ADERISCI AD ALTERNATIVA LIBERTARIA/FdCA

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O SCEGLI NOI O SCEGLI LORO

campagna contro la contenzione meccanica

per giulio

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giovedì 23 giugno 2011

tricom galvanica tezze sul brenta una vergogna veneta

Si cominciò a parlare di Tezze sul Brenta più o meno una ventina d'anni fa quando nella fabbrica Tricom, dal 1995 Pm Galvanica, cominciarono a verificarsi una serie di decessi per tumore alquanto sospetti. 14 morti fra i dipendenti dell'azienda sui quali è in atto un'azione delle procure di Padova e Bassano mentre a Cittadella si indaga per l'inquinamento delle falde acquifere. La legislazione italiana prevede infatti che la quantità massima di cromo esavalente presente nell'acqua debba essere di 5 microgrammi di cromo per litro. Ebbene nelle falde che dal territorio di Tezze si dipanano per arrivare fino a Cittadella, San Giorgio in Bosco e altre località limitrofe i valori parlano di 170-200 microgrammi per litro. Valori da ecatombe, ha scritto il quotidiano locale Il Giornale di Vicenza pensando, forse, che da quelle falde pescano due delle più note aziende di acque minerali, la San Benedetto e l'Acqua Vera mentre nell'Alta Padovana da anni crescono strane margherite giganti come quelle della foto (da http://difesasaluteterritorio.blogspot.com/2008/07/il-cromo-esavalente-di-tezze.html)



APPELLO ALLA MOBILITAZIONE E ALLA SOLIDARIETA’


Il Tribunale di Bassano del Grappa (VI), dopo due tentativi di archiviazione, assolve con formula piena “ IL FATTO NON SUSSISTE” due titolari e un direttore, sotto processo per la morte dei lavoratori alla TRICOM GALVANICA di Tezze sul Brenta.


L’alta mortalità alla Tricom, le falde acquifere inquinate da cromo esavalente che sgorgava dalla fabbrica dei veleni, le perizie, la riesumazione delle salme.


Tutto ciò non ha influito minimamente sulla decisione di chiudere gli occhi e mandare assolti i responsabili.


Noi, Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa, assieme ai famigliari, siamo sempre stati (e lo siamo tuttora) convinti della causa che ha portato alla morte questi lavoratori; abbiamo visto le foto dei muri impregnati di cromo, le cisterne rattoppate, il fango giallo in cui camminavano gli operai. Abbiamo ascoltato le testimonianze di chi ci ha lavorato o di chi aveva i propri famigliari in quell’inferno.


LORO, COME MOLTI ALTRI IN ITALIA, SONO MORTI DI LAVORO ED I PADRONI SI SONO ARRICCHITI SULLE LORO SPALLE, RISPARMIANDO SULLA SICUREZZA.


Questa sentenza in un periodo di alta mortalità di incidenti sul lavoro e di lavoratori ammalati o deceduti per malattie professionali (solo per amianto sono 4000 vittime all’anno), apre la strada ad un atteggiamento, che vista l’impunità assicurata, sarà sempre più volto a fregarsene della salute dei lavoratori. E non solo.


Le sostanze nocive colpiscono prima i lavoratori e poi il territorio. La sete di profitto colpisce tanti cittadini, che subiscono questa situazione.


C’era la possibilità di celebrare un processo che metteva al centro la tutela dei lavoratori e la sicurezza nei posti di lavoro. Al contrario la sentenza ha affermato ancora una volta, che la giustizia pende sempre dalla parte dei padroni.


La verità noi la conosciamo e forti di questo riteniamo doveroso dare un forte segnale di protesta a questa sentenza. La nostra battaglia per la sicurezza non si ferma qui; va avanti per perseguire rischio zero per chi entra in contatto con sostanze nocive nei posti di lavoro e nei territori.


La rabbia si è espressa davanti al tribunale martedì 24 maggio e mentre impuniti e “a testa alta” gli imputati lasciavano le aule, 9 lavoratori del presidio davanti al tribunale, venivano denunciati. Questa è la loro tanto sbandierata giustizia.


