ADERISCI AD ALTERNATIVA LIBERTARIA/FdCA

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O SCEGLI NOI O SCEGLI LORO

campagna contro la contenzione meccanica

per giulio

per giulio

lunedì 29 ottobre 2012

Salvare gli innocenti , presentazione del libro omonimo , di Goffredo Fofi all'Ateneo dei libertari di Marghera (VE)

 sabato 3 novembre 2012
ore 17,30
 
Ateneo degli Imperfetti
Via Bottenigo 209 / Marghera VE



A partire dall’ultimo libro “Salvare gli
innocenti. Una pedagogia per i tempi di
crisi”, Fofi sviluppa il suo ragionamento
secondo cui il lavoro di educatore comporta
doveri diversi a seconda che si operi in
tempo di pace, di guerra o di crisi. Partendo
da questa premessa diventa fondamentale,
oggi più che mai, interrogarsi sul peso che in
questa crisi così vasta e profonda può avere
l’educazione, o meglio, una co-educazione
comunitaria, e che tipo di scuola potrebbe
avere ancora utilità e senso. E ciascuno di
noi, meglio se in un gruppo di interesse e di
impegno, che cosa può fare per ritrovare un
cammino che ridia un senso all’educare e al
necessario cambiamento verso una società
più giusta e più “educata”? Come costruire
relazioni collaborative tra persone di buona
volontà per praticare l’intelligenza delle
soluzioni?

presentazione del libro
Salvare gli innocenti.
Una pedagogia per i tempi di crisi
(2012, Molfetta, Edizioni La Meridiana)

ne parliamo con
l’autore, Goffredo Fofi
saggista e critico cinematografico
e con
Francesco Codello
dirigente scolastico

per un pugno di .. ortaggi !

Per un Pugno di ortaggi... alias come il trasporto di cipolle, peperoni e zucchine possa diventare reato!

Questa mattina, 26 ottobre 2012, alla vigilia della partecipata manifestazione studentesca che ha attraversato Benevento, una pattuglia dei Carabinieri insieme ad altri due agenti in borghese, ha fermato due giovani (di cui uno minorenne) ad una fermata dell’autobus sul viale Mellusi. Dopo le varie frasi provocatorie di rito, uno dei due giovani è stato perquisito in strada e GLI E’ STATA SEQUESTRATA UNA BUSTA DI ORTAGGI (cipolle, zucchine, peperoni…) che servivano per preparare la cena serale d’autofinanziamento per il Centro Studi Libertari “Pensiero e Volontà”.

Ci teniamo ad informare la città, di come purtroppo, ancora una volta, chi pratica (realmente) autogestione ed autorganizzazione continui ad essere nel mirino dell’arroganza poliziesca posta a difesa di Stato e Capitalismo.

Oggi è stato il turno di questi due giovani, ma tutti sanno che non si tratta di episodi isolati: sanno bene in che consistono le molestie poliziesche tutti gli esclusi, i poveri, gli sfruttati, i sovversivi che quotidianamente devono farci i conti…

Il giorno prima lo stesso compagno è stato strattonato dalla Digos, rischiando di finire in Questura, per essersi rifiutato di consegnargli uno dei volantini che stava distribuendo durante le lezioni pubbliche tenute in piazza Matteotti.

Ecco così che, mentre gli “intellettuali” e i “professori” pontificano in piazza sulla Democrazia, cercando di arginare la formazione di una coscienza sovversiva negli studenti, condannandoli inevitabilmente alla solita fine dei cittadini rassegnati, la Democrazia stessa assuma le sue forme reali nelle strade attraverso l’arroganza e la violenza istituzionalizzata e garantita dalla Legge.

Naturalmente sarà (speriamo non solo) un boccone di zucchine e peperoni sottrattici andatogli di traverso, che ce li toglierà dalle palle, ma sicuramente la solita risata di uno sfruttato che li seppellirà!

La repressione non impedirà né le cene né le lotte!

Gruppo Anarchico “Senza Patria”

http://gaa.noblogs.org

le Pussy Riot nei Gulag di Zar Putin

articolo di Maria Mantello

http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/10/28/maria-mantello-contro-le-pussy-riot-la-volgarita-del-tiranno/

la simpaticona ..elsa fornero..

mai ministro repubblicano è nei pensieri edei giovani italiani , come sua eccellenza

http://blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/10/28/alessandro-robecchi-a-elsa-fornero-il-nobel-per-la-simpatia-per-i-giovani-supera-cossiga-e-pol-pot/

Muos , sequestro annullato , la mossa del cavallo del militarismo

Niscemi, annullato il sequestro del Muos di Ettore Ursino leggi articolo apparso su caltanissetta.blogsicilia.it

http://caltanissetta.blogsicilia.it/niscemi-annullato-il-sequestro-del-muos/107126/

giovedì 25 ottobre 2012

sMONTIamolo !!! 27 ottobre 2012 , riva del Garda (TN)

Corteo ore 10 stazione degli autobus, Riva del Garda (Tn) 15 / 10 / 2012 Sabato 27 ottobre alle ore 12, all’interno del “Festival della famiglia”, un convegno organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche della famiglia - e dalla Provincia autonoma di Trento, sarà ospite d’eccezione, assieme al presidente della Provincia Lorenzo Dellai e al Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi, il Presidente (non eletto) del Consiglio Mario Monti. Immaginiamo che Mario Monti nel suo intervento, che farà da conclusione al festival, non avrà remore a parlare di potenziamento delle politiche di welfare e di necessità, magari dettata dalla spending review, di modernizzazione del welfare stesso. Viste le premesse del titolo e delle tematiche trattate, immaginiamo che le ricette proposte saranno concentrate su una visione classica (e un po' vecchiotta) della famiglia, come se esistesse solo questa tipologia e la famiglia non avesse vissuto negli anni delle enormi trasformazioni. Lo stesso logo del convegno, una coppia etero con due figli in braccio presumibilmente maschio e femmina, ci afferma questo. Di sicuro non sentiremo da Monti quello che quotidianamente vivono sulla loro pelle i soggetti che compongono le famiglie! Ognuno di noi è ostaggio nella gabbia del debito e del pareggio di bilancio, i nostri diritti e lo stato sociale conquistati in lotte sociali durissime stanno venendo cancellati a colpi di decreti legge, spesso con la complicità silente dei sindacati confederali. Dall'insediamento di Monti sia le madri che i padri che i figli hanno subito duri colpi che i governi precedenti non sempre sono riusciti a mettere a segno perché hanno trovato pronta risposta nella mobilitazione sociale. In poco tempo, con il pretesto di "uscita dalla crisi" e dei sacrifici uguali per tutti, l'innalzamento dell'età pensionabile, la cancellazione dell'articolo 18 e la riforma Fornero, i nuovi tagli alla scuola pubblica che minano il diritto allo studio, e più in generale la spendig review, stanno massacrando la vita di milioni di persone. E i dati ISTAT parlano chiaro: il nuovo aumento dell'IVA va di pari passo con l'aumento dell'indebitamento delle famiglie, della disoccupazione, delle precarietà e delle nuove povertà. Monti sta facendo in pochi mesi quello che i padroni hanno solo sognato in molti anni. Questa quotidianità ci parla anche di un paese dove i lavoratori salgono sui tetti per denunciare la perdita del posto lavoro, i disperati arrivano ad appiccarsi il fuoco e i suicidi dovuti alla crisi sono notizie "normali". Coloro che invece scendono in piazza per rendere visibile tutta la loro indignazione il più delle volte vengono picchiati: nell'ultimo mese i manganelli del governo tecnico non hanno risparmiato nemmeno studenti di 16 anni! Di fronte a tutto questo, occorre continuare a provare a portare un vento nuovo, che miri alla trasformazione dello stato di cose presenti; un vento che potenzi la cooperazione sociale, la solidarietà, la sinergia tra persone colpite da questa crisi; un vento che sia di liberazione che progetto di trasformazione sociale. Dobbiamo provare a rovesciare lo smantellamento dei diritti con la riappropriazione e l’estensione di vecchi e nuovi diritti. Tutto ciò dobbiamo provare a costruirlo in tanti e assieme, partendo dalla necessità di trovare pratiche radicali comuni per esprimere il nostro dissenso. Pratiche che sappiamo ricomporre le soggettività e che nel concreto cerchino di bloccare la passerella del presidente del consiglio Mario Monti. Crediamo che in questa fase specifica una ricomposizione sociale sia possibile innanzitutto partendo dal proprio territorio, provando soprattutto in questi luoghi ad articolare e sperimentare nuove forme di autogestione e autogoverno. Sono questi i motivi che ci portano a lanciare un appuntamento il 27 ottobre a "casa nostra", lo stesso giorno della manifestazione a Roma lanciata attraverso i social network col nome di “NO Monti Day”. Dare per noi centralità all'arrivo di Monti sul lago di Garda, in un territorio sempre più investito solamente da cemento e prospettive di costruzione di grandi opere, è un occasione da non perdere. Per questo il 27 ottobre facciamo appello a tutte le realtà e movimenti del nord Italia che credono sia ancora possibile trasformare lo stato di cose presenti di essere con noi a una grande giornata di mobilitazione contro il governo Monti e la dittatura delle politiche di austerità. Perché Monti e il montismo non abbiano cittadinanza tra i NOSTRI MONTI!

