ADERISCI AD ALTERNATIVA LIBERTARIA/FdCA

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campagna contro la contenzione meccanica

per giulio

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lunedì 30 marzo 2009

dopo l'inferno di Gaza: INCONTRO CON HAGGAI MATAR-Israeliano, Refusnik, attivista di Anarchici contro il muro

DOPO L'INFERNO DI GAZA
martedì 7 aprile 2009 - ore 20.45
presso il Prefabbrikato - Villanova di Pordenone

Incontro con
HAGGAI MATAR
Israeliano, Refusniks, attivista di Anarchici contro il Muro

Il movimento dei refusniks - israeliani che rifiutano il servizio di leva - nasce nei primi anni ‘70 su impulso dell’organizzazione comunista libertaria che pubblicava la rivista “Matzpen”, un rifiuto nettamente politico. Nel corso degli anni, il movimento ha conosciuto periodi di alti e bassi, con gran parte dei refusniks dichiarando motivazioni pacifiste, oppure rifiutandosi solo di servire nei territori occupati. Ma nel 2001, a 17 anni, Haggai Matar insieme ad altri amici e compagni, obiettori di coscienza per motivi politici, avevano l’idea di dichiarare il loro rifiuto totale di prestare il servizio militare obbligatorio tramite lettera da inviare al governo. Al momento della spedizione, 62 maturandi israeliani avevano firmato la lettera, divenuta famosa nel paese con il nome “Lettera degli Maturandi”. Un anno dopo, un folto gruppo di ufficiali riservisti hanno dichiarato il loro rifiuto di servire nei territori occupati, e il movimento dei refusniks prende una nuova energia.
Matar, insieme ad altri quattro compagni, Matan Kaminer, Noam Bahat, Shimri Tzameret e Adam Maor, ha passato due anni in carcere per il suo rifiuto. Ancora oggi, molti giovani israeliani vengono imprigionati per questo “tradimento della Patria”, ma è un movimento in continua crescita. Attualmente due giovani donne israeliane sono in carcere per il rifiuto, e si prevede una nuova ondata quest’estate di altri maturandi pronti al carcere pur di non sostenere il militarismo e l’occupazione.
Haggai Matar oggi è un giornalista e ha 25 anni. E’ ancora molto attivo nel movimento antimilitarista e contro l’Occupazione, e partecipa all’iniziativa di Anarchici Contro il Muro. Fa parte del Movimento per la smilitarizzazione della società israeliana, New Profile.

infoline:
http://www.zapatapn.org
http://zapatapn.wordpress.com
info@zapatapn.org

venerdì 27 marzo 2009

Comunicato stampa: AVIANO, dal rischio all'opportunità

Ancora una strage scampata. L’incidente a Tamai di Brugnera che ha visto un F-16 in avaria della Base di Aviano sganciare due serbatoi sopra a un casolare di campagna, distruggendo parte del tetto, macchinari, spargendo sulla zona il carburante a composizione segreta, ed arrivando a pochi metri dove un bambino giocava non è che l’ennesimo che la popolazione subisce tra friuli, veneto e trentino. Nel 2007 Un F16 decollato dalla base di Aviano, precipitando, sfiorò le abitazioni di Fusine e Soramaè, piccole frazioni di Zoldo Alto, in provincia di Belluno, per poi disintegrarsi, sotto gli occhi sbalorditi dei residenti, in un bosco vicino. Un elicottero americano Black Hawk partito da Aviano precipitò in Veneto sul greto del Piave, a pochi metri dal ponte dell’autostrada, provocando la morte di alcuni militari americani. La strage non fu scampata invece nel 1998 dai 20 morti del Cermis quando un Prowler della base trancio i cavi della funivia di cavalese dove si trovavano.
In mezzo a questi gravi “effetti collaterali” come si chiamano in gergo militaresco vi sono una miriade di danni causati dall’attività della base di Aviano come l’inquinamento acustico, delle falde e dell’aria, la costruzione di alloggi e viabilità ad hoc per servizi e attività che saranno poi dismesse o comunque inservibili.
E mentre il Comando dell’aviazione USA verifica la possibilità di spostare gli F-16 in Polonia e tutti i danni, compresi i morti ammazzati, non sono di giurisdizione italiana, come si è affrettato a dire il Procuratore Delpino, a testimoniare che “tutto possono e nulla devono” si continua a subire passivamente questi giochi mortiferi invece di fare buon uso di esperienze e strumenti di partecipazione che possiamo usare già oggi.
Come Comititato Unitario contro Aviano 2000 abbiamo organizzato un convegno internazionale a cui è seguito un libro che propone esempi di come sia possibile intraprendere una conversione preventiva su più livelli, nel coinvolgimento delle popolazioni locali a primi ma determinati passi amministrativi comunali e regionali per progettare un futuro senza base cioè senza danni ambientali e senza stragi di civili e soprattutto riqualificando i lavoratori civili della base, sostenendo l’occupazione con un progetto di cittadella del fotovoltaico all’avanguardia in tempi di crsi ecologica ed economica e aumentando la qualità della vita di tutti gli abitanti.
Quando la dignità ed il coraggio prenderanno il posto della rassegnazione?
Comitato Unitario Contro Aviano 2000