Abbiamo deciso di convocare il


25 giugno 2011
Bassano del Grappa

Ore 16:00
P.zza Garibaldi

un corteo che attraversi la città



che dia voce a tutti quei lavoratori e cittadini, comitati e sindacati di base, partiti, che ritengono che non si debba più morire per il lavoro e per ridare forza e dignità ai famigliari, tanto umiliati da queste sentenze.


LA NOSTRA LOTTA E’ LA LOTTA DI TUTTI


Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Tezze sul Brenta e Bassano del Grappa



Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Sesto S.Giovanni (Mi)

Aderisci a quest’appello inviando una mail a Salute.Tezze@libero.it


Partecipa a questa mobilitazione. Contribuisci diffondendo questo appello


http://salutetezze.splinder.com/

martedì 14 giugno 2011

GAY PRADE CONEGLIANO

Mercoledì 15 Giugno 2011 alle 21:15, presso il BAR RADIO GOLDEN di Conegliano TV, giardini di piazzale S.Martino
Giovanni Betto e Marina De Carli leggeranno ed interpreteranno "Tra mamma e Jo" di
Julie Anne Peters.



Che cosa accade quando si hanno due madri?
A questa domanda cerca di rispondere Nicholas Nathaniel Thomas Tyler, il quattordicenne figlio di Erin, la madre biologica e di Jo, la compagna di una vita.
Scopriamo, allora, che La Festa della mamma diventa una ricorrenza irrinunciabile, ma anche che un disegno di sé stretto fra le proprie madri


e un esercito di animali può essere censurato da una maestra troppo tradizionalista; che si può essere additati come “mostri”,


ma anche che la propria casa può traboccare di cura e attenzione.
Un delicato equilibrio fra placida routine e piccoli eroismi quotidiani, che verrà spezzato quando la relazione fra


Erin e Jo si conclude rovinosamente fra recriminazioni e dolori.


Di questo farà le spese soprattutto Nick,


stretto fra le rivendicazioni della madre biologica e la volontà di Jo di continuare a essere madre di un bambino che ha visto nascere e che ha cresciuto.



ingresso libero


info: www.shakelgbte.org





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Sabato 18 Giugno 2011 alle 17 e in replica alle 21, presso Auditorium Dina Orsi di Parè di Conegliano TV
EFFETTI PERSONALI: Marina De Carli, Simone Carnielli, Giovanni Betto
ADATTAMENTO TEATRALE E REGIA: Vincenzo Ercole




Un cerchio, il pubblico intorno, gli attori nel mezzo, la trasformazione come esigenza profonda. "Un principe, una volpe, una rosa" nasce da


una consapevolezza: in ogni persona vivono un Piccolo Principe e i bizzarri personaggi che caratterizzano l'opera di Antoine de Saint-Exupéry.


C'è chi crea il deserto, per allontanare da sé un'umanità priva di fantasia, chi rinuncia all'amicizia, perché ha paura di sbagliare e di ferire gli...


altri, chi non riesce a dire ti amo e nasconde i sentimenti nell'arroganza.

Addomesticare è doloroso. Si rischia di piangere quando, messi a nudo, si rimane soli, a guardare la persona amata andarsene.


Vediamo un principe tornare al suo pianeta, una volpe che lo lascia partire senza rimpianti, una rosa che impara ad amare


a prescindere da ogni tornaconto personale.


Gli attori si calano in questa esperienza senza un'identità precisa, pronti ad assumere forme diverse,


a trasformarsi in ogni personaggio del testo: le parole come strumento per raccontare loro stessi, il corpo per creare immagini, s


eguendo una musica che accompagna e sostiene.

Un teatro povero, senza un luogo definito, una luce particolare. Conta solo l'attore e il suo mondo interiore.




ingresso 12 € interi - 6 € ridotti



INFO:
Effetti Personali
effettipers@libero.it

VERGOGNE FEDERALI

Contestazione a Camusso,17 Cgil espulsi

Contestazione a Camusso,17 Cgil espulsi
Espulsi 17 iscritti alla Cgil del Tren-
tino per aver "leso l'immagine del sin-
dacato" con una serie di contestazioni,
fra cui uno striscione contro la segre-
taria nazionale Camusso e il segretario
provinciale Burli, nel corso del Festi-
val dell'economia.

