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martedì 26 agosto 2014

SULLO SGOMBERO DELL’EX-MACELLO, SULL’AREA EX-MACELLO

Udine, lunedì 25 agosto 2014 La scorsa settimana la polizia, su richiesta del Comune, ha eseguito lo sgombero di alcuni edifici nell’area ex-macello/ex-frigorifero. Le persone trovate all’interno sono state identificate, portate in questura, e denunciate per occupazione di edificio pubblico. Dopo aver chiuso tutti gli accessi all’area (compreso il parcheggio, danneggiando così l’intera popolazione) il Comune crede di poter dormire sonni tranquilli… Lungi dal condividere l’idea di Città e Società portata avanti da Honsell, Ioan e da ogni altro esponente politico locale, per noi i “risultati” ottenuti, con questa nuova operazione securitaria, sono semplicemente la privazione di un tetto a chi non ce l’ha e la restituzione al vero degrado degli edifici pubblici in oggetto. Le questioni sottese a questo sgombero sono molteplici. La crisi, causata dal modello di sviluppo dominante, sta lasciando sempre più persone senza casa e l’unica risposta delle istituzioni è lo sgombero o la criminalizzazione degli occupanti degli edifici abbandonati. La risposta del governo, il piano casa di Renzi, è la chiusura delle utenze e l’impossibilita di aprirne di nuove negli edifici occupati e la non concessione della residenza agli occupanti. L’esistenza di edifici pubblici e privati in stato di abbandono da anni e di case lasciate appositamente vuote dagli speculatori edilizi, è un crimine se ci sono persone costrette a vivere per strada. “Il nostro piano casa: occupare!”. Questa è la risposta dei movimenti per la casa alle politiche governative e agli sgomberi ordinati o eseguiti con il beneplacito delle amministrazioni locali. Ci sono migliaia di edifici vuoti eppure si vorrebbe andare avanti con la cementificazione. Le Grandi Opere, i cantieri per l’Expo a Milano, gran parte dei progetti di riqualificazione urbana sono solamente degli enormi sprechi in ultima analisi, generano ricchezza solo per pochi speculatori edilizi. Anche a Udine ci troviamo di fronte a questa stridente contraddizione. L’ex-frigorifero, le caserme Piave e Osoppo, il campeggio Italia ’90 e decine di altri edifici pubblici sono abbandonati da anni, cadono a pezzi e il comune si rifiuta di riutilizzarli vantando fantomatici progetti di recupero e ristrutturazione. Infatti, a parte il recupero di una palazzina d’ingresso della caserma Osoppo (di dimensioni ridicole rispetto all’intera area), l’amministrazione cittadina lascia al degrado un immenso patrimonio pubblico edilizio e lascia per strada persone e famiglie in cerca di un’abitazione. Oltre al riutilizzo degli spazi vuoti a fini abitativi, noi siamo per il recupero e la creazione di nuovi spazi sociali. Dal 2009, in seguito allo sgombero del Centro Sociale Autogestito di via Scalo Nuovo, fatta eccezione per la breve parentesi della ex-caserma Osoppo nel 2013, prontamente repressa da comune, vigili urbani e questura, con denunce per occupazione e resistenza a pubblico ufficiale, a Udine, manca uno spazio sociale veramente autogestito. In questa Città si sente la necessità di uno posto, dove creare momenti di aggregazione liberi dai vincoli della società autoritaria e dalle logiche di mercato, dove fare politica dal basso per la trasformazione di un sistema sociale, politico ed economico, oramai in crisi irreversibile. Solidarietà agli occupanti sgomberati dal Comune! Basta spazi vuoti e basta cementificazione! OCCUPARE E’ GIUSTO! Collettivo Makhno – Collettivo del CSA in Esilio di Udine

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