ADERISCI AD ALTERNATIVA LIBERTARIA/FdCA

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campagna contro la contenzione meccanica

per giulio

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mercoledì 30 aprile 2014

Intervista a Cremaschi alla vigilia dell'assise nazionale del congresso CGIL nazionale . Da Controlacrisi.it

"Con la Cgil spostata sempre più a destra la crisi del sindacato sarà sempre più acuta". Intervista a Cremaschi  (29/04/14 08:00)Il congresso della Cgil invece di parlare della crisi del sindacato sarà l’ennesima vetrina con qualche effervescenza sui dati dei congressi di base. Non ti pare un po’ poco anche a te?Il congresso nazionale arriva con una Cgil più spostata più a destra rispetto a come era partita. E’ questo il dato politico principale. Siamo di fronte a una deflagrazione verso posizioni ancora più moderate del gruppo dirigente. Non bisogna dimenticare, infatti, che c’è stato l’accordo del 10 gennaio che ha fatto esplodere la maggioranza. Da una parte il fallimento evidente del disegno degli emendatari, tutto proteso a condizionare dall’interno la maggioranza e, dall’altra, un gruppo dirigente su posizioni più moderate sul piano sindacale e politico. Sì ma è un fallimento che nessuno registrerà, visto che Camusso ha vinto con percentuali bulgare i congressi di base.Il bilancio sul cosiddetto dibattito interno è drammatico. Siamo partiti con una Cgil che si rimproverava di non aver fatto tutto quello che doveva sulla legge Fornero ed oggi ci ritroviamo con il vuoto totale di iniziativa contro Renzi. Siamo partiti con l’autocritica alle tre ore di sciopero e finiamo con il fatto che non si sciopera più. Sui congressi di base va detto che, a parte le denunce di brogli totale non applicazione del regolamento, che abbiamo già prodotto, siamo di fronte a una platea congressuale che non rappresenta la realtà della Cgil. Pensare che nella Cgil ci sia più del 90% che sta con Susanna Camusso e le sue posizioni non risponde alla realtà. Anche gli aspetti di colore sono significativi. Il fatto che sia stato invitato Moretti è un atto vergognoso. Voglio ricordare che Moretti ha licenziato Riccardo Antonini che è un delegato della Cgil. Questo è un congresso della crisi della Cgil che deriva dalla crisi economica e di un gruppo dirigente che reagisce solo con autoritarismo e annullamento della democarazia E quindi voi al congresso che farete?Noi andremo al congresso per fare tutte le battaglie possibili compresa quella della nostra esistenza perché l’hanno messa in discussione. Perfino con la trasgressione più sfacciata delle regole congressuali. Non sono stati annullati, infatti, i congressi dove è documentato che hanno votato i defunti e gli ammalati. Gli organismi di garanzia hanno lavorato fino in fondo per Susanna Camuso e la sua maggioranza. Questo è il congresso dell’abuso di autorità e della prevaricazione continua dove la Cgil darà il peggio di se. Questa crisi l’avevamo annunciata. Non voglio fare polemiche ma, insomma, se dal 31 maggio dell’anno scorso si fosse messo in piedi un fronte di opposizione interna non saremmo giunti a questa situazione. Noi proponiamo a tutti quelli che non sono d’accordo con Camusso un'alleanza comune di tutte le opposizioni nella diversità perché la situazione è gravissima. Un percorso di auto-annullamento della Cgil. Hai fatto diverse assemblee nei luoghi di lavoro, che impressione ne hai ricavato?Non c’è niente di peggio di un sindacato concertativo senza concertazione. Una sopravvivenza burocratica che espone i lavoratori al disastro. La sensazione nei luoghi di lavori è che il sindacato non esiste più. Renzi l’ha compreso benissimo e quindi affonda nel burro. La Cgil propone una sopravvivenza burocratica e autoritaria. Quello che abbiamo visto nei congressi è un enorme dissenso falsificato però dai risultati. E anche un elemento di assoluta sfiducia nella capacità e nella volontà del gruppo dirigente, che è il gruppo dirigente che ha il minor prestigio proprio quando vanta la massima maggioranza numerica. Non sta a noi proporre come risolvere questa contraddizione. Al suo congresso la Fiom ha invitato una delegazione di Usb, che ha accettato di buon grado…Considero positivo la decisone Fiom di invitare Usb. Non solo atto di cortesia ma un rapporto positivo cominciato dopo le critiche di entrambi all’accordo del 10 gennaio. Noi, che porteremo quell’accordo in tribunale, lavoriamo su questo in fondo. Detto questo, la Fiom è a un bivio, mi pare evidente. L’accordo del 10 gennaio è fatto per normalizzare la Fiom. Se non l’accetta deve trovare un modo per costruire l’opposizione. Credo che non possa stare in mezzo. Come vi caratterizzerete a Rimini?Il 6 maggio faremo un presidio proprio perché non accettiamo tutto questo. Una assemblea davanti al congresso della Cgil per iniziare la battaglia democratica che proseguiremo poi all’interno del congresso.  

