ADERISCI AD ALTERNATIVA LIBERTARIA/FdCA

ADERISCI AD ALTERNATIVA LIBERTARIA/FdCA
O SCEGLI NOI O SCEGLI LORO

campagna contro la contenzione meccanica

per giulio

per giulio

giovedì 29 marzo 2012

11 aprile. Appello dal movimento No Tav

Questo appello è rivolto a tutti gli uomini e donne che, in questi lunghimesi di occupazione militare, in questi mesi di lotta e resistenza NoTav,si sono schierati al nostro fianco in ogni dove d'Italia.Grazie a voi è stato chiaro a chi ha cuore e intelligenza che la lotta deiNo Tav di quest'angolo di Piemonte è la lotta di tutti coloro che sibattono contro lo sperpero di denaro pubblico a fini privatissimi, controla devastazione del territorio, contro la definitiva trasformazione inmerce delle nostre vite e delle nostre relazioni sociali.Difendere la propria terra e la propria vita è difendere il futuro nostroe di tutti. Il futuro dei giovani condannati alla precarietà a vita, deglianziani cui è negata una vecchiaia dignitosa, di tutti quelli che pensanoche il bene comune non è il profitto di pochi ma una migliore qualitàdella vita per ciascun uomo, donna, bambino e bambina. Qui e ovunque.In ogni ospedale che chiude, in ogni scuola che va a pezzi, in ognipiccola stazione abbandonata, in ogni famiglia che perde la casa, in ognifabbrica dove Monti regala ai padroni la libertà di licenziare chi lotta,ci sono le nostre ragioni.

Dopo la terribile giornata del 27 febbraio, quando uno di noi ha rischiatodi morire per aver tentato di intralciare l'allargamento del fortino dellaMaddalena, il moltiplicarsi dei cortei, dei blocchi di strade, autostrade,porti e ferrovie, in decine e decine di grandi e piccole città italiane ciha dato forza nella nostra resistenza sull'autostrada.In quell'occasione abbiamo capito che, nonostante le migliaia di uomini inarmi, il governo e tutti i partiti Si Tav erano in difficoltà. Si sonoaperte delle falle nella propaganda di criminalizzazione, si sono apertepossibilità di lotta accessibili a tutti ovunque.

Il 27 febbraio non si sono limitati a mettere a repentaglio la vita di unodei noi, hanno occupato un altro pezzo di terra, l'hanno cintata con reti,jersey, filo spinato.

Il prossimo mercoledì 11 aprile vogliono che l'occupazione diventi legale.Quel giorno hanno convocato i proprietari per la procedura di occupazione"temporanea" dei terreni. Potranno entrare nel fortino fortificato comeguerra solo uno alla volta: se qualcuno non si presenta procederannocomunque. L'importante è dare una patina di legalità all'imposizioneviolenta di una grande opera inutile. Da quel giorno le ditte potrannocominciare davvero i lavori.

I No Tav anche questa volta ci saranno. Saremo lì e saremo ovunque siapossibile inceppare la macchina dell'occupazione militare.

Facciamo appello perché quel giorno e per tutta la settimana, chepromoviamo come settimana di lotta popolare No Tav, ci diate appoggio.Abbiamo bisogno che la rete di solidarietà spontanea che ci ha sostenutoin febbraio, diventi ancora più fitta e più forte.Non vi chiediamo di venire qui, anche se tutti sono come sempre benvenuti,vi chiediamo di lottare nelle vostre città e paesi.Vi chiediamo di diffondere la resistenza.

Movimento No Tav

martedì 27 marzo 2012

Scontro sociale

Comunicato Commissione Sindacale FdCA

Lo scontro sociale in atto ha tutte le caratteristiche, essenzialmente operaie, della lotta di classe. Che trova oggi nella modifica delle relazioni sociali il punto di scatenamento, si salda e non può che essere così, con le condizioni di impoverimento delle classi subalterne, impoverimento che proseguirà e si inasprirà già nei prossimi mesi.
Tutti, e gli stessi lavoratori che fanno in prima persona queste lotte, sanno che il tutto non può tornare come prima da sé. La rabbia di vedere anche messo in discussione pure la certezza di un lavoro duro - mal pagato e non riconosciuto con sempre meno tutele e una prassi di continui ricatti - fa il resto.
Pensiamo, vivendo queste giornate a diretto contatto con questa parte di classe, che si sia aperta una possibilità; ma che occorre lavorare per una ricomposizione su questo fronte dei segmenti oggi esclusi, perché comunque privi di una qualsiasi rappresentanza e perché per una parte consistente di queste lavoratrici e lavoratori le condizioni sono oggi ancora peggiori. La segmentazione della classe ha prodotto negli anni il suo risultato. Se si riuscirà ad allargare il conflitto in atto, includendo e ricomponendo altre componenti di classe, si potrà anche giungere ad una "sospensione" ma non ad una ricomposizione nell'ambito degli strumenti conosciuti: qui sta la parte inedita del passaggio.

