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mercoledì 22 aprile 2020

I padroni delle mascherine





                                                           
Il Covid-19 ha portato la morte, ma ha anche portato il blocco economico di tanti Paesi. Più durerà la crisi
Covid e più l’Italia, la Spagna, la Francia, il Regno Unito, la Germania, la Svezia e ancora e ancora saranno
in ginocchio. E con loro le imprese. Anche le più ricche e virtuose.
Non ne siete convinti?
Non avete ancora afferrato quale potere ha in questo momento la triade della finanza?
I maggiori produttori mondiali di tessuto soffiato a fusione sono:
La Atex, Cina. Principali azionisti: BlackRock, Vanguard, State Street.
La Exxon Corporation, Stati Uniti. Principali azionisti: Vanguard, BlackRock, State Street.
La Shanghai Yuanqin Purification Technology, Cina. Principali azionisti: il governo cinese.
La Du Pont De Nemours and Company, Stati Uniti. Principali azionisti: Vanguard, BlackRock.
La Harkrishan Medicals, India. Imprenditori indiani con partner cinesi.
La Dow Chemical Company, Stati Uniti. Principali azionisti: BlackRock, Vanguard.
La Kimberly-Clark Corporation, Stati Uniti. Principali azionisti: Vanguard, BlackRock.
La Fiberweb, India. Principali azionisti: imprenditori indiani con partner cinesi.
La Berry Plastics, Stati Uniti. Principali azionisti: Vanguard, BlackRock.
Mentre il principale produttore di maschere sanitarie è un’azienda cinese: la Byd. Acronimo di «Build Your Dreams» («costruisci i tuoi sogni»).
La Byd è il settimo costruttore automobilistico cinese, oltre che di cellulari di fascia alta. In soli tre mesi è
diventato il più grande produttore al mondo di mascherine protettive contro il Coronavirus.
La Byd è arrivata a produrre fino a 25 milioni di maschere al giorno. Grazie agli elevati standard per stampi,
apparecchiature automatizzate, processi di produzione e altro ancora. «L’equipaggiamento di cui già
disponiamo offre precisione e qualità molto superiori a quelle comunemente richieste per produrre
maschere», si vantano quelli della Byd.
La sede della Byd è a Shenzen, in Cina. Eppure i principali azionisti sono, nell’ordine: il finanziere
miliardario Warren Buffet, Vanguard e BlackRock. Insomma, è una società statunitense. Anzi, in mano a
Wall Street, alla triade della finanza.
Gli altri grandi produttori di maschere sanitarie sono:
La statunitense Honeywell. Principali azionisti: Vanguard e BlackRock.
La statunitense 3M. Principali azionisti: Vanguard e BlackRock.
La taiwanese Makrite. Di proprietà del governo taiwanese.
La britannica Benehal. Principali azionisti: Del Vecchio, Bolloré e BlackRock.
La cinese Shanghai Dasheng Health Products Manufacture Company. Di proprieta del governo cinese.
La taiwanese Aero Pro Company. Principali azionisti: State Street, Vanguard e BlackRock.
La cinese Shanghai Gangkai Purifying Products Company. Di proprieta del governo cinese.
Più chiaro adesso?
Il segretario generale della filiale dei dispositivi medici della China Pharmaceutical Materials Association ha
ammesso, secondo quanto scritto dall’agenzia di stampa ufficiale cinese “Xinhua”: «Le forniture mediche
chiave come le maschere sono gestite e assegnate in modo uniforme dal governo. Non sono gestite dal
mercato».
Un alto funzionario della Casa Bianca ha rivelato sotto forma anonima al “Washington Post”: «Altro che
libero mercato. Sarà il Presidente a decidere a chi e quante mascherine vendere».
E Vanguard e BlackRock? Pe loro, meno Paesi riceveranno le maschere che richiedono e meglio sarà, per
loro.
Intanto, i nostri sanitari continuano ad ammalarsi. E ammalandosi rendono ancora più precario lo stato di
efficienza del nostro sistema sanitario.
Intanto, i prezzi delle maschere FP2 ed FP3 che riescono a raggiungere l’Italia sono triplicati, rendendo
ancora più costoso il già costoso piano di salvataggio economico del nostro Paese.
Insomma, dove non arriverà il coronavirus arriveranno le maschere...

link originale e articolo intero

FONTE: indygraf.com

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