La decisione è stata presa "concorde-
mente" tra la segreteria confederale
della Cgil nazionale, segreteria della
Cgil del Trentino e segreterie naziona-
li di Filt, Filcams,Fp e Spi, categorie
cui appartenevano gli iscritti raggiun-
ti dalle lettere di revoca.

giovedì 9 giugno 2011

UN REFERENDUM FASTIDIOSO







Un referendum fastidioso per il governo. Un referendum insidioso per gli interessi privati nell'accaparramento e gestione dei beni comuni. Un referendum pericoloso per i padroni dell'energia e per i militari che rendono impenetrabili i siti nucleari.


Un referendum che chiede dei SI alla cancellazione di norme legislative fatte solo per gli interessi dei signori di cui sopra.


Un referendum di classe dunque, in cui il diritto a vivere in un territorio denuclearizzato e il diritto a poter disporre collettivamente dell'acqua pubblica devono essere difesi e riaffermati a fronte di chi ha prodotto leggi che - se confermate da uno sciagurato mancato raggiungimento del quorum - produrrebbero danni fatali per l'ambiente, per la salute, per la libertà di scelta della stragrande maggioranza della popolazione italiana.


La privatizzazione dell'acqua, il ripristino del nucleare non sono disegni di legge, ma norme già approvate che attendono solo di essere applicate, una volta superato lo scoglio referendario. Sono state prodotte da un parlamento ostaggio di un governo liberticida, sono state contrastate con poca convinzione da un centro-sinistra che non ha mai trovato nulla di strano nell'affidare ai privati la gestione dell'acqua pubblica e che non ha certo una limpida tradizione anti-nuclearista.


Si sono aggiunte ad uno scenario di crisi profonda dell'economia, in cui il potere e gran parte dei media hanno gioco facile nel far passare falsificazioni della realtà, per il cui il nucleare oggi sarebbe sicuro e la privatizzazione dell'acqua abbasserebbe i costi, ed entrambe le cose potrebbero creare addirittura posti di lavoro e ricchezza per i territori che spalancassero le braccia alla loro attuazione.


Un referendum dunque in cui si scontrano gli interessi del blocco sociale che esprime il governo e del capitale italiano da una parte, e dall'altra gli interessi ed i diritti delle classi trascinate nel vortice della crisi e nello spossessamento dei beni comuni e collettivi.


Una contrapposizione apparsa ben chiara alla società civile che sta ben utilizzando un'arma parzialmente spuntata come i referendum riuscendo a costruire ed allargare sul territorio una mobilitazione trasversale ai diversi attori iniziali e dimostrandosi capace per una volta di unificare diversi obiettivi parziali in una volata che ha concrete possibilità di successo nonostante il gioco pesante, di omissioni e confusioni, delle controparti.


Ce n'è abbastanza per continuare ad impegnarsi per la vittoria dei SÌ.


Federazione dei Comunisti Anarchici


1 giugno 2011

Aranea Newsletter 9 giugno

IN ALTO LE BARRICATE!!


Che il primo cantiere Tav debba essere aperto, per la lobby padronale del Tav è ormai un fatto scontato. Deve essere solo deciso quanta polizia e carabinieri impiegare e, in una seconda fase, quanti reparti militari.
Il clima di odio politico verso i movimenti Valsusini ha raggiunto apici di tensione fortissimi con dichiarazioni intrise di disprezzo e infamità. La lobby del Tav ha scatenato una grande campagna mediatica per nascondere le dimensioni e le ragioni dell’opposizione, per screditare il movimento presentandolo come covo di estremisti e sovversivi. All'acuirsi delle tensioni sociali ciclicamente spuntano proiettili puntualmente imbustati da chi ha interesse a screditare e distruggere i movimenti di protesta popolari. Troppe volte nel corso di pochi anni le stesse mani padronali-istituzionali hanno attuato questa strategia per impressionare l'opinione pubblica prima di sferrare l'assalto finale agli interessi economici tanto ambiti.
Ieri, mercoledì 8 giugno, c'è stato un gran vertice politico-sbirresco in prefettura a Torino con la presenza del ministro degli interni, del capo capo polizia del sindaco e del prefetto che hanno dato per scontata l'apertura del cantiere alla Maddalena. Tuttavia come riferito dal sito notav.info "L’intera operazione ha assicurato il ministro verrà gestita dalle forze di polizia di cui non verrà fatto risparmio. Punto debole però i costi della sicurezza che, prosegue Maroni, rischiano di diventare superiori al costo dell’opera." Il PD che chiedeva "alcuni reggimenti di alpini" per militarizzare la Val di Susa, resta dunque a bocca asciutta. Effettivamente è meglio “risparmiare” la reputazione del corpo degli Alpini per missioni omicide nel mondo, tanto la reputazione della polizia è ormai irrecuperabile.
Le contraddizioni del tanto declamato "padroni a casa nostra" gridato ai quattro venti dalla Lega sta venendo a galla. A pochissimi giorni dalla grande battaglia di Resistenza (sicuramente nei giorni del referendum) i movimenti NOTAV hanno già individuati i responsabili politici e morali di quanto accadrà a Chiomonte. Chi sono? Sono tutti coloro che siedono nei sfarzosi palazzi del potere economico, politico e militare.


