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giovedì 5 dicembre 2013

Appello alla mobilitazione e alla solidarietà LIBERTA' PER BAHAR KIMYONGUR

LIBERTA' PER BAHAR KIMYONGUR Giovedì 21 novembre scorso, la Digos di Bergamo ha arrestato il compagno Bahar Kimyongur, cittadino belga di origini turche, in base ad una richiesta di estradizione da parte della Turchia. Bahar era appena arrivato all'aeroporto Bergamo, proveniente da Bruxelles: il motivo della sua venuta in Italia era partecipare a due incontri pubblici sulla situazione in medioriente. Bahar Kimyongur è un militante antimperialista, da molto tempo attivo nella solidarietà con i prigionieri politici in Turchia e nell'opposizione alle politiche del regime turco, soprattutto rispetto alla repressione e all'espansionismo nell'area mediorientale. Attualmente animava il Comitato contro l'ingerenza in Siria, rendendosi protagonista della lotta contro la guerra imperialista, condotta per procura – armando i cosiddetti “ribelli” - e direttamente dalle potenze della Nato, Turchia in primis, da Israele e dai regimi arabi reazionari (Arabia Saudita, Qatar, Giordania...). Per questa sua militanza è già stato incarcerato in Olanda e Belgio, accusato dell'appartenenza al gruppo comunista turco Partito - Fronte di Liberazione del Popolo Rivoluzionario (DHKC-P), dove è stato processato e infine assolto. Quest'estate è stato arrestato in Spagna, ove si trovava in vacanza con la famiglia, sempre per l'estradizione richiesta dalla Turchia, successivamente liberato su cauzione ed ora in attesa di processo. Martedì 3 dicembre il tribunale competente di Brescia ha deciso per gli arresti domiciliari in Italia del compagno Bahar, che ora si trova a Massa Carrara. Oggi il compagno Bahar si ritrova incarcerato dallo stato italiano, che dimostra come l'Italia è un paese imperialista, uno dei maggiori partner economici della Turchia, il paese che ha consegnato Ocalan ai boia turchi, che in nome degli interessi economici e politici nell'area mediorientale “sacrifica” facilmente la vita di un compagno che lotta contro questa società. Quando la polizia di Erdogan, a giugno, massacrava le masse popolari che manifestavano a Piazza Taskim, la ministra degli esteri del governo di larghe intese – la presunta eroina dei “diritti umani” Emma Bonino - commentava “questa non è una primavera”, dando sostanzialmente appoggio ai massacri del fascista turco. Esprimiamo la nostra massima solidarietà al compagno incarcerato e invitiamo tutte le realtà di lotta alla mobilitazione per esprimere il nostro dissenso contro questa operazione di polizia con un presidio a Venezia nei pressi del consolato turco per sabato 14 dicembre alle 10.00. Invitiamo tutte/i le/i compagne/i interessati alla mobilitazione e solidarietà alla riunione di preparazione del presidio lunedì 9 dicembre dalle ore 21.00 al Tuttinpiedi. CON BAHAR KIMYONGUR CONTRO LE GUERRE E LA REPRESSIONE DELL'IMPERIALISMO! MOBILITARSI CON OGNI MEZZO PER LA SUA LIBERAZIONE! Tuttinpiedi, 5 dicembre 2013 tuttinpiedi@gmail.com

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