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Inclusione, conciliazione e condivisione. Il pasticcio al femminile di Fornero

Inclusione, conciliazione e condivisione. Il pasticcio al femminile di Fornero

leggi articolo su diversamenteoccupate.blogspot.it

L’ART. 18 NON SI TOCCA !

L’ART. 18
NON SI TOCCA

L’articolo 18 non è un interesse particolare, esso tocca alla radice il significato dell’articolo 1 della nostra Costituzione.
Quello che sancisce che la democrazia della nostra Repubblica è fondata sui diritti del lavoro e non solo sul diritto al lavoro.
Noi non siamo semplice merce compravenduta nel mercato e ad esso soggetta, come ha espressamente detto il 17 marzo scorso il liberista Mario Monti, attuale presidente del consiglio.
La cancellazione dell’articolo 18, alla quale sta pensando il governo con i suoi provvedimenti ipocritamente presentati come manutenzione, rappresenta un attacco ai diritti fondamentali nei luoghi di lavoro. Se questi diritti non sono estesi a tutto il mondo del lavoro, la questione di fondo è come estenderli e generalizzarli e non come toglierli a chi ancora li ha.
La garanzia del lavoro e la garanzia del salario in caso di crisi poi, non sono beni particolari, ma valori costituzionali, che decidono della qualità sociale e del livello reale della nostra democrazia.

IN DIFESA DEI LAVORATORI
E DELLE LAVORATRICI

Claudio lolli e i GANG a Padova per l'ARTICOLO 18



IL CONCERTO DEDICATO ALL’ART. 18

CLAUDIO LOLLI
E I GANG
con la partecipazione del maestro
PAOLO CAPODACQUA

QUANDO LA POESIA DIVENTA RIVOLTA

VENERDI’ 30 MARZO - ore 21
Padova - PICCOLO TEATRO



A Padova un esclusivo concerto live, evento organizzato dalla Promovies al Piccolo Teatro in via Asolo, 2 (zona Paltana) venerdì 30 marzo alle ore 21,00. Sul palco si esibiranno per l’occasione Claudio Lolli, uno dei più rappresentativi autori della canzone italiana, protagonista, assieme al maestro Paolo Capodacqua ed il gruppo dei Gang (Marino e Sandro Severini) in un imperdibile appuntamento musicale che assume oggi un particolare significato sociale tanto che gli stessi musicisti lo dedicheranno alla difesa del tanto discusso Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Così la Poesia diventa Rivolta proprio come il titolo del concerto “Poesia e Rivolta Tour”.

I biglietti per lo spettacolo, posto unico € 15,00, possono essere acquistati direttamente prima dell’inizio del concerto a partire dalle ore 20,30 oppure in prevendita a Padova presso: Coin Ticketstore in via Zabarella, Ufficio Turismo in Galleria Pedrocchi, Alea al Centro Giotto, Gabbia Dischi in via Dante, Cartoleria C’era una volta (via Asolo), Cartoleria Ruggero (via Armistizio), Edicola Paltana (via Vittorio Veneto). Info: 049 8718617 – http://www.promovies.it/ . E’ inoltre possibile prenotare i posti scrivendo a: info@promovies.it

