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venerdì 11 ottobre 2013

18 ottobre 2013 SCIOPERO GENERALE SOCIALE !

Cub,Cobas , USB , UniCobas ,CIB-UniCobas , Or.S.A. , Slai-Cobas , Anmi-Fenepa , Usi , Usi - Ait ed altre organizzazioni sindacali di base e associazioni migranti hanno proclamato lo sciopero generale di 8 ore per venerdì 18 Ottobre di tutti i lavoratori del privato e del pubblico impiego. Lo sciopero generale è indetto: contro le politiche di austerità del governo Letta; per·l'aumento di salari e pensioni, la riduzione dell'orario di lavoro; per i diritti sociali (reddito, casa, lavoro,·salute, studio); per una legge democratica sulla rappresentanza; per pari diritti per i lavoratori migranti, contro la tassa di soggiorno e il rapporto tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro. E' bene che lavoratori, disoccupati e pensionati non si lascino ingannare dal clima di consenso intorno al governo Letta e ai provvedimenti che intende adottare. Nelle prossime settimane il governo presenterà la Legge di Stabilità – dopo che verrà vagliata dai tecnocrati dell'Unione Europea. In questo provvedimento ci saranno misure ancora una volta penalizzanti per lavoratori e settori popolari e vantaggiose per le banche e i “prenditori”. 1) Il cuneo fiscale è un vero inganno. Dei miliardi stanziati per ridurre imposte e contributi sul lavoro, la gran parte andranno ai padroni e solo le briciole ai lavoratori. Se va bene si parla di duecento euro l'anno (praticamente 16,6 euro al mese, 55 centesimi al giorno) di riduzione delle tasse sugli stipendi! Mentre l'Istat comunica i dati sull’ulteriore diminuzione del potere d'acquisto di salari e pensioni si regalano soldi alle imprese e si lasciano i salari fermi di fronte all'aumento dei prezzi incattiviti anche dall'aumento dell'Iva. 2) Gli stipendi dei lavoratori pubblici continuano a rimanere bloccati dal 2009 e lo saranno sino al 2017, mentre nel settore privato assistiamo ad un abbassamento reale delle retribuzioni con paghe che in molti casi sono scese a 5 euro l'ora per i giovani e i precari. 3) Il balletto sull'Imu fa prevedere una sua possibile reintroduzione – non solo per le abitazioni di lusso - perché frutta quei miliardi che non vengono sottratti agli evasori, alle spese militari, alle società che gestiscono il gioco d'azzardo e le slot machine. Possiamo scommettere che torneranno alla carica con il pretesto che “ce lo chiede l'Unione Europea”. 4) Da dicembre sarà maggiorata la Tares, imposta sulla gestione rifiuti. Da gennaio dovrebbe poi entrare in vigore la Service Tax, una supertassa comunale che incorporerà Imu e Tares. 5) La disoccupazione giovanile sfiora ormai il 50% e due giovani su dieci hanno rinunciato sia a studiare che lavorare. Non ci sono idee né progetti per ridurre una piaga sociale che rischia di diventare devastante per il futuro del paese. 6) Gli sfratti stanno dilagando, anche nelle città dove non è mai esistita l'emergenza abitativa. In moltissimi casi si tratta di “morosità involontaria” dovuta al licenziamento o alla perdita del lavoro in moltissime famiglie. 7) Stanno svendendo alle multinazionali straniere e per un piatto di lenticchie aziende strategiche come Telecom e Alitalia che dovrebbero essere servizi pubblici e beni collettivi e non società privatizzate in mano a speculatori. C'è qualcuno che ha il coraggio di dire che di fronte a tutto questo occorre rimanere zitti, fermi e buoni? Si! Sono i sindacati amici del governo come Cgil Cisl Uil, la Confindustria, le banche e l'Unione Europea che vogliono avere mano libera per rastrellare soldi da lavoratori e pensionati e destinarli ai grandi gruppi bancari, alle spese militari, alle multinazionali, ai “prenditori”. Ci sono quindi ottimi motivi per scioperare, scendere in piazza e farsi sentire, indicare altre priorità per i lavoratori, i disoccupati e i pensionati nel nostro paese. Venerdì 18 ottobre è SCIOPERO GENERALE. Fermiamoci per fermarli!

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