Aldo Bianzino, morto in carcere, la cui colpa era coltivare piantine di canapa indiana nell'orto. Forse la sua malattia è stata accelerata dallo stress, dal dispiacere."Qualcuno bussa alla tua porta. E' lo Stato. Ti porta via dalla tua famiglia. Da tuo figlio di 14 anni. Ti accusa di aver coltivato delle piantine di canapa indiana nell'orto di casa. Ti mette in cella. Ti uccide. Non è l'Argentina dei colonnelli e neppure l'Unione Sovietica di Stalin. E' l'Italia di Mastella e di Amato. Aldo Bianzino è stato assassinato in carcere. Ucciso due volte. Prima dai suoi carnefici e poi dai media che lo hanno ignorato. La vedova di Aldo si chiama Roberta Radici. La famiglia Bianzino era composta da Aldo, la moglie Roberta, il figlio Rudra e la nonna, morta poco dopo Aldo. Non era una famiglia benestante. Rudra ora è solo. Deve sostenere le spese per il processo penale contro i carcerieri di Aldo e studiare, prepararsi a un futuro. Non lasciamo solo questo ragazzino. Facciamolo per noi, prima ancora che per lui.Potete versare i vostri contibuti (se potete se volete)sul conto corrente aperto presso Banca Etica,
IBAN: IT61R0501812100000000128988 BIC: CCRTIT2T84A
intestato a: "PER RUDRA BIANZINO".
Grazie.

lunedì 13 luglio 2009

Musica d'autore , Alberto Cantone canta e suona con...

24 luglio
LONGHERE di Vittorio veneto (TV) presso il circolo-osteria ARCI
ALBERTO CANTONE suona e canta "canzoni dalla parte dei vinti" (via del campo e dintorni...)
e il quartetto acustico con Gianantonio Rossi , Marco Napoletano e Nicola Casallato

I N C O N T R I D' E S T A T E (2a edizione) - Tonezza del Cimone (VI)

IN C O N T R I D' E S T A T E (2a edizione)

Tonezza del Cimone (VI) - estate 2009
(Terrazza panoramica di via Roma)

Lunedì 20 luglio CHIARA GAZZOLA

"Divieto d'infanzia. Psichiatria, controllo, profitto"

Sabato 25 luglio RICETTE ANARCHICHE

interventi letterari e musicali di Rino De Michele, Luther Blissett, Giuseppina Casarin e di alcune componenti della Compagnia di Canto Popolare "li Bellizzi".

Domenica 26 luglio LORENZO GUADAGNUCCI

"Lavavetri"

Lunedì 3 agosto PAOLO FINZI

In direzione ostinata e contraria.
Il mio amico Fabrizio De André: filmati, registrazioni originali, ricordi.

Sabato 8 agosto RUGGERO LAZZARI + DJ BROTHER GERMY

Presentazione - spettacolo
"Con un bel latte caldo passa tutto"

Domenica 9 agosto FABIO SANTIN

presentazione fumetti
"Gaetano Bresci. Un tessitore anarchico" e "Ventotene. Storie di confinati"

PAOLA BROLATI + CHARLY GAMBA

spettacolo teatrale "Filo Filò"

Sabato 15 agosto SAVERIO FERRARI

"Le nuove camicie brune. Il neofascismo oggi in Italia"

Data da definire LORENZO MONASTA

"I pregiudizi contro gli zingari spiegati al mio cane"

Gli incontri avranno inizio alle 17:30. Per ulteriori informazioni potete chiamare il 329 74 36 400

giovedì 9 luglio 2009

erich muhsam-75° anniversario

"erich muhsam-75° anniversario"
75 anni fa, Erich Mühsam, il grande poeta ed attivista anarchico tedesco fu impiccato nella notte dal 9 al 10 luglio 1934 nel campo di concentramento di Oranienburg.In occasione dell'anniversario esce il suo testamento politico :"Anarchismo e Comunismo" che vuol essere un ulteriore contributo a questo grande anarchico. (curato da Leonhard Schaefer, già curatore del volume: "Erich Mühsam- Il poeta anarchico, ZIC 2007).La prima parte del nuovo volume si occupa delle sue idee sulla libertà, sulla rivoluzione e dei suoi scritti su anarchia e comunismo e alcune delle sue poesia inerenti al tema. La seconda parte contiene i pensieri della sua opera pramatica principale: "La liberazione della società dallo stato".per informazioni : schaefer.mc@email.it-- Leonhard SchaeferVia Cigliano 2750026 San Casciano VdP (FI)tel./fax 055 822325

