Nato a Miseglia il 17 ottobre 1938 all’età di 16 anni è al lavoro in cava a fianco del nonno materno Fortunato dal quale, oltre che dal padre e dallo zio, impara le prime nozioni del mestiere. Tre anni dopo, dietro pressione dei genitori, lascia le cave per l’edilizia e si pecializza in impianti elettrici condominiali. Da quel momento ha inizio la sua attività politica e sindacale: è fra i fondatori del consiglio di fabbrica Edili e contribuisce a lanciare una coscienza antinfortunistica nei cantieri. Questa caratteristica lo distingue anche nel costruendo stabilimento Montedison, ove lo si vedrà alla testa dei lavoratori delle imprese, protagonisti di 17 giorni di sciopero ad oltranza (1978). Chiamato al lavoro a tempo pieno dal sindacato Confederale, segue i Lavoratori del Mare. Organizza tre giorni di sciopero per i marittimi delle navi cartiera di Arbatax; sigla con Assomarittima il primo integrativo provinciale; fa sequestrare navi battenti bandiera ombra, ponendo un argine al supersfruttamento della categoria. Chiamato alla sede centrale, gli viene affidato il settore del commercio nel quale si distingue per la vertenza Standa. Causa una malattia del funzionario che seguiva il settore marmo, viene indicato provvisoriamente di occuparsi di tale ambito lavorativo. Questa “provvisorietà” lo ha visto fino all’ultimo dei suoi giorni attivista col Cobas del Marmo.
(da Racconti di Paese, Giovanni Pedrazzi, Ed. Coop. Tipolitografica Carrara, 2003)
“Pedro”, come veniva confidenzialmente chiamato, vista la sua spiccata esigenza di libertà e giustizia negli anni ’80 si è avvicinato al movimento anarchico stringendo un forte legame con Alfonso Nicolazzi insieme al quale ha organizzato e partecipato a svariate lotte sul territorio nonchè convegni e commemorazioni del sindacalista anarchico Alberto Meschi. Soffrì tantissimo della scomparsa di Alfonso il quale aveva introdotto l’”usanza” di riservargli uno spazio sul palco del Primo Maggio per gli aggiornamenti delle lotte da lui condotte nelle cave ma non solo. Usanza che è stata mantenuta fino al Maggio 2011. A Carrara era molto popolare per la sua tenacia, umanità e testardaggine nel condurre le lotte. Sempre al fianco dei lavoratori, degli anziani e dei più deboli è stato protagonista oltre 30 anni fa’ di una protesta a Marina di Carrara per rivendicare i diritti dei bagnini. E’ stato promotore del Comitato Anti Gaia e l’anno scorso aveva iniziato un percorso molto difficile per contrastare la ristrutturazione del soccorso cave. Ultimamente era molto impegnato affinchè venisse riconosciuto il lavoro in cava come usurante, arrivando a proporlo in parlamento. Negli ultimi anni aveva pubblicato un romanzo in due volumi: Racconto di Paese, una storia di pura fantasia dalla quale emerge la sua forte necessità di libertà, uguaglianza e giustizia. Carrara perde una grande persona, un amico e un fedelissimo compagno. Fra le sue ultime volontà quella di avere un funerale anarchico.
I funerali si svolgeranno il 10 gennaio alle ore 9 con partenza dall’obitorio dell’ospedale di Carrara. Gli anarchici lo accontenteranno accompagnandolo alla sua ultima dimora stringendosi affettuosamente a i figli e alla moglie.
Ciao Pedro
http://bagcarrara.wordpress.com/2012/01/09/si-e-spento-giovanni-pedrazzi-sindacalista-ciao-pedro/
oppure
http://www.artiemestieri.info/giornale/2012/01/si-e-spento-a-carrara-l%E2%80%99otto-gennaio-in-seguito-a-una-grave-malattia-giovanni-pedrazzi/
„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
1 commento:
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