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per giulio

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martedì 26 agosto 2014

Intervista agli anarchici ucraini della RKAS

http://www.anarkismo.net/article/27241 intervista di un compagno russo di Autonomous Action a Samurai un anarchico ucraino di Donetsk, militante di una delle più famose organizzazioni anarchiche dell'era post-sovietica, la RKAS (Confederazione Rivoluzionaria AnarcoSindacalista). La RKAS, essenzialmente piattaformista, è lentamente scomparsa di scena. In questa intervista il compagno ucraino ne spiega le ragioni e dà la sua analisi sulla situazione nel paese. Qual è la situazione? Siamo davanti ad una rivoluzione politica nazionale borghese, sullo sfondo di una guerra civile e dello sviluppo di un nemmeno tanto celato intervento esterno russo. La situazione è molto difficile e sarà così per almeno un paio d'anni. Quando avevo previsto tutto questo lo scorso inverno nelle interviste radio fatte con voi e su Radio RKAS Libertaria, c'erano quelli che mi ridevano dietro, ora la divisione del paese e la guerra civile sono fatti. Tutto si è fatto più complicato per ragioni che hanno a che fare con la geopolitica, col nazionalismo, con l'economia e col sociale, senza dimenticare il puro accendersi delle passioni. Come ti muovi in questa fase? Per ragioni di sicurezza non ne voglio parlare. Per quanto riguarda la RKAS – N.I. Makhno, ufficialmente ma senza tanto chiasso non esiste più ed il suo nucleo militante agisce in clandestinità. Tutto questo è successo perchè nella sua forma più recente la RKAS era del tutto inadeguata alle necessità della fase. Lo stesso vale per tutto il movimento anarchico russo ed ucraino. La RKAS in quanto parte di questo movimento non ha saputo superare quei limiti che mettono il movimento anarchico attualmente fuori gioco. In tutti questi anni abbiamo cercato di costruire un progetto efficace nel medio termine che si è rivelato inadeguato. Questo progetto era la RKAS. Il tempo ha dimostrato la totale inutilità dei nostri tentativi. Perchè dico questo? Ci sono tre ragioni principali per spiegare perchè il movimento anarchico nella sua attuale forma non ha nessun futuro. La prima è l'infantilismo della stragrande maggioranza di coloro che aderiscono al movimento. Non c'entra niente l'età, anche se la maggioranza di coloro che si dichiarano anarchici sono dei ragazzi. Per infantilismo intendo quell'abitudine mentale tipica dei bambini nell'affrontare le cose serie e quelle fondamentali, quella mancanza di serietà nella percezione delle cose serie. E che colpisce la maggioranza degli anarchici, che abbiano 14, 18, 25 anni o di più. Un atteggiamento naif ed una inefficienza tipicamente infantile. Ma sono questi oggi che formano il movimento e ne configurano l'esistenza. La seconda ragione sta nei tratti subculturali del movimento. La prova di quello che dico è contenuta in questo passaggio di un'intervista rilasciata da uno di questi anarchici sul sito di Avtonomnoje Deistviye (Autonomous Action). Alla domanda se ci sono gruppi anarchici a Donbass viene data questa risposta: “Di anarchici ce ne sono pochi e poco attivi. La loro influenza sulla situazione politica è inesistente. Ci sono dei gruppi non organizzati a Donetsk, Avdeevka, Kramatorsk, Gorlovka, Mariupol, Yasinovataya. Ogni gruppo ha circa 10 membri… Organizzano partite di calcetto a 5, concerti, atttaccano adesivi, fanno scritte, ma senza nessuna sistematicità. Sono compagnie di amici”. Non c'è molto da aggiungere. Mi chiedo perchè questi gruppi che si dichiarano anarchici non si uniscono in una sola organizzazione. La domanda è retorica e la