Romeo Semenzato (nato a Chirignago nel 1899) apparteneva alla sezione ardito-popolare di Mestre dove risiedeva e il suo assassinio per mano fascista avvenne il 22 agosto 1921.
Quella domenica, a Dolo era stata convocata una manifestazione di solidarietà antifascista per protestare contro l’arresto di alcuni sovversivi di Mestre “colpevoli” di aver percosso una spia fascista; all’iniziativa presero parte diverse decine di arditi del popolo (una settantina, secondo «La Gazzetta di Venezia»), tra cui il forte gruppo di Dolo, e quelli provenienti da Mestre e da Camponogara (dove era stato bastonato il segretario del fascio).
Alcuni fascisti (tra i quali il diciassettenne Marco Rota, ritenuto il responsabile dell’uccisione) che seguivano il corteo degli arditi del popolo aprirono in fuoco mirando nel mucchio, colpendo Semenzato, ventiduenne, anarchico.
Il 25 agosto del 1946, l'allora sezione locale del PCI di Dolo erige una targa in memoria di Romeo. Questa targa, che doveva resistere ad imperitura memoria, rischia oggi di finire dimenticata nell'incuria, nell'indifferenza e nel vandalismo. Non vogliamo che questo accada.
Per questo il prossimo 25 aprile intendiamo rendere onore alla memoria di Romeo e di quanti come lui hanno lottato contro il fascismo, consci che la resistenza inizia ben prima di quella data e di certo lì non si conclude, bensì continua a tutt'oggi.
Invitiamo tutti coloro che nutrono sinceri sentimenti antifascisti e credono nella reale possibilità di un cambiamento radicale ad unirsi a noi giovedì 25 aprile alle 15.00 nei pressi del molino di Dolo affinché non si perda il filo della memoria.
"Un solco profondo di sangue e di macerie fumanti divide fascisti e arditi"
Argo Secondari - Fondatore degli Arditi del Popolo, Roma 29 giugno 1921
Collettivo Tuttinpiedi Mestre tuttinpiedi@gmail.com
„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
per giulio
lunedì 22 aprile 2013
Resistenza oltre il 25 aprile a Mestre , gli Arditi del Popolo
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