Claudio Lolli nel concerto di Padova si esibirà con l’accompagnamento del maestro Paolo Capodacqua alla chitarra classico-elettrificata, e spazierà nel suo vastissimo repertorio alternando i pezzi più celebri (a partire da “Ho visto anche degli zingari felici”), ad altri meno noti assieme al gruppo dei Gang (Marino e Sandro Severini) con i quali si crea un ponte fra generazioni. Li accomuna la musica militante unita a un percorso artistico complesso e completo. Il “burattinaio di parole” Lolli da Aspettando Godot al recente La scoperta dell’America ha raccontato lo scontro generazionale, l’amicizia, l’ecologia, la vita e la morte, con cifra poetica e sguardo personale e introspettivo. I Gang da Le radici e le ali al loro ultimo, Il seme e la speranza, hanno affermato la rivoluzione del rock tra storia e letteratura e riscoperto le radici della cultura popolare e contadina. Ancora una volta insieme sul palco per ricordare che dal fuoco nasce il calore, che nel dolore si insinua la speranza, che nelle parole vive una forza speciale, che la rivolta filtrata dalla poesia e dalla tenerezza genera incontro ed emozione. “Poesia e rivolta” per portare a compimento un processo storico e personale di emancipazione e libertà.

Dalla maggior parte di molti suoi illustri colleghi Lolli è considerato il “maestro” della canzone d’autore. A lungo legato/relegato dalla critica al cliché del cantautore generazionale, legato indissolubilmente alla rabbia, alle emozioni e alle delusioni di chi aveva vent’anni negli anni ‘70, Lolli continua in realtà ad incantare le platee, sempre piene di giovani e giovanissimi che accorrono ai suoi concerti, con la sua ironica e disincantata altissima poesia, che continua, senza età, a gettare un’occhiata affilata sul mondo più o meno vicino, lasciandoci la briga di raccoglierla e di continuare a sognare e soffrire, noi esseri vivi e pensanti, ascoltando le sue sempre nuove sempre splendide canzoni.

I testi delle sue canzoni tratteggiano squarci di vita ordinaria. Si accompagna con la chitarra usando a volte una rudimentale tecnica finger picking. La sua è “una voce da regno dei più o da festival del sottosuolo... così piena di granchi di ragni di rane e altre cose un po' strane” come è stata da lui stesso definita, in maniera eccessivamente dura, in “Autobiografia industriale” (un suo pezzo del 1977).
Le caratteristiche di Lolli sono l’impegno politico, il disagio esistenziale, la critica all’istituzione familiare, il senso della vita, canzoni come “Michel” o “Borghesia” venivano trasmesse spesso per radio, diventando uno dei classici della canzone d’autore italiana. Tutti lo ricordano per il suo album di maggior successo: “Ho visto anche degli zingari felici”, disco che musicalmente nasce a Bologna e con l’aiuto dell’amico Francesco Guccini, ma la sua carriera artistica non si è mai fermata, attraversando con passione gli ultimi trent’anni, con una ricchissima produzione musicale. Ancora oggi è rimasto quel ragazzo di sempre, con la stessa voglia di graffiare e raccontare pezzi di vita e di storia.

I Gang, band storica del rock italiano nata all’inizio degli anni 80, eredi italiani delle sonorità del periodo punk londinese, sono nati dal progetto dei fratelli Severini, Marino e Sandro.Da sempre politicamente e socialmente molto attivi e impegnati, sono una delle più note band militanti nel panorama musicale italiano e disponibili a mettere la loro musica al servizio di ideali e progetti con un unico grande filo conduttore: i diritti umani e la solidarietà.Durante il loro percorso il rapporto con l’arte e la musica si è modificato rispetto all’idea originaria, sviluppando così nel tempo la metafora e il linguaggio profetico come antidoto alla perdita della memoria individuale e collettiva: uno dei mali della società italiana contemporanea. Il progetto è quindi quello di fondere il rock con la tradizione popolare, nel senso di dare una vera identità culturale alla propria musica, che vuole essere, in mezzo alla lotta delle contraddizioni, un punto di riferimento e uno strumento di aggregazione, un genere più folk, o meglio combat folk.

Un appuntamento da non perdere perché Claudio Lolli non è solo un cantante ma un autore carismatico che resta nel cuore e nella mente di chi ascolta le sue produzioni e l’unione con i Gang e Paolo Capodacqua assicurano uno spettacolo musicale di ricercata qualità e grande passione.

domenica 25 marzo 2012

Salvare l'art.18 per salvare l'unità dei lavoratori, il presente ed il futuro delle lotte