giovedì 24 aprile 2014

25 aprile a Bassano del Grappa

A Bassano del Grappa: PRESIDIO E CONCERTO ANTIFASCISTA h 9:00 Corteo (Davanti municipio) h15:30 Concerto, bibbbite, cibo vegan (Parco Piazzale Trento) CULTO DEL CARGO D -Beat Treviso PARASSITI BIDIMESIONALI Rap & Hc Modena ( swing kidz + 47mcp47 ) LINEA DI CONFINE Punk Hc Bassan del Grappa NO FASCI –NO SBIRRI –NO ROMPI PALLE Porta la distro

lunedì 21 aprile 2014

25 aprile 2014 a Pordenone

ore 9.00 Allerta Antifa in P.le Ellero durante commemorazione ufficiale (con omaggi ai “meritevoli”) ore 10.30 Ricordo e deposizione corona ai 10 partigiani fucilati ex Caserma Martelli (Via Montereale, a lato del grande parcheggio dell’ospedale) interventi liberi, musica e buffet ore 16.00 presso la Polisportiva di VILLANOVA CONCERTO con North-east Rebel (oi-core) Minoranza di Uno (punk) The Atom Tanks (ska) Los Gerbillos (punk) The Panicles (rock) FORNITO CHIOSCO (birra, vino, panini ecc.) INGRESSE LIBERO --------------------------il concerto si terrà anche in caso di pioggia presso il Prefabbrikato davanti alla Polisportiva dietro il Centro Anziani in Via Pirandello 22) ------------------------------------------------- Organizza Coordinamento Antifascista Antirazzista Pordenonese

lunedì 14 aprile 2014

Sentenze del Tar del Lazio e del Tribunale di Udine in materia di OGM . Riflessioni e considerazioni

I vari provvedimenti legislativi di volta in volta emanati dalle nostre Istituzioni sulla questione degli OGM, non finiscono mai di stupirci per la loro profonda contraddittorietà. In questo caso ci riferiamo alle recenti sentenze della Magistratura che riguardano due vicende: una è il ricorso al TAR del Lazio contro il Decreto Interministeriale 187 del 10 agosto 2013 emanato dal Governo, che vieta in Italia la coltivazione degli OGM per diciotto mesi e l'altra è il processo del Tribunale di Udine a un agricoltore friulano che aveva seminato mais transgenico nel 2011. La stretta relazione tra le due vicende giudiziarie è particolarmente evidente, tenuto conto dell'imminente avvio della nuova annata agraria, caratterizzata da una serie di dichiarazioni da parte di alcuni agricoltori che annunciano la volontà di seminare varietà transgeniche determinandone la loro diffusione, con conseguenze gravi e irreversibili sull'ambiente, l'agricoltura e la salute. La decisione del Tar di rinviare la sentenza sul suddetto Decreto Interministeriale di quarantacinque giorni, (di là dei risultati che prevediamo a favore del ricorrente), ci appare ispirata dal buonsenso e volta ad impedire l'aggravarsi della deriva transgenica per l'anno in corso. Invece, non è stata così oculata la decisione della magistratura locale di emanare, nello stesso giorno, la pur scontata assoluzione dell'agricoltore friulano. Al solito, come le contraddizioni emerse lo scorso anno, tra la Regione FVG e il Governo nazionale, hanno favorito la coltivazione e il raccolto dei primi campi transgenici in Italia, ugualmente le attuali contraddizioni tra Magistratura locale e nazionale, continuano a incoraggiare le criminali provocazioni di quel manipolo di produttori, favorevoli all’introduzione di colture ottenute con tecniche transgeniche, al soldo delle multinazionali. In questi giorni, subito dopo la sentenza friulana, abbiamo osservato un trattore che stava seminando sullo stesso campo che l'anno scorso era stato coltivato a OGM dal proprietario. Se si trattasse ancora di una semina transgenica, in quel campo come in altri di chiunque altro, noi lo segnaleremo e verificheremo presto se le Istituzioni locali avranno il coraggio di applicare coerentemente i disposti legislativi, seppur deboli e temporanei, che vietano la coltivazione di mais MON810 ( ad es. la moratoria della Regione FVG), distruggendo immediatamente le colture e sanzionando i responsabili di quelle semine. Lo ripetiamo da mesi, da anni, è assolutamente necessario impedire la diffusione di coltivazioni transgeniche su tutto il continente europeo (e a livello globale) modificando il contorto e contraddittorio sistema normativo che regola la diffusione degli OGM a favore della libertà di scelta degli Stati membri, a difesa della sovranità alimentare e per lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile in stretta relazione con il territorio e la produzione di cibo sano. Nel frattempo, è necessario che le nostre Istituzioni resistano alle pressioni delle multinazionali e alle attuali ingerenze della Commissione europea, emanando norme di divieto generalizzato su tutto il territorio nazionale, abbandonando definitivamente ogni riferimento alla coesistenza o alla definizione di sole zone ogm free, come invece intendono fare. Infatti, sia la “nuova” modifica della LR del FVG ( che il neo ministro all'agricoltura, Maurizio Martina, vuole adottare a livello nazionale), sia le direttive della Commissione Agricoltura girate agli europarlamentari italiani, sono orientate verso quel tipo di provvedimenti. Altri Stati, come recentemente la Francia, stanno dimostrando molta più coerenza e determinazione. Speriamo possano servire da esempio. COORDINAMENTO TUTELA BIODIVERSITÀ FVG