mercoledì 24 ottobre 2012

Profumo marcio di destra nella scuola italiana

Quanta è forte la tentazione di tornare a brandire bastone e carota in questo paese! Quanti sforzi si stanno facendo per ridurre ad un sottomesso silenzio i milioni di lavoratori del pubblico impiego e del privato, stracciando decenni di diritto del lavoro, di diritti sindacali, di contratti nazionali ed emettendo normative che hanno l'unico scopo di inibire ogni forma di risposta sindacalmente organizzata, di soffocare ogni rivendicazione radicata nelle categorie e nei luoghi di lavoro. Vanno in questa direzione i provvedimenti che riguardano la scuola, contenuti nella legge di stabilità che il governo in carica intende far approvare entro la fine dell'anno solare. In continuità con la normativa emessa dal precedente governo, si interviene contestualmente sulle retribuzioni e sulla progressione economica. Il blocco dei rinnovi contrattuali fino al 2014 prolunga il blocco già deciso col decreto legge 78/2010 dal governo Berlusconi fino al 2012. Ma blocca anche fino al 2013 la progressione per gradoni prevista dal contratto nazionale di categoria. Così, col contratto fermo al 2007, gli stipendi della scuola sono rimasti apparentemente immobili, ma in realtà hanno perso oltre il 20% del loro potere d'acquisto. Nella legge di stabilità scompare l'indennità di vacanza contrattuale (il cui contenzioso sindacale di base sulla sua mancata erogazione in passato aveva ottenuto numerose sentenze favorevoli) fino al 2015, quando tornerà ad essere pagata con aggancio all'inflazione programmata e non più all'ipca (il tasso europeo, più pesante di mezzo punto percentuale rispetto al vecchio calcolo dell'inflazione). Ma la legge di stabilità si colloca anche in continuità con il famigerato decreto legislativo 150/2009, meglio noto come decreto Brunetta, dove si intende far perdere efficacia alla contrattazione collettiva, pur non potendone negare il primato nella regolazione di diritti e doveri nel pubblico impiego tanto da parte dei lavoratori quanto da parte dell'amministrazione in qualità di datore di lavoro. Se la retribuzione sufficiente prevista dall'art.36 della Costituzione si rinviene negli importi determinati dalla contrattazione collettiva, ponendo nel contratto collettivo la fonte primaria del rapporto di lavoro (sentenza della Corte di Cassazione del 14/10/2009), allora l'operazione del governo Monti nel disegno di legge sulla stabilità appare essere del tutto unilaterale e lesiva dei diritti costituzionali dei lavoratori. Allo stesso modo, l'operazione extra-contrattuale sull'aumento di 6 ore per l'orario di insegnamento nelle scuole medie e superiori a retribuzione invariata, si profila come una palese violazione del primato del contratto collettivo. Sarebbero 723 i milioni di euro che il governo vorrebbe risparmiare con l'operazione 24ore: 22mila posti di lavoro da tagliare. L'ombra della Gelmini si proietta ancora nella sua distruzione di lavoro, di diritti e di cultura. Buon gioco ha il governo grazie ai media che volentieri "dimenticano" che in Italia gli insegnanti hanno le retribuzioni più basse d'Europa a fronte di orari più lunghi (22 ore per i maestri contro la media di 19,6 della UE, 18 ore per i prof contro la media di 16,3 della UE). Intanto si prevedono altri 223 milioni di euro per le scuole paritarie.... Ma oltre al decreto legislativo sulla stabilità, si sta profilando all'orizzonte la trasformazione in legge del ddl Aprea (PdL) sulla "Autonomia Statutaria delle Istituzioni Scolastiche", che in aprile ha avuto una corsia preferenziale con testo unificato in sede legislativa alla VII Commissione Cultura della Camera. Si tratta di una raffica di articoli che porterebbero la scuola italiana alla mercè dei privati che entrano negli organi collegiali e nella definizione dello statuto autonomo di ogni singola scuola che sottrae di fatto ai docenti la libertà di insegnamento. Di fronte a tanto bastone e rinsecchita carota, la risposta dei lavoratori della scuola è oggi fortemente condizionata dalla divisione in campo sindacale, da scelte di subordinazione fatte in passato da CISL-UIL-SNALS-GILDA, dalla tardiva e solitaria radicalizzazione della CGIL, dalla cronica incapacità di unirsi dei diversi sindacati di base presenti in categoria. Occorre una risposta dal basso, occorre una mobilitazione di base che ripercorra strade già vittoriose in passato, contro e nonostante i governi in carica, contro e nonostante certe linee sindacali totalmente subordinate. Il mondo della scuola ha già saputo dimostrare di sapersi organizzare dal basso ed in maniera unitaria: insegnanti, studenti, genitori, uniti nel difendere e salvare la scuola pubblica dalle miserie della privatizzazione, uniti nel difendere la scuola pubblica quale presidio di cultura in territori sempre più impoveriti e mercificati. FdCA - Commissione Sindacale ottobre 2012

Salvaguardare la Libertà ovunque - solidali con il collettivo Uppercut di Reggio Emilia

In occasione della giornata del 12 ottobre abbiamo assistito ad uno sgradevole episodio che ha avuto per protagonisti alcuni membri del Laboratorio Sociale Aq16 della loro emanazione studentesca “Studenti autorganizzati”. Al concentramento del corteo presso il polo scolastico veniva fisicamente impedita la distribuzione di un volantino intitolato “Crisi o Truffa?” firmato dal collettivo Uppercut. Il pretesto usato da questi figuri che hanno scambiato la dialettica politica per un’arena dove sfogare il proprio testosterone è che dato che in quel momento davanti ai cancelli di via Makallè si stava svolgendo una loro assemblea pubblica nessun altro poteva volantinare. Ci chiediamo come sia possibile dichiararsi portatori di un progetto politico che va in direzione di un ampliamento delle libertà quando si va ad impedire la distribuzione dell’altrui materiale negli spazi pubblici nelle scuole. Ricordiamo che la possibilità di volantinare e svolgere attività politica dal basso all’interno delle scuole è il risultato di anni di lotta che hanno creato basilari spazi di libertà politica, strappandoli mano a mano alle pratiche autoritarie figlie della concezione fascista e gentiliana della scuola pubblica. È pertanto inconcepibile e grave che dei soggetti politici quali il lab Aq16 e “Studenti Autorganizzati”, già “Studenti in Movimento” già “Collettivo Sfumature”, possano pensare di poter privatizzare uno spazio pubblico quale la scuola e cooptare i movimenti che si stanno sviluppando all’interno delle scuole. Al massiccio attacco che stanno subendo le conquiste di anni di lotte nelle scuole e nei posti di lavoro si risponde con l’autorganizzazione e l’azione diretta e senza deleghe, con una politica costituitivamente plurale anti-autoritaria e non con il rispolvero di pratiche di chiaro stampo autoritario e tentativi di mettere nuovi divieti. L’utilizzo di queste pratiche, figlie della logica del stalinismo che non tollerava concorrenti a sinistra, va ad inficiare la possibilità di creare un movimento reale e variegato che abolisca l’attuale stato delle cose e crei una società libera e scevra da ogni dominio. Ricordiamo che la libertà si conquista usando mezzi coerenti con lo scopo e non con l’utilizzo di pratiche profondamente autoritarie ed egemoniche, tese alla costruzione di un centro di comando sui movimenti. /// uppercut.noblogs.org /// collettivouppercut@canaglie.org /// FB: collettivouppercut ogni venerdì dalle 15.30 @ via don minzoni 1/d, RE Collettivo Autorganizzato Uppercut

lunedì 22 ottobre 2012

COMUNICATO STAMPA/PRESENTAZIONE : 2 giorni su autogestione dei territori e dei saperi - Pordenone 27 e 28 ottobre 2012

