E che la TAV s’abbia da fare l’abbiamo capito da tempo che non è un argomento
tecnico.
Ma se di soldi non ce ne sono perché spenderli per opere dannose, faraoniche
e inutili? Non è la TAV che rilancerà l’economia, ne adesso né tra
20 anni, se tra vent’anni saranno riusciti a costruirla passando sui nostri
corpi.
Siccome non è bastata la denigrazione attraverso media e giornali di regime,
ad etichettare chi ha partecipato alla lotta, con le solite panzane sui
“black bloc”, per di screditare un movimento reale di resistenza popolare
che ha ormai da tempo varcato le soglie del localismo, e siccome non sono
bastati i manganelli ed i lacrimogeni ad altezza d’uomo, ecco che la repressione
della resistenza valsusina acquista un nuovo e più alto livello.
Lo Stato cerca il morto, non gli basta dipingerci come criminali.
Devono cercare di metterla in ginocchio questa valle, espropriare illegalmente
i terreni, difendere i cantieri con i militari. Se ne fregano dello sviluppo
vero, quello creato da chi in Val di Susa ci abita, ci vive, ci lavora. E
vuole dire la sua sul suo territorio, non piangerne i morti.
La lotta contro la TAV è un esempio pericoloso di autogestione e autodeterminazione
popolare ed allora il messaggio dello Stato è molto chiaro:
nessuno può mettere in discussione le decisioni delle oligarchie capitaliste
tecniche o politiche che siano, destre o pseudosinistre che siano.
Di fronte a questo ennesimo attacco la nostra risposta è e sarà sempre la
stessa.
Continueremo a lottare per difendere i nostri territori dalle mire devastatrici
del Capitale, per una società senza sfruttamento, autogestita e orizzontale.
Resisti Luca, la Valle resiste. In tutta Italia.
(numero di marzo di Alternativa libertaria)
www.fdca.it
„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
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