Per un Primo Maggio del Mutuo Soccorso

Quali sono le cause della crisi? Prendiamo la ricchezza prodotta in Italia. Poniamo che vengano prodotti 100 euro. Di questo 100 euro 30 finiscono alle rendite, alle grandi imprese, alle banche, ai miliardari e 20 vanno ai lavoratori, agli artigiani ai piccoli commercianti. I 50 euro rimanenti vanno in tasse. Ma dove finiscono queste tasse? 20 di questi euro finiscono ai burocrati/ politici dello stato, della regione e del comune, 20 vanno ancora alle imprese appaltatrici in forma di rendite/ tangenti e solo 10 in servizi reali. Un esempio reale in Viale San Marco Immaginiamo che vengano pagati 50 milioni di euro in tasse che servirebbero per le bonifiche e per il rifacimento della fognatura in viale San Marco. Di questi 50 milioni alla fine solo 10 andranno al rifacimento della fognatura sebbene Veritas ne abbia ricevuti 18. Infatti Veritas riceve 18 milioni dal Comune e 8 se li mangia per consulenze. E Veritas e' solo l'ultimo dei mangiatori. Prima c'e' lo Stato, la Regione ed il Comune. Che fare Il comune finora non ha fatto nulla se non promesse e incontri inutili, con buona pace di chi ancora crede che le istituzioni e i suoi indegni rappresentanti possano o vogliano fare qualcosa per Viale San Marco. Illuminazione pubblica, riqualificazione del manto stradale, fognature e bonifiche sono rimaste sulla carta mentre la cartamoneta che doveva servire per i lavori in quartiere è stata destinata alle ex aree ENI di Porto Marghera. Il comune devasta il centro di Mestre con il buco dell'ospedale, con progetti insensati come l'M9 e si dimentica di un intero quartiere. Noi dobbiamo mobilitarci in prima persona, nel nostro quartiere, qui in Viale San Marco per obbligare l'organizzazione a delinquere che governa questo territorio (la giunta comunale) a tirare fuori i soldi che si è rubato negli ultimi 50 anni e fare i lavori non ulteriormente prorogabili (bonifiche e fognature). Come obbligarli dobbiamo deciderlo insieme. Sicuramente attraverso la partecipazione, tramite il Mutuo Soccorso, dandoci una mano a vicenda ed essendo uniti! Assemblea Pubblica Giovedi Primo Maggio alle h. 17.00 con alcuni del Comitato di Viale San Marco. A seguire aperitivo fip Via Fusinato 25 10 maggio 2014

Pier Paolo Poggio su Andrea Zanzotto

In uno dei suoi ultimi interventi Andrea Zanzotto si interroga, anche in termini autocritici, sui rapporti uomo natura: “C’è stato un tempo in cui ho creduto che la cultura nascesse e si sviluppasse come manifestazione spontanea di un dialogo in atto tra l’uomo e la natura, quasi un rapporto di mutua e amorosa comprensione tra una madre e il proprio feto, mai destinato, proprio per questo, a un irreversibile distacco dall’alveo di provenienza. A conti fatti posso dire di essermi parzialmente illuso. Non si è trattato di due realtà in accrescimento reciproco, ma di un rapporto unidirezionale di prevaricazione; tantomeno si può parlare di un vero e proprio ‘dialogo’, relativamente al tragico scempio della natura commesso dall’uomo in quest’ultimo quarantennio, ma di una monologante e allucinata sequela di insulti.” LEGGI L'ARTICOLO SU ALTRONOVECENTO n.25 http://www.fondazionemicheletti.it/altronovecento/articolo.aspx?id_articolo=25&tipo_articolo=d_editoriale

