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martedì 5 maggio 2015

VERSO IL 23 MAGGIO A GORIZIA - ASSEMBLEA ANTIFASCISTA ALLA CASA DEL POPOLO DI TORRE A PORDENONE VENERDI 8 MAGGIO ORE 20 E 30

Il 23 maggio, l'organizzazione neo-fascista Casapoud Italia ha indetto, con lo slogan "alcuni italiani non si arrendono", una manifestazione nazionale a Gorizia per celebrare l'entrata in guerra dell'Italia. L'Osservatorio regionale antifascista ( a cui aderiscono diverse realtà politiche e individualità) ha lanciato due appelli (che allego) per una manifestazione transnazionale antifascista e antirazzista da tenersi lo stesso giorno. Al fine di promuovere gli appelli e mettere in campo alcune iniziative locali, in vista di una nostra partecipazione alla manifestazione, abbiamo indetto una riunione per venerdì 8 maggio alle ore 20:30 presso la Casa del Popolo. Visto la deriva fascista e xenofoba che ha investito anche la nostra regione, così come l'apertura di due sedi fasciste in provincia, Vi invitiamo tutti a partecipare e a far circolare i testi degli appelli. circolo zapata PN ------------------------------------------------------------------------ Appello per una Manifestazione Antifascista e Antimilitarista a Gorizia - 23 maggio 2015 Il 24 maggio di cent'anni fa l'Italia entrò nella Prima Guerra Mondiale e i fascisti del terzo millennio scelgono questo giorno di vergogna per ribadire il loro slogan demenziale: “alcuni italiani non si arrendono”. Infatti per sabato 23 maggio 2015, Casa Pound ha convocato un corteo nazionale a Gorizia. È degno dei fascisti celebrare milioni di morti inviati al macello per il riassetto di quei poteri che subivano prima e subirono ancora dopo nelle loro vite. Proprio i fascisti sono sempre stati e sempre saranno i migliori alleati di quegli stessi poteri: le prime azioni squadriste furono proprio contro gli scioperi e le autorganizzazioni popolari per garantire gli interessi e i profitti di quei poteri o contro gli sloveni, in queste terre, per creare il mito di una identità nazionale contro “i barbari”.
 “Risorgi, combatti e vinci” dice Casa Pound. A parte il fatto che ben poco fu vinto e molta ignominia ricade ancora sul comportamento dei “generali” sadici che mandarono al macello seicentomila persone, certamente non si trattò di un risorgimento perché in quella guerra e dalla sua mitologia nazionalista e razzista si propagarono poi i prodromi e le radici lunghe del fascismo e degli orrendi crimini di cui si macchiò poi lungo questi confini.
 Si trattò certamente per centinaia di migliaia di uomini di combattere una guerra che non era la loro, strappati a forza dalle loro terre e mandati al massacro in condizioni disumane: è facile trovare testimonianze, foto e video che restituiscono lo schifo e l'orrore di quella “bella morte” che esiste solo nei deliri fascisti. Casa Pound sceglie Gorizia perché fu l'unica città conquistata con le armi, al prezzo di decine di migliaia di vite e della distruzione e abbandono dell'intera città – l'8 agosto 1916 vi era tra le macerie solo un decimo degli iniziali trentamila abitanti – che di “redenzione” visse assai poco e, in più, conobbe la prima deportazione razzista a danno degli sloveni che erano circa la metà della popolazione iniziale. Ma sceglie Gorizia anche perché da decenni è stato seminato in questa città, da parte di alcune organizzazioni, un seme nazionalista, irredentista, che legittima operazioni come quelle che ora si vorrebbero attuare.
 
Solo dei fascisti possono trovare in tutto questo qualcosa di degno e glorioso.
 Noi ci troviamo solo putrefazione e morte: per dirla con Kafka, a noi “La guerra non suggerisce nessuna idea degna”. 
Come dice Dürrematt “Quando lo stato si prepara ad assassinare, si fa chiamare patria”. Non ci piace quell'Europa nella quale gli stati e il capitalismo a suon di patriottismo costruivano e affermavano il loro dominio con la guerra e i massacri e ci opprime quella di oggi fondata sull'austerity imposta dalla Banca Centrale e dalla Commissione Europea, sulla privatizzazione di tutto, sulla distruzione dei diritti e la precarizzazione di ogni aspetto della vita, mentre l'1% si arricchisce tanto da possedere quanto il rimanente 99%.