Comunicato della Commissione Sindacale FdCA

Alla battaglia dei metalmeccanici, che sta continuando anche in questi giorni in diverse aree industriali del paese si stanno aggiungendo, in alcuni territori significativi, altre categorie. Questo rimane il punto di riferimento dirimente: scioperi, assemblee in sciopero, blocchi e manifestazioni, con uscite dai luoghi di lavoro sono esempi di autonoma espressione dei lavoratori.
A prescindere ed indipendentemente dai tempi di decisione della Camusso e del rituale del dialogo sindacal-padronale-governativo che sta caratterizzando questa pseudo-trattativa.
Per ora, si annuncia una tremenda rottura della coesione e della unità sindacale rincorsa da 2 anni. La segreteria della CGIL ha di fatto blindato la discussione all'interno dell'organizzazione, ponendo il punto della mobilitazione e le 16 ore di sciopero con assemblee in tutti i luoghi di lavoro e gli scioperi territoriali legati al passaggio parlamentare dell'approvazione della "riforma".
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martedì 20 marzo 2012

No alla libertà di licenziare!

Comunicato Commissione Sindacale FdCA

Quello che si profila nei prossimi giorni non è il solito pessimo accordo sul "mercato" del lavoro, ma la pietra conclusiva posta in modo tombale sui diritti e le tutele conquistate dalle lavoratrici e dai lavoratori in decenni di lotte.
Il contenuto dei documenti, prodotti dal governo e non solo, elimina le tutele, non modifica alcunché del regime di precarietà dilagante, ma crea la libertà per le imprese di licenziare per motivi economici, eliminando la legge 223/9, svuotando l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, confinando il tutto sulla parte discriminatoria, peraltro da dimostrare (sic!).
Dando per scontata l'operazione mediatica di sostegno, gli esclusi da qual si voglia pratica di verifica e coinvolgimento sono proprio i lavoratori presenti e futuri, cioè i giovani.

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venerdì 16 marzo 2012

Fine dello sciopero della fame. Tobia ha ottenuto un pezzettino di libertà

Dopo 13 giorni Tobia ha interrotto lo sciopero della fame. Da oggi torna e mangiare, perché da oggi può nuovamente scrivere lettere e mail, telefonare, ricevere visite. Non potrà però andare a lavorare. La sua> lotta - anche grazie all'ampio sostegno ricevuto - ha pagato. Questa sera lo abbiamo riabbracciato, bevuto insieme un dito di vino e parlato delle tante cose capitate dal 26 gennaio quando Ada, la sua compagna, chiamò per avvertire che gli uomini dello Stato se lo stavano portando via. Un fiume di parole, il racconto di un pezzetto di vita separata nei corpi, ma unita nel comune sentire una lotta che cresce giorno dopo giorno. Di seguito la prima lettera di Tobia. Ho ricevuto nel pomeriggio, da parte del mio avvocato, la comunicazione> che il giudice ha revocato il "divieto di comunicare con qualsiasi mezzo", emesso nei miei confronti dal giorno della concessione - da parte del tribunale del riesame - della detenzione domiciliare - il 13 febbraio - e mantenuto sino ad oggi. L'altra mia richiesta, di poter recarmi al lavoro presso l'Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea, è stata negata. Pur amareggiato per il fatto che non venga riconosciuto il mio diritto a guadagnarmi il pane, reputo la conquista del diritto a comunicare, imposizione che non aveva ragioni dal punto di vista delle esigenze cautelari, un passo avanti verso il ridimensionamento dell'inchiesta contro il movimento No Tav, che ogni giorno di più si rivela per quello che è: un'odiosa macchinazione repressiva ad uso meramente politico e mediatico. Pertanto dichiaro di aver sospeso da stasera lo sciopero della fame iniziato il giorno il 3 marzo. Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto in questa battaglia.
A sarà dura!
Tobia Imperato Torino, 15 marzo 2012 http://anarresinfo.noblogs.org

mercoledì 14 marzo 2012

No Debito , Cremaschi in Veneto verso il OccupyPiazzaAffari del 31 marzo 2012

Venerdì 23 marzo ore 20.30
assemblea regionale alla Fornace Carotta in Via Siracusa 61, Padova con la
partecipazione di Giorgio Cremaschi (Presidente Comitato Centrale FIOM) e
Emidia Papi (Esecutivo nazionale USB)