L'APPALTIFICIO LOMBARDO

La Lombardia, si sa, è terra di "eccellenze" nel bene e, soprattutto, nel male. Così anche la Provincia di Cremona ha avuto la sua parte di “gloria” nella bufera giudiziaria che ha decapitato i vertici, ora agli arresti, di “Infrastrutture Lombarde spa”, la controllata che per conto della Regione Lombardia gestisce gli appalti e la realizzazione delle grandi opere (Expo 2015, ospedali, scuole, autostrade, ecc.). L'autostrada Cr-Mn infatti figura negli atti dell’inchiesta della Procura di Milano per una presunta irregolarità nell'affidamento di un consulenza legale del valore di 240 mila euro. Il direttore di Stradivaria spa, Francesco Acerbi, in una recente intervista ad un settimanale locale si dice in proposito amareggiato e affatto preoccupato da semplici irregolarità riguardanti sole consulenze legali, omettendo però di ricordare che le otto (per ora) persone, finite agli arresti devono rispondere di associazione per delinquere, truffa ai danni della Regione e falso. Dall’ordinanza di custodia cautelare emerge che attorno ad Infrastrutture Lombarde esisteva un sistema ben rodato che garantiva ad un ristretto gruppo di professionisti (avvocati e ingegneri) e imprese l’assegnazione di appalti e consulenze. Una sorta di “struttura parallela costituita da consulenti esterni” che avrebbe pilotato gli incarichi in modo da privilegiare gli stessi consulenti, ma anche garantirsi ritorni in termini di controllo degli appalti stessi. Secondo il Gip (giudice per le indagini preliminari) i vertici della Regione Lombardia sapevano e c’era la piena consapevolezza di tutte le parti in causa di agire in un ambito di diffusa illegalità. Recentemente il Prefetto di Milano nella sua relazione alla Commissione Antimafia scriveva: “…una tendenza che si sta delineando e sempre più consolidando di una penetrazione nei lavori Expo di imprese contigue, se non organiche alla criminalità organizzata”. Da tutto ciò emerge un quadro di illegalità diffusa che ha come conseguenza, oltre a quella di portare nella programmazione regionale e nazionale opere molto spesso assolutamente non necessarie, quella di eludere sistematicamente le norme nazionali sugli appalti e Comunitarie sulla libera concorrenza. Chiediamo pertanto alla Giunta Regionale di mettere la parola fine alla realizzazione di un'opera inutile ed anacronistica come la Cr-Mn i cui costi ci risultano nel frattempo lievitati di circa il 50% portandone il valore complessivo alla ancora più insostenibile cifra di 1,5 miliardi di euro ed a fronte dei quali la società concessionaria chiede ora un contributo pubblico regionale di 500 mln di euro (5 volte quello iniziale) per riequilibrare il piano finanziario. Ricordiamo infine al presidente Maroni che lo strumento contrattuale per chiudere la questione esiste, e senza oneri per la Regione: si chiama DECADENZA (art. 36 della convenzione di concessione). Qualsiasi altro tentativo in atto per chiudere diversamente la vicenda sarà da noi prontamente denunciato e sottoposto al vaglio delle autorità competenti. Piadena, lì 30 marzo 2014 Coordinamento dei Comitati contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia Lega di Cultura di Piadena

sabato 5 aprile 2014

Vivaro No Ogm

Domenica 6 aprile 2014 a Vivaro (PN) PRESIDIO CONTRO LE SEMINE OGM segue programma della manifestazione: ORE 10.00 Presentazione di una tesi di laurea sull'inutilità dell'uso degli OGM e microfono aperto ORE 11.30 Accerchiamento simbolico di due appezzamenti di terreno agricolo in cui nel 2013 è stato coltivato il MON 810 ORE 13.00 PRANZO CONVIVIALE, CON "POLENTATA" LIBERA DA OGM ORE 14.30 concerto con PIOTRE, Punk di besol e St. John House Fired, Rock Blus Per tutta la durata del presidio: Mostra e scambio di semi antichi, con materiale informativo del gruppo coltivacondividendo di Feltre (BL), distribuzione bevande, gestito dal GAP (Gruppo di Acquisto Popolare) e attività ludico ricreative per bambini e famiglie per capire e approfondire aspetti agro-naturalistici Coordinamento Tutela Biodiversità FVG

5 aprile serata No Tav al Tuttinpiedi

Sabato 5 Aprile alle 17.30 al tuttinpiedi proiezione del video degli avvocati degli arrestati NOTAV. La verita' sugli arresti. A seguire cene benefit. Antipasti un primo favoloso, polenta e soppressa con formaggio. 14 euro lavoratori e 7 euro per i disoccupati e gli studenti Prenotare al 348-2616881

IX Congresso Nazionale della FdCA

IX Congresso Nazionale della FdCA
1-2 novembre 2014 - Cingia de' Botti (CR)