risposta èovvia: l'infantilismo degli anarchici e la totale assenza della minima capacità di visione strategica dei leaders di questi gruppi che non riescono ad andare oltre l'azione fine a se stessa ed oltre il loro proprio ego (leggi infantilismo) per pensare ad unirsi in una sola organizzazione e fare lavoro politico. Ne è un esempio la campagna anti-elettorale di uno dei gruppi uscito dalla RKAS, la cosiddetta Mezhdunarodnyj Souz Anarkhistov (MSA, International Union of Anarchists) a Donetsk. Quando sono usciti dall'organizzazione dicevano che il supposto autoritarismo della RKAS non gli dava la possibilità di realizzarsi, che ogni loro iniziativa veniva castrata. Una volta che si sono liberati della "dittatura degli organismi dirigenti della RKAS”, che li mandava a volantinare davanti alle miniere ed alle fabbriche ed a diffondere il giornale, ad intervenire nei sindacati e e nelle cooperative ed a costruire un disciplinato "servizio d'ordine", una volta dunque che si sono liberati delle decisioni congressuali della RKAS che parlavano di compiti socio-politici, questi anarchici "anti-autoritari" si sono costituiti in MSA ed hanno dimostrato la loro capacità strategico-tattica attaccando in tutta la città tatze-bao con scritto "Non votate - diventate vegetariani"! E dove sono ora queste unità anti-autoritarie che hanno sistematicamente indebolito la RKAS e fatto a pezzi il movimento anarchico fin dalla loro comparsa impedendo che potesse organizzarsi una forte organizzazione politica di massa? Attaccano ancora adesivi, fanno scritte di cui non frega niente a nessuno, giocano a pallone e vanno ai concerti? Mangiano verdure e non vanno e votare? E per tutto questo hanno distrutto tutto quello che c'era di costruttivo nel movimento dicendo che non erano forme "rispettabili per il vero anarchismo"? Questo è il modo di comportarsi dei bambini monelli, che fanno giochi di disobbedienza e di scontri per bearsi di se stessi. Terza ragione, l'anarchismo degli anarchici. Ormai gli anarchici sono diventati il maggiore ostacolo sulla strada dell'anarchia. Uso apposta questa tautologia per porre l'attenzione sula vecchia malattia di essere anti-organizzatori, distruttivi ed irresponsabili, di restare ad un livello di purezza che mina ogni lavoro costruttivo.A causa di questi errori gli anarchici non sono riusciti a fare l'organizzazione. E tutti i tentativi di provarci nella struttura offerta dalla RKAS hanno dato luogo ad una vera e propria crociata contro "l'autoritarismo e l'estremismo". Sia nel febbraio del 2013 che nella fase attuale, è emerso chiaramente questo anarchismo infantile, sub-culturale, senza speranza, qualunque sigla assumesse. Sul futuro della RKAS, posso dire che la sua scomparsa è un passaggio tattico. Forse la RKAS riemergerà con nuove capacità, imparando dagli errori ed adeguandosi alla situazione attuale: forse avremo un nuovo nome o un paio di varianti. Ma con lo stesso spirito e la stessa idea di anarchismo che la RKAS ha cercato di mettere in pratica per più di 20 anni. Per ora, ci siamo sciolti nel tempo e nello spazio. Giusto per poco. Quale è la composizione sociale delle proteste nel sud-est ed a Maidan? Chi sono i capi e cosa fa la gente comune? Non c’è molta differenza tra i separatisti del sud-est e quelli a Maidan. In entrambi queste rivoluzioni sono coinvolti gli intellettuali del paese, imprenditori, cittadini, popolazione rurale, studenti, sottoproletariato ed ex-militari. Questa guerra fratricida è tra persone che hanno interessi comuni, ma la manipolazione politica ha fatto di questo paese una sorta di ostaggio e di burattino per gli interessi di clan economici e di famiglie