COMUNICATO STAMPA/PRESENTAZIONE Il 27 e 28 ottobre si svolgeranno a Pordenone, nel quartiere di Villanova presso il Pefabbrikato di Via PIrandello 22, due giornate intense e particolari: le giornate dell’AUTOGESTIONE DEI TERRITORI E DEI SAPERI. L’intento è quello di mettere assieme l’agire e il pensare libertario, ecologista e solidale attraverso l’incontro, il confronto e la condivisione di esperienze e saperi sul/del territorio. Territorio che diventa plurale, perché “i territori” sono luoghi di vita dove la natura e la storia di uomini e donne cambiano e determinano la società a 360°. Il nostro proposito è proprio quello di cambiare radicalmente questa stessa società che partendo dall’utilizzo del territorio come ambiente da sfruttare, come luogo di produzione e di consumo finisce per fondarsi sul “dominio” dell’uomo sulla natura stessa, dell’uomo sull’uomo e dell’uomo sulla donna. Esistono già pratiche autogestionarie, orizzontali e collettive qui e ora nel nostro paese. Si tratta di dargli visibilità, metterle in rete e diffonderle nei territori lasciando piena autonomia di sperimentazione. A questo proposito segnaliamo 4 appuntamenti importanti: - sabato mattina alle 9.30 partirà da P.zza XX Settembre una CRITICAL MASS ovvero una biciclettata collettiva che invaderà le arterie principali della città per “rallentare” questa idea di traffico inquinante e come protesta pacifica rispetto ai continui tagli ai servizi sanitari, al personale e alle strutture ospedaliere e per far riaprire definitivamente l’ambulatorio per immigrati irregolari, chiuso per razzismo e ignoranza; - il pomeriggio alle 17.00 ci sarà l’incontro con Domenico Liguori della Federazione Municipale di Base, esperienza originale e innovativa di Spezzano Albanese nel cuore della Calabria, dove grazie ad un radicamento comunitario forte il comunalismo, come teoria e pratica, sta ridando concretamente in mano agli abitanti la possibilità di scegliere e decidere quanto succede nel proprio territorio, una sorta di contropotere reale dove il municipio istituzionale dei pochi è costretto a passare al vaglio di un municipio partecipato e libertario dei più, embrione di una società migliore; - la domenica alle ore 11.00 avremo con noi Maria Matteo ed Emilio Penna, attivisti fin dagli inizi del movimento NO TAV in Val di Susa che ci racconteranno a che punto siamo su un opera che rappresenta oggi la continuazione di tangentopoli con altri mezzi, un vero e proprio sistema di finanziamento pubblico a scapito delle popolazioni e a vantaggio di grandi aziende in combutta col potere politico ormai trasversale ai partiti, un occasione per fare il punto anche sulla TAV in regione FVG; - il pomeriggio alle 15.30 sarà con noi Colby, della libera officina di Modena, a raccontarci dell’esperienza autogestita di aiuti ai terremotati in quella parte di Emilia dove nè protezione civile nè istituzioni sono arrivate, una dimostrazione concreta di solidarietà giunta anche da Pordenone, Cordenons, Oderzo, Monfalcone e Trieste e che potrà essere visibile con una mostra dedicata alla raccolta beni di prima necessità attivata durante l’estate da diverse realtà locali. Oltre a questi appuntamenti importanti durante queste 2 giornate si svolgerà dalla mattina alla sera il “mercatino delle autoproduzioni e del baratto” con una quindicina di banchetti e gazebi dove lucro e profitto saranno estromessi e verranno valorizzate le capacità e le energie dei singoli e il rapporto diretto coi produttori. Alle 14.30 di sabato presenteremo “pietre colorate” un giornale autoprodotto che ruota attorno al vino, la natura e l’uomo, prsentato da Francesco Orini. E poi ancora si potrà mangiare e bere nel pieno rispetto dell’ambiente, senza plastica e ascoltare e ballare i ritmi dei Celtic Pixie, un gruppo che in modo itinerante per tutto il pomeriggio e la sera di sabato suoneranno musiche iralndesi, bretoni e friulane per poi tenere il tempo coi Flamenco Skethes, un duo chitarristico formato da Denis Biason e Paolo Dal Sacco in un virtuso flamenco jazzato. L’alternativa è gia possibile, l’autogestione è gia praticabile e questa è un’occasione che vogliamo condividere con chi lo ritiene sempre più necessario. Iniziativa Libertaria pagina ed evento FB: https://www.facebook.com/351455396485 www.info-action.net - ilpn@autoproduzioni.net

