ADERISCI AD ALTERNATIVA LIBERTARIA/FdCA

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O SCEGLI NOI O SCEGLI LORO

campagna contro la contenzione meccanica

per giulio

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giovedì 27 settembre 2012

Udine venerdi 28 settembre ... NESSUN FIOR PER I FASCISTI !

NESSUN FIORE PER I FASCISTI… Siamo qui oggi per presidiare la zona a causa della presenza di un partito razzista, omofobo e squadrista come Forza Nuova. Coi soldi raccattati in tutta Italia grazie ai legami con la destra in “doppio petto” – e le relazioni in Lazio tra FN e PdL ci permettono di dire che tra Fiore e Fiorito c’è molto più d’un dito…- ora lanciano a livello nazionale i propri slogan idioti. Facendo leva sul razzismo e la disoccupazione propongono la difesa dell’italianità. Questo programma razzista propugna la guerra tra poveri, tra lavoratori migranti e italiani, con l’effetto di rafforzare i capitalisti e i banchieri, principali artefici della “crisi”. Questo partito neofascista è il braccio violento del cattolicesimo integralista ed oltranzista, con le loro aggressioni omofobe ed antiabortiste. Per imporre il proprio delirante progetto non esitano a ricorrere ai bastoni, alle catene, alle lame. Contrastare la presenza dei picchiatori neofascisti è necessario, per difendere i nostri diritti e il nostro futuro contro coloro che, prezzolati dai poteri forti per fare il lavoro sporco, parlano di Rivoluzione per riportarci ad un passato di cui non sentiamo la mancanza! Il diritto ad esprimersi è sacrosanto… quello di opprimere molto meno! Via i fascisti dalla nostra città! No al razzismo! No allo squadrismo!!! Quelli di “Porta Aquileia” Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Unione Sindacale Italiana., Federazione della Sinistra, Unione delle Comunità ed Associazioni di Immigrati, Giovani Comunisti, Falce Martello, Arci Cas*Aupa e Ballalaika f.i.p. via Volontari della Libertà 1, Udine, settembre 2012

Jesi 29-30 settembre 2012 socialmeeting dei centri sociali

per conoscenza documento introduttivo http://www.globalproject.info/socialmeeting/index.php/documento ciao

mercoledì 26 settembre 2012

Presidio alla Veritas per il diritto all'acqua di 3 famiglie , Mira (Venezia)

Sabato 29 Settembre ci si trova al Tuttinpiedi alle 8.30 per cercare di rendere un po' meno dure le condizioni di 4 famiglie di sfrattati. Breve cronistoria - 4 famiglie con bambini/e vengono buttati in strada dalla giunta di Mira; - queste famiglie occupano degli appartamenti per non rimanere in strada; - l'Ater vuole sfrattare una famiglia con 2 bambine e il comune di Mira ha tolto l'acua ad altre 3 famiglie per costringerle ad andarsene; - ultimo atto del sindaco (21 settembre) di Mira e' stato quello di distruggere gli infissi delle case degli occupanti. Sabato 29 ci si trova al Tuttinpiedi alle 8.30 per andare assieme prima da un occupante minacciato di sfratto per andare poi dalla Veritas di Dolo per chieder l'allacciamento dell'acqua. Purtroppo il comune come la Veritas capiscono solo i numeri: se saremo numerosi forse cambieranno idea. Vi aspettiamo

Coro degli imperfetti

Coro degli Imperfetti Gli incontri mirano a formare una coscienza dello strumento voce individuale ed in relazione al gruppo, oltre che alla condivisione di canti di diversa estrazione politica, sociale, geografica e linguistica. La tecnica vocale proposta prevede l’intreccio e l’utilizzo di diverse metodologie con lo scopo di arrivare ad un uso consapevole della vocalita’ in cui l’assenza di tensioni sia posturali che psicologiche permetta la massima liberta’ di espressione. Il repertorio spazia tra diverse tradizioni tra cui: - canti tradizionali veneziani e veneti, e di altre provenienze geografiche sia italiane che estere - canti di lavoro (mondine, impiraresse, filandine, minatori, pescatori, contadini, pastori......) - canti di migrazione - canti di estrazione politica (canti anarchici , canti partigiani italiani e stranieri, canti risorgimentali,...) - Ninne nanne Tutti i canti scelti sono eseguiti dal coro sia seguendo la prassi tradizionale classica (in accordo con la polifonia corale), sia secondo la tradizione orale insita in alcuni canti, sia con un approccio che tende alla liberta’ interpretativa in cui il coro si fa strumento esecutore di direttive estemporanee o di improvvisazione libera. CORO de GLI IMPERFETTI canti tradizionali e sociali libertariamente reinterpretati condotto da Laura Copiello da settembre a giugno mercoledì ore 20.30 all’Ateneo degli Imperfetti per informazioni mail: copiellolaura@gmail.com tel: 347 1912548 Ateneo degli Imperfetti Via Bottenigo, 209 30175 Marghera (VE) tel. 327.5341096

venerdì 21 settembre 2012

David Gaber: "La democrazia viene da Occupy"