Nessuna passeggiata nel gran parco della mediazione sociale ma conflitto di classe contro il sistema, il capitale, il fascismo

Strano paese, l’Italia.All’Aquila si sfrutta il terremoto per sperimentare nuove forme di controllo sociale, a Vicenza il regime si conferma stato di polizia, violando le sue stesse regole con un blocco militare che prova a negare lo svolgimento regolare di un corteo autorizzato a un comitato cittadino, e il giorno dopo a Torino, Bologna, Padova, Napoli, Reggio Calabria, 21 militanti, compagni, studenti, sono arrestati per aver manifestato contro il G8 nelle Università. E quando gli studenti della Sapienza a Roma continuano l’occupazione per protestare contro gli arresti degli studenti, un corteo contro il G8 viene fermato e disperso con arresti .Contemporaneamente, con decine di perquisizioni e due arresti, lo Stato e i suoi apparati cavalcano la tragedia di Viareggio, agitando la solita presunta minaccia anarcoinsurrezionalista accusata di attentare, stavolta, niente di meno che alla sicurezza delle ferrovie! Come se non fosse invece la ricerca del profitto a tutti i costi e le privatizzazioni nei trasporti a creare incidenti mortali e distruzione.Dal G8 di Genova del 2001 assistiamo a un processo di autonomia operativa degli apparati di polizia direttamente dipendenti dal potere esecutivo; tanti tasselli del progetto repressivo dello Stato, perseguito dai vari governi avvicendatisi, dal centro destra al centro sinistra, fino a costruire lo scenario del dopo “Pacchetto Sicurezza” che colpisce tutti, lavoratori e lavoratrici, studenti, italiani e nuovi cittadini. Che mira a colpire tutte le lotte d’opposizione sociale e sindacale, a partire dalle contestazioni al G8, a sradicare ogni solidarietà di classe, a intimidire le future lotte popolari.Contro questo progetto repressivo ed eversivo dello Stato, massima solidarietà nell’unirsi al grido “PROTESTARE NON E´ REATO, LIBERI TUTTE/I, uniti con tutti coloro che sin da subito si sono e si stanno opponendo alla repressione, noi Comunisti Anarchici invitiamo all’unità di classe e alla mobilitazione tutte le realtà antagoniste di base e di lotta dal basso per una NUOVA RESISTENZA.

“ NON CI AVETE SPAVENTATI SIAMO SEMPRE PIU’ DETERMINATI ”

Segreteria Nazionale FdCA www.fdca.it

lunedì 6 luglio 2009

72° Consiglio dei Delegati FDCA , 5 luglio Cremona

La lotta al razzismo come strumento di costruzione di una societa' interculturale, interetnica, internazionalista

Individuare nella lotta al razzismo uno degli strumenti fondamentali di ricostruzione dell'opposizione sociale in Italia è uno dei passaggi fondamentali nella mobilitazione che coinvolge tutti coloro che sono impegnati nel ricollocare in una prospettiva di lotta di classe, e quindi di emancipazione dal bisogno, il loro agire politico, per costruire un progetto politico di uguaglianza e di libertà che trovi consenso nella società.Occore prendere atto che già oggi, ma ancora di più nel futuro, siamo immersi in una società multietnica e multiculturale nella quale i vari segmenti, le varie "comunità" che la compongono non parlano un linguaggio comune e sono indotte dall'organizzazione capitalistica del lavoro a cercare modi di organizzazione, di interrelazione, valori, comportamenti tesi alimentare la divisione e la contrapposizione.Le differenze linguistiche, comportamentali, alimentari, valoriali delle popolazioni migranti vengono utilizzate dalla destra non solo per alimentare la paura e criminalizzare i comportamenti di tutti coloro che sono diversi, ma per impedire una ricomposizione degli interessi di classe, per contrastare gli interessi di genere più legati alla natura umana, che potrebbe minacciare il perpetuarsi dei sistemi di sfruttamento delle classi subalterne.