Un omaggio a Paul Mattick

un nuovo libro delle Edizioni Connessioni Un omaggio a Paul Mattick a cura dell'Archivio Paul Mattick 228 pagine Un omaggio a Paul Mattick Contributi per una critica marxiana radicale Dalla critica alle teorie delle crisi ad una nuova organizzazione economica e sociale indice: Presentazione Affari rischiosi, Paul Mattick junior Il Romanzo delle nostre origini, Antonio Pagliarone I limiti dell’economia mista e l’accumulazione di Capitale ai nostri giorni, Paolo Giussani Lo Schema numerico del «Crollo»» del Capitalismo di Heinrik Grossmann, Paolo Giussani Il luxemburghismo: falsa soluzione per un falso problema, GLAT La Pertinenza ancora attuale della Critica di Mattick a Marcuse, Rakesh Bhandhari Alcune note su capitale e lavoro, Giuseppe Sottile Rivoluzionare la rivoluzione, Connessioni L’Edizione di Engels del Terzo Volume del Capitale ed il Manoscritto Originale di Marx, Michael Heinrich Le Contraddizioni della Competizione Capitalistica: Una Alternativa all’Ipotesi Regolazionista e dell’Egemonia, John Weeks Il Contenuto Economico del Socialismo: Marx Contro Lenin, Paresh Chattopadhyay Cosa Non fare: Lenin, il Marxismo e il Proletariato, Robert Mayer L’elite di partito, i manager dell’industria, gli specialisti e gli operai, 1922-23, Simon Pirani Il marxismo di Paul Mattick, Pierre Soury Il Marxismo occidentale e l’Unione Sovietica 1917-2006, Marcel van der Linden Lenin era un marxista? Le radici populiste del marxismo-leninismo, Simon Clarke Il Rinnegato Kautzky ed il suo discepolo Lenin, Jean Barrot La Rivoluzione non è affare di partito, Otto Ruhle Fondamenti economici del comunismo, Henk Canne Meijer Convergenze Parallele I rapporti tra la Sinistra italiana e la Sinistra tedesco-olandese, Dino Erba L’insurrezione operaia nella Germania dell’Est – giugno 1953, Cajo Brendel *** Presentazione Un’interpretazione ideologica generalizzante della storia che non riconosca i fattori decisivi operanti al suo interno, cioè lo sviluppo delle forze produttive, e che sia costretta a fare ricorso ad elementi come “la natura umana”, non meno mutevoli degli ordinamenti sociali stessi, non offre nessuno strumento pratico e teorico alla classe lavoratrice con cui questa possa risolvere i suoi problemi vitali. Paul Mattick “Dittatura degli intellettuali?” 1936 (Ribelli e Rinnegati Musolini Editore 1976) Il testo consiste in una raccolta di scritti di varia natura che spaziano dalla critica alle teorie delle crisi ad una eventuale economia di produttori associati attraverso la critica del modello sovietico Questa pubblicazione non intende stabilire un “dialogato coi morti” come ultima risorsa di una sinistra ormai orfana di iniziativa. Non sappiamo se per pigrizia o per oggettiva impotenza, ma coloro che intendono ancora pensare di cambiare questo stato di cose credono di poterlo fare solo leggendo qualche “marxista” del passato per poi inserirlo nelle solite correnti di un movimento operaio esistente solo nella immaginazione del radicalismo o nelle descrizioni romantiche di qualche nostalgico. Mattick, nonostante i limiti che presenterebbe attualmente, ci può aiutare a ripartire dall’analisi marxiana, cioè scientifica, dei fenomeni che caratterizzano il capitalismo contemporaneo anche perché oggi è possibile attingere a numerose informazioni e dati empirici che spesso vengono disattesi da chi pretende di insegnare qualcosa propagandando ideologie prese a prestito da giornali e settimanali di modesta fattura. I fenomeni economici e sociali vanno costatati scrupolosamente alla maniera delle scienze naturali, come invitava a fare Marx nella Introduzione a “Per la critica dell’economia politica”. Va letta in questo senso la scelta di pubblicare testi che direttamente o indirettamente si legano al pensiero e alla vita di Mattick. In questi ultimi anni c’è è stata una piccola ma significativa opera di divulgazione dei suoi testi, ci riferiamo al volume curato da Antonio Pagliarone: Paul Mattick, Il marxismo ultimo rifugio della borghesia, scritti scelti, Sedizioni, 2008, e l’apertura dell’archivio telematico sugli scritti tradotti in italiano: paulmattickarchivio.blogspot.it/. Affari rischiosi è un testo scritto da Paul Mattick junior in occasione del crash economico del 2008 nel quale l’autore cerca di chiarire le dinamiche di una crisi economica di lungo periodo culminata con il fallimento delle maggiori banche di investimento ed il crollo della finanza americana. Ne Il Romanzo delle nostre origini Antonio Pagliarone intende sfatare il mito degli anni 60/70 come fase rivoluzionaria nella quale la classe operaia lottava contro il capitale manifestando un antagonismo frontale nei confronti del modo di produzione capitalistico. Questo mito è stato particolarmente sentito nel nostro paese e perdurano molte leggende sulle dinamiche di quegli anni. In realtà la fase successiva agli anni 60 è stata caratterizzata da una crescita economica che ha determinato una spinta verso l’integrazione dei lavoratori attraverso le loro rappresentanze. Integrazione che ha iniziato ad essere messa in discussione con il declino economico successivo Ne I limiti dell’economia mista e l’accumulazione di Capitale ai nostri giorni Paolo Giussani, forse il maggior interprete delle tesi di Mattick in Italia negli anni 80, mette a disposizione un contributo analitico delle tesi espresse da Mattick nel suo libro più famoso “Marx e Keynes” nel quale viene decisamente sfatato il mito del keynesismo, ideologia dilagante negli anni 70. Giussani con questo articolo intende poi dimostrare l’importanza della dinamica speculativa nel capitalismo di fine millennio contribuendo a completare la critica mattickiana all’illusione keynesiana. Mentre nel contributo Lo Schema numerico del «Crollo»» del Capitalismo di Heinrik Grossmann lo stesso autore riprende il modello di riproduzione di Grossmann e ne fa una critica utilizzando un modello empirico che parte dalle premesse dello stesso Grossmann sulla dinamica del saggio del profitto Il luxemburghismo: falsa soluzione per un falso problema è un testo del 1975, prodotto dal GLAT (Groupe de Liaison pour l’Action des Travailleurs) e pubblicato sul loro bollettino Lutte de Classe, nel quale viene messo in discussione l’utilizzo schematico delle tesi della Luxemburg. Il GLAT intende criticare lo schema della Luxemburg accettato spesso acriticamente dall’ultra-sinistra francese. Di seguito il contributo di Rakesh Bhandhari La Pertinenza ancora attuale della Critica di Mattick a Marcuse tradotto opportunamente per questa raccolta. Abbiamo poi inserito alcuni testi di vari autori che possono risultare utili per un approfondimento dell’ approccio marxiano alle varie tesi esposte qua e la dagli interventi di Mattick. Alcune note su capitale e lavoro Giuseppe Sottile, prendendo spunto da un testo di Moshe Postone, sviluppa una analisi sulle dinamiche insite nel modo di produzione capitalistico che portano inevitabilmente alla sua caduta ma sviluppando il possibile intervento dei lavoratori, una volta esaurita definitivamente la loro de-integrazione, perché si realizzino un modo di produzione e riproduzione superiori. Il testo Rivoluzionare la rivoluzione della redazione di Connessioni, sviluppa partendo da alcuni presupposti di Mattick, il problema dell’autoattività dei proletari nella lotta di classe e il contenuto della rottura in senso radicale. Quindi si è voluto fare omaggio alla recente impresa del gruppo di lavoro del MEGA pubblicando, con la traduzione ad opera di Francesco Aloe, L’Edizione di Engels del Terzo Volume del Capitale ed il Manoscritto Originale di Marx di Michael Heinrich nel quale l’autore dimostra che gli interventi di Engels sul manoscritto originario del III Libro dell’opera di Marx hanno contribuito a fornire una visione dogmatica ed erronea delle tesi relative alle cause della crisi del sistema capitalistico. Infine ne Le Contraddizioni della Competizione Capitalistica: Una Alternativa all’Ipotesi Regolazionista e dell’Egemonia, tradotto per questa raccolta, John Weeks opera una critica pertinente al modello di analisi regolazionista penetrato nell’analisi marxiana a partire dagli anni 60 del secolo scorso, modello che le minoranze rivoluzionarie anche attuali hanno talmente interiorato che il capitale viene tutt’ora interpretato come un organismo in grado di intervenire e modificare le dinamiche economiche a suo favore, approccio questo estremamente distante dal modello di analisi marxiana che considera il capitalismo come un modo di produzione. Ne Il Contenuto Economico del Socialismo: Marx Contro Lenin, tradotto in italiano per la raccolta, Paresh Chattopadhyay pone in contrasto la visione del comunismo di Marx con quella di Lenin dimostrando che nelle tesi del rivoluzionario russo era insita l’ipotesi del socialismo come capitalismo di stato utilizzando con estrema puntualità i testi dell’uno e dell’altro messi a confronto, mentre Robert Mayer in Cosa Non fare: Lenin, il Marxismo e il Proletariato, tradotto da Giuseppe Sottile, critica l’ipotesi leninista della coscienza di classe portata dall’esterno totalmente inesistente nelle riflessioni di Marx sull’argomento. L’elite di partito, i manager dell’industria, gli specialisti e gli operai, 1922-23 di Simon Pirani rappresenta un intervento sulle dinamiche e le stratificazioni sociali ed economiche nella Russia di Lenin mettendo in discussione molti luoghi comuni che la pubblicistica dei partiti tradizionali anche di estrema sinistra hanno contribuito a divulgare" Il marxismo di Paul Mattick di Pierre Soury costituisce un intervento del vecchio redattore della rivista Socialisme ou Barbarie nel quale vengono evidenziati i contributi forniti dal comunista consiliare alla critica delle teorie economiche più diffuse dai maggiori intellettuali del secolo scorso. Ne Il Marxismo occidentale e l’Unione Sovietica 1917-2006 Marcel van der Linden propone un intervento critico riassuntivo sulle diverse posizioni assunte dal marxismo radicale sulla natura e la società sovietica dando un ottimo contributo per rilanciare opinioni contro corrente sul mito ormai quasi spento della Rivoluzione d’Ottobre. Simon Clarke nel suo Lenin era un marxista? Le radici populiste del marxismo-leninismo, tradotto da Paolo Chiocchetti, mette in risalto le influenze che il populismo ha esercitato sul marxismo russo sin dagli inizi e l’inevitabile carattere tipicamente slavo del marxismo di Lenin. Ne “Il Rinnegato Kautzky ed il suo discepolo Lenin”, un vecchio testo degli anni 70 tradotto da Giuseppe Sottile, Jean Barrot evidenzia come le teorie leniniste erano strettamente connesse con le tesi di Kautzky sul ruolo del partito nella trasformazione della società. L’unica differenza era nei mezzi per raggiungere il potere socialista. Il testo di Otto Ruhle “La Rivoluzione non è affare di partito”, molto caro a Paul Mattick, segue un intervento classico di Henk Canne Meijer, uno dei principali animatori dei gruppi consiliari olandesi, sui Fondamenti economici del comunismo, che illustra uno dei principali contributi della corrente consiliare rispetto alla produzione e distribuzione comunista. Infine Dino Erba nel suo Convergenze Parallele I rapporti tra la Sinistra italiana e la Sinistra tedesco-olandese intende trovare qualche elemento di comunanza tra le due tendenze della sinistra comunista e con L’insurrezione operaia nella Germania dell’Est – giugno 1953. La lotta di classe contro il bolscevismo di Cajo Brendel, tradotto da Dino Erba, si vuole fare un omaggio all’ultimo comunista di sinistra olandese, recentemente scomparso, animatore fino a pochi anni fa della rivista consiliare olandese Daad en Gedachte. Il presente volume non sarebbe potuto uscire senza il lavoro redazionale di Antonio Pagliarone. Ringraziamo infine i diversi autori e traduttori che hanno reso possibile la pubblicazione di questo libro. Compagni e compagne dell’Archivio Paul Mattick paulmattickarchivio@yahoo.it per leggere e scaricare il libro: http://connessioniedizioni.blogspot.it/2012/10/un-omaggio-paul-mattick-aavv.html