David Gaber: "La democrazia viene da Occupy" .....Per un radicale cambiamento sociale occorrono strategie di potere duali, tese a creare istituzioni autonome, forme di democrazia reali che prefigurino il futuro. La questione è sempre: come atteggiarsi rispetto allo stato, al potere costituito? Possiamo distinguere tra quattro possibili modalità d'azione. La prima è quella di Sadr-City, il quartiere di Baghdad, assai praticata nel Medio oriente. Si comincia con innocue iniziative caritative, magari una clinica ostetrica. Poi si crea una milizia armata per proteggere queste istituzioni. Poco a poco si controlla una porzione di territorio, e la milizia punterà a farsi cooptare nello stato. Non mi sembra un metodo raccomandabile. Un secondo modello, imperniato su una strategia di negoziazione, si pratica nel Chiapas. Gli zapatisti, con limitate azioni insurrezionali a cui fanno immediatamente seguire un «cessate il fuoco» e l'offerta di trattative, hanno potuto creare strutture di democrazia di base per negoziare con lo stato. Ma le particolari condizioni del conflitto in Chiapas difficilmente potranno riproporsi altrove. La terza opzione è quella di El Alto, città dove si possono bloccare tutte le vie d'accesso alla vicina La Paz, sede del governo boliviano. Se gli abitanti, indios organizzati in consigli di vicinato, sbarrano le strade, il governo è con le spalle al muro. Così nel 2003 e nel 2005 hanno costretto a dimettersi due presidenti della repubblica, fino all'elezione di Evo Morales. Se si sentissero traditi, potrebbero sempre cacciare il governo con un'insurrezione. Se avessimo negli Usa un simile potere d'interdizione, anche noi potremmo entrare nel gioco politico con nostri candidati. Ma siamo ben lontani dall'averlo. Resta il quarto modello, sperimentato in Argentina nel pieno della crisi del debito, col cacerolazo del dicembre 2001: la pura e semplice delegittimazione del potere. La folla gridava: Que se vayan todos, se ne vadano tutti, i politici, i banchieri, il Fondo monetario. Pure negli Usa tre quarti dei cittadini detestano i politici, e li manderebbero a casa. Se si delegittimano le strutture politiche e la classe politica, mentre sorgono istituzioni alternative, anche i politici si vedono costretti a seguire la corrente. In Argentina, a partire dal 2003, è stato un socialdemocratico moderato come Kirchner a imporre al Fmi il taglio del debito. È successo in Argentina, quando i politici non potevano più andare al ristorante per paura di essere riconosciuti. E credo possa di nuovo succedere adesso, in Grecia. Delegittimare il sistema politico non basta però per emanciparsi. Certo, non basta. Perciò insisto su strategie di dualismo di potere. Senza istituzioni alternative, forme di democrazia diretta, che prefigurino un'alternativa, non si costruisce una svolta..... http://www.ilmanifesto.it/attualita/notizie/mricN/8535/

mercoledì 12 settembre 2012

PLUTO SITE Longare-Vicenza: NO al potenziamento della base militare

Non siamo più disposti ad accettare che nei nostri territori, in un momento di crisi internazionale, si continui ad investire sulla macchina della guerra.
Sulle Colline dei Berici (Longare) vicino a Vicenza, oggetto di un ampliamento della Caserma Ederle, sono previsti 26 ml di dollari per una struttura di addestramento delle truppe statunitensi.
Il sito Pluto, già deposito di testate nucleari tattiche, si trova a ridosso di un centro abitato e in posizione collinare, risulta illogico, irrazionale ed immorale consumare ancora territorio italiano, per un'edilizia avulsa dal contesto, ma quello che ci preoccupa di più e che sarà un centro di controllo strategico per azioni militari di guerra della SETAF in tutto il Sud Est del globo.
http://www.avaaz.org/it/petition/PLUTO_SITE_LongareVicenza_NO_al_potenziamento_della_base_militare/?tta