Sabato 31 marzo ore 14
Occupiamo Piazza Affari - Manifestazione nazionale a Milano dalla Bocconi a
Piazza Affari
NOI NON PAGHEREMO LA VOSTRA CRISI E IL
VOSTRO DEBITO
Mentre la crisi continua inarrestabile, industriali e banchieri hanno scatenato
una guerra senza esclusione di colpi a difesa dei loro profitti.
Attaccano le pensioni e i contratti nazionali, precarizzano il lavoro, azzerano i
diritti e le libertà, distruggono l’ambiente, alimentano il razzismo e la guerra
tra i poveri.
Una lotta di classe dall'alto che è diretta dagli organismi della globalizzazione
imperialista come il Fondo Monetario Internazionale, la Commissione europea e
la Banca Centrale Europea, i cui diktat vengono imposti anche attraverso il
commissariamento di Paesi interi, la distruzione della democrazia e
l'imposizione di governi tecnici presieduti dai fiduciari del grande capitale
imperialista come è avvenuto in Grecia e anche in Italia.
Per contribuire alla costruzione di collegamenti tra le lotte di resistenza ai
diktat del FMI e della UE è nato il Coordinamento NOI NO Debito che nelle due
assemblee del 1° ottobre e del 17 dicembre ha presentato la propria
piattaforma, incentrata su 5 punti:
1. Non pagare il debito
2. Drastico taglio alle spese militari e cessazione di ogni missione di guerra
3. Giustizia e diritti per tutto il mondo del lavoro
4. I beni comuni per un nuovo modello di sviluppo
5. Una rivoluzione per la democrazia
5 punti che possono costituire la base per una piattaforma alternativa ai
governi liberali e liberisti, di centrodestra così come di centrosinistra. Una
piattaforma attorno a cui di definisca un fronte comune, sociale e politico che
sia alternativo al governo unico delle banche.
Su questi punti anche a Padova invitiamo al confronto le forze politiche
e sociali, i sindacati conflittuali, i comitati, le associazioni, tutte e tutti
quelli che si pongono in alternativa sia al centrodestra che al
centrosinistra.
Proponiamo di trovarci giovedì 15 marzo alle 20.45 alla Baracca Occupata di
via Marzolo per un confronto sulla piattaforma del Comitato, per costruire
assieme l'assemblea regionale "No debito No Monti" del 23 marzo, la
partecipazione alla manifestazione nazionale del 31 marzo e tutte le altre
iniziative che riterremo necessarie.
Comitato NOI NO Debito - Padova
google maps della Baracca Occupata: http://g.co/maps/sx7un
NO AL GOVERNO MONTI - NOI VOGLIAMO DECIDERE
Contro il governo delle banche e i diktat dell'Unione Europea
Giovedì 15 marzo ore 20.45
assemblea del comitato no debito di Padova alla Baracca Occupata di via
Marzolo.
Venerdì 23 marzo ore 20.30
assemblea regionale alla Fornace Carotta in Via Siracusa 61, Padova con la
partecipazione di Giorgio Cremaschi (Presidente Comitato Centrale FIOM) e
Emidia Papi (Esecutivo nazionale USB)
Sabato 31 marzo ore 14
Occupiamo Piazza Affari - Manifestazione nazionale a Milano dalla Bocconi a
Piazza Affari
segue il volantino di convocazione della manifestazione di Milano
Occupiamo Piazza Affari
I loro affari non devono più decidere sulle nostre vite
NO alla precarietà e alla manomissione dell’articolo 18
NO alle privatizzazioni, alla distruzione della scuola pubblica e dello stato
sociale, alla controriforma delle pensioni
NO alle spese militari, alla Tav e alle grandi opere mangiasoldi
NO alla schiavitù del debito che distrugge democrazia e diritti dalla Grecia
all’Italia, a tutta l’Europa
NO allo stravolgimento della Costituzione italiana e al fiscal compact
NO alla repressione, alla persecuzione dei migranti, all’attacco ai nostri diritti e
alle nostre libertà
SI a far pagare la crisi a chi l’ha provocata, ai ricchi, al grande padronato, alla
finanza, all’evasione fiscale
SI a un lavoro sicuro e dignitoso e a un reddito decente per tutte e tutti
SI ai beni comuni e pubblici, alla salvaguardia dell’ambiente e della salute
SI allo stato sociale, all’istruzione pubblica e ai diritti civili e sociali
SI alla solidarietà con chi lotta per la libertà e i diritti, dalla Grecia alla Val
Susa alle lotte del lavoro
SI alla democrazia per tutte e tutti
BASTA con Monti e il governo delle banche e della finanza, in Italia e in
Europa
il 31 marzo tutte e tutti a Milano ore 14 manifestazione nazionale dalla Bocconi
a Piazza Affari

NO TAV Venezia 16 marzo 2012

VENERDÌ 16 MARZODALLE 16 IN POI..
IN CAMPO SANTA MARGERITA A VENEZIA

PRESIDIO-INFOPOINT NOTAV

Musica,interventi, filmati e materiale informativo sulla tratta TAV Venezia-Trieste e in solidarietà con la Val Susa in lotta!

circolo Tuttinpiedi di mestre (Ve)

martedì 13 marzo 2012

UMBERTO TOMMASINI : Un fabbro anarchico ....

