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giovedì 2 luglio 2009

COMUNICATO STAMPA , resoconto iniziativa pro-diserzione del 29 giugno ad Aviano

Dal messaggero veneto

LUNEDÌ, 29 GIUGNO 2009


Disertore col megafono in Base: «Militari americani, fate come me»

L’INIZIATIVA


«Non possono far finire le guerre, nè i politici, nè la gente come noi, ma solo i militari che le combattono». Chris Capps, il disertore dell’associazione “Vetereani iracheni contro la guerra”, ha cercato ieri di convincere i suoi ex colleghi a fare come lui, perchè convinto che solo loro possono bloccare i conflitti.
L’appuntamento, organizzato da Comiutati Unitario contro Aviano 2000, era poco prima delle 11 davanti all’area 1 di via Pedemonte, nella zona dei dormitori. Capps, arrivato da Vicenza, dove ha tenuto una analoga iniziativa, con un microfono, rivolgendosi ai militari, ha lanciato il suo messaggio: ha raccontato la sua storia di disertore dopo un’esperienza in Iraq e una chiamata per l’Afghanistan e ricordato i progetti per questi conflitti di Barack Obama. Ha invitato i militari a uscire e disertare, promettendo aiuto attraverso l’associazione di cui fa parte. «C’è un ragazzo che è arrivato appositamente per ascoltare il mio appello - ha detto -. Lo vogliono dimettere dall’esercito per problemi mentali, e molti ragazzi vengono classificati così». Ha anche affermato che durante le sue iniziative «i militari mi trattano male, ma se parlo con loro al bar sono d’accordo su quanto io sostengo. L’ambiente dentro le basi è oppressivo e controllato ed è difficile parlare con i militari».
Arruolatosi nel 2005, dopo un periodo in Germania è stato mandato in Iraq: «E’ stato qualcosa di inaspettato - ha detto -. Noi eravamo stati preparati per andarci, ma per tornare subito. In Iraq non ero in situazioni pericolose, potevo sentire le esplosioni a Baghdad, ma già dopo pcohi giorni mi ero abituato. Gli unici contatti con gli iracheni, li avevo con quelli che entravano in base, osteggiati dalla popolazione locale perchè considerati collaborazionisti e da noi considerati appartenenti ad un popolo colonizzato». La decisione di “rescindere il contratto con l’esercito” nel momento in cui si è reso conto, stando a quanto ha detto, che c’erano interessi di multinazionali nella guerra.
Dopo una licenza non ha risposto all’invito a presentarsi per l’Afghanistan e ha deciso di cominciare la sua campagna che lo sta portando nella basi americane a invitare a disertare. Invito che ieri è caduto nel vuoto, nonostante la certezza di Capps che almeno uno dei militari in servizio nella base pedemontana sia pronto a lasciare la divisa. In altre strutture, è stato spiegato, c’è stato interesse di qualcuno che si è fermato con lui per sapere come muoversi.
E se qualcuno dei militari Usa è pronto comunque a svestire la divisa, potrà trovare l’appoggio del Comitato Unitario contro Aviano 2000: «Seguitelo - ha detto Stefano Raspa -, noi siamo disposti a supportarvi nella vostra battaglia contro un esercito di morte».

Donatella Schettini

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