„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
per giulio
giovedì 25 ottobre 2012
sMONTIamolo !!! 27 ottobre 2012 , riva del Garda (TN)
Corteo ore 10 stazione degli autobus, Riva del Garda (Tn)
15 / 10 / 2012
Sabato 27 ottobre alle ore 12, all’interno del “Festival della famiglia”, un convegno organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche della famiglia - e dalla Provincia autonoma di Trento, sarà ospite d’eccezione, assieme al presidente della Provincia Lorenzo Dellai e al Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione Andrea Riccardi, il Presidente (non eletto) del Consiglio Mario Monti.
Immaginiamo che Mario Monti nel suo intervento, che farà da conclusione al festival, non avrà remore a parlare di potenziamento delle politiche di welfare e di necessità, magari dettata dalla spending review, di modernizzazione del welfare stesso.
Viste le premesse del titolo e delle tematiche trattate, immaginiamo che le ricette proposte saranno concentrate su una visione classica (e un po' vecchiotta) della famiglia, come se esistesse solo questa tipologia e la famiglia non avesse vissuto negli anni delle enormi trasformazioni. Lo stesso logo del convegno, una coppia etero con due figli in braccio presumibilmente maschio e femmina, ci afferma questo. Di sicuro non sentiremo da Monti quello che quotidianamente vivono sulla loro pelle i soggetti che compongono le famiglie!
Ognuno di noi è ostaggio nella gabbia del debito e del pareggio di bilancio, i nostri diritti e lo stato sociale conquistati in lotte sociali durissime stanno venendo cancellati a colpi di decreti legge, spesso con la complicità silente dei sindacati confederali. Dall'insediamento di Monti sia le madri che i padri che i figli hanno subito duri colpi che i governi precedenti non sempre sono riusciti a mettere a segno perché hanno trovato pronta risposta nella mobilitazione sociale. In poco tempo, con il pretesto di "uscita dalla crisi" e dei sacrifici uguali per tutti, l'innalzamento dell'età pensionabile, la cancellazione dell'articolo 18 e la riforma Fornero, i nuovi tagli alla scuola pubblica che minano il diritto allo studio, e più in generale la spendig review, stanno massacrando la vita di milioni di persone. E i dati ISTAT parlano chiaro: il nuovo aumento dell'IVA va di pari passo con l'aumento dell'indebitamento delle famiglie, della
disoccupazione, delle precarietà e delle nuove povertà. Monti sta facendo in pochi mesi quello che i padroni hanno solo sognato in molti anni.
Questa quotidianità ci parla anche di un paese dove i lavoratori salgono sui tetti per denunciare la perdita del posto lavoro, i disperati arrivano ad appiccarsi il fuoco e i suicidi dovuti alla crisi sono notizie "normali". Coloro che invece scendono in piazza per rendere visibile tutta la loro indignazione il più delle volte vengono picchiati: nell'ultimo mese i manganelli del governo tecnico non hanno risparmiato nemmeno studenti di 16 anni!
Di fronte a tutto questo, occorre continuare a provare a portare un vento nuovo, che miri alla trasformazione dello stato di cose presenti; un vento che potenzi la cooperazione sociale, la solidarietà, la sinergia tra persone colpite da questa crisi; un vento che sia di liberazione che progetto di trasformazione sociale. Dobbiamo provare a rovesciare lo smantellamento dei diritti con la riappropriazione e l’estensione di vecchi e nuovi diritti.
Tutto ciò dobbiamo provare a costruirlo in tanti e assieme, partendo dalla necessità di trovare pratiche radicali comuni per esprimere il nostro dissenso. Pratiche che sappiamo ricomporre le soggettività e che nel concreto cerchino di bloccare la passerella del presidente del consiglio Mario Monti. Crediamo che in questa fase specifica una ricomposizione sociale sia possibile innanzitutto partendo dal proprio territorio, provando soprattutto in questi luoghi ad articolare e sperimentare nuove forme di autogestione e autogoverno. Sono questi i motivi che ci portano a lanciare un appuntamento il 27 ottobre a "casa nostra", lo stesso giorno della manifestazione a Roma lanciata attraverso i social network col nome di “NO Monti Day”. Dare per noi centralità all'arrivo di Monti sul lago di Garda, in un territorio sempre più investito solamente da cemento e prospettive di costruzione di grandi opere, è un occasione da non perdere.
Per questo il 27 ottobre facciamo appello a tutte le realtà e movimenti del nord Italia che credono sia ancora possibile trasformare lo stato di cose presenti di essere con noi a una grande giornata di mobilitazione contro il governo Monti e la dittatura delle politiche di austerità.
Perché Monti e il montismo non abbiano cittadinanza tra i NOSTRI MONTI!
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