mercoledì 25 marzo 2009

SALUD! di e con BEPPE CASALES

SABATO 28 MARZO 2009 - ORE 20.30
presso il Prefabbrikato di Via Pirandello, 22
Villanova - Pordenone
Teatro al Prefabbrikato
SALUD!
di e con BEPPE CASALES

Dicono – e vai tu a sapere se è vero – che Beppe Fanelli è un ingegnere di Napoli. Dicono che un giorno decide di partire per la Spagna. Perché dice che bisogna darsi una mossa. Che non si può star fermi sempre nello stesso posto. Che gli uomini hanno bisogno di incontrarsi. Beppe è uno che non capisce questa cosa del “no”. Diciamo che c’è parecchia gente che non dice mai di “no”. Non dice “no”. Insomma … ci sono alcuni momenti in cui sei incerto. Non sai bene come comportarti. Perché non sai che cosa può accadere se dici “no”. Invece se dici “sì”, beh … sai comunque che male non andrà … o per lo meno sei pronto ad incassare. Fai finta di niente, non è una cosa che ti piace, ma la vita è così, giusto? Te lo devo insegnare io? No, certo che no … e allora che fai? Dici sì, “sì”. È più semplice, più comodo … ma sì, dì di sì, finiamola qua … perché sempre a pensare che potrebbe andare meglio di così, perché sempre pensare che la vita potrebbe andare meglio di così? Così va, e basta.
Allora diciamo che Beppe Fanelli non è che non la capisce questa cosa del “no”… no … non è questo … Gli sta proprio sul cazzo questa cosa del no. Lui dice che bisogna dire “no”. Bisogna avere il coraggio di dire “no”. Dice, è semplice: dici “no”. Eh … è semplice … Non è un vero che è semplice … Lo so. Che magari chissà che pensi di Beppe … Guarda che Beppe Fanelli non è mica uno come gli altri. È un ingegnere che sa le lingue... conosce il francese, l’italiano, e il napoletano. E guarda che per uno che deve partire per la Spagna non è mica poco. [...]

martedì 24 marzo 2009

E' uscisto il numero 2 della nuova serie di ANTIPODI !!

Tema del ultimo numero è : "America oggi"
Innanzitutto il nome . Si parla di America e si dovrebbe , perlomeno parlare di Americhe . Se poi si intende U.S.A. , basta guardarsi una crtina per vedere le reali dimensioni geografiche dell'America del nord rispetto al resto.. per comprendere . Accettare il termine America significa accettare l'imperialismo economico e culturale degli USA , alpari di quelle visioni distorte e ideologizzate che fanno parte del patrimonio della "sinistra" (con i due paradossi dell'antiamericanismo e dell'innamoramento acritico) e della destra.
Il numero analizza i vari aspetti della politica interna e estera degli USA , al di fuori della rappresentazione mediatica che viene data di quel paese . Intendiamo con questo uscire dalla visione del tutto distorta di un paese , da parte di una provincia dell'impero , per analizzare in primis le questioni economiche , e poi , a seguire le contradizioni violente e feroci dell'America profonda (che non è New York..).