mercoledì 17 ottobre 2012

2 giorni sull'autogestione , Pordenone 27-28 ottobre 2012

RESOCONTO FINALE riunione rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro

Si è riunita il 6 ottobre, a Roma, nella sede dell'Unicobas gentilmente concessa, la Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro; presenti il Comitato 5 aprile di Roma e operai e lavoratori responsabili dei nodi della Rete di Milano, Bergamo, Ravenna, Taranto, Marghera-Venezia,Genova, da Palermo è giunto un intervento; ha dato il suo sostegno alla riunione 'Legami d'acciaio' di Torino THYSSENKRUPP; è intervenuto l'Avvocato Sergio Bonetto che ha curato i processi di Torino Thyssen krupp - Eternit. Presenti come aderenti alla Rete e alla sua attività Slai cobas per il sindacato di classe, USI Unione Sindacale Italiana, Snater e come intervenuti i rappresentanti dell'Unicobas. La riunione è stata aperta dai compagni di Taranto che hanno fatto una relazione sulla questione Ilva che era al centro dell'odg. La relazione - che sarà contenuta in un più ampio resoconto - è partita dal rivendicare alla Rete nazionale con la riuscita manifestazione nazionale tenutasi a Taranto il 18 aprile 2009 la lotta per salute e sicurezza all'Ilva e sul territorio contro le morti da lavoro e da inquinamento, che aprì la battaglia che oggi si conduce e rese la questione Ilva questione nazionale; per arrivare alla proposta che questa battaglia vada ripresa come la Rete l'ha portata avanti, contro padron Riva, governo, istituzioni, unendo operai dell'Ilva che giustamente difendono il lavoro e la sicurezza in fabbrica e popolazione, in particolare del quartiere Tamburi, che dicono con chiarezza "basta morti e basta inquinamento per i profitti del padrone". Sulla questione sono intervenuti tutti i diversi compagni della Rete, approfondendola, sulla linea che lavoro e salute sono battaglie congiunte di operai e masse popolari, in fabbrica e sul territorio. La Rete ha deciso di organizzare un convegno nazionale a Taranto che definisca anche tramite dibattito, analisi, confronto,tra tutti i partecipanti la piattaforma e data di una possibile manifestazione nazionale a Taranto, nel fuoco della lotta in corso a Taranto e in stretto rapporto con gli operai Ilva-indotto e le realtà territoriali in lotta. Il convegno, promosso dalla Rete sarà aperto a tutte le realtà sociali, sindacali e politiche che vogliano contribuirvi, a Taranto come a livello nazionale. Il Convegno si terrà ai primi di dicembre e entro il 27 ottobre sarà tenuta una riunione organizzativa per definire la data precisa con appello e manifesto di convocazione. L'Avvocato Bonetto ha portato l'esperienza di come si è costruita la partecipazione operaia ai processi di Torino, per proporre la realizzazione di un modello simile ai processi Ilva per operai e popolazioni. Il secondo punto all'ordine del giorno ha recepito il documento preparato dai compagni del comitato 5 aprile e ha espresso adesione alla campagna in corso contro le nuove modifiche peggiorative (Bozza Decreto sulla semplificazione) del D.Lgs 81/2008 sulle disposizioni di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, che ne vogliono ulteriormente snaturare la funzione e finalità. Altri compagne e compagni sono intervenuti sulle condizioni di insicurezza in altre realtà lavorative, in particolare nella scuola dove studenti e insegnanti rischiano anche la vita per lo stato di pericolosità delle scuole, frutto diretto delle politiche e dei tagli dei governi. La Rete con questa riunione si assume le sue responsabilità di ridare a tutti-e uno strumento nazionale di elaborazione e lotta, a partire - come è già stato per Testo Unico, Thissenkrupp, Ilva, strage di Molfetta, rapporto precarietà/morti sul lavoro/immigrazione, ferrovie, dalla questione più calda oggi: l'Ilva di Taranto, dimostrando sul campo, con il convegno nazionale e la possibile manifestazione nazionale, l'indispensabile necessità di questo strumento che è la Rete nazionale e i suoi snodi locali e nei luoghi di lavoro. RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO e mail bastamortesullavoro@gmail.com, sito bastamortesullavoro@domeus.it, COMUNICATO FINALE - RADIO STAMPA, con invito a diffusione, divulgazione e pubblicazione su siti, mailing list, blog, giornali o riviste on line. grazie. trasmettono e inoltrano materialmente Rsa - Rls Usi del comitato 5 aprile di Roma e mail comitato5aprile.lavorosicuro@gmail.com,

Palestina-Israele, la lotta contro l'occupazione torna ad occupare lo spazio pubblico