feudali. Invece di rivolgere le armi contro gli oligarchi ed i loro imperi, la gente comune a Maidan ha portato al potere nuovi oligarchi mentre la gente comune del sud-est porta avanti gli interessi della famiglia del rimosso presidente Yanukovych e del suo padrone a Mosca. Tutta questa retorica che sa di nazionalismo e sciovinismo e tutte queste lacrime versate per gli interessi dell’est o dell’ovest sono solo pantomime per gli interessi delle famiglie oligarchiche e per le istituzioni statali sottomesse alla loro volontà. Il fatto è che si tratta di pantomime di sangue. Il popolo ucraino è intrappolato in questo crudele “gioco del trono”. Le persone di qua e di là della barricata dovrebbero capire che sono state ingannate, che si stanno combattendo per una mitologia ma che in realtà stanno uccidendo se stesse, perché si tratta dello stesso unico corpo. I lavoratori scagliati gli uni contro gli altri come cani da combattimento e che continuano a soffrire per le ferite e per il dolore, dovrebbero capire che il nemico si trova al Cremino ed a Palazzo Mariinsky, al Capitol ed al Bundestag. Per quanto riguarda i capi, a Maidan si tratta degli elementi estremisti della borghesia nazionale. E lo stesso vale per i capi dei separatisti. A est terrorizzano la gente con il Pravyj Sektor (“Settore di destra”) ed invitano a combattere contro il fascismo- ma si tratta di gente che proviene dai partiti e dai movimenti fascisti russi, che condividono l’idea imperial-fascista del nazionalismo russo. I sostenitori di Barkashov, Zhirinovsky, Dugin e Limonov invitano a combattere contro il fascismo, no? Ma è un nonsense. Perchè l’aspetto più triste di questa faccenda è che i fascisti ed i nazionalisti russi, insieme alle masse che loro stanno prendendo in giro, intendono per fascisti tutti gli ucraini, tutto il popolo ucraino come tale. Agli ucraini viene negata la loro storia, la loro lingua, lo stesso nome ed il diritto ad esistere. Secondo questa logica, a Donetsk, hai solo una scelta: essere russo o essere fascista. Se sei ucraino e non ne vuoi sapere del nazionalismo e del fascismo, allora non conti nulla. Se dici: “Io sono ucraino” e lo dici in ucraino, rischi di essere pestato o ucciso. Questa è la logica del “nazional-fascismo” imperiale russo. Questo fantasma si è impossessato non solo della destra filo-russa a Donetsk , ma anche di strati interi della popolazione. Persino della cosiddetta sinistra del sud-est. La manipolazione ha vinto la guerra. Ha violentato la coscienza delle masse e si vive nell’assurdo. Questo è ciò che è successo a Maidan e che sta ora accadendo nel sud-est. Che razza di organizzazioni sono Rabochiy Front e Lava? Quanto contano? Lava è solo un gruppo di minatori di Donetsk che, nelle prime giornate dei moti si presentò davanti alla sede della amministrazione regionale con una bandiera nera con scritto su la parola Lava. Non è un’organizzazione politica ma solo un gruppo di persone. La bandiera è rimasta sul balcone della Regione per alcuni giorni e poi è sparita, come pure il gruppo di minatori. Nessun legame con l’anarchismo. Sono cose che succedono quando ci sono moti popolari. La gente è presa dalla fregola di fare qualcosa, qualcosa che poi non avrà nessuna conseguenza. Rabochiy Front è un gruppo uscito dal sindacato Ukrainian Workers Union molto prima dei fatti di Maidan. Sono operai di orientamento comunista filo-sovietico. Agli inizi dei moti a Donetsk, si misero a protezione di una statua di Lenin. Poi hanno preso parte alla conquista della sede della Regione. In generale, c’è stata una massiccia ed attiva partecipazione dei sostenitori del Partito Comunista Ucraino e di tutti