ADERISCI AD ALTERNATIVA LIBERTARIA/FdCA

ADERISCI AD ALTERNATIVA LIBERTARIA/FdCA
O SCEGLI NOI O SCEGLI LORO

campagna contro la contenzione meccanica

per giulio

per giulio

mercoledì 8 aprile 2015

Chi ha paura della Grande Cattiva Bomba?

Chi ha paura della Grande Cattiva Bomba? DEVO iniziare con una confessione shock: io non ho paura della bomba nucleare iraniana. So che ciò fa di me una persona anormale, quasi un mostro. Ma che posso farci? Non ce la faccio a farmi venire la paura, come fa un vero israeliano. Per quanto ci provi, la bomba iraniana non mi rende isterico. MIO PADRE una volta mi ha insegnato come resistere ad un ricatto: immagina che la terribile minaccia del ricattatore sia già successa. Allora puoi dirgli: Va all'inferno. Ho provato molte volte a seguire questo consiglio e mi sono trovato bene. Per cui ora lo applicherò alla bomba iraniana: immagino che il peggio sia già accaduto: i crudeli ayatollah hanno già lanciato le bombe che possono sradicare Israele in un minuto. E allora? Secondo gli esperti militari, Israele dispone di parecchie centinaia di bombe nucleari (si valuta tra le 80 e le 400). Se l'Iran manda le sue bombe e cancella la maggior parte di Israele (compreso me stesso), i sommmergibili israeliani cancelleranno l'Iran. Qualsiasi cosa possa pensare di Binyamin Netanyahu, conto su di lui e sui nostri capi della sicurezza perchè mantengano intatta la nostra possibilità di sferrare "il secondo colpo". Proprio la scorsa settimana siamo stati informati che la Germania aveva consegnato un sommergibile modernissimo alla nostra marina per questo scopo. Gli israeliani idioti – e ce ne sono in giro – rispondono: "Sì, ma i dirigenti iraniani non sono gente normale. Sono dei pazzi. Dei religiosi fanatici. Rischieranno la totale distruzione dell'Iran solo per distruggere lo Stato sionista. Come scambiare le regine a scacchi". Tali convizioni sono il frutto di decenni di demonizzazione. Gli Iraniani -o almeno i loro dirigenti- sono visti come dei furfanti inumani. La realtà ci mostra che i dirigenti dell'Iran sono politici molto assennati e molto calcolatori. Proprio come degli accorti mercanti in un bazaar iraniano. Non si prendono rischi inutili. Il fervore rivoluzionario dei primi giorni di Khomeini è roba del passato, e persino Khomeini non si sarebbe sognato di fare nulla che potesse comportare un suicidio nazionale. SECONDO la Bibbia, il grande re persiano Ciro concesse agli Ebrei prigionieri a Babilonia di far ritorno a Gerusalemme per ricostruire il loro tempio. A quel tempo, la Persia era già un'antica civiltà – sia culturale che politica. Dopo il "ritorno da Babilonia", il popolo ebreo intorno a Gerusalemme visse per 200 anni sotto la sovranità persiana. A scuola mi hanno insegnato che quelli furono anni felici per gli Ebrei. Da allora, la cultura e la storia persiana hanno vissuto altri 2500 anni. La civiltà persiana è una delle più antiche del mondo. Essa ha prodotto una grande religione che ha influenzato molte altre religioni compreso l'ebraismo. Gli Iraniani sono fieramente orgogliosi della loro storia. Sarebbe ridicolo e da megalomani immaginare che gli attuali dirigenti dell'Iran possano solo ipotizzare di mettere a rischio la stessa esistenza della Persia perchè odiano Israele. Inoltre, nel corso della storia, le relazioni tra gli Ebrei ed i Persiani sono state quasi sempre eccellenti. Quando venne fondato Israele, l'Iran era considerato un alleato naturale, all'interno della "strategia della periferia" concepita da David Ben-Gurion – che prevedeva un'alleanza con tutti i paesi intorno al mondo arabo. Lo Scià, che era stato rimesso al potere dai servizi segreti americani e britannici, era uno stretto alleato. Teheran brulicava di uomini d'affari israeliani e di consiglieri militari. Era una base per gli agenti segreti israeliani che lavoravano con i ribelli Curdi nel nord dell'Iraq in lotta contro il regime di Saddam Hussein. Anche dopo la rivoluzione islamica, Israele continuò a sostenere l'Iran nella crudele guerra degli 8 anni contro l'Iraq. Il noto affare Irangate, in cui il mio amico Amiram Nir ad Oliver North ebbero un ruolo importante, non sarebbe stato possibile senza i vecchi legami iraniano-israeliani. Persino ora, l'Iran ed Israele stanno conducendo un'amabile procedura di arbitrato su un vecchio progetto: l'oleodotto Eilat-Ashkelon costruito congiuntamente dai due paesi. Se il peggio porta il peggio, l'Israele nucleare e l'Iran nucleare vivranno in un equilibrio di terrore. Molto spiacevole davvero. Ma non certo una minaccia per l'esistenza. TUTTAVIA, a coloro che vivono nel terrore delle