CHI SIAMO
Avaaz.org è un'organizzazione non-profit e indipendente, che lavora con campagne di sensibilizzazione in modo che le opinioni e i valori dei popoli del mondo abbiano un impatto sulle decisioni globali. (Avaaz significa "voce" in molte lingue.) Avaaz non riceve fondi da governi o aziende ed è composta da un team internazionale di persone sparse tra Londra, Rio de Janeiro, New York, Parigi, Washington e Ginevra. +1 888 922 8229

martedì 11 settembre 2012

Lettera del anarchico individualista Stefano Gabriele Fosco

Ricevuto dalla bloggosfera , lettera comunicato del anarchico individualista Stefano Gabriele Fosco dal carcere di Alessandria , detenuto in carcere preventivo , dopo l'operazione Ardire . Ribadendo con questa introduzione di non condividere la linea politica del compagno Fosco e del suo blog "Culmine" non possiamo non essergli solidali per l'ingiusta detenzione , ma sopratutto condividendo alcune valutazioni di fondo del suo scritto su i presunti o pseudo anarchici autodefinitesi informali e nichilisti . Solo la lotta di classe e non il super-omismo potrà dare strumenti e metodi per l'emancipazione umana.




Operazione Ardire - "Carogne pseudo-nichiliste"
[Comunicato di Stefano Gabriele Fosco dal carcere di Alessandria]

Mio malgrado eccomi a scrivere su alcune carogne pseudo-nichiliste che si aggirano nel movimento anarchico.
Prima di iniziare invito i compagni e le compagne a leggere quanto hanno scritto queste carogne sui fatti di Brindisi in una delirante serie di post e commenti in cui hanno attaccato gli anarchici leccesi (definiti “compagnucci”) e hanno vaneggiato sul superamento di qualsiasi morale ed etica (fonte: ParoleArmate). Nello stesso istante in cui ho letto quelle farneticazioni pseudo-nichiliste ho smesso di aver alcun tipo di affinità con tali carogne.
Adesso, quelle stesse carogne vogliono coinvolgermi in una stupida polemica su internet in merito all’antigiuridismo. Mi guardo bene dal cadere nel loro gioco, che sa molto di provocazione gestita dalla repressione.
Questi idioti pseudo-nichilisti non conoscono o fanno finta di non conoscere quella che è una consuetudine all’interno di tutti i movimenti rivoluzionari. Quando un compagno è prigioniero nelle mani dello Stato, e ancor più se le indagini sono ancora aperte, si pone una particolare attenzione dall’attaccarlo in merito a questioni o scelte ideologiche. Nel caso in cui il punto di divergenza da chiarire abbia una particolare urgenza, allora si attende sempre la chiusura delle indagini e si valutano dei canali di comunicazione per mettere in evidenza il punto da dibattere. In nessun caso si ricorre a comunicati pubblici additando dei compagni prigionieri. Mai! In passato chi ha osato violare tale consuetudine automaticamente si è posto al di fuori del movimento di appartenenza e, spesso, ha avuto le ore contate. I tempi sono cambiati, ma alcuni atteggiamenti non possono essere tollerati in nessun caso. Solo delle carogne possono approfittare della prigionia di un compagno per attaccarlo!
Non entro nella polemica ma sottolineo solo degli aspetti, che sono più che sufficienti per capire l’idiozia dei miserabili che mi attaccano:
- “Severino Di Giovanni era essenzialmente antigiuridico e amorale”: l’anarchico abruzzese era così antigiuridico da chiedere la costituzione di un Giurì anarchico composto da compagni a lui non affini in relazione alle voci circolanti sulla morte di Lopez Arango. Idiota!
- Sia nel primo che nel secondo “Processo Halandri” i compagni della Cospirazione delle Cellule di Fuoco hanno avuto almeno un avvocato di fiducia e hanno presenziato a molte delle udienze. Idiota, questo non è antigiuridismo!
- Alcuni anarchici cileni, coinvolti nel “Caso Bombas” hanno inviato comunicati solidali ai prigionieri della CCF e viceversa. Idiota!
- Un blog anarchico è solo uno strumento di controinformazione. In nessun caso un blog o un giornale possono essere degli strumenti di ideazione e realizzazione di attacchi esplosivi e incendiari. Pretendere che il gestore di un blog anarchico debba assumersi la responsabilità – ideologica e materiale – delle azioni dirette anarchiche che pubblica significa fare il gioco della repressione. Idiota e provocatore!
Un’ altra carogna è arrivata a scrivere sul suo blog: “si utilizzano strumenti che, è bene ricordarlo, sono concessi dal nemico” in relazione alla mia scelta di farmi difendere da un avvocato.
Attualmente nel mondo non c’è un solo prigioniero anarchico che non si sia difeso con l’ausilio di un legale (ovvio, tralascio i furtarelli dai supermercati). Attualmente nel mondo ci sono prigionieri anarchici in carcere da oltre 15-20 anni. Sono prigionieri che per mantenersi lavorano in carcere e quando possono presentano tutti i ricorsi e le istanze per poter ottenere un qualche beneficio. Sono onorato di avere un rapporto di affinità e di amicizia con questi compagni e mai mi sognerei di dire loro che “stanno utilizzando strumenti concessi dal nemico”!
Carogne pseudo-nichiliste, avete perso l’occasione per tacere. State cercando di dividere i prigionieri anarchici tra di loro e state invitando dei compagni imprigionati e sotto inchiesta ad assumersi responsabilità a loro estranee. Il tutto su internet, non all’interno di assemblee in circoli e centri anarchici.
In diversi ritengono che siete dei provocatori al servizio della repressione, altri – me compreso – pensano che siete solo dei miserabili idioti.
Chiudo qui un dibattito mai iniziato.