*Le strategie di frammentazione della società*

La progressiva concentrazione di capitali e di ricchezze nelle mani di un numero sempre minore di soggetti, lo sviluppo del capitale finanziario e della speculazione a danno ed a detrimento dei salari e delle pensioni dei lavoratori/trici -spingendoli inesorabilmente verso l'indebitamento ed il ricatto occupazionale/salariale- sono alla base dell'attuale crisi economica che, per essere superata, ha bisogno di una profonda ristrutturazione dei rapporti produttivi e quindi sociale. L'involuzione sempre più autoritaria dei modelli di governo, l'eliminazione di ogni opposizione sociale anche a livello istituzionale è necessaria alle classi dominanti se si vuole gestire una percentuale delle popolazione perennemente ricattata, in quanto collocata sulla soglia di povertà, alla quale si contrappone una popolazione migrante ulteriormente e maggiormente discriminata, ma utilizzata sul mercato del lavoro per mantenere bassi salari e occupazione precaria. Fin qui niente di nuovo ma oggi, utilizzando le classi subalterne contro i migranti si crea uno spazio ulteriore di sfruttamento e di potere che consente di reprimere ulteriormente le classi subalterne frammentate e divise.In tal modo la distribuzione delle popolazioni sul territorio risulta costituita da tante sacche di sfruttati, posti l'un contro l'altro, divisi dalla differenza linguistica, etnica e valoriale, e perciò incapaci di sviluppare quella unità di classe che sarebbe necessaria e naturale sulla base della comune condizione di sfruttamento.Questo modello sociale ha bisogno di un nuovo tipo di Stato che gestisce queste differenze e pertanto in questa fase politica si esaltano le competenze etiche delle istituzioni politiche le quali estendono il principio di ordine pubblico a quello di "ordine morale" e pretendono di governare i diritti di status: negando ai lavoratori immigrati non solo quello di cittadinanza, ma quello di soggiorno, di mobilità, di ricongiungimento coi familiari, all'istruzione, alla salute,....

*Il governo dell'economia e delle coscienze*

Esiste un profondo legame, tra gestione dell'accumulazione e dei suoi processi e strategie di accentuazione delle diversità finalizzate a impedire la ricomposizione di classe. Ad esempio porre l'accento sulla differenziazione in materia religiosa, ricercando in questa strategia il sostegno delle confessioni delle quali si esaltano le diversità e le specificità, differenziandole nel godimento dei diritti e nell'accesso alla libertà di culto significa promuovere aggregazioni solidaristiche su basi confessionali che sono per loro natura interclassiste e che contribuiscono quindi a impedire una ricomposizione degli interessi in relazione alla collocazione dei soggetti nel processo produttivo e nelle dinamiche di accumulazione. Allo stesso modo, fare leva sull'elemento etnico come strumento di coesione e solidarietà significa ancora una volta sviluppare una innaturale alleanza tra soggetti diversi per la loro collocazione di classe.Attraverso queste tecniche si realizza una frammentazione di classe che va ben al di la del dato economico, fino a toccare le corde di sentimenti e volizioni più profonde che riguardano la sfera personale, quella delle tradizioni, dei ricordi, del vissuto individuale e di gruppo.Ecco così gettate le premesse e le condizioni per una legislazione repressiva e razzista, che dalla legge Turco-Napolitano degli anni '90 al decreto Maroni di quest'anno mettono milioni di vite di immigrati alla mercè della casualità, dei mercanti di schiavi, del governo libico, dei respingimenti, dei CPT e dei CIE, della clandestinità perenne da cui non si esce mai o in cui si viene ricacciati dalla perdita del lavoro o della casa. Non più esseri umani, ma semplicemente corpi vaganti tra reclusione e precarietà.Di fronte a questo attacco a tutto campo alla concezione stessa dell'essere umano per come l'abbiamo conosciuta, vacillano le Chiese e le religioni, crollano consolidate alleanze, entrano in crisi sistemi politici. La risposta perciò diventa vaga, sconnessa, disorganica, inefficace, incomprensibile ai nostri stessi referenti sociali.

