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martedì 27 marzo 2012

Claudio lolli e i GANG a Padova per l'ARTICOLO 18



IL CONCERTO DEDICATO ALL’ART. 18

CLAUDIO LOLLI
E I GANG
con la partecipazione del maestro
PAOLO CAPODACQUA

QUANDO LA POESIA DIVENTA RIVOLTA

VENERDI’ 30 MARZO - ore 21
Padova - PICCOLO TEATRO



A Padova un esclusivo concerto live, evento organizzato dalla Promovies al Piccolo Teatro in via Asolo, 2 (zona Paltana) venerdì 30 marzo alle ore 21,00. Sul palco si esibiranno per l’occasione Claudio Lolli, uno dei più rappresentativi autori della canzone italiana, protagonista, assieme al maestro Paolo Capodacqua ed il gruppo dei Gang (Marino e Sandro Severini) in un imperdibile appuntamento musicale che assume oggi un particolare significato sociale tanto che gli stessi musicisti lo dedicheranno alla difesa del tanto discusso Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Così la Poesia diventa Rivolta proprio come il titolo del concerto “Poesia e Rivolta Tour”.

I biglietti per lo spettacolo, posto unico € 15,00, possono essere acquistati direttamente prima dell’inizio del concerto a partire dalle ore 20,30 oppure in prevendita a Padova presso: Coin Ticketstore in via Zabarella, Ufficio Turismo in Galleria Pedrocchi, Alea al Centro Giotto, Gabbia Dischi in via Dante, Cartoleria C’era una volta (via Asolo), Cartoleria Ruggero (via Armistizio), Edicola Paltana (via Vittorio Veneto). Info: 049 8718617 – http://www.promovies.it/ . E’ inoltre possibile prenotare i posti scrivendo a: info@promovies.it

Claudio Lolli nel concerto di Padova si esibirà con l’accompagnamento del maestro Paolo Capodacqua alla chitarra classico-elettrificata, e spazierà nel suo vastissimo repertorio alternando i pezzi più celebri (a partire da “Ho visto anche degli zingari felici”), ad altri meno noti assieme al gruppo dei Gang (Marino e Sandro Severini) con i quali si crea un ponte fra generazioni. Li accomuna la musica militante unita a un percorso artistico complesso e completo. Il “burattinaio di parole” Lolli da Aspettando Godot al recente La scoperta dell’America ha raccontato lo scontro generazionale, l’amicizia, l’ecologia, la vita e la morte, con cifra poetica e sguardo personale e introspettivo. I Gang da Le radici e le ali al loro ultimo, Il seme e la speranza, hanno affermato la rivoluzione del rock tra storia e letteratura e riscoperto le radici della cultura popolare e contadina. Ancora una volta insieme sul palco per ricordare che dal fuoco nasce il calore, che nel dolore si insinua la speranza, che nelle parole vive una forza speciale, che la rivolta filtrata dalla poesia e dalla tenerezza genera incontro ed emozione. “Poesia e rivolta” per portare a compimento un processo storico e personale di emancipazione e libertà.

Dalla maggior parte di molti suoi illustri colleghi Lolli è considerato il “maestro” della canzone d’autore. A lungo legato/relegato dalla critica al cliché del cantautore generazionale, legato indissolubilmente alla rabbia, alle emozioni e alle delusioni di chi aveva vent’anni negli anni ‘70, Lolli continua in realtà ad incantare le platee, sempre piene di giovani e giovanissimi che accorrono ai suoi concerti, con la sua ironica e disincantata altissima poesia, che continua, senza età, a gettare un’occhiata affilata sul mondo più o meno vicino, lasciandoci la briga di raccoglierla e di continuare a sognare e soffrire, noi esseri vivi e pensanti, ascoltando le sue sempre nuove sempre splendide canzoni.

I testi delle sue canzoni tratteggiano squarci di vita ordinaria. Si accompagna con la chitarra usando a volte una rudimentale tecnica finger picking. La sua è “una voce da regno dei più o da festival del sottosuolo... così piena di granchi di ragni di rane e altre cose un po' strane” come è stata da lui stesso definita, in maniera eccessivamente dura, in “Autobiografia industriale” (un suo pezzo del 1977).
Le caratteristiche di Lolli sono l’impegno politico, il disagio esistenziale, la critica all’istituzione familiare, il senso della vita, canzoni come “Michel” o “Borghesia” venivano trasmesse spesso per radio, diventando uno dei classici della canzone d’autore italiana. Tutti lo ricordano per il suo album di maggior successo: “Ho visto anche degli zingari felici”, disco che musicalmente nasce a Bologna e con l’aiuto dell’amico Francesco Guccini, ma la sua carriera artistica non si è mai fermata, attraversando con passione gli ultimi trent’anni, con una ricchissima produzione musicale. Ancora oggi è rimasto quel ragazzo di sempre, con la stessa voglia di graffiare e raccontare pezzi di vita e di storia.

I Gang, band storica del rock italiano nata all’inizio degli anni 80, eredi italiani delle sonorità del periodo punk londinese, sono nati dal progetto dei fratelli Severini, Marino e Sandro.Da sempre politicamente e socialmente molto attivi e impegnati, sono una delle più note band militanti nel panorama musicale italiano e disponibili a mettere la loro musica al servizio di ideali e progetti con un unico grande filo conduttore: i diritti umani e la solidarietà.Durante il loro percorso il rapporto con l’arte e la musica si è modificato rispetto all’idea originaria, sviluppando così nel tempo la metafora e il linguaggio profetico come antidoto alla perdita della memoria individuale e collettiva: uno dei mali della società italiana contemporanea. Il progetto è quindi quello di fondere il rock con la tradizione popolare, nel senso di dare una vera identità culturale alla propria musica, che vuole essere, in mezzo alla lotta delle contraddizioni, un punto di riferimento e uno strumento di aggregazione, un genere più folk, o meglio combat folk.

Un appuntamento da non perdere perché Claudio Lolli non è solo un cantante ma un autore carismatico che resta nel cuore e nella mente di chi ascolta le sue produzioni e l’unione con i Gang e Paolo Capodacqua assicurano uno spettacolo musicale di ricercata qualità e grande passione.

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