Sommario: Saverio Craparo "Once Obama a time..." - Maurizio Galici "Obama si Obama no" - Mauro Lombardi "Una crisi di sistema: dopo tutto sarà diverso" - Francesco Aucone "Un piedone a stelle e strisce" - Giovanni Cimbalo "L'africa val bene una messa" - John Gilbert "Intervista a cura di Adriana Dadà" - Andrea Bellucci "Camminando dalla parte selvaggia" - Silvia Francolini "Le sfumature del nero" - Michele Di Gregorio "Dagli Sweatshop ai Greengrocery , le lotte dei lavoratori immigrati del Lower East Side di New York attraverso le reti comunitarie" - Emila Morelli "Beatnik , hippie , punk:stati di libertà permanente"
Testi e poesie di Eduardo Galeano , Michael McClure , Martin Matz , Fabrizio De Andrè
Le opere di Gianni Dorrigo sono state scelte da Alessandra Borseti Venier

lunedì 23 marzo 2009

venerdì 20 marzo 2009

Sindacalismo autonomo in Algeria: l'esempio del CLA

PORDENONE CITTA’ APERTA CONTRO LA POLITICA DELL’ODIO E DELL’INTOLLERANZA

Venerdì 20 (domani) alle 18.00 a PN in piazzetta Cavour ci sarà un presidio in risposta all'aggressione al giovane gay e disabile. Ci sarà volantinaggio e microfono aperto dove interverranno tutte le realtà che lo hanno organizzato oltre ad un esponente dell'ARCIGAY-LESBICA di Pordenone.

Il pestaggio in piazza XX settembre a Pordenone di un ragazzo disabile e gay ci costringe a fare i conti con i problemi di una provincia tutt’altro che immune da discriminazioni, razzismo e intolleranza.
La nostra solidarietà al ragazzo e alla sua famiglia è motivo di riflessione rispetto ad un fatto che per la sua specificità è doppiamente raccapricciante: pestato perché omosessuale e infierito in quanto incapace di difendersi! Se questo episodio rappresenta sicuramente un aggessione dettata da un odio particolare non può però essere considerato disgiunto da altre aggressioni che da anni avvengono a Pordenone per la stessa matrice culturale che le sostiene. Nel 2008 si è concluso uno dei processi a carico di una banda di neonazisti (assolti per insufficienza di pove) che ha operato in provincia e in collusione con bande simili anche in regione, nel veneto e in trentino e che li han visti protagonisti di un aggressione e accoltellamento ai danni di 3 immigrati all’autogrill di Bolzano.
Gli stessi per anni hanno partecipato ad una sequela di aggressioni a giovani e studenti ritenuti “alternativi” anche solo dall’aspetto ed il caso più eclatante fu il sequestro ed il pestaggio di 3 ragazzi reduci da una festa al parareit (Cordenons), uno dei quali ha riportato la rottura della mascella e la fuoriuscita di un occhio dall’orbita a cui si rispose dopo una settimana con un corteo cittadino di oltre 400 persone. Aggressioni ripetute e continue mai denunciate per paura o sfiducia nei confronti della magistratura. Negli ultimi due anni tra Pordenone e Udine queste aggressioni razziste e politiche si sono moltiplicate e anche la cronoca dei quotidiani ne ha riporate diverse, basta solo cercarle: tra Maniago e Valsavone sono decine i bliz nelle piazze, nei bar o addiruttura presso le case delle vittime, come molti gli atti di vandalismo su monumenti locali dedicati alla resistenza o scritte razziste firmate con SS, celtiche e svastiche sui muri di scuole, dei palazzi della città e presso gli african-shop. Uno dei protagonisti di questa ultima infame aggressione è implicato proprio come autore di queste scritte e ci risulta quindi singolare che questura e comune di pordenone ritengano questi episodi come fatti isolati e addirittura non collegati tra loro se non nella logica di continuare a sedare le coscienze dei più affinchè l’indignazione e la solidarietà non divenga pratica diffusa e soprattutto esca dalle case, dall’omertà e riempia le piazze e le strade di questa città.
Sappiamo bene che il disagio giovanile e sociale se incontra un clima di precarietà in un periodo di grave crisi economica può generare azioni come quella avvenuta in gennaio, ma sappiamo altrettanto bene come questo avvenga se c’è un retroterra comune che canalizza questo disagio contro qualcuno: immigrati, gay, alternativi, barboni e “diversi” in genere.
E questo humus a Pordenone e in provincia non solo c’è ma è diffuso e sostenuto da anni dalla Lega Nord che fa dell’aggressione verbale contro immigrati, rom e “diversi” il proprio cavallo di battaglia, seminando diffidenza, odio e che laddove riveste cariche istituzionali non perde tempo nel trasformare queste istanze discriminanti in leggi ad hoc: dalle politiche del governo che dota i burocrati locali di strumenti di discriminazione legalizzati trasformando medici e operatori sanitari in delatori e spie, vietando le cure ai migranti e ai loro bambini senza permesso di soggiorno, alle ronde razziste, e ai divieti di parti della città per presidi e manifestazioni.
Questa politica dettata dalla paura e dal sospetto, queste pratiche da “caccia alle strege” stanno minando nel profondo interi territori, le relazioni fra gli abitanti, disgregano i legami di solidarietà, accoglienza, mutuo appoggio e aggregano attorno all’etnia, al campanilismo, all’insofferenza e al livore. I sintomi di questa anticamera di fascismo non sono solo il diffondersi di gruppuscoli neofascisti e neonazisti che si sentono legittimati e di azioni che seppur non politicizzate si manifestano veicolando gli stessi “valori” come motivazioni, sono la loro istituzionalizzazione tramite leggi locali e nazionali e non meno preoccupante è l’apatia diffusa, l’indifferenza a fronte di episodi gravi come quelli successi.
Per questo noi vogliamo rioccupare una piazza pubblica, come quella dove il ragazzo è stato picchiato, perché esiste ancora una società che non discrimina, che non odia e che sa resistere.