*L'antirazzismo e la solidarietà come strumenti di lotta politica*

Non basta denunciare le politiche razziste e securitarie del decreto Maroni. Occorre evitare che, grazie a una attenta e martellante opera propagandistica diventino, prima ancora che norme di legge, senso comune, come dimostrato da episodi aberranti già successi.Ciò significa nel concreto Costruire e federare ampi fronti associativi di base misti, sociali e culturali, di immigrati ed italiani per la comune lotta contro il razzismo, l'emarginazione e la clandestinitàfavorire e incentivare la partecipazione dei cittadini di origine straniera alla vita sociale, politica, sindacale, associativa, a prescindere dalla provenienza culturale e geografica
costruire reti di sostegno legale e sociale ai rifugiati, a chi rischia il ritorno nella clandestinità, alle vittime del razzismo
contrastare forme ed espressioni di intolleranza e di razzismo, di controllo del territorio a scopo di pulizia etnica e di repressione,garantire la solidarietà attraverso strutture di sostegno ai clandestini, agli immigrati precari, sfrattati, emarginati costruire una rete di solidarietà nell'accesso al reddito e nel sostegno alle condizioni di vita e di lavoro;lottare per garantire l’accesso ai servizi essenziali del territorio a tutti coloro che lo abitanogarantire i valori culturali di ognuno nel rispetto dei diritti dei minori e della loro libertà di costruzione della propria personalità nella scuola pubblica;riconoscere piena libertà a tutte le confessioni religiose e un regime di pari accesso alla disponibilità di edifici di culto per depotenziarne la carica rivendicativa identitaria

72° Consiglio dei Delegati FdCA
Cremona, 5 luglio 2009
www.fdca.it

Pordenone 16 luglio 2009 CRITICAL MASS AGAINST RACISM!‏


E’ stata approvata la prima legge razziale del dopoguerra: il DDL chiamato “pacchetto sicurezza” che stabilisce, tra le altre abnormità, il reato di clandestinità e l’istituzione di ronde composte da ex militari, ex polizziotti, ex carabinieri e cittadini con le mani che gli prudono.
A Pordenone le ronde (quelle padane) sono state inaugurate 3 anni fa facendo, come prevedibile e da noi annunciato, un FLOP totale perché se è vero che la provincia ha oltre il 14% di migranti è altrettanto vero che non esiste nessuna emergenza e che viviamo in luoghi tranquilli; semmai i problemi sono dentro le mura delle case, soprattutto di italiani, dove i dati di associazioni nazionali confermate dalle questure rilevano un tasso di violenza famigliare alle donne e ai bambini altissimo ma, come spesso accade in un paese bigotto e ipocrita, i “panni sporchi si lavano in famiglia” e si cerca di canalizzare frustrazione e malcontento verso “altri”!
Abbiamo contestato allora queste nuove squadracce moderne e lo faremo oggi dove una legge governativa rischia di trasformare una sceneggiata di folkloristici abbevazzoni nostrani in una gara competitiva tra bande verdi e bande nere e chissà quali altre ancora vorranno infestare le strade di Pordenone con SUV, divise paramilitari e spirito “patriottardo” creando risse, caccia alle streghe e disordini.
Inoltre il reato di clandestinità rappresenta la sintesi di una vocazione razzista figlia di un percorso normativo che con la legge Turco-Napolitano prima,e la Bossi-Fini poi, approda nell’elaborazione di un testo gravissimo equiparando chi non possiede un permesso di soggiorno ad un criminale, al pari di chi ammazza, picchia e ruba senza che, nella realtà, abbia commesso alcunchè ma solo in quanto “straniero”, cioè immigrato.
Il primo effetto di tale politica razzista lo abbiamo potuto apprendere in queste settimane: la chiusura dell’ambulatorio per immigrati clandestini che chiudendo nega ogni possibilità di cura a donne, uomini, anziani e bambini rei di non essere “nessuno” per la legge italiana e quindi invisibili agli occhi di chi potrebbe curarli e salvargli la vita.
Noi abitanti di questa provincia, di ogni colore e lingua, di ogni paese e professione invaderemo pacificamente Pordenone con le biciclette e porteremo in giro le ragioni di una protesta e di una proposta: un manifesto di libertà e uguaglianza contro una legge liberticida e razzista!
Partecipate numerosi, portate le biciclette e fate girare l’appuntamento!
Ci si vede alle 20.30 in P.zza XX settembre a Pordenone.

