L'ultima frontiera della democrazia

In un momento, come quello odierno, di profonda crisi occupazionale in cui più forte dovrebbe essere la solidarietà, le istituzioni pordenonesi hanno prontamente risposto con l’istituzione di un tavolo per risolvere i problemi locali: fine della cassa integrazione per più di 600 lavoratori, diminuzione degli ammortizzatori sociali, problemi nella scuola, nella sanità etc. La soluzione è stata quella di attribuire in modo perverso pari dignità a chi decide di muoversi per Pordenone, soprattutto in macchina, per ragioni puramente personali (lavoro? shopping? divertimento?), a chi cerca di portare alla luce le ingiustizie che molti stanno subendo “tutti i giorni”. Se non fosse tragico sarebbe comico rilevare che alla richiesta degli immigrati di dignità, quella vera, diritti e libera circolazione sia stato risposto contrapponendo la libertà di circolazione dell’automobilista e dell’uomo/portafoglio pronto a rimpinzare le tasche dei poveri bottegai pordenonesi. Noi anarchici e libertari non ci stiamo. Denunciamo il tentativo di “paralizzare” chi vuole manifestare contro ogni tipo di sopruso, di rendere lo sciopero sempre di più uno spettacolo di burattini. Non saranno certo delle regole senza senso (non è forse più penalizzante per “i cittadini” far partire una manifestazione dal trafficato Largo San Giovanni piuttosto che da una zona pedonale come p.tta Cavour) che ci spoglieranno della libertà, quella vera, di occupare gli spazi e le vie cittadine per rendere pubbliche le nostre rivendicazioni. A chi pensa che queste regole, a cui non dimentichiamoci vanno aggiunte quelle nazionali sugli obbiettivi sensibili, non siano dettate dal buon senso ma da un, non troppo velato, sentimento liberticida; diciamo: “Sveglia! Fatti sentire”.

Iniziativa Libertaria Pordenone