i gruppi filo-sovietici all’interno del movimento separatista. Persino il partito Borot’ba ha un ruolo attivo nei fatti del sud-est. Molti vedono la Russia come l’erede dell’Unione Sovietica e si immaginano una restaurazione dell'URSS. Può sembrare ridicolo ed illogico ma la psicosi di massa è un fenomeno complesso. Basta leggersi Le Bon, Reich e Moscovici. Ora capisco come potè il Nazismo conquistare i tedeschi. Oggi nell'era del post-modernismo non funziona più nessuno degli schemi classici della visione mondiale. Per cui puoi vedere un comunista ed un fascista spalla a spalla, un imperialista ed un consiliarista alleati, come pure un anarchico ed un nazionalista. Nell'anniversario della vittoria sul fascismo, il 9 maggio, a Donetsk, durante la manifestazione antifa, mio fratello che è un sostenitore dei separatisti venne salutato col saluto antifascista “Heil Hitler”, da un suo sodale membro del novimento che devastò la sede del servizio di sicurezza di Donetsk. Di fronte al mio commento sarcastico, mio fratello non potè fare altro che mugugnare timidamente. Potresti dirci qualcosa sul referendum dell'11 maggio? Un altro esempio della società dello spettacolo. Impossibile verificare, impossibile rifiutare. Finti sondaggi, finti seggi senza osservatori e sotto la sorveglianza di gente a volto coperto. Io stesso ho visto un ragazzo con una pistola in mostra che "proteggeva" il mio seggio. Il referendum è stato una farsa. Mr. Barkashov si era assicurato che l'esito uffciale sarebbe stato del 90% per poi vedere la reazione dei Khokhols (nome dispregiativo dato agli ucraini). Anzi meglio: è stato uno degli elementi dentro una strategia più ampia. Prima creare una Repubblica Popolare Indipendente e poi chiedere l'adesione alla Federazione Russa. Lo scenario della Crimea ha funzionato ovunque, a Donetsk ed a Lugansk. Infatti, solo poche ore dopo la proclamazione della Repubblica Popolare di Donetsk, veniva chiesta l'adesione alla Federazione Russa. Non so immaginarmi come la retorica anti-oligarchica e socialista dei separatisti potrà combinarsi con l'amore per le oligarchie, per lo stato imperiale autoritario e con il mega-oligarca Putin, possessore di diversi miliardi. Un'altra tragicommedia. Lo schema usato in Crimea non ha funzionato a Donbass, con la mancata veloce annessione. Circostanze diverse. Ma non credo che a Putin interessasse più di tanto. Della regione di Lugansk non saprei dire. Ma a Donetsk molta gente non sosteneva la Repubblica Indipendente ed era a favore dell'unità ucraina. I separatisti sono meglio organizzati e più attrezzati col sostegno della Russia, ma la popolazione è divisa con una maggioranza che si oppone alla Repubblica Popolare. Cosa sai dell'incendio a Odessa il 2 maggio? Chi furono i responsabili? Ecco un altro caso di manipolazione su vasta scala di cui è difficile parlare, perchè poi si specula sul sangue e sul dolore, come del resto tutto quello che succede oggi nel paese. Basta ricordare la brutale uccisione dei sostenitori dell'Ucraina a Gorlovka, le uccisioni ed i pestaggi nelle manifestazioni in difesa dell'unità ucraina a Donetsk, i pestaggi e le torture ad opera dei separatisti e degli agenti imperialisti. La NKVD ha la sua sede a Donetsk, nell'edificio della Regione, che è il quartier generale dei separatisti e la sede del governo della Repubblica Popolare. E' lo stesso posto in cui i ribelli filo-Russi portano gli oppositori o gli scontenti e li picchiano e li torturano, tenendoli in condizioni disumane per mesi. Potremmo ricordare dozzine di casi. Questa è la logica della guerra civile. Le vittime da entrambe le parti sono inevitabili. I fatti di Odessa stanno