PORDENONE CITTA’ APERTA, NESSUNA CITTADINANZA AL RAZZISMO,
SIAMO TUTTI CLANDESTINI
Iniziativa Libertaria - Ciclisti antironde
per info, adesioni e altro: antironde@gmail.com

giovedì 2 luglio 2009

Cominicato Aranea sulla manifestazione del 4 Luglio

Mercoledì 01 Luglio 2009 14:11

Per la manifestazione del 4 Luglio, come anarchici e anarchiche di questa Rete riteniamo di muovereuna grossa critica all'organizzazione, alla gestione e alla conduzione del movimento "No Dal Molin".Dopo le prime tre grandi manifestazioni nazionali, alle quale gli anarchici hanno apportato un rilevante contributo di partecipazione e solidarietà, abbiamo assistito ad un direzionamento filoistituzionale del movimento da parte di aree riconducibili, in Veneto, ai seguaci ideali di Toni Negri.Prendono, di volta in volta, denominazioni diverse: "tute bianche","disobbedienti", "no global", "verdi" ecc. ma restano comunque gruppi che sovradeterminano e canalizzano la voglia di rivolta, soprattutto giovanile, in percorsi istituzionalizzati ed elettoralistici.Nessun problema fino a quando si tratta semplicemente di scelte di campo diverse, quello che non possiamo accettare è come quest'area politica sfrutta, ignora o discrimina l'anarchismo secondo il tornaconto politico del momento, come streghe per l'inquisizione o per "far numero".Non e' nelle nostre pratiche trasformare il conflitto in spettacolo, tantomeno in presenza di folle di anziani e bambini: non abbiamo bisogno di voti o comparse...La nostra azione e' quotidiana, basata sull'autorganizzazione sociale: ognuno ne e' responsabile, e molti nostre compagne/i pagano a tutt'oggi le conseguenze repressive per questa scelta sovversiva di vita.Per tali motivi pochi anarchici parteciperanno alla manifestazione, e chi lo fara' sara' per ribadire che l'antimilitarismo non e' campo di campagne elettorali, tantomeno teatrino per spettacolarizzare la volontà d'egemonia di certi movimenti.Con la nostra libertà non si gioca

Rete di comunicazione anarchica "Aranea"

http://www.autistici.org/aranea/

COMUNICATO STAMPA , resoconto iniziativa pro-diserzione del 29 giugno ad Aviano

Dal messaggero veneto

LUNEDÌ, 29 GIUGNO 2009


Disertore col megafono in Base: «Militari americani, fate come me»