Sala "Teresina Degan" Biblioteca Civica di Pordenone
Sabato 17 marzo - ore 17.30
Invito alla presentazione del volume

Umberto Tommasini: Il fabbro anarchico

a cura di Claudio Venza e Clara Germani
(Edizioni Odradek, Roma 2011)
La vita di Umberto Tommasini (1896-1980) si snoda dalla “ordinata” Trieste austriaca al massacro della Prima guerra mondiale, dall’infuocato biennio rosso alla deportazione del confino fascista, dall’esilio clandestino a Parigi all’epopea rivoluzionaria spagnola, dal ritorno nella Trieste dilaniata dai nazionalismi all’incontro con il libertario Sessantotto. Un lungo filo di impegno e di utopia unisce periodi e contesti radicalmente diversi del Novecento nei quali il fabbro anarchico agisce con la tranquillità e la determinazione di un uomo “ostinato e contrario”.

Claudio Magris: “Un libro epico, una voce straordinaria” (Dall’intervista pubblicata sul volume)

Interverranno
-Claudio Venza (docente presso l’Università di Trieste) Una vita tra rivoluzione sociale e dignità umana
-Clara Germani (co-autrice del libro) Da Trieste a mezza Europa. E una memoria storica a Vivaro.
-Mauro de Agostini (docente di storia, Udine) Tommasini e l’anarchismo nel biennio rosso (1919-1920)
-Ivan Bormann (regista) Presentazione del progetto di un documentario su Umberto Tommasini prodotto dalla IG società cooperativa

Circolo Libertario E. Zapata
www.zapatapn.org
info@zapatapn.org

LETTURE IN EVIDENZA : ROMA SOVVERSIVA

ROMA SOVVERSIVA. Anarchismo e conflittualità sociale dall’età giolittiana al fascismo
(1900-1926).

Contro ogni apparenza, la Roma del Novecento è una delle città meno studiate, dal punto di vista politico e sociale,
dell’intera Penisola. La Capitale è sotto gli occhi del mondo, nota ma non conosciuta. Addirittura misconosciuta se si pensa all’immagine
prevalente di una città priva di contrasti e con una classe lavoratrice, tutto sommato, abbastanza “tranquilla”.
Questo libro riempie una lacuna, ricostruendone la base sociale, l'ambito spurio e mutevole, che concerne la formazione
delle forze sociali e produttive cittadine. Ma soprattutto ribalta l’immagine di comodo, restituendole il carattere
di città violenta, con un conflitto di classe che sfocia facilmente in tumulti repressi con estrema brutalità dalle forze
dell’ordine.
Sopra, la monarchia e la gerarchia cattolica con le loro clientele, la grande e diffusa industria delle costruzioni, legata alla
rendita fondiaria e alle banche, ma sotto i disoccupati, i lavoratori stagionali, i contadini immiseriti e immigrati dalle altre regioni,
gli operai delle manifatture, gli impiegati declassati e gli artigiani poveri. Tra questi, gli «anarchici nichilisti
» per le cronache prefettizie, ebbero modo di affermarsi, muovendosi tra i quartieri popolari come San Lorenzo e Testaccio,
ma anche quartieri centrali come Monti, Borgo e Prati, in maniera indipendente dalla I Internazionale, a far
tempo dagli anni settanta dell’Ottocento, interpretando e rappresentando la chiara predisposizione all’azione diretta e a
forme di lotta violente del proletariato romano.
In questo humus, per lo più intorno ad alcune personalità - come Aristide Ceccarelli, Temistocle Monticelli, Eolo
Varagnoli, Spartaco Stagnetti, Attilio Paolinelli, Ettore Sottovia - l’anarchismo romano si rivelò quale laboratorio
delle differenti tensioni dottrinarie che attraversavano il movimento antiautoritario italiano. Il socialismo-anarchico,
l’anarcosindacalismo, l’individualismo, nonché il primo antifascismo militante, proprio a Roma, diventarono
così gli ambiti, e i termini, di un’innovazione politica e culturale più generale.