Il prigioniero individualista anarchico
Stefano Gabriele Fosco
15 agosto 2012


Ven, 07/09/2012 – 18:50

Messaggio contrassegnato Martedì 11 Settembre 2012 6:51 MOVIDA SI, MOVIDA NO, MOVIDA UN CAZ! - Cronoca Pordenonese

Nei mesi estivi abbiamo assistito ad una noiosa e patetica polemica sulla Movida pordenonese in un braccio di ferro tra qualche residente disturbato dai suoni, il comune in difesa della sobrietà (sigh!) e commercianti in crisi che chiedono un po’ più di “tunz tunz” per animare pomeriggi, serate e scontrini.

In questa non esaltante polemica estiva sfugge il fatto che il problema è ben più consistente e riguarda una città che, se non si può definire morta, certamente è accomunabile allo stato di letargo comatoso interrotto da qualche risveglio pilotato, solitamente concordato tra istituzioni e ASCOM.

A noi della Movida poco interessa, se non nell’ottica che ci sembrano normali i bar o ritrovi con musiche anche all’aperto e in tarda serata, figuriamoci il contrario.

Quello che ci interessa è la riappropriazione di luoghi, tempi e spazi di una città che qualcuno vorrebbe gestire con un telecomando mentre altri la vivono con la massima aspirazione di uno spritz e sky-sport nei teleschermi in compagnia di amici e soprattutto fottendosene di tutto il resto. Riprendersi una città significa partire dai quartieri, dalle vie e non solo dalle piazze centrali, significa portare la musica fuori dalle botteghe, creare momenti di aggregazione senza mediazioni commerciali o istituzionali, significa concordare regole comuni di partecipazione e rispetto dei luoghi che si vivono senza bisogno di preti, padrini e gendarmi con o senza divisa. Pordenone s’è scrollata di dosso una decina d’anni fa il deserto democristiano prima e leghista poi per accontentarsi di qualche oasi artificiale di palme e pozzanghere. Non è pensabile che tutta la questione sulla/della cultura a 360° sia improntata a chi innaffia le pianticelle di queste oasi, con quali soldi e per conto di chi. Pordenone deve lasciare germogliare ovunque piante, fiori e alberi, deve essere luogo di partecipazione artistica, musicale, sociale e politica dal basso. Non bastano qualche vetrina calata dall’alto e un po’ di migliaia di euro di finanziamenti per lavarsi la coscienza, così come certamente non basta accondiscendere ai volumi di musica più alta per risolvere il problema della “vita” serale dei giovani e non, figuriamoci mettersi a fare i guardiapesca dentro e fuori i locali come ha fatto il comune: “ma ci faccino il piacere” avrebbe detto Totò!