La lotta sociale in Israle è frammentata. Alcuni degli esponenti più in vista hanno usato l'attenzione dei media per saltare sul treno elettorale. Solo una minoranza ha scelto la via non parlamentare. Ben pochi attivisti hanno imparato dalla lotta che occorre prendere una strada anticapitalista antitoritaria nella lotta sociale. Nei territori occupati tanti fastidi a causa dell'azione dei coloni in cooperazione con l'esercito nell'Area C, ma la minaccia di un collasso/disintegrazione della Autorità Palestinese costringe Israele a fare delle concessioni non senza lotte e pressioni. La lotta unitaria degli anarchici contro il muro è in una fase calante ma andiamo avanti. Un'azione che ha bloccato oggi una delle principali superstrade per Gerusalemme per più di mezz'ora, ricorda alla gente quali sono le attuali potenzialità. Beit Ummar Sabato 13.10.2012 israel putermam http://www.youtube.com/watch?v=5wmUillrhZY venerdì a Bil'in 5 attivisti degli anarchici contro il muro si sono uniti ad una dozzina di residenti del villaggio (gli altri erano a raccogliere le olive) ed a due dozzine di internazionali per la manifestazione contro il muro della separazione e contro l'occupazione nell'auspicabile ultimo ed umido scampolo di estate. Dopo un prolungato confronto verbale, le forze di stato israeliane hanno iniziato ad attaccarci con l'acqua-puzzola e con lacrimogeni. Il piccolo gruppo di giovani ha risposto con le pietre. Dopo quasi un'ora la manifestazione era finita. I soldati che si erano rinsaviti dopo essere stati cacciati alcuni mesi fa in seguito alla loro ultima brutale aggressione alle manifestazioni del venerdì (quando vennero cacciati dai giovani a colpi di pietre e di candelotti) ora attraversano il recinto della separazione di notte e vengono a dare fastidio al villaggio. Bilin, Palestina 13.10.2012, la notte dopo la manifestazione: "Soldati israeliani scorazzano per Bil'in alle 2 del mattino senza arrestare nessuno ... Ma, hanno dato un'ordinanza di comparizione ad un ragazzo per domenica presso gli uffici dei servizi segreti israeliani per essere interrogato." Beit Ur a-tahta Il 16/10/2012 un gruppo di palestinesi, di internazionali e di israeliani ha bloccato la superstrada 443 per più di mezz'ora . C'è stato poi l'arresto di Ashraf Abu Rahma (attivista di Bil'in) ed il ferimento di 5 attivisti. Il blocco era stato organizzato per rispondere ai recenti attacchi dei coloni contro i contadini palestinesi impegnati nella stagione di raccolta delle olive appena iniziata. http://www.facebook.com/photo.php?fbid=469625169748850 http://www.facebook.com/photo.php?fbid=469623776415656 http://sphotos-e.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/485690_46...n.jpg http://www.facebook.com/photo.php?fbid=445263408853314 https://www.facebook.com/photo.php?fbid=469641409747226 Haim Schwarczenberg http://www.facebook.com/media/set/?set=a.27186965626606...50543 Ma'asra manifestazione di almasra 11-10-2012 http://www.facebook.com/media/set/?set=a.42783521393017...79704 Leafy Molshazky http://www.facebook.com/media/set/?set=a.10151206736712...42858 Trattieni il fiato! 19 ottobre una grande manifestazione celebrerà il sesto anno di lotta popolare ad Al-Ma'sara Al-Ma'sara, ottobre 2012 – Venerdì 19 ottobre, il Comitato Popolare di Al-Ma’sara celebra il sesto anni di resistenza con una grande manifestazione. A partire dall'ottobre 2006, il Comitato Popolare di Al-Ma’sara - insieme agli altri comitati popolari della Cisgiordania - ha organizzato manifestazioni settimanali contro il Muro dell'Apartheid e contro gli insediamenti illegali. Il Comitato Popolare di Al-Ma'asara comprende anche altri 7 villaggi dell'area – Wadi Rahhal, Khalled al Haddad, Wadi an Nis, Jurat ash Sham'a, Marah Ma'alla, Umm Salamuna - per un totale di circa 9000 abitanti. Al-Ma’sara e gli altri 8 villaggi intorno sono minacciati dall'espansione dell'insediamento di Gush Etzion nonchè dal blocco e dalla preparazione delle infrastrutture per il muro illegale dell'apartheid iniziato nel 2006. Il muro della segregazione sarà un recinto elettronico con supporto armato ed un servizio di guardia che si annetterà altri 35.000 mq. Inoltre, il nuovo muro isola effettivamente Al-Ma’sara e gli altri villaggi dal resto delle comunità palestinesi, taglia i rifornimenti idrici ed impatta negativamente sulla ricchezza e sul reddito dei villaggi. La manifestazione si terrà ad Al-Ma'asara alle 12.00. Il raduno sarà al centro culturale AlShmohr. per ulteriori informazioni contattare: Email. almasara.pscc@gmail.com Web. http://almasararesistance.wordpress.com/ Nabi Salih - 12/10/2011 Haim Schwarczenberg http://www.facebook.com/media/set/?set=a.2562321096638....14101 israel putermam http://www.youtube.com/watch?v=rYTHP_Md43Q Qaddum Nella calma relativa della manifestazione del venerdì sono arrestati 2 palestinesi ed un israeliano. I palestinesi sono stati rilasciati in serata. L'isareliano sabato notte. https://www.facebook.com/photo.php?fbid=448735801835658 Sheikh Jarrah I residenti di Sheikh Jarrah stanno proseguento con i loro presidi nel quartiere ogni venerdì, protestando contro gli sgomberi violenti dalle loro case, contro l'occupazione dei quartiere da parte dei coloni, contro la giudaizzazione di Gerusalemme Est. Appello a chiunque possa recarsi per sostenere la lotta venerdì 12 ottobre dalle 15.00 video di Amir Bitan https://www.facebook.com/media/set/?set=vb.100000150737581 http://www.facebook.com/photo.php?v=537548866260133 Colline sud di Hebron Coloni e soldati continuano a tormentare i palestinesi residenti sulle colline sud di Hebron. Lo scorso sabato, l'esercito ha impedito il pascolo di greggi a Umm el-Amad ed a Rihiya vicino all'insediamento di Otniel emettendo un'ordinanza di zona militare chiusa. L'esercito ha fatto lo stesso vicino Mufaqara. La polizia di frontiera ha arrestato 2 attivisti anche se erano già usciti dalla zone interdetta. Dopo gli arresti, la polizia se n'è andata senza lasciare nessuno a vigilare sulla zona militare chiusa nè ad impedire il pascolo. Il che ha sollevato il sospetto che l'ordinanza fosse stata emessa solo allo scopo di giustificare gli arresti. A Tarqumyia, l'esercito ha sparato lacrimogeni sui raccoglitori di olive. Sabato 13 ottobre, necessari quanti più attivisti possibile per accompagnare i contadini palestinesi. La riuscita del raccolto dipende da quanti attivisti ci saranno. Giustizia Sociale - Tel Aviv 10.10.2012 israel putermam http://www.youtube.com/watch?v=kSJqTyS8BCI La comunità eritrea invita ad una manifestazione contro la politica del governo sulle richieste di asilo. Sosteniamo i richiedenti asilo eritrei nella loro protesta contro il razzismo, contro l'incarcerazione senza processo e contro la violazione dei diritti umani. protesta dei profughi - Tel-Aviv 14.10.2012 israel putermam http://www.youtube.com/watch?v=L6OzhSC81us ================================= Ilan Shalif http://ilanisagainstwalls.blogspot.com/ Anarchici Contro Il Muro http://www.awalls.org Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali

lunedì 15 ottobre 2012

campagna 10x100 è il momento di partecipare .

Alla fine di luglio scorso avevamo dichiarato di voler continuare la campagna 10x100. Non solo perché i processi non sono finiti ma anche perché siamo convinte e convinti che solo così potremo mantenere viva la nostra memoria sulle giornate di Genova e imparare da oggi in poi a fare fronte alle vicende giudiziare con la solidarietà e la forza che attraverso il web ci avete dimostrato. Se un compagno e una compagna sono oggi in carcere , presto riprenderà il processo per i cinque che dovranno tornare in appello, un altro capitolo della storia giudiziaria di Genova che sta per riaprirsi. Le spese totali dei processi ad oggi ammontano a circa 80 mila euro, cifra destinata a crescere con l’imminente ripresa dell’appello. Una cifra insostenibile per chiunque di noi, che eravamo lì nel 2001. Insostenibile perché mette una ipoteca sulla vita delle persone, che si aggiunge alle misure detentive. Pensiamo che sia importante far sentire la forza dei 300 mila che erano a Genova sostenendo le spese legali delle e degli imputati, per questo invitiamo tutte e tutti a sottoscrivere attraverso il sito di supporto legale www.supportolegale.org , o direttamente quihttp://www.buonacausa.org/genovag8, per far sentire a tutte e tutti la nostra solidarietà. Se riusciamo a versare tutti anche un simbolico euro, riusciremo a coprire le spese che gli imputati si trovano a sostenere da soli. Altrimenti no. Vorremmo poi, che la campagna diventasse uno strumento per ragionare su quanto accade nelle piazze e sul reato di "devastazione e saccheggio", su cosa significhi per lo Stato e i suoi apparati il termine "ordine pubblico", quello stesso ordine pubblico che i 10 imputati per Genova 2001 avrebbero turbato. E' tempo, pensiamo, di capire da che parte stare.. se dalla parte di chi ruba nei supermercati o rompe i bancomat delle banche o dalla parte di chi le costruisce. La campagna 10x100 www.10x100.it info@10x100.it