ODRADEK EDIZIONI
via san Quintino 35 – 00185 Roma • Tel. e fax: 06 7045 1413
www.odradek.it – e-mail odradek@odradek.it

lunedì 5 marzo 2012

SCIOPERO GENERALE 9 marzo dei metalmeccanici

SCIOPERO GENERALE
DEI METALMECCANICI

http://www.fiom.cgil.it/






SOSTIENI I SERVER AUTOGESTITI! 10 marzo Udine



SOSTIENI I SERVER AUTOGESTITI!SABATO 10 MARZO 2012VIENI ALLA SERATA BENEFIT PER IL COLLETTIVO AUTISTICI/INVENTATI!

a cura di affinitalibertarie.noblogs.org
presso l' Ass Troìs, in via Umberto I, 64 a Rivignano (Udine)dalle 18.00 alle 21.00

INSTALLAZIONE DI LINUX PER TUTT*!Porta il tuo pc e vieni a installare linux!se hai domande scrivi a: affinitalibertarie@inventati.orga seguire (dalle 21.00 circa)

WARRIOR CHARGEDJ SET REGGAE DUB
http://warriorcharge.noblogs.org/Proiezioni**materiale informativo su Autistici/Inventati**distro di contro-informazione** free(ve)gan pasta di mezzanotte!

SOCIALIZZARE SAPERI SENZA FONDARE POTERI
(intervenite numerosi e fate circolare ! )

5-7 marzo: elezioni RSU nella scuola e nel pubblico impiego

Portare il sindacalismo conflittuale nei luoghi di lavoro
Difendere i servizi pubblici in quanto beni comuni

Comunicato Commissione Sindacale FdCA

In pochi mesi, dal luglio al dicembre 2011, passando dal governo di destra al governo di techno-Monti, la scuola ed il pubblico impiego sono stati investiti da provvedimenti legislativi che hanno prodotto importanti effetti e drammatiche ripercussioni. Il pretesto fornito dalla situazione di attacco ai titoli di stato italiani e dalle pressioni dell'Unione Europea è stato preso al balzo per introdurre profonde decurtazioni agli organici, alle carriere, ai diritti (salute, pensioni) alla contrattazione, ai servizi pubblici.
Ai 150.000 posti di lavoro già tagliati nel pubblico impiego, la Legge 11 del 15 luglio 2011 ha aggiunto tagli di €30 milioni per il 2013, di €740 milioni per il 2014, di €340 milioni per il 2015 e di €370 milioni per il 2016. Nella stessa legge viene prorogato al 31 dicembre 2014 il blocco dei trattamenti economici dei dipendenti (quindi blocco della contrattazione nazionale e degli aumenti stipendiali) e si introduce (art. 37) un contributo dissuasivo per l'iscrizione a ruolo delle cause a carico del lavoratore che intendesse adire le vie legali contro l'amministrazione. Restrizioni anche sui permessi per malattia.

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venerdì 2 marzo 2012

SIAMO TUTTI/E NO TAV , Numero di Marzo di alternativa Libertaria

E che la TAV s’abbia da fare l’abbiamo capito da tempo che non è un argomento
tecnico.
Ma se di soldi non ce ne sono perché spenderli per opere dannose, faraoniche
e inutili? Non è la TAV che rilancerà l’economia, ne adesso né tra
20 anni, se tra vent’anni saranno riusciti a costruirla passando sui nostri
corpi.
Siccome non è bastata la denigrazione attraverso media e giornali di regime,
ad etichettare chi ha partecipato alla lotta, con le solite panzane sui
“black bloc”, per di screditare un movimento reale di resistenza popolare
che ha ormai da tempo varcato le soglie del localismo, e siccome non sono
bastati i manganelli ed i lacrimogeni ad altezza d’uomo, ecco che la repressione
della resistenza valsusina acquista un nuovo e più alto livello.
Lo Stato cerca il morto, non gli basta dipingerci come criminali.
Devono cercare di metterla in ginocchio questa valle, espropriare illegalmente
i terreni, difendere i cantieri con i militari. Se ne fregano dello sviluppo
vero, quello creato da chi in Val di Susa ci abita, ci vive, ci lavora. E
vuole dire la sua sul suo territorio, non piangerne i morti.
La lotta contro la TAV è un esempio pericoloso di autogestione e autodeterminazione
popolare ed allora il messaggio dello Stato è molto chiaro:
nessuno può mettere in discussione le decisioni delle oligarchie capitaliste
tecniche o politiche che siano, destre o pseudosinistre che siano.
Di fronte a questo ennesimo attacco la nostra risposta è e sarà sempre la
stessa.
Continueremo a lottare per difendere i nostri territori dalle mire devastatrici
del Capitale, per una società senza sfruttamento, autogestita e orizzontale.
Resisti Luca, la Valle resiste. In tutta Italia.
(numero di marzo di Alternativa libertaria)
www.fdca.it