Coordinamento Donne, Ass.ne Immigrati, Iniziativa Libertaria, Circolo Libertario E. Zapata, Collettivo Studentesco AUT, COBAS scuola, RDB-CUB, Comitato per il 25 aprile, singoli e singole cittadine di Pordenone

giovedì 19 marzo 2009

Appello comunista anarchico contro il vertice NATO

Nell'attuale contesto di crisi, di rarefazione delle risorse naturali e energetiche, le tensioni aumentano tra i grandi poteri per il controllo della pianeta. Per rispondere a questa necessità i paesi occidentali sviluppano il loro braccio armato, la NATO, al fine di portare avanti la loro politica aggressiva ed imperialista (Afghanistan, Irak, Georgia, Ucraina, ecc.). La NATO, che festeggia i suoi sessanta anni d'esistenza, organizza il suo vertice annuale il 3 e 4 aprile sulla frontiera franco-tedesco (Strasburgo e Baden-Baden) sbandierando i vessilli della libertà, della pace e della democrazia.
Fondata nel 1949 per unire il Nord America e l'Europa Occidentale contro l'Unione Sovietica, l'Organizzazione del Trattato Nord Atlantico (NATO) deve trovare una nuova legittimità dopo il 1989 con il crollo del blocco dell'Est. Secondo Sarkozy e Merkel, deve prendere in conto "oltre alle questioni militari, [...] la situazione finanziaria internazionale, gli approvvigionamenti energetici o le questioni delle migrazioni"(1). La NATO diviene strumento di dominio globale del capitalismo occidentale.
Mentre le truppe della NATO incarnano un intervento imperialista in Afghanistan, come la coalizione americana in Irak, i popoli subiscono la doppia oppressione delle truppe straniere e dei governi fantocci piazzati per garantire il saccheggio delle risorse da parte delle multinazionali occidentali. Gli obiettivi della NATO sono opposti agli interessi degli/delle oppressi/e, dei loro diritti democratici; in questi paesi dominati, la NATO impedisce la possibilità di auto-organizzarsi per combattere le oppressioni e gestire democraticamente le loro risorse.
Noi combattiamo il dominio delle istituzioni internazionali (NATO, ONU, FMI, G8, G20, OMC, ecc.) che sono gli strumenti del capitalismo per rafforzare lo sfruttamento dei lavoratori, delle lavoratrici e dei popoli.
Noi facciamo appello per le manifestazioni contro la NATO in tutto il mondo e a partecipare al controvertice, nel villaggio alternativo contro la NATO da 1 al 5 aprile, al fine di contrastare le politiche bellicistiche ed imperialiste, con manifestazioni, azioni, incontri e dibattiti.
Contro il capitalismo, l'imperialismo e l'autoritarismo!Ritira delle truppe NATO in tutto il mondo!Solidarietà con i popoli oppressi!Libertà di circolazione delle persone!
Marzo 2009
Federazione dei Comunisti Anarchici (Italia)Zabalaza Anarchist Communist Front (Sud Africa)Alternative Libertaire (Francia)Union Communiste Libertaire (Canada)North-Eastern Federation of Anarchist-Communists (Stati Uniti)Common Cause (Canada)

1. Dichiarazione di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, 4 febbraio 2009.

IX Congresso Nazionale della FdCA

IX Congresso Nazionale della FdCA
1-2 novembre 2014 - Cingia de' Botti (CR)