Finora i Movimenti NOTAV hanno saputo reagire e resistere all'assalto brutale di uno Stato che per i propri interessi non esiterebbe a spazzare via ogni minima forma di dissenso. L'unica medicina è quella di resistere un minuto in più di loro.


Quì è in gioco la libertà di tutti noi. Una libertà che deve essere strappata dalle mani di chi vorrebbe incatenarla ad un palo di un inutile cantiere.


A Chiomonte in Val di Susa sono ben accetti solidali, in questi giorni più che mai.


Al diavolo il referendum portiamo solidarietà ai NOTAV!



Potete seguire l'evolversi della situazione su questo sito www.notav.info


http://aranea.noblogs.org/


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Altri media:


Interessante resoconto dei presidi di protesta avvenuti venerdì 3 giugno contro il capo di Stato israeliano, Shimon Peres per l'occasione a dei Solidali con la Palestina Venezia.


ITALIA-ISRAELE: UN’AMICIZIA DI BOMBE E GENOCIDI http://nordest.indy.ortiche.net/node/2503


Dopo aver partecipato alle celebrazioni per la festa della Repubblica italiana a Roma, venerdì 3 giugno il capo di Stato israeliano, Shimon Peres, ha fatto visita alla Biennale di Venezia. Una quindicina di internazionalisti e di solidali, ha voluto dare un particolare benvenuto al capo di uno Stato che porta avanti da più di 60 anni una politica di apartheid, colonialismo e pulizia etnica.


(Continua)


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*Sabato 25 giugno - MANIFESTAZIONE - Bassano del Grappa ore 16 P.zza Garibaldi



Corteo che attraversi la città



che dia voce a tutti quei lavoratori e cittadini, comitati e sindacati di base, partiti, che ritengono che non si debba più morire per il lavoro e per ridare forza e dignità ai famigliari, tanto umiliati da queste sentenze.


LA NOSTRA LOTTA E’ LA LOTTA DI TUTTI


APPELLO ALLA MOBILITAZIONE E ALLA SOLIDARIETA’


Il Tribunale di Bassano del Grappa (VI), dopo due tentativi di archiviazione, assolve con formula piena “ IL FATTO NON SUSSISTE” due titolari e un direttore, sotto processo per la morte dei lavoratori alla TRICOM GALVANICA di Tezze sul Brenta.


L’alta mortalità alla Tricom, le falde acquifere inquinate da cromo esavalente che sgorgava dalla fabbrica dei veleni, le perizie, la riesumazione delle salme.


Tutto ciò non ha influito minimamente sulla decisione di chiudere gli occhi e mandare assolti i responsabili.


leggi il resto http://salutetezze.splinder.com/



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aranea@anche.no


http://aranea.noblogs.org/


mercoledì 8 giugno 2011

Riconoscimento ai reduci della ''Repubblica di Salo''

per conoscenza

http://staffetta.noblogs.org/post/2011/05/31/pdl-proposta-per-il-
riconoscimento-agli-ex-combattenti-della-%E2%80%9Crepubblica%E2%80%9D-di-salo/

PdL: proposta di legge per il riconoscimento ai reduci della “Repubblica” di
Salò

Non c’è che dire, alla destra di governo in via di fallimento non restano che
le fantasticherie idiote del revisionismo per legge.