 Il nostro nemico non è chi vive oltre una qualche linea chiamata confine ma chi ci opprime ogni giorno e, a ben guardare, non è cambiato poi molto. Si è solo organizzato meglio.
 Di queste terre a noi piace ricordare le rivolte, l'ammutinamento e la resistenza di tante e tanti nelle fabbriche, nei quartieri, nei luoghi di lavoro che si diedero allora così come in altre forme quarant'anni dopo e poi ancora, sino ad oggi, nella trama di una società che, quella sì, non si arrende mai reclamando diritti e dignità per tutte e tutti. Ci è impossibile accettare che il 23 maggio a Gorizia si celebri l'infamia dei massacri, tanto più da parte di un’esplicita organizzazione neofascista come Casa Pound che, nella fattispecie, sfrutta proprio le coincidenze simboliche degli anniversari per esaltare la guerra da un lato e infangare la Resistenza Antifascista dall’altro. Il 23 maggio a Gorizia ci saranno manifestazioni antifasciste e rivolgiamo un appello per una mobilitazione ampia e plurale a tutte e tutti coloro – antifascist*, antirazzist*, movimenti sociali, associazioni, individualità – che hanno per patria il mondo intero, che odiano la guerra ma amano la resistenza e la liberazione dai fascismi di ieri e di oggi. Osservatorio Regionale Antifascista del Friuli Venezia Giulia Allo stato attuale è stato comunicato alla Questura di Gorizia un presidio per tutta la giornata di sabato 23 maggio in Piazza della Vittoria e lo svolgimento di due cortei: uno che parte da Piazza Transalpina e raggiunge Piazza della Vittoria e l’altro che parte dalla stazione ferroviaria e arriva, a sua volta, in Piazza della Vittoria. Ulteriori informazioni verranno ovviamente date in seguito attraverso i giornali, i siti internet, facebook eccetera. PER ADERIRE A QUESTO APPELLO SCRIVERE A: antifa.fvg@gmail.com ---------------------------------------------------------------------- Appello agli storici, agli intellettuali e agli artisti Il prossimo 23 maggio, in occasione del Centenario dell'entrata nel Primo conflitto mondiale dell'Italia con la dichiarazione di guerra all'ex alleato Impero Austro-Ungarico, a Gorizia è stata indetta una manifestazione nazionale da parte di Casa Pound Italia, i cosiddetti “Fascisti del Terzo Millennio”. Detta manifestazione avrà le parole d'ordine “Risorgi, combatti, vinci” che suonano come una provocazione in una città che, a causa del conflitto, ha sofferto più di tutte essendo distrutta tre volte. Nel comunicato di convocazione, Casa Pound sostiene che la “Grande Guerra fu uno sforzo colossale in cui italiani di tutte le classi sociali e di tutte le regioni si unirono per portare a termine il percorso di indipendenza nazionale”. Si tace dell'immane massacro e del fatto che tali italiani erano spinti all’assalto – spesso suicida – anche dalla minaccia di processi sommari e fucilazione. Siamo convinti che le arbitrarie interpretazioni e manipolazioni storiche di stampo nazionalista e nostalgico siano state criticate e smentite dalla ricerca scientifica più puntuale. Logicamente, restano aspetti e problemi ancora da esaminare. Come ricercatori/trici e creatori/rici di cultura critica e di coscienza civile, non possiamo restare indifferenti di fronte alla mobilitazione neofascista del 23 maggio a Gorizia, quanto mai strumentale e nefasta. Il 23 maggio, Gorizia sarà anche il luogo in cui si svolge il festival storico “èStoria” – vetrina che dà lustro alla città a livello nazionale e internazionale – in cui quest'anno si approfondiranno le vicende legate a quella guerra in un modo che si presenta scientifico e non parziale. Il giorno dopo la presenza del Presidente della Repubblica Mattarella tra le trincee testimonierà il giusto cordoglio per la morte di centinaia di migliaia di giovani. Notiamo anche che Gorizia, città storicamente plurilingue e crocevia di popoli, ora si sta impegnando nella solidale accoglienza di profughi in fuga da altri conflitti. Per questo crediamo che nessuna credibilità debba essere lasciata a chi, richiamandosi a passate dittature, inneggia ai massacri di un secolo fa e riteniamo sia molto più logico e utile affermare la contrarietà a tutte le guerre ribadendo il desiderio di dialogo e confronto fra le culture e le lingue che caratterizzano questa terra. Per aderire a questo appello scrivere all'indirizzo: noncestoriagorizia@gmail.com

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