dentro questa cornice. Potevano accadere in qualsiasi città e colpire gli attivisti di entrambi gli schieramenti. La tragedia di Odessa fa parte della grande manipolazione, della conta già prevista di vittime civili. Lo ripeto, la tragedia non sta in chi uccide chi ed in quale numero, ma nella strage di gente comune che muore per gli interessi di chi sta al potere. Sia i morti sotto la bandiera ucraina che i morti sotto la bandiera russa sono vittime del Moloch del potere mondiale nel suo più ampio senso. Questa non è una guerra degli oppressi contro gli oppressori, ma è la guerra dei signori feudali, che recluta morti, mentre lorsignori se ne puliscono le mani. La vera rivoluzione inizia quando i plebei si uniscono contro i patrizi, ma non si uccidono tra di loro per gli interessi dei ricchi. Tornando ad Odessa, non sapremo mai la verità. Uno dei separatisti mi ha detto una volta: “Certo si mente da entrambe le parti, ma tu devi scegliere le menzogne che sei pronto a difendere. Perchè poi non abbia da vergognarti della tua scelta”. Ecco come funziona la logica della guerra civile. Ma io che non voglio scegliere tra due tipi di menzogne, scelgo la verità, e la verità è quando il popolo lotta contro i suoi oppressori e non contro se stesso. Cosa ne pensi di Avtonomnyj Opir, di Borot’ba e di altri gruppi di sinistra che sono impegnati nelle manifestazioni tanto ad ovest quanto ad est? Sai qualcosa della costituzione della Guardia Nera Ucraina? Guardo ad Avtonomnyj Opir con interesse, dal momento che penso che al movimento anarchico manchi uno studio rigoroso sulla questione nazionale così come gli manca un approccio al patriottismo nella sua forma puramente popolare, quale si può riscontrare in molti movimenti anarchici del passato, da Hristo Botev a Nestor Makhno. Nel movimento anarchico odierno domina l'essere cosmopoliti, una posizione che rifiuta le radici e mette ai margini il popolo, mentre ha perso posizioni l'internazionalismo -inteso come interesse nazionale ed internazionale che richiama l'amore per il proprio paese senza nessuna componente politica. Queste due posizioni sono sempre state presenti nell'anarchismo. L'anarchismo internazionalista corrisponde di più al mio modo di pensare. Dobbiamo ritornare alle radici dell'anarchismo classico e lavorare su questa questione. Altrimenti rischiamo di ri-commettere i vecchi errori e di restare un movimento marginale. Guardo al partito comunista Borot’ba con prudenza, dato che loro sono in competizione con gli anarchici. E questo vuol dire che sono nostri oppositori. Il progetto Borot’ba è molto vicino al Partito Comunista Ucraino (KPU) ed è stato creato per essere il futuro sostituto del morente KPU. Si tratta di una giovane, contemporanea e moderna versione del Partito Comunista. Vedremo presto deputati di Borot’ba sedere nel parlamento ucraino. Si stanno già preparando. In termini ideologici, “Borot’ba” è l'erede del vecchio movimento comunista che si fa carico della sua lunga storia. A cominciare dallo scontro tra Marx e Bakunin nell'Internazionale fino alla dittatura bolscevica di Lenin e Trotsky ed alla distruzione della Makhnovshchina da parte loro, da Stalin e dall'Unione Sovietica fino a Petr Simonenko, Victor Ampilov ed a Gennady Zyuganov oggi. Ecco perchè non deve meravigliare perchè i militanti di Borot’ba hanno aderito con entusiasmo al movimento separatista nel sud-est dell'Ucraina a fianco delle forze imperialiste e perchè le loro bandiere rosse sventolano a fianco del tricolore imperiale. Ci sono anche delle pagine eroiche in questa storia, ma i comunisti statalisti resteranno sempre nemici degli anarchici, indipendentemente dalla maschera