Fano: "Mondo del lavoro ed opposizione sociale" - un resoconto

Una ventina di lavoratrici e lavoratori del settore pubblico e privato, attivisti/e sindacali della CGIL e del sindacalismo di base, esponenti dell'associazionismo di base fanese e pesarese, attivisti/e del movimento anarchico marchigiano, della sinistra antifascista ed anticapitalista, tutti provenienti da Ancona, Fano, Pesaro e Valcesano, hanno partecipato venerdì 12 ottobre all'incontro-dibattito su "Mondo del lavoro ed opposizione sociale" proposto dalla Federazione dei Comunisti Anarchici presso il Centro di Documentazione "Franco Salomone" di Fano. Ad una introduzione a cura della FdCA sui recenti provvedimenti del governo Monti, sulla crisi all'interno del tessuto produttivo provinciale e regionale, sul percorso della crisi e sulle risposte popolari a livello europeo, è seguito un ampio dibattito che ha messo a fuoco i seguenti punti: •l'azione del governo Monti è coerente con le decisioni prese a livello di Unione Europea dalla borghesia europea, di cui quella italiana fa ovviamente parte; •non è l'Italia a subire un diktat europeo, ma sono le classi popolari italiane ad essere sotto attacco, tanto è vero che l'azione del governo Monti è andata ben oltre i dettami della famosa lettera della BCE della estate del 2011; •l'attività accentratrice della UE si specchia nella azione del governo italiano e nell'intervento della magistratura italiana contro le sacche di borghesia parassitaria annidatasi all'interno delle istituzioni, colpendo all'unisono anche le autonomie regionali ed il decentramento; •l'azione del governo Monti si sta esplicando con provvedimenti strutturali sulla spesa e sul deficit (non sul debito) che hanno effetti sulla media-lunga durata e questo - diversamente da altri paesi europei come Irlanda, Grecia, Spagna e Portogallo - ha fatto sì che non ci fosse una diffusa e radicale risposta popolare immediata; •il progressivo esaurirsi degli ammortizzatori sociali nel privato sta portando ad una situazione di gravi carenze occupazionali, con particolare evidenza nel distretto mobiliare del pesarese; •i fenomeni di delocalizzazione o di acquisto di aziende locali da parte di investitori stranieri incidono negativamente sui livelli occupazionali costringendo l'azione contrattuale ad una continua rincorsa al mantenimento dei posti di lavoro a discapito delle rivendicazioni salariali; •la perniciosa azione di divisione messa in atto tra i lavoratori dai provvedimenti del governo e dalle politiche sindacali concertative incassa una incapacità del movimento dei lavoratori a riorganizzarsi unitariamente e solidaristicamente, nonché una quasi scomparsa di autonomia nell'azione sindacale di classe, colpita dalla repressione aziendale; •l'azione di opposizione sociale svolta in questi ultimi 4 anni dalla FIOM insieme al sindacalismo di base ed a frammentate realtà di base nel territorio sembra giunta ad un punto critico, di fronte alla chiusura di spazi di agibilità e di rappresentanza messa in atto dall'azione congiunta di governo ed impresa capitalistica; •nella mancanza di unità di azione a livello di sindacalismo conflittuale e di sinistra radicale, si apre uno spazio vuoto di rappresentanza che si contendono forze di destra e forze cosiddette dell'antipolitica, il cui ruolo è quello di spostare l'attenzione solo sulle ruberie della cosiddetta casta o sulla supposta sovranità nazionale violata, piuttosto che sulle politiche capitalistiche di austerità ai danni delle classi lavoratrici; •in Italia occorre occupare questo spazio vuoto e riempirlo di nuova rappresentanza dai posti di lavoro e dai territori, tessendo costantemente una trama di unità e solidarietà, di realtà sociali e produttive, sindacali e culturali, politiche e del decentramento, che dal basso offrano le adeguate condizioni di vita e/o di sopravvivenza, di tutela e di protezione per le lotte in prima linea: tanto quelle sindacali ed anticapitalistiche quanto quelle nel territorio ed antifasciste; •in questa drammatica situazione non è mancata la generosità di protagonismo dei lavoratori con scioperi, difesa del posto di lavoro, lotte per recuperare salari non pagati, lotte per la sicurezza....; ma la costruzione di uno sciopero generale e generalizzato richiede non un'indizione dall'alto quanto piuttosto un capillare lavoro di base nel mondo del lavoro, nei quartieri, nell'associazionismo di base, perchè la posta in gioco è la libertà di noi tutti; •infatti questa - come ha concluso un esponente anarchico della Valcesano - non è solo una crisi di sistema economico-finanziaria, ma è una crisi di cambiamento di civiltà. Link esterno: http://www.fdca.it

"Produttività. Un altro scalpo per Monti?"

Il confronto sulla produttività tra governo e parti sociali, che entra nel vivo in questi giorni, è un imbroglio a partire dal suo nome. Non molto tempo fa il Cnel ha annunciato una ricerca che proprio per i suoi risultati sorprendenti è stata subito rimossa. Sulla base di essa il decennio più produttivo degli ultimi quaranta anni è stato quello tra il 1970 e il 79. Sì proprio il decennio delle conquiste sindacali, sociali, civili, della scala mobile, del posto fisso , degli orari e dei contratti rigidi, dello stato sociale e della grande industria pubblica, proprio quel decennio ha visto il nostro paese raggiungere il tasso di produttività più alto di tutto l'occidente industriale. Da allora quel tasso è progressivamente diminuito, con un andamento parallelo alla regressione delle condizioni del mondo del lavoro. Fino agli anni duemila, che con l'Euro e le privatizzazioni hanno visto un vero e proprio tracollo sia del salario sia della produttività. (...) Onestà vorrebbe che un governo fatto di tecnici partisse dai dati raccolti nella realtà e non dalla ideologia e dagli interessi dominanti. Che ci si domandasse se questi risultati clamorosi non dimostrano che tutte le politiche economiche liberiste di questi decenni hanno sì fatto star peggio i lavoratori , ma hanno anche colpito la produttività. Se non altro per pura onestà intellettuale il governo Monti dovrebbe esplorare altre strade e invece ripropone l'ennesimo patto sociale con al centro la riduzione dei salari e l'aumento degli orari. Che diventa una scelta con tratti di follia pura in piena crisi recessiva. Ogni ora di lavoro in più di chi resta occupato è uno spazio di lavoro in meno per chi non lavora, la riduzione dei salari deprime ancora di più il mercato interno, mentre la crisi mondiale chiude la via delle esportazioni; e allora? Allora onestà vorrebbe che il sistema delle imprese riconoscesse che il problema principale del paese è l'assenza investimenti, di innovazione e ricerca , di politiche pubbliche per l'occupazione e soprattutto che bisogna invertire il processo di impoverimento del lavoro. Invece il rappresentante del sistema bancario vuole la riduzione del costo del lavoro mentre le banche preparano migliaia di licenziamenti e negano il credito a tutta la piccola impresa. La Confindustria vuole più orario per fare come Marchionne, che ha ottenuto tutto quello che voleva dal supersfruttamento del lavoro e intanto chiude le fabbriche. Onestà vorrebbe che governo e grande padronato riconoscessero che la loro ricetta trentennale è fallita e che purtroppo per loro devono metter mano ai loro portafogli, invece che ai nostri. Ma naturalmente questa onestà non esiste nelle classi dirigenti dell'Italia di oggi. Esse vogliono solo conservare poteri e privilegi accumulati negli ultimi trenta anni. Così si imbandisce il tavolo sulla produttività, con il solo scopo di realizzare un altro dei punti programmatici della lettera che Draghi e Trichet scrissero a Berlusconi nell'agosto del 2001. Dopo la controriforma delle pensioni e quella del lavoro che ha cancellato l'articolo 18, ora si tratta di dare il colpo finale al contratto nazionale, rendendolo una inutile cornice entro la quale le aziende fanno tutto quello che vogliono. Monti finora è riuscito a portare uno scalpo di diritti e conquiste del lavoro ad ogni vertice europeo e si è anche vantato di averlo ottenuto senza incorrere in quella protesta sociale che percorre l'Europa. Ora tenta di fare il colpo con il contratto nazionale. Cgil Cisl e Uil, finora hanno condiviso o subìto le decisioni del governo , anche le più feroci. Ora hanno l'occasione di un parziale riscatto mandando a gambe all'aria il tavolo sulla produttività. Eviteranno così un nuovo danno per chi lavora e daranno un primo vero colpo alla politica d Monti . La Cgil, che convoca sabato in piazza chi ha perso o sta per perdere il lavoro, ha una possibilità concreta di mettere in discussione quell'agenda Monti che dichiara di voler cambiare. Lo faccia dicendo no sulla produttività. Intanto, noi che combattiamo la disonestà sociale del governo e delle classi dirigenti rendiamo ancora più forte il No Monti Day il 27 ottobre. [www.rete28aprile.it]

