„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
per giulio
martedì 15 gennaio 2013
Lettera aperta degli operai dell'Alfa di Arese a Nichi Vendola
“Caro Vendola, ricordati di noi ex-Alfa di Arese”
GLI OPERAI DELLA FABBRICA MILANESE NON RIESCONO A RICOLLOCARSI.
Caro compagno Vendola,
nei giorni scorsi hai denunciato “Il carattere conservatore
di un governo che si è nascosto sotto il velo della neutralità tecnica”.
Hai detto che “una parte delle classi dirigenti sceglie il modello Marchionne
come nuo-
va ideologia di riferimento” .Ti sei stupito di : “come Mario
Monti non riesca a vedere il dolore che ha provocato nelle
viscere della società italiana”.
Che “ci azzeccano” queste parole
con quello che sta avvenendo qui ad Arese? Quando l’Alfa
Romeo venne chiusa dalla Fiat, 70 operai specializzati che la-
voravano alle catene o ai motori ecologici, sono stati ricol-
locati, con un accordo firmato dalla Regione, in un’azienda di
servizi che lavorava per le ditte che si sono insediate nell’area e
che occupano oltre 1000 lavoratori, in maggioranza precari.
Per 9 anni siamo stati “flessibili” e abbiamo
accettato tutto, dalle pulizie alla manuten-
zione delle strade, ma abbiamo anche denun-
ciato la presenza della ‘ndrangheta quando il
prefetto di Milano diceva che “in Lombardia
la mafia non esiste”. Nel febbraio 2011 la ditta
“Innova Service” ci ha licenziati. Il giudice ci
ha dato ragione ma nel frattempo la proprie-
tà dell’area (ABP) ha affidato il nostro lavoro
a cooperative di lavoratori sottopagati.
CARO NICHI,
sai chi è che difende ABP? Il senatore Pietro Ichino, fino a settimana scor-
sa uomo del Pd, ora passato con Monti.
Da due anni siamo sulla strada. Da un anno non riceviamo più
neppure l’assegno di disoccupazione. Molti campano con l’
aiuto dei genitori in pensione. Altri stanno per perdere la casa.
Pochi giorni fa la Regione Lombardia, ha dato il via libera al
piano di rilancio dell’area ex Alfa Romeo (2 milioni e mezzo di
metri quadri); due società, IPER ed Euromilano (Unipol, Le-
gacoop, Acli-Cisl, Compagnia delle Opere e Intesa Sanpaolo)
investiranno 800 milioni per costruire il supermercato più
grande d’Europa e un centro residenziale offrendo lavoro a
3000 persone. A tutti tranne che a noi. A noi vengono offerti
15.000 euro e un “aiuto” a cercarci un lavoro solo se rinun-
ceremo a ogni pretesa di trovarlo nell’area ex Alfa Romeo e con
le ditte che vi lavorano e che vi lavoreranno. Una buonuscita
che assomiglia molto a uno sfratto. A quella “pulizia etnica” che
Marchionne ha attuato con gli operai della Fiom e anche dello
Slai Cobas, anche se nessuno ne parla.
Bene, caro Nichi,
sai chi gestisce questa “soluzione”? Due uomini di “sinistra” : Ales-
sandro Pasquarelli, della direzione di Legacoop Lombardia e
amministratore delegato di Euromilano e il suo proconsole Ro-
berto Imberti, che fa anche parte della segreteria provinciale di
SEL a Milano ed è nella testa di lista di Sel in Lombardia alle
elezioni politiche per il Senato.
Vendola, puoi chiedere a Imberti e Pasquarelli come “riescano a non vedere il
dolore che sta
provocando nelle viscere“ degli ex-operai Alfa Romeo? Sarebbe
questa l’“offerta alternativa” al duo Monti-Marchionne?
Aspettiamo una tua risposta.
Ci trovi presso la portineria Sud Ovest dell’Alfa Romeo di Arese
dove siamo in presidio dall’11 febbraio 2011. 23 mesi fa. O in
Cdf Alfa Romeo, dove siamo al freddo e al buio perché i “pa-
droni” (compresi prossimi senatori di Sel) per scoraggiarci non
ci attaccano luce e riscaldamento. Telefax 0244428529 (fun-
ziona solo quando attacchiamo il generatore di fortuna).
http://www.slaicobas.it/
http://www.youtube.com/slaicobas
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