Solo poche settimane fa il PdL aveva presentato una proposta legislativa per
abrogare la norma che vieta la ricostituzione del Partito fascista. Fra l’
altro, si tratta di un divieto solo formale, perché di organizzazioni i cui
programmi si ispirano al Partito fascista ce ne sono state e ce ne sono tante:
dall’MSI fino a CasaPound, Forza Nuova, La Destra, ecc.

In questi giorni, una capziosa proposta di legge del PdL, il cui primo
firmatario è tal Gregorio Fontana, vorrebbe dare agli ex combattenti della
“Repubblica” fascista di Salò lo stesso riconoscimento dell’ANPI, contributi
statali compresi.

Non c’è da meravigliarsi visto che, fin dal 1996, l’onorevole Luciano Violante
(PD) aveva rivalutato le ragioni patriottiche dei «ragazzi di Salò». Anzi, nell’
ultimo ventennio, ai dirigenti del PDS poi PD spetta certo una qualche parte di
merito nello sdoganamento del neofascismo e nel degrado delle libertà civili.

D’altro canto, già nel 2009 il PdL ci aveva provato con il progetto di legge
1360 che prevedeva l’istituzione dell’«Ordine del Tricolore»: un modo per dare
la pensione ai repubblichini di Salò e riconoscerli come forze combattenti
italiane equiparate ai partigiani.

L’intento dichiarato era quello di «riconoscere, con animo oramai pacificato,
la pari dignità di una partecipazione al conflitto avvenuta in uno dei momenti
più drammatici e difficili da interpretare della storia d’Italia», perché oggi
«è finalmente possibile quella rimozione collettiva della memoria ingrata di
uno scontro che fu militare e ideale». Insomma, la «pari dignità» tra
partigiani e fascisti, la «rimozione» pacificante e tranquillante di una
memoria «ingrata»… Basterebbe un qualsiasi psicologo o psicanalista per
spiegare che spesso la «rimozione» produce una coazione a ripetere…

L’instaurazione della Repubblica Sociale Italiana sotto diretta tutela della
Germania nazista fu l’inizio del rastrellamento metodico degli ebrei italiani,
cui contribuirono attivamente gli apparati della Repubblica Sociale. Di tutti
gli ebrei italiani deportati, il 35,49% venne catturato da funzionari o
militari italiani della R.S.I., il 4,44% da tedeschi ed italiani insieme e il
35,49% solo da tedeschi (L. Picciotto Fargion, Il libro della memoria. Gli
Ebrei deportati dall’Italia 1943-1945, Mursia, Milano 1991). Ecco l’«onore»
infame della R.S.I. e di chi ne onora oggi la memoria: razzismo, violenza,
subalternità idiota a una gerarchia.

COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA


Referendum, la Questura nega il corteo di Centocelle




Il prossimo 10 di giugno in Comitato romano 2 Sì per l'acqua bene comune ha organizzato un corteo di sensibilizzazione della cittadinanza sui referendum del 12 e 13 di giugno da Piazza s. Felice da Cantalice fino a Largo Agosta. La Questura ha negato ieri l'autorizzazione al corteo nelle strade più popolose del quartiere di Centocelle, proponendone uno alternativo in stradine secondarie.



Il funzionario di polizia presente ha comunicato al comitato un altro percorso alternativo senza giustificare tale variante con motivi di ordine pubblico, facendo cosi venir meno il diritto costituzionale di libertà di manifestazione.



La gravità dell’atto, oltre alla negligenza da parte della Questura di non aver comunicato ai cittadini le motivazioni del cambio di percorso, sta nel fatto che il funzionario ha esplicitamente detto ai rappresentanti del Comitato che la scelta è dipesa da pressioni politiche.



Riteniamo gravissimo che le autorità cittadine nella figura del Sindaco e dei suoi collaboratori abbiano influenzato la scelta della Questura mettendo così a rischio un diritto costituzionale come quello di libera manifestazione.