martedì 2 ottobre 2012

L'illusione della scelta - articolo libertario sulle presidenziali americane -

Se non sarà il voto ad aiutare la classe lavoratrice americana, cosa allora? Le elezioni presidenziali del 2012 si stanno avvicinando velocemente e gli americani si troveranno a partecipare a questo rituale votando per un candidato del Partito Democratico o del Partito Repubblicano. Il che è un po' come decidere se bere la Coca-Cola o la Pepsi. I Democratici ed i Repubblicani sono costantemente impegnati nell'argomentare e promuovere le loro visioni, rispettivamente quella liberale e quella conservatrice (entrambe facce della medesima svalutata moneta). Non è altro che uno show dovuto da questo sistema bipartitico alle elite corporative ed alle banche internazionali che lo finanziano. I 2 partiti possono avere tonalità differenti, ma alla fine dei conti, sono in pratica la stessa cosa, uno in una scatola blu e l'altro in una scatola rossa, ma quando si aprono queste scatole vi si trova dentro la stessa cosa. Alcuni dicono che i Democratici sono “il male minore”. Il che vuol dire ammettere che essi sono uno dei due mali. L'esperienza mostra che non possiamo battere il male "peggiore" con il male "minore"—perchè essi sono fondamentalmente la stessa cosa. Ad ogni elezione, la classe lavoratrice vota per i Democratici e ad ogni elezione i Repubblicani peggiorano, ma peggiorano pure i Democratici. Entrambi vanno a destra. La conclusione del mandato di Barack Obama giunge come una pugnalata alla schiena per i suoi elettori. Le sue promesse di cambiamento si sono rivelate menzogne, ma questo vale per tutti i presidenti. Promettono al popolo americano che se verranno eletti rafforzeranno il paese, ne miglioreranno le condizioni e miglioreranno le nostre vite. Appena entrano nella Casa Bianca si dimenticano delle loro promesse e e si mettono al servizio degli interessi delle elite corporative. Come scriveva il grande scrittore americano Mark Twain: “Se con il voto si potessero cambiare le cose, non ci farebbero votare”. Secondo l'Ufficio di Statistica sul Lavoro, ad agosto del 2012 il tasso di disoccupazione era dell' 8.1%, ma diventa il doppio nel caso degli afro-americani. Molte persone di colore avevano riposto la loro fiducia in Obama, credendo che quando quest'uomo dalla pelle scura fosse entrato nella stanza ovale, sarebbe stato il presidente che avrebbe migliorato le condizioni delle persone di colore in questo paese, ma non è andata così. Il Presidente Obama non ha presentato nessun programma per aiutare i lavoratori americani poveri e disoccupati, che sono nella stragrande maggioranza persone di colore; cedendo ad ogni richiesta di parte repubblicana, la sua amministrazione ha espulso più migranti di quanti ne avesse espulso l'amministrazione Bush. Obama aveva detto che avrebbe messo fine alle guerre, ma ha fatto l'opposto fin dall'assunzione del mandato nel 2008. Siamo quasi al 2013 e ci sono ancora truppe di occupazione in Iraq mentre la cosiddetta ‘Guerra al Terrore’ è tuttora in corso in Afghanistan, Pakistan, Yemen, ecc. In più, c'è stato il bombardamento della Libia e ci sono truppe dispiegate in tutta l'Africa Orientale. Obama ha anche firmato la legge nota come National Defense Authorization Act, appoggiata anche da John McCain, in cui si prevede l'arresto e la detenzione di civili, extra-procedurale e senza dovuto processo. Il sistema bipartitico ha smesso di funzionare per gli americani molto tempo fa. Da quando i Democratici ed i Repubblicani si sono rivelati inaffidabili; e allora per chi dovrebbero votare gli americani nell'Election Day? Esiste l'opzione di votare per il candidato di un terzo partito, ma questi altri partiti offrono davvero un'alternativa? Se si guardano da vicino le posizioni di questi partiti terzi, si scopre che hanno piattaforme simili a quelle dei 2 partiti maggiori. Per esempio - il Libertarian Party; che è fondamentalmente la versione giovanile del Partito Repubblicano. I Libertarians hanno la stessa retorica dei Repubblicani, entrambi vengono sostenuti dai Koch Brothers e dalla elite della business class ed esiste una relazione a porta girevole tra i 2 partiti. Le uniche differenze stanno nel fatto che i Libertarians dicono di essere più socialmente liberisti ed a favore della legalizzazione dell'uso delle droghe. L'ex-governatore repubblicano del Nuovo Messico, Gary Johnson (che ha vinto le primarie dei Repubblicani per le elezioni presidenziali del 2012). Proprio come Obama, Johnson sta promettendo la fine della guerra e di riportare a casa le truppe, ma in un dibattito elettorale ha detto: “Le nostre truppe oltremare sono la sola cosa che ci tiene al sicuro dai terroristi”. Se fosse davvero per la fine delle occupazioni d'oltremare in Iraq ed Afghanistan, Johnson avrebbe detto l'opposto di questa falsa affermazione. Egli promette anche di rimettere a posto l'economia. Come vuole fare uscire l'America dalla recessione? Per lo più esattamente come hanno fatto i Repubblicani: più tasse sulla sanità, deregolamentazione, mettere in paese sotto il controllo del grande business--la stessa idea di libero mercato che ci ha portato in questo casino! C'è anche il Green Party, il partito che più degli altri si occupa di ambiente. Hanno idee molto progressiste, ma anche se dovessero entrare alla Casa Bianca, le possibilità di portare avanti dei cambiamenti significativi sono molto esili. Ogni voto che viene dato è un voto per tenersi un governo che è sempre lo stesso, corrotto! Se vi trovaste a giocare con qualcuno che continua a fare chiacchiere, non vi stufereste davvero di continuare a giocare? Se non sarà il voto ad aiutare i lavoratori americani, cosa allora? E' necessario rendersi conto di quanto contino poco le differenze dal momento che siamo nella stessa barca economica. Uniti potremmo lavorare per avere una migliore sanità, una migliore istruzione, per migliorare i nostri quartieri, per avere un ambiente più pulito, fonti di energia rinnovabili e più pulite e livelli di vita più alti. Il giorno delle elezioni presidenziali, milioni di americani non dovrebbero affollare i seggi, bensì occupare le strade e chiamare alle loro responsabilità le corporations, i politici corrotti a livello federale e locale, chiamare a rispondere dei loro crimini le grandi banche e costringerle a far vedere i loro bilanci! Le banche e le imprese dovrebbero essere occupate e tolte ai loro proprietari. Dovrebbero essere gestite democraticamente dai lavoratori e dalle comunità locali. Per fare questo, è necessario sviluppare un'azione militante di massa, con scioperi, disobbedienza civile, manifestazioni, attività sindacali, occupazioni di posti di lavoro e di scuole, ed in generale sollevare un putiferio. Lorsen - Common Struggle NYC (traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali) Link esterno: http://commonstruggle.org/

lunedì 1 ottobre 2012

TUTTINPIEDI Video su iniziativa alla Veritas

l'allacciamento dell'acqua per le 4 famiglie che abitano nella palazzina di Via Borromini 7. I video che documentano l'iniziativa http://youtu.be/1wAivckuloA http://youtu.be/ItcXTPADbG4 Un saluto a tutti!

ARMENI , incontro con la scritrice Arslan ed il fumettista Paolo Cossi

ASSOCIAZIONE SENZA FRONTIERE VENERDI 5 OTTOBRE ore 20.45 ISTITUTO DANTE Via Tommaseo a Vittorio Veneto ARMENI: storia, cultura, tragedia di un popolo di confine. IMPERDIBILE OCCASIONE PER INCONTRARE ANTONIA ARSLAN, autrice, tra gli altri, del libro "La Masseria delle allodole" da cui è stato tratto l'omonimo film dei fratelli Taviani e che ci racconterà le vicende del popolo armeno. con la partecipazione del fumettista PAOLO COSSI Paolo Cossi nasce a Pordenone nel maggio del 1980. Segue corsi di fumetto con Davide Toffolo, Giorgio Cavazzano e Romeo Toffanetti. Dal 1997 tiene corsi di tecnica del fumetto nelle scuole, nonché di sensibilizzazione a questo medium. Nel 2002 vince il 1º premio al concorso Jacovitti, che gli permette di frequentare gratuitamente la Scuola del Fumetto di Milano. Nello stesso anno pubblica il suo primo libro: Corona. L'uomo del bosco di Erto. Inizia così la sua carriera di scrittore fumettista.

IX Congresso Nazionale della FdCA

IX Congresso Nazionale della FdCA
1-2 novembre 2014 - Cingia de' Botti (CR)