che indossano: fosse quella dell'antipatico Simonenko o del seducente Vallejo. Prima o poi ci ritroveremo faccia a faccia con loro e combatteremo contro Borot’ba, così come i bolscevichi ed i sostenitori del Makhnovismo lottarono gli uni contro gli altri al loro tempo. E' inevitabile. So poco del progetto "Guardia Nera Ucraina" - e per ora resto alquanto scettico, alla luce delle critiche da me esposte sul movimento anarchico ucraino. Ma sarei felice di sbagliarmi. Secondo te ci sono esperti russi nel sud-est? Ma no?! Ce ne sono molti in una base di addestramento a Donetsk e nella regione di Lugansk, dove gruppi di 400-500 persone del posto e volontari russi si addestrano sotto la guida di istruttori militari. Ce ne sono nel battaglione “Vostok” (“Est”), diverse dozzine di professionisti dell'esercito russo. C'è Girkin col suo gruppo a Slovyansk, c'è Bezler a Gorlovka e molti altri. Ovviamente la maggior parte delle persone che combattono sotto le bandiere dei separatisti sono del posto, lavoratori comuni o veterani dell'esercito o agenti di sicurezza, veterani della guerra in Afghanistan, ex-poliziotti ed esperti delle Forze Speciali. Ma un significativo ed autorevole gruppo di miliziani, a parte i volontari russi come i Cosacchi del Don e quelli di varie organizzazioni nazionaliste russe, sono i sabotatori russi, militari specialisti, che organizzano tutto. Il rifornimento di munizioni, di equipaggiamento speciale, di armi e di soldi viene dalla Russia tramite la potente lobby della Duma. La gente vicina a Putin avverte i funzionari della Repubblica Popolare di Donetsk, persone come Glazjev, per esempio, o altre odiose figure come Zhirinovsky, Dugin e Barkashov. Inoltre, l'attuale capo del governo della cosiddetta "Repubblica Popolare" di Donetsk è Boroday, un famoso stratega politico di Mosca, nominato dal Cremlino; è al comando del battaglione separatista “Vostok” ai cui punti di arruolamento arrivano volontari/mercenari da tutta la Russia. Un intervento che si poggia ampiamente sul movimento locale di protesta e sulla elite locale. E' possibile che le proteste in Ucraina evolvano verso una rivoluzione sociale? Al momento è uno scenario improbabile. Credo fermamente che qualsiasi rivoluzione sociale è possibile solo in presenza di 2 fattori. E cioè: il primo,una mobilitazione pubblica e di massa che rivendichi un cambiamento radicale e, secondo, una organizzazione politica degli anarchici rivoluzionari, che sia in grado di organizzare ed orientare il processo di cambiamento per consolidarne i risultati. Se oggi il primo fattore è più o meno presente e la mobilitazione popolare cresce, risulta però ancora assente il fattore soggettivo. Siamo di fronte ad un rivoluzione politica, da cui le forze politiche e gli esponenti della grande borghesia -o con un termine moderno, gli oligarchi- ne trarranno tutti i vantaggi. Ma se parliamo di rivoluzione sociale, oggi non ce n'è traccia, ed il popolo, anche se vede dei cambiamenti, vede solo quelli dentro uno schema puramente politico. Ed anche se ci sono stati timidi accenni rivoluzionari anti-autoritari, ma senza il supporto di una forte organizzazione rivoluzionaria anti-autoritaria, li vedremo presto schiantarsi contro l'agenda politica imposta dalla borghesia e dai partiti nazionalisti. Il vero problema per un movimento anarchico moderno, nonchè causa del suo collasso a fronte degli sviluppi in corso, è la mancanza di un'organizzazione anarchica. Le cose che stanno succedendo ora in Ucraina ed il fatto che gli anarchici non siano stati capaci di sfruttare la situazione a causa dell'aver perso il buon senso per anni per farsi trascinare del tutto in illusioni di carattere subculturale ed anti-organizzatore, è oggi oggetto di auto-analisi. E questo conferma tutte le conclusioni e gli sforzi a cui erano giunti i sostenitori del progetto “RKAS - N.I. Makhno”. Il fallimento di questo progetto la dice lunga e fornisce una risposta alla seguente domanda: “E' possibile per gli anarchici sperare ora di far evolvere le mobilitazioni di massa sul piano della rivoluzione sociale?”