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lunedì 29 agosto 2011

6 settembre sciopero generale di lotta e indignazione - Comunicato CS FdCA

Lo sciopero generale indetto per il 6 settembre dalla CGIL e da una
nutrita schiera di sindacati di base giunge in un momento cruciale per
le sorti della classe lavoratrice italiana, sullo sfondo di una crisi
continentale sempre più violenta nei confronti delle condizioni di
vita dei proletari europei.
Si tratta di una risposta resa necessaria dall'estrema ingiustizia
sociale che la doppia manovra estiva imposta dal governo Berlusconi
insieme a Confindustria e sindacati di mercato sta diffondendo nel
paese, colpendo salari, diritti e tutele sindacali, deprimendo senza
apparente via di scampo la dignità di vita di centinaia di migliaia di
lavoratori, lavoratrici, precari, disoccupati, migranti.
Dopo le manifestazioni dell'autunno/inverno 2010, con le forme estreme
di resistenza di migranti e precari, dopo gli scioperi della scorsa
primavera, il movimento dei lavoratori e di tutte le realtà sociali di
base che nel paese si stanno battendo da 2 anni contro la crisi si
ripropone come soggetto di lotta e di resistenza, per riportare nelle
piazze di tutti i capoluoghi di provincia la protesta e l'indignazione
che serpeggia da mesi nel paese.
L'ingiustizia sociale sempre più diffusa e le difficili condizioni di
vita dei proletari italiani sembrano aver fatto breccia nel
monolitismo della riluttante dirigenza della CGIL, costringendola ad
una scelta di lotta in netto contrasto con le sue ultime scelte
neo-consociative dello scellerato patto del 28 giugno con governo e
parti sociali e l'avviso comune del 4 agosto scorso con la
Confindustria e i banchieri.
Quei sindacati di base che hanno indetto a loro volta lo sciopero
generale aggregandosi in un coordinamento nazionale sembrano poter
restituire speranze verso un nuovo protagonismo di realtà organizzate
significative in alcuni settori.
La violenza dell'attacco sferrato costringe alla mobilitazione ed
alla cooperazione le forze sindacali di opposizione ed i movimenti
sociali e di lotta che nella società esprimono un disagio sempre più
forte ed incontenibile.
Fare sì che il 6 settembre non resti una giornata isolata in un
autunno di lotta alla manovra finanziaria ed alla crisi dei padroni
dipenderà dalla forza di resistenza e di manifestare dissenso ed
indignazione proprio da parte delle componenti sociali e sindacali più
conflittuali, quelle che non hanno nulla da perdere, che non hanno
poltrone dirigenziali e privilegi da difendere.
Le componenti conflittuali nella CGIL ed il sindacalismo di base sono
attesi ad altre manifestazioni di lotta e di riaggregazione per non
pagare la crisi del capitale.
La lotta dei lavoratori italiani è la lotta dei lavoratori europei, la
convergenza del sindacalismo conflittuale (tendenzialmente a prassi
libertaria) è la speranza di riorganizzare la risposta dei proletari
italiani ed europei.
La FdCA invita tutti gli attivisti sindacali anarchici e libertari,
tutte le realtà di base nei luoghi di lavoro e nella società a
partecipare allo sciopero del 6 settembre per chiedere il ritiro della
manovra, per costruire unità e resistenza di classe contro la crisi,
contro la repressione ai danni degli attivisti sindacali, per
costruire un'alternativa solidale e libertaria.
Commissione Sindacale – FdCA
28 agosto 2011

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