Invitiamo tutte le istituzioni locali e democratiche, gli eletti nel Consiglio comunale, provinciale e regionale, le realtà politiche e sociali impegnate nella campagna referendaria ad esprimere la propria indignazione per la scelta prettamente politica di vietare il corteo del comitato referendario nel VI e nel VII Municipio.



Come comitati referendari siamo intenzionati a mantenere il percorso iniziale perché siamo convinti che il nostro è un diritto costituzionalmente garantito: il dritto di manifestare.






Roma, 7 giugno 2011


Luca Faenzi
lucafaenzi@gmail.com
+39 338 83 64 299
Skype: lucafaenzi
Tel. 06 6832638; Fax. 06 68136225 Lun.-Ven. 10:00-19:00
www.referendumacqua.it




''Bomba atomica'' in campidoglio

Era prevedibile una possibile diserzione della �grande Stampa�, ma non ci si
sarebbe aspettati una cos� clamorosa assenza di agenzie e testate
giornalistiche alla conferenza di presentazione del libro inchiesta su Radio
Vaticana �Bomba atomica�. Un libro scritto da Alessio Ramaccioni e Francesca
Romana Fragale, pubblicato da poco pi� di un mese dalla casa editrice �Editori
Riuniti�,che sta avendo un grande successo nelle librerie di tutto il paese e
anche all�estero. Una grande vicenda giudiziaria caratterizzata da due processi
con una prima condanna definitiva per inquinamento elettromagnetico a carico
dell�emittente di uno Stato estero. Un fatto storico di grande importanza che �
anche caratterizzato dal coraggio, dalla resistenza e attivismo civico di
semplici cittadini i quali lanciano al mondo il loro grido. Persone e storie
contro corrente come, a partire dagli anni 80, quella del coraggioso medico
condotto Carlo Santi, oppure alla fine degli anni 90 quella di Augusto Rossi e
Maria Angelone genitori di una bambina che si era ammalata di leucemia, oppure
quella di Agnese Amadio e Francesco Otgiano, genitori di una bambina vittima
delle onde elettromagnetiche, poi Raffaele Capone, Agnese Rollo, gli autori del
libro, il fotografo Edoardo Lucci e diversi altri. Ma tra queste coraggiose
storie di vita vogliamo annoverare anche la tenacia e la coerenza del cronista
del Corriere della Sera Paolo Brogi il quale, unica presenza in sala, ha fatto
una cronistoria precisa e puntuale degli avvenimenti che qui di seguito
riportiamo in video attraverso il link vs youtube.

Non ci rimane che supplire a questo vuoto ed oscuramento mediatico attraverso
il nostro creativo �faidate� mettendo a disposizione di tutti ��il materiale
audiovideo al seguente link:

http://www.ciardullidomenico.it/ARTICOLI/AtomicaCampidoglio.htm


Di : comiromanord
gioved� 2 Giugno 2011

mercoledì 1 giugno 2011

Un quarantotto a vittorio veneto

venerdì 3 giugno

Un quarantotto a vittorio veneto
Lettura scenica
con antonella bolzanello , carlo de poi , stefania mazzocut
collettivo di ricerca teatrale

A partire da libro "a vittorio veneto nel 1848" di emilio zanette , ma anche da altri testi che raccontano la "primavera dei popoli" risorgimentale , gli attori tenteranno di rievocare umori , ambienti , paure , entusiasmi e speranze dei protagonisti di quell'anno straordinario .
Un raccontoa più voci per cercare di capire il contributoportato dalla comunità trevigiana alla lotta per la libertà e l'unità nazionale ; che ci porterà a scoprire , tra l'altro , la grande partecipazione alla "crociata" quarantottesca di giovani e giovanissimi , in gran parte appartenenti alle classi più umili (contadini , mugnai , sarti , fabbri , carpentieri ecc..).
Una storia di "vinti" , la cui lotta sarà però fondamentale per ridare dignità nel nostro paese .

parco area fenderl (dietro stazione fs di vittorio veneto) ore 21
iniziativa promossa dalla consulta dell'associzionismo vittoriese nel ambito della festa del baratto culturale

IX Congresso Nazionale della FdCA

IX Congresso Nazionale della FdCA
1-2 novembre 2014 - Cingia de' Botti (CR)