articolo riguardo alla morte del povero compagno Paolo Braschi
per conoscenza
http://www.senzasoste.it/interventi/e-morto-paolo-braschi-il-saluto-dei-
compagni
E' morto Paolo Braschi. Il saluto dei compagni
Lunedì 28 Maggio 2012 15:31
Con grande tristezza pubblichiamo il saluto dei compagni anarchici e del
Partito Comunista dei Lavoratori a Paolo Braschi, morto in un incidente
stradale mentre era in sella alla sua bicicletta. Paolo era anche uno dei soci-
sostenitori di Senza Soste fin dalla nascita del giornale. Lasciamo alle parole
di coloro che che con lui hanno condiviso una storia politica l'ultimo saluto a
cui ci associamo. Ciao Paolo. red. 28 maggio 2012
paolo_braschiGli anarchici livornesi annunciano con immenso dolore
l'improvvisa scomparsa di Paolo Braschi, avvenuta il giorno 26 maggio, per le
conseguenze di un incidente stradale di cui è stato vittima.
Fin da giovane Paolo aveva cominciato a frequentare la sede della Federazione
Anarchica Livornese, in Via Ernesto Rossi, sotto la spinta libertaria che si
stava diffondendo in una città di provincia come Livorno, assieme a tanti altri
giovani livornesi attratti dal movimento dei Provos.
L'adesione all'ideale anarchico fu il naturale approdo di uno spirito che
cercava la solidarietà, la giustizia sociale, la libertà.
Insieme ad altri giovani costituì un gruppo che fu attivo nelle lotte a
cavallo dell'inverno '68 e '69, finché non fu coinvolto, assieme ad altri
compagni, nella strategia della tensione. Paolo fu arrestato il 27 aprile 1969
con l'accusa di aver messo le bombe all'ufficio cambi della Stazione Centrale e
alla Fiera Campionaria di Milano. Dopo due anni di carcerazione preventiva, fu
assolto e scarcerato insieme agli altri compagni, mentre venivano alla luce le
responsabilità dei servizi segreti ed i collegamenti internazionali alla base
dello stragismo di stato e delle montature contro il movimento anarchico. Dopo
la scarcerazione riprese l'attività e partecipò alla nascita del Gruppo
Anarchico Azione Diretta.
E' rimasto coerente con i nostri ideali fino alla morte; nell'ultimo periodo,
oltre a partecipare attivamente alle iniziative anarchiche nella zona, si era
impegnato perché la memoria della Strage di Stato, con l'incarcerazione di
tanti compagni e l'assassinio di Giuseppe Pinelli, divenisse patrimonio comune
delle giovani generazioni, aveva partecipato alla fondazione dell'Associazione
Pietro Valpreda – Gli anarchici per la verità sulle stragi, ed era sempre
pronto ad accorrere quando chiamato a testimoniare della sua storia di
repressione subita.
Con Paolo piangiamo un fratello, un pezzo della nostra storia, della nostra
vita che se ne va, lasciando un ricordo di entusiasmo, di umanità, di
disponibilità solidale.
Siamo vicini alla famiglia e agli amici in questo triste momento.
I funerali, secondo le sue volontà, si svolgeranno in forma civile e con la
presenza delle bandiere anarchiche.
Federazione Anarchica Livornese
Collettivo Anarchico Libertario
***
E' morto il compagno Paolo Braschi
Abbiamo visto per l' ultima volta Il compagno Paolo Braschi mentre guidava il
camioncino che apriva il corteo a Pisa il 12 maggio in ricordo di Serantini.
Due giorni fa mentre percorreva in bicicletta una strada stretta e trafficata
di Livorno veniva colpito dalla portiera di un auto aperta incautamente: in
un attimo la morte lo ha portato via.
Ha portato via anche un testimone di quella parte della storia italiana e
milanese conosciuta come la Strage di Stato.
Gli attentati del 25 aprile 1969 alla Fiera e all'Ufficio Cambi della
stazione centrale furono addossati, dopo un'indagine della questura milanese, a
un gruppo di anarchici, costituito da Paolo Braschi, venticinque anni,
imbianchino di Livorno, da Paolo Faccioli diciannove anni di Bolzano e da
Angelo Della Savia, ventenne elettricista di Parabiago, in provincia di Milano.
E altri presunti complici. A questo gruppo venne attribuita una serie di
attentati dinamitardi. Le indagini vennero condotte dal commissario Luigi
Calabresi che riuscì ad accumulare una serie di presunti riscontri e fra
l'altro le confessioni di Braschi e Faccioli.
Braschi e Faccioli, alla fine dell'istruttoria, ritrattarono le loro
confessioni, dicendo di essere stati torturati dalla polizia. Il processo
Braschi-Faccioli-Della Savia fu costruito con una montatura della polizia, che
cercava a tutti i costi di incastrare gli anarchici, che in realtà con le bombe
non c'entravano niente.
Nelle ricostruzioni di quei fatti, gli anarchici furono assolti con formula
piena, riconosciuti innocenti per non aver commesso il fatto. Per quegli
attentati furono in seguito condannati i neofascisti Freda e Ventura.
Paolo in questi anni non ha mai abbandonato la lotta politica e la contro
informazione nella sua Livorno militando nel movimento anarchico.
I compagni del Partito Comunista dei lavoratori sono vicini al Collettivo
Anarchico Libertario e alla Federazione Anarchica Livornese con l' impegno di
ricordare sempre la figura di Paolo Braschi con la lotta antifascista e la
contro informazione anche in questa fase politica dove lo Stato borghese
riprova con la repressione e la menzogna a colpire le avanguardie della lotta
di classe.
Partito Comunista dei Lavoratori. Sezione di Livorno.
26 Maggio 2012
„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
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