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mercoledì 8 giugno 2016

E' nato il Fronte di lotta No Austerity

 
 
 
 
 
 
Firenze, 28-29 maggio. E' nato il Fronte di lotta No Austerity: lo strumento che serve alle lotte per vincere!
Tanti delegati e delegate, provenienti da diverse regioni d'Italia - Toscana (Firenze e Lucca), Lombardia (Milano, Bergamo, Cremona), Piemonte (Pinerolo), Veneto (Vicenza), Emilia Romagna (Modena, Parma, Bologna), Lazio (Roma), Puglia (Bari e Bat), Campania (Salerno), Sicilia (Palermo, Catania, Caltanissetta) - hanno partecipato alla prima Conferenza nazionale di No Austerity. Tra loro importanti rappresentanti di realtà di lotta: dai ferrovieri - che pochi giorni prima avevano dato vita a un riuscitissimo sciopero che ha paralizzato la circolazione in Italia - agli operai di diversi stabilimenti e multinazionali; dagli operai e dalle operaie delle cooperative e della logistica, ai dipendenti della scuola, della sanità e del pubblico impiego. Presenti anche delegati di comitati di disoccupati e pensionati. Tanti gli attivisti sindacali che, nonostante la diversa collocazione - Cub, Si.Cobas, Usi, Slai Cobas, Fiom, Il Sindacato è un'altra cosa, Usb, ecc. - hanno espresso l'esigenza profonda di unire le lotte per sconfiggere i padroni e il governo. Tutti sono arrivati a Firenze a spese proprie, autofinanziandosi il viaggio e il pernottamento: in tanti e tante hanno percorso molte ore di viaggio per poter partecipare alla Conferenza. Tra loro, anche le combattive Donne in Lotta e operai immigrati.
Sono stati due giorni di partecipato dibattito, che ha visto il contributo attivo, oltre che di tanti attivisti sindacali, anche di associazioni e attivisti politici. Un filo rosso ha attraversato tutto il dibattito: la profonda esigenza di rafforzare No Austerity, di favorire il protagonismo della base, di anteporre l'unità di classe ai settarismi e all'autoreferenzialità.
La due giorni si è svolta in un clima di entusiasmo, che ha raggiunto il suo culmine con l'intervento di Emanuelle Bigot, del sindacato francese Solidaires (presente in rappresentanza anche della Rete sindacale internazionale di solidarietà e di lotta), che ha raccontato le straordinarie lotte delle lavoratrici e dei lavoratori francesi contro il Jobs Act di Hollande. Un intervento che è stato salutato con un lungo applauso in piedi. Sono arrivati anche i saluti di altri sindacati e organizzazioni di lotta della Rete sindacale internazionale: dalla Csp Conlutas del Brasile ai Co.Bas di Spagna, da No Austerity inglese al Movimento Donne in Lotta del Brasile.
La Conferenza si è articolata in vari momenti di discussione. Sabato si è discusso del bilancio del coordinamento No Austerity con l'indicazione delle possibili linee di sviluppo (relazione di Ivan Maddaluni, ferroviere) e si è presentata la Carta dei principi (relazione di Diego Bossi, operaio della Pirelli). Dopo questa prima parte del dibattito (conclusa da Fabiana Stefanoni, lavoratrice della scuola), c'è stato un importante e partecipato momento organizzato dalle Donne in Lotta sulla necessità di lottare contro sfruttamento e maschilismo (a coordinare il dibattito: Conny Fasciana, Patrizia Cammarata, Chiara Pannullo e Sabrina Volta); la sera si è infine conclusa con un dibattito sulla Palestina, con la presentazione del libro Gaza e l'industria israeliana della violenza (con la presenza di uno degli autori, Alfredo Tradardi). La giornata di domenica è stata dedicata all'importante tema della lotta contro il Jobs Act e contro l'accordo della vergogna (relazione di Giuseppe Martelli dell'Usi) e alla discussione sul regolamento e le questioni organizzative (relazione di Graziano Giusti, di No Austerity Bergamo). La giornata di domenica si è infine conclusa con la votazione unanime della Carta dei principi e del regolamento. Si è deciso anche di cambiare il nome di No Austerity, da "Coordinamento" a "Fronte di lotta", per rimarcare il passo in avanti che è stato compiuto. E' nato quindi il Fronte di lotta No Austerity: un importante strumento per il rafforzamento delle lotte in Italia.

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