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mercoledì 30 gennaio 2013

Mali: Areva val bene una guerra

Pensavate che l'Africa Francese fosse una cosa del passato? E invece no, e nonostante la retorica di Hollande su questi temi, così come di molti altri, il Partito Socialista e l'UMP sono come 2 facce della stessa medaglia. La "Francia non alcun interesse nel Mali", ha dichiarato François Hollande alla stampa il 16 gennaio. "Siamo solo al servizio della pace." Davvero la Francia non ha interessi nella regione del Sahel? E nemmeno nelle miniere di uranio del Niger, sfruttate da Areva [1] per rifornire le centrali nucleari francesi? Certamente, il fatto che un esercito di Salafiti detti legge nel nord del Mali non piace a nessuno - non piace agli abitanti locali condannati a vivere sotto il giogo di quei fanatici nè agli altri Stati della regione che temono una destabilizzazione, e nemmeno agli altri abitanti del Mali, che vedono il loro paese diviso in due e sulla soglia del collasso. Ma se la situazione preoccupa particolarmente la Francia, lo è perchè innanzi tutto in anni recenti, l'estrazione di uranio nel Niger era diventata pericolosa a causa delle ripetute incursioni e dei rapimenti. E' soprattutto per questa ragione che oggi l'esercito francese sta usando i bombardamenti aerei e si accinge all'intervento di terra. Questo intervento permette alla Francia anche di riguadagnare il suo ruolo-guida nella regione nei confronti degli alleati USA i quali per parecchi anni hanno addestrato -invano a quanto pare- l'esercito del Mali per combattere la "guerra al terrore". Gli interessi economici e geopolitici pesano enormemente, molto più delle mani mozzate o dei mausolei distrutti. Quelli che in Mali oggi gridano "Vive la France" e coloro che vedono in François Hollande un liberatore [2] bisogna che guardino alla realtà della situazione. Sconfiggere i Salafiti, liberare gli abitanti di Gao o di Timbuktu - doveva essere compito del Mali, possibilmente con l'aiuto dei paesi vicini. Solo così si sarebbe dato un segnale di rottura nei confronti della dipendenza vis-à-vis dalla precedente potenza coloniale. Nel lasciar fare l'Eliseo, e persino nel sostenerne con sollievo l'intervento militare, la Comunità Economica degli Stati dell'Africa Occidentale (ECOWAS), il Movimento per la Liberazione di Azawad [3], il governo ad interim del Mali ed anche un "anti-imperialista" come Captain Sanogo [4] si sono legati deliberatamente per il futuro al carro neo-colonialista ed insieme a loro anche i popoli dell'Africa Occidentale. Alternative Libertaire denuncia anche che in Francia è in atto un inasprimento dei servizi di sicurezza, collegati a questa guerra, con il passaggio al codice rosso del Vigipirate [5] e col ritorno dello spauracchio del terrorismo che viene usato per aumentare la repressione e per colpire gli islamici e gli africani, gli eterni "nemici interni". Soldati francesi a casa! Compagni africani, dite no al neo-colonialismo! ....e no anche al nucleare! Alternative Libertaire 16 gennaio 2013 Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali. Notes: 1. http://lexpansion.lexpress.fr/afrique/pourquoi-areva-reste-t-il-au-niger-malgre-les-dangers_239131.html 2. http://www.humanite.fr/monde/les-maliens-de-france-entre-angoisse-et-soulagemen-513006 3. http://www.tamazgha.fr/Le-MNLA-met-en-garde-quant-aux.html 4. http://www.malijet.com/actualite-politique-au-mali/flash-info/61047-guerre-au-mali-apres-dioncounda-le-capitaine-sanogo-remercie-la-.html 5. nota del traduttore: in Francia è il sistema di allerta per la sicurezza nazionale Link esterno: http://www.alternativelibertaire.org/

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