ATTENTI AL LUPO

E' il "cattivo ragazzo" che da della "pecorella" al poliziotto armato finoai denti e con maschera antigas indosso.

Chi è Marco? E' un padre di famiglia di un magnifico bimbo di 2 anni, unlavoratore che non si risparmia e un no tav valsusino da sempre.

Martedì al posto di mangiarsi un panino nella pausa pranzo è corsoinsieme a tanti a Chianocco per tentare di resistere al migliaio e piùdi forze dell'ordine che sgomberavano l'autostrada.

La rabbia è tanta ma Marco non perde la testa, non fa gesti inconsulti,scarica solo verso chi in quel momento sta calpestando per l'ennesimavolta la dignità di una popolazione, invadendo in modo violento la Valledove Marco è nato e cresciuto.

E' un attimo, le Tv riprendono e la vittima diventa il poliziotto armatoe a volto coperto e il carnefice il manifestante a volto scoperto edisarmato.

Che i meccanismi dei media siano perversi già lo sapevamo, ma nonriusciamo ancora ad abituarci a tali livelli di mistificazione emanipolazione.

L'unico spezzone trasmesso è quello della sacrosanta rabbia, poi però Marco parla per dieci minuti con l'uomo armato in modo tranquillo epacato, fino a quando lo saluta poichè deve tornare a lavoro (a stomacovuoto) dicendogli ".comununque vi voglio bene lo stesso".

Questo però nessuna Tv l'ha fatto vedere.
Cosi finisce Marco la sua "violenta protesta", "vi voglio bene lo stesso".

Credo che non ci siano altri commenti da fare, specie dopo la violenza diquesta sera compiuta dagli uomini in divisa.

Che ognuno risponda alla propria coscienza

comitato no tav spinta dal bass - Takuma

ADESSO BASTA , IL NO TAV NON è IL BABAU

Riceviamo e volentieri pubblichiamo , a chiosa della disinformazione privata e pubblica sui fatti della Val di Susa , nello specifico l'attribuzione dei disservizi criminali deella rete e mezzi ferroviari

Di infamie contro la lotta no tav in questi giorni ne stiamo leggendo e sentendo tante, troppe. Dagli insulti a Luca Abbà – ancora più infami date le condizioni in cui versa – alla criminalizzazione di donne e uomini che lottano per la difesa della Valsusa contro mafie e nocività.Ma evidentemente non basta: su tutti i quotidiani di oggi si attribuisce alla lotta No Tav la responsabilità della perdita di una porta da un treno in corsa. Eppure sono anni che i ferrovieri denunciano le "porte assassine" e la mancanza di dispositivi di sicurezza sui treni delle ferrovie italiane. E vengono pure licenziati di conseguenza, come Dante De Angelis.Bene, per una minima controinformazione in questo paese di pennivendoli, segue una lista di link da far girare.
ciao, Nic

http://www.macchinistisicuri.info/ms/docusicur/archivio/portevetture/segnalazioni.phphttp://www.inmarcia.it/notizie-aim/archivio-2007/42-ferrovie-i-delegati-sui-treni-porte-assassine

http://www.macchinistisicuri.info/ms/archinews/2007/

http://www.cub.it/article/?c=convegni-e-manifestazioni&id=3941

http://www.lottaunita.org/index.php?view=article&catid=32%3Acapitalelavoro&id=103%3Atrenitalia-porte-assassine&format=pdf&option=com_content&Itemid=47

IX Congresso Nazionale della FdCA

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1-2 novembre 2014 - Cingia de' Botti (CR)