COMITATO VERITA’ E GIUSTIZIA PER FRANCESCO MASTROGIOVANNI
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Comunicato–Stampa Udienza del 17 gennaio 2012Vallo della Lucania (Salerno), 17 gennaio 2012 -Al Tribunale di Vallo della Lucania, nel pomeriggio, è ripreso il processo contro i sei medici e i dodici infermieri del reparto di psichiatria dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania, imputati per la contenzione durata ottantatre ore, causando la morte del maestro elementare di Castelnuovo Cilento, Francesco Mastrogiovanni, avvenuta la notte del 4 agosto 2009 per edema polmonare in una stanza-cella dell’ospedale di Vallo della Lucania.La prima udienza del nuovo anno inizia con un’ora di ritardo. Come al solito molti dei diciotto imputati sono assenti. E’ la giornata della difesa perché devono essere sentiti i testi a favore degli imputati. Se ne presentano solo quattro: due infermiere, una paziente e un medico. Si inizia con un’infermiera dell’ospedale di Sapri, che riferisce d’aver lavorato nel 2007 per due tre mesi ed era tutto regolare, non ha mai visto i pazienti legati e tutto procedeva nel migliore dei modi. La stessa versione la dà anche una giovane paziente, che dice d’essere stata ricoverata in trattamento sanitario volontario nel 2003-2004 e se ne andava in giro per il reparto e non ha mai visto né contenzione né violenze sui pazienti. Il presidente del tribunale, dr.ssa Elisabetta Garzo, fa notare che si riferiscono fatti lontano negli anni rispetto al caso del quale si discute. E’ poi la volta del dott. Olimpio Piccirillo, che lavora ancora all’ospedale di Vallo di Lucania e l’ultima volta che ha lavorato nel reparto di psichiatria risale all’anno 2000, ovvero nove anni prima della morte di Mastrogiovanni. Naturalmente anch’egli riferisce una buona opinione sui colleghi, ma alla domanda sulla contenzione risponde con un categorico: «Io non la facevo!», che ripete più di una volta e dice anche di non essere a conoscenza se i suoi colleghi la praticassero. Chiaramente il fatto che tenga a precisare che non la praticava significa che altri la praticavano. Quando gli domandano della sua laurea, dice di essere laureato in medicina gastroenterica, ma di essere stato utilizzato nel reparto di psichiatria. E’ interessante scoprire che il reparto di psichiatria dell’ospedale di Vallo della Lucania veniva affidato anche a medici non competenti in materia. E’ come se - tanto per fare un esempio - un insegnante venga incaricato di svolgere mansioni diverse da quelle per le quali ha studiato ed è competente - è quanto accadeva nel reparto di psichiatria di Vallo della Lucania. Anche il dott. Piccirillo riferisce fatti e situazioni lontanissimi dalla vicenda Mastrogiovanni.Quando poi viene chiamata a deporre la teste Cirillo, una infermiera del reparto di psichiatria che è anche imputata, non si trova più. L’usciere, al quale aveva dato il proprio nome all’inizio dell’udienza, la cerca per tutto il tribunale, ma non c’è! La donna - probabilmente in preda al terrore - si è data ad una precipitosa fuga…L’udienza è durata meno di mezz’ora. Il presidente del tribunale, dr.ssa Garzo, è visibilmente contrariata e richiama severamente i difensori degli imputati alla responsabilità dei loro atti, ricordando quanto stabilito nell’ultima udienza del 2011: entro il 31 gennaio devono essere improrogabilmente sentiti tutti i testi degli imputati perché il processo deve andare avanti.Insomma la brevissima udienza del 17 gennaio è stata una vera Caporetto per i difensori e per gli imputati. (G.G.)
Il Comitato Verità e Giustizia per Francesco MastrogiovanniVincenzo Serra, Giuseppe Tarallo, Giuseppe Galzerano
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