Territorio, lavoro, diritti
Le feste di Alternativa Libertaria sono occasioni di laboratorio per dibattiti ed approfondimenti su temi politici e culturali, sindacali e sociali, a cui l'anarchismo non è estraneo tanto quanto ne è spesso protagonista discreto ma necessario. Anche questa volta, l'occasione non è andata persa.
Sesta Festa Nazionale di Alternativa Libertaria
Salendo verso Santa Vittoria di Sestri Levante, sui primi contrafforti dell'appennino ligure, si vede poco sotto il piano stradale che conduce nella piazzetta del paese, un edificio sobrio ed essenziale indicato da una targa su cui spicca una stella rossa. E' il Circolo Matteotti. Due grandi stanze, di cui una con palco per concerti, una cucina con un bancone bar, uno spazio all'aperto soleggiato dall'alba al tramonto.
Qui, per 2 giorni, dal 29 al 30 giugno, le bandiere anarchiche rosso&nere hanno sventolato insieme a quelle bianche della lotta contro il TAV ed arcobaleno della pace.
Lo spiazzo si è rapidamente riempito di gazebo, di tavoli, di stand libreria e di auto-produttori del posto, nella cornice degli striscioni della Federazione dei Comunisti Anarchici e della 6^ Festa di Alternativa Libertaria.
Tornata in Liguria dopo 11 anni da quel tragico 2001 genovese, la sesta edizione della festa è stata organizzata dalla Sezione "Nino Malara" della FdCA genovese con la cooperazione di compagne e compagni di tutta la FdCA.
Fin dalla sua prima edizione a Genova nel giugno 2001, le feste di Alternativa Libertaria sono state caratterizzate da una forte componente ludica e conviviale e da una spiccata tendenza a farne occasioni di laboratorio per dibattiti ed approfondimenti su temi politici e culturali, sindacali e sociali, a cui l'anarchismo non è estraneo tanto quanto ne è spesso protagonista discreto ma necessario. Anche questa volta, l'occasione non è andata persa.
Il pomeriggio di venerdì 29 giugno, appena guadagnata un po' di ombra sull'erboso campo di pétanque, la festa è stata aperta con il dibattito "Lavorare senza padroni".
Presentati da Lia Didero della Segreteria Nazionale della FdCA, sono intervenuti Maurizio Gritta, socio fondatore della ben nota Cooperativa Iris nel cremonese e Roberto Pisani, auto-produttore dell'Agriturismo La Sereta, nell'alessandrino. Una trentina di compagne e compagni hanno discusso a lungo con i 2 ospiti di agricoltura biologica e controllo della filiera, di cooperative di produzione, di proprietà collettiva della terra, di progetti di autogestione e controllo delle risorse, tanto naturali quanto economiche, di federabilità delle esperienze e di sostegno finanziario, di sussidiarietà proudhoniana.
La serata è stata allietata da una cena dai sapori liguri, e dalla musica a cui ha fatto onore il concerto delle 4 chitarre per De André con un ritorno sempre gradito alla festa di Alternativa Libertaria di Carlo Ghirardato con la sua voce inconfondibile.
La mattina presto di sabato 30 giugno, un pugno di antelucani non si è fatta sfuggire la proposta contenuta nel programma di una escursione di 2 ore a Punta Manara sulla falesia sopra Sestri Levante. Li attendeva al ritorno il secondo dibattito in programma: "Dissesto idrogeologico, rischio sismico e politiche territoriali". Anche in questo caso una buona partecipazione di interessati a parlare di questioni ormai quotidiane come terremoti, alluvioni e difesa dell'ambiente. Introdotti da Fabrizio Acanfora della sezione FdCA genovese, sono intervenuti: Francesco Aucone, geologo e membro della sezione FdCA di Roma