Ci sono associazioni, realtà, singoli, gruppi formali e informali che fanno e vorrebbero fare attività di ogni tipo e che non possono neppure affiggere una locandina per strada: i negozi sono stracolmi, molti non le vogliono e fuori nelle colonne e nei muri è vietato e scattano multe salatissime, ci rendiamo conto? La gran parte dei luoghi dove vengono appesi i manifesti sono saturi di pubblicità commerciale. I luoghi in città dove fare iniziative sono pochissimi e costano, gli spazi pubblici per realizzare iniziative all’aperto necessitano di iter burocratici assurdi, con tasse e richieste indecenti. L’unico luogo “organizzato” in città per l’aggregazione musicale e poco più è il Giordani, struttura comunque eterodiretta dal comune e che rischia pure di chiudere nel giro di qualche mese. Non c’è nulla, camminando un giorno della settimana dopo le 21.00 di sera per la città non c’è neppure l’alba dei morti viventi, sono proprio tutti morti morti. E secondo voi dovremmo perdere tempo sul contenzioso Movida si Movida no? Anni fa si poteva leggere nei muri di Pordenone: un po’ qua un po’ la occupiamo la città! Non è mai troppo tardi…




Iniziativa Libertaria

martedì 4 settembre 2012

Non entriamo nel cappello del mago

Ancora una volta alcuni compagni anarchici vengono arrestati con accuse deliranti, un fatto che si ripete con cadenza periodica. Ora nelle patrie galere è finito Massimo Passamani e la compagna Daniela Battisti è sottoposta agli arresti domiciliari.
Le accuse sono ridicole, il nome dato all'operazione di polizia puzza di fascista, "Ixodidae" che significa zecca, è esemplare e non nasconde l'utilizzo simbolico di una operazione di polizia diretta a discriminare gli arrestati ed il loro ruolo nelle lotte sociali, dall'antifascismo all'opposizione alla costruzione della TAV ed alla solidarietà espressa e dimostrata al movimento in Val Susa.

Scontato il grande risalto mediatico all'operazione, sventolati come risolutori alla riuscita delle indagini una mole impressionante di controlli telefonici, mail e gps, che dimostrano un controllo sociale da fare impallidire il vecchio KGB, per arrivare ad un reato associativo che da solo, anche senza riscontri oggettivi a carico degli imputati, fa rischiare anni di galera.

Questi arresti sono la conferma di una tendenza del controllo sociale a prevenire ogni ruolo nel prossimo futuro assunto dal movimento rivoluzionario, i comunicati di sostegno alla operazione della DIGOS, in primis quello del Partito Democratico, sono rivolti alla pura criminalizzazione di attività e comportamenti non controllabili, e quindi da additare come illegali e da criminalizzare nel più classico degli schemi di propaganda di regime, per cercare di togliere ogni possibile supporto e condivisione alle forme di opposizione radicali, agli anarchici ed al movimento rivoluzionario, per cacciare in galera il dissenso a "furor di popolo".

Noi libertari non cadiamo in questa trappola, continuiamo ad affermare la nostra indisponibilità al compromesso politico e sociale basato sulla distruzione ambientale e sulla macelleria sociale imposti dalla dittatura dell'accumulazione capitalista, per una società comunista e libertaria, dove siano i lavoratori, i ceti popolari a scegliere il proprio destino e non i consigli di amministrazione delle aziende ed i loro servitori di Stato.

Agli arrestati la nostra solidarietà umana e politica, siamo stufi di vedere compagni e compagne essere tirati fuori dal cappello dei maghi dello Stato e le loro vite gettate al vento per rinvigorire lo show di fronte ad un pubblico in mano agli illusionisti di un sistema di potere che sempre più usa metodi repressivi contro ogni pratica di dissenso che sia fuori e contro le logiche del dominio capitalista.

Segreteria Nazionale

Federazione dei Comunisti Anarchici
31 Agosto 2012



Link esterno: http://www.fdca.it

L'ultimo messaggio del cardinale Martini - Terra e libertà blog

Aggiungi uno zero cardinale!!!
«Chiesa indietro di 200 anni! » (Carlo Maria Martini)

No cardinale, aggiungi uno zero e torniamo alle catacombe per prendere sul serio il vangelo, la pace, la giustizia, i poveri, per esser perseguitati e non persecutori, per consolare e non affliggere!!!

domenica 2 settembre 2012

Notizie da Coketown ... sulla vicenda Ilva

Prima notizia: a Coketown, nell'Italia del ventunesimo secolo, si muore di carbone come nell'Inghilterra di Dickens. E di più nei quartieri più poveri. Perché i padroni di oggi come quello di allora scelgono, se appena possono, di essere competitivi risparmiando non solo sui salari, ma anche sugli impianti, sui cicli, sui controlli, a parte qualche parcella ogni tanto.