L’INIZIATIVA


«Non possono far finire le guerre, nè i politici, nè la gente come noi, ma solo i militari che le combattono». Chris Capps, il disertore dell’associazione “Vetereani iracheni contro la guerra”, ha cercato ieri di convincere i suoi ex colleghi a fare come lui, perchè convinto che solo loro possono bloccare i conflitti.
L’appuntamento, organizzato da Comiutati Unitario contro Aviano 2000, era poco prima delle 11 davanti all’area 1 di via Pedemonte, nella zona dei dormitori. Capps, arrivato da Vicenza, dove ha tenuto una analoga iniziativa, con un microfono, rivolgendosi ai militari, ha lanciato il suo messaggio: ha raccontato la sua storia di disertore dopo un’esperienza in Iraq e una chiamata per l’Afghanistan e ricordato i progetti per questi conflitti di Barack Obama. Ha invitato i militari a uscire e disertare, promettendo aiuto attraverso l’associazione di cui fa parte. «C’è un ragazzo che è arrivato appositamente per ascoltare il mio appello - ha detto -. Lo vogliono dimettere dall’esercito per problemi mentali, e molti ragazzi vengono classificati così». Ha anche affermato che durante le sue iniziative «i militari mi trattano male, ma se parlo con loro al bar sono d’accordo su quanto io sostengo. L’ambiente dentro le basi è oppressivo e controllato ed è difficile parlare con i militari».
Arruolatosi nel 2005, dopo un periodo in Germania è stato mandato in Iraq: «E’ stato qualcosa di inaspettato - ha detto -. Noi eravamo stati preparati per andarci, ma per tornare subito. In Iraq non ero in situazioni pericolose, potevo sentire le esplosioni a Baghdad, ma già dopo pcohi giorni mi ero abituato. Gli unici contatti con gli iracheni, li avevo con quelli che entravano in base, osteggiati dalla popolazione locale perchè considerati collaborazionisti e da noi considerati appartenenti ad un popolo colonizzato». La decisione di “rescindere il contratto con l’esercito” nel momento in cui si è reso conto, stando a quanto ha detto, che c’erano interessi di multinazionali nella guerra.
Dopo una licenza non ha risposto all’invito a presentarsi per l’Afghanistan e ha deciso di cominciare la sua campagna che lo sta portando nella basi americane a invitare a disertare. Invito che ieri è caduto nel vuoto, nonostante la certezza di Capps che almeno uno dei militari in servizio nella base pedemontana sia pronto a lasciare la divisa. In altre strutture, è stato spiegato, c’è stato interesse di qualcuno che si è fermato con lui per sapere come muoversi.
E se qualcuno dei militari Usa è pronto comunque a svestire la divisa, potrà trovare l’appoggio del Comitato Unitario contro Aviano 2000: «Seguitelo - ha detto Stefano Raspa -, noi siamo disposti a supportarvi nella vostra battaglia contro un esercito di morte».

Donatella Schettini

COME UN UOMO SULLA TERRA - su RAI 3

Per la prima volta in un film, la voce diretta dei migranti africani sulle brutali modalità con cui la Libia controlla i flussi migratori, su richiesta e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa.
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Gia' alcuni mesi fa abbiamo preso contatto con i registi del video in oggetto x organizzare una prossima proiezione anche a Vittorio Veneto, ora e' un grande piacere segnalarvi che l'interessantissimo documentario verra' trasmesso dalla RAI !PASSATEPAROLA!!!!!!!!
ASS. SENZA FRONTIERE

Dopo decine e decine di proiezioni in tutta Italia Dopo il grande successo della campagna IO NON RESPINGO: COME UN UOMO SULLA TERRA finalmente in onda sulla RAI 9 LUGLIO 2009 RAI 3 ore 23.40 (trasmisisone DOC3) Un occasione di civiltà e informazione per tutta l'Italia. Finalmente anche chi non poteva sapere ora saprà. Chiediamo alle migliaia di persone che da oltre 6 mesi sostengono il film, di diffondere ovunque la notizia: con il passaparola, nei mezzi di informazione, via mail e con il Volantino che potete scaricare sul sito del film: http://comeunuomosullaterra.blogspot.com Qualche giorno dopo la messa in onda chiuderemo la raccolta delle firme per la petizione e organizzeremo la consegna. Siamo già a 10mila firme. Con la messa in onda e l'aiuto di tutti possiamo crescere ancora. Grazie a tutti
Autori e Produzione COME UN UOMO SULLA TERRA
http://comeunuomosullaterra.blogspot.com

IX Congresso Nazionale della FdCA

IX Congresso Nazionale della FdCA
1-2 novembre 2014 - Cingia de' Botti (CR)