potenzialità nucleari dell'Iran, posso offrire una consulenza: usare il tempo che ci rimane. Con l'accordo americano-iraniano, abbiamo almeno 10 anni prima che l'Iran possa iniziare la fase finale per la produzione della bomba. Per favore usiamo questo tempo per raggiungere la pace. L'odio iraniano per il "regime sionista" - cioè lo Stato d'Israele– deriva dalla situazione del popolo palestinese. I sentimenti di solidarietà per i Palestinesi indifesi sono molto profondi in tutti i popoli islamici. Fa parte della cultura popolare di tutti loro. Ed è una cosa molto reale, anche se i loro regimi politici ne abusano, la strumentalizzano o semplicemente la ignorano. Dunque non esiste un odio specifico degli iraniani verso Israele, salvo quello fondato sul conflitto israelo-palestinese. Nessun conflitto, nessuna inimicizia. La logica ci dice: se abbiamo diversi anni prima di vivere all'ombra di una bomba nucleare iraniana, allora usiamo questo tempo per eliminare il conflitto. Una volta che gli stessi Palestinesi siano messi in grado di affermare che lo storico conflitto con Israele è finito, nessuna classe dirigente iraniana riuscirà ad eccitare il suo popolo contro di noi. Ora, PER PARECCHIE settimane, Netanyahu si è vantato pubblicamente di aver raggiunto un grande ancorchè storico accordo. Per la prima volta nella storia, Israele fa praticamente parte di un'alleanza araba. In tutta la regione infuria il conflitto tra Musulmani Sunniti e Musulmani Sciiti. Il campo sciita, con a capo l'Iran, comprende gli Sciiti dell'Iraq, Hezbollah in Libano e gli Houthis nello Yemen. (Netanyahu falsamente - o per ignoranza - include anche i Sunniti di Hamas in questo campo). L'opposto campo sunnita include l'Arabia Saudita, l'Egitto e gli Stati del Golfo. Netanyahu lascia intendere che Israele è stato segretamente accolto in questa alleanza. E' uno scenario molto complesso. L'Iran sta combattendo contro lo Stato Islamico in Siria ed in Iraq, il quale è un nemico mortale di Israele. L'Iran supporta il regime di Assad a Damasco, a sua volta supportato da Hezbollah, che combatte contro lo Stato Islamico, mentre i Sauditi supportano altri estremisti sunniti siriani che combattono contro Assad e contro lo Stato Islamico. La Turchia supporta l'Iran ed i Sauditi mentre combattono contro Assad. E così via. Non sono innamorato delle dittature militari arabe e nemmeno delle monarchie corrotte. Francamente, le detesto. Ma se Israele riesce a diventare un membro ufficiale di una coalizione araba, sarebbe una novità storica, la prima in 130 anni di conflitto arabo-sionista. Comunque, tutte le relazioni di Israele con i paesi arabi sono tenute segrete, tranne quelle con l'Egitto e con la Giordania, e persino con questi due paesi i contatti sono freddi e distanti, relazioni tra regimi piuttosto che tra popoli. Guardiamo ai fatti: nessuno Stato arabo avrà una politica aperta di avvicinamento e di cooperazione con Israele finchè il conflitto israelo-palestinese non finirà. Persino i re ed i dittatori non se lo possono permettere. La solidarietà dei loro popoli con i palestinesi oppressi è molto, molto profonda. Una vera pace con i paesi arabi è impossibile senza una pace col popolo palestinese, così come una pace col popolo palestinese è impossibile senza una pace con i paesi arabi. Ora, se c'è una possibilità di stabilire una pace ufficiale con l'Arabia Saudita e con gli Stati del Golfo e di trasformare la pace fredda con l'Egitto in una pace vera, Netanyahu dovrebbe coglierla al volo. I termini per un accordo sono già sul tavolo: si tratta del piano di pace saudita, chiamato anche Iniziativa Araba, che era stato adottato già molti anni fa dall'intera Lega Araba. E si basa sulla soluzione dei due-Stati al conflitto arabo-israeliano. Netanyahu potrebbe soprendere il mondo intero "facendo il de Gaulle" – stipulando la pace col mondo arabo sunnita (come de Gaulle fece con l'Algeria), il che costringerebbe gli Sciiti a seguire l'esempio. Se io credo a tutto questo? Per niente. Ma se Dio vuole, anche un manico di scopa può sparare. E nel giorno della festa ebraica di Pesach, che commemora l'esodo (immaginario) dgli Ebrei dall'Egitto, ricordiamoci che i miracoli accadono. Uri Avnery (traduzione a cura di Alternativa Libertaria/Fdca - Ufficio Relazioni Internazionali) Note: (1): Ury Avnery (1923) è un noto giornalista pacifista israeliano, fondatore del movimento Gush Shalom (in ebraico Blocco della Pace), vedi anche http://it.wikipedia.org/wiki/Uri_Avnery

Nessun commento:

IX Congresso Nazionale della FdCA

IX Congresso Nazionale della FdCA
1-2 novembre 2014 - Cingia de' Botti (CR)