E di fronte a una strage silenziosa ormai scientificamente assordante lo Stato corre come sempre in soccorso, prima rivendicando un ruolo di indirizzo dell'attività industriale in Italia (ma quando mai si è fatta, negli ultimi decenni, in Italia, una politica industriale che non fosse un prono asservimento ai desiderata - miopi, per lo più, oltre che egoisti - dei padroni?), poi proponendosi garante di quando non è mai riuscito a far rispettare in questi anni, ovvero il rispetto almeno nominale delle norme ambientali. Questo anche di fronte all'evidenza di scelte industriali, statali prima e private poi, di continuare le attività inquinante con coscienza e volontà per la logica del profitto, calpestando le più elementari regole di sicurezza, violando sistematicamente le prescrizioni concordate con gli Enti di controllo, anche in presenza di accordi di programma che pongono le spese, come al solito, in larghissima misura a carico della collettività, che continua e continuerà a pagarne i prezzi sanitari e ambientali. Grazie alle scelte di compatibilità fatte finora dalle istituzioni e dai sindacati, si è permesso all'ILVA di rendere indisponibili kilometri di territorio a ogni attività agricola e alimentare, pur in presenza di dati epidemiologici che stimano incrementi a due cifre della mortalità correlata all'acciaieria. E così monitoraggi, AIA, prescrizioni: tutto questo per decenni è stato bypassato, eluso, taroccato, non sono state applicate leggi, per favorire il padron Riva ma oggi sì oggi è la volta buona [sic!] tutto funzionerà! E lasciamo stare il resto di Taranto, tutto quello che non è il siderurgico, l'Eni e non solo la raffineria, il Cementir, l'apparato militare a cui le leggi direttamente non si applicano.

Il tutto condito dal solito ruolo dei media che dosano le informazioni che dalle problematiche ambientali via via si sono arricchite di particolari in base agli andamenti delle trattative tra azienda e governo sul da farsi con un unico preciso scopo, di volta in volta accentuando un argomento piuttosto che un altro, per salvare il padrone o meglio padron RIVA, anche considerando che prima di lui era lo Stato, e questo basta. Uno scontro tra poteri dello Stato a tutela, come sempre, dei più forti.

Seconda notizia a Coketown: I lavoratori si dividono. Per fortuna.

Se sulla mancanza o perdita del lavoro i padroni di qualsiasi latitudine ci giocano, la cronica mancanza di lavoro di molte aree del Sud non può che sfociare nella difesa dell'esistente così com'è. E così la struttura di comando dell'azienda, dirigenti, capi, capetti, pseudosindacalisti, questi ultimi particolarmente agguerriti, tutta la struttura di comando di fatto proclama gli scioperi, blocchi stradali, si schiera contro l'ingerenza esterna che può arrivare sino alla chiusura. Beninteso sono scioperi che non arrecano danno all'azienda ma nemmeno al salario, sono scioperi pagati dall'azienda.

Totale mancanza di autonomia dei lavoratori, della classe diremmo noi, un punto di caduta inaccettabile, l'interclassismo azienda/lavoratori/stato.

E invece qualcuno continua a chiedere, a pretendere, di lavorare per vivere e non per morire.

Terza notizia: da Coketown, quella che verrà: la crescita e e il rafforzamento dei comitati popolari, con la partecipazione dei lavoratori, dei cittadini e dei tecnici.

Occorre una partecipazione diretta e motivata dei lavoratori al percorso decisionale e di controllo per la definizione dell'adeguamento del ciclo produttivo e alla sua messa in sicurezza, e occorre la partecipazione diretta e motivata della società civile per l'imposizione, qui e ora, delle misure di bonifica necessarie al risanamento delle aree degradate, per costruire una vertenza che partendo da dentro il siderurgico si colleghi con l'esterno e che rivendichi soluzioni precise e tempi di attuazione altrettanto precisi, che costruisca coscienza e partecipazione popolare come forma di controllo e potere nel territorio e sul lavoro. E poiché sono le donne e gli uomini che abitano e abiteranno Coketown che continueranno a pagare con la propria vita e la propria salute, che almeno i padroni paghino il resto.

Federazione dei Comunisti Anarchici

31 agosto 2012

IX Congresso Nazionale della FdCA

IX Congresso Nazionale della FdCA
1-2 novembre 2014 - Cingia de' Botti (CR)