. L'organizzazione è un mezzo molto importante per l'esistenza delle idee. E' un'incubatrice, una scuola, una società di mutuo appoggio ed una piattaforma che produce idee e progetti; ma ancora di più, è uno strumento per realizzare quelle idee, è uno strumento di influenza ed uno strumento di lotta. Che non può essere sostituito con i gruppi di affinità. Si leggano Makhno, Arshinov, Volin, Bookchin ed alla fine tutto diventa chiaro. Come nel 1917, anche ora gli anarchici hanno perso un'occasione unica per guidare il processo. Quali sono al momento le prospettive esistenti per gli anarchici? Per ora nessuna. E temo anche per il futuro se le cose restano come sono e se la rivoluzione non scoppia nella testa di coloro che si dichiarano anarchici. Occorrono dei contenitori. Il progetto RKAS era una sorta di contenitore, che non solo è stato rifiutato, ma addirittura perseguitato. Chiedete agli anarchici ucraini cosa pensano della RKAS e sentirete uscire dalle loro parole veleno, bile, rabbia e menzogne. Perchè mai? Perchè noi siamo stati i soli a non dare spazio nè ai sostenitori della subcultura nè ai caotici (quelli che credono l'anarchia sia un movimento che vuole il caos) e siamo stati i soli che hanno parlato di necessità di unità, di disciplina e di responsabilità. Gli unici a parlare apertamente in faccia a chiunque della inanità ed a castigare i vizi del movimento. Ed i soli che hanno sempre agito contro “le regole”. A differenza degli altri anarchici noi eravamo "quelli della RKAS", quelli dell'anarchismo piattaformista di Makhno. Verso la RKAS gli anarchici hanno solo due atteggiamenti: rispetto oppure odio. Ma non c'è indifferenza. Per cui siamo sulla strada giusta. La nostra battaglia per l'organizzazione è la battaglia per la messa in pratica delle idee anarchiche. Ora è tempo di riflessioni. Ma temo che tutto resterà com'è nel movimento. Gli anarchici hanno una peculiarità unica nelle masse: non imparano mai. Preferiscono ripetere gli stessi errori e coloro che cercano di correggere gli errori vengono bollati come "non anarchici". Come nel caso della RKAS. Io penso che la RKAS sia stata un fenomeno unico dell'anarchismo post-sovietico, è esistita per più di 20 anni svolgendo un ruolo di primo piano. Molti gruppi che sono apparsi dopo sono solo dei cloni della RKAS, delle parodie della matrice originaria, una volta persa l'essenza originaria. Ed ogni anarchico appena consapevole di sè cosa fa? Certamente si metterà a creare la sua nuova organizzazione, sempre rifacendosi alla RKAS ma dichiarando che questo atto di creazione di una copia è un atto di ribellione anti-autoritaria ed una nuova voce nell'anarchismo.Tutto ciò è ridicolo. E sarebbe anche divertente se non fosse molto triste. Perchè si tratta di un'infinita ambiziosa scissione del movimento fatta in nome dell'anti-autoritarismo ma in realtà fatta in nome di un'idiota vanità e della propria auto-affermazione personale. E non so se ne verremo mai a capo.. Makhno ne scrisse almeno 100 anni fa. Bookchin - almeno 40 anni fa. Io ne scrivo oggi. Ma non se ne esce. Che altro dire? (traduzione a cura di FdCA-Ufficio Relazioni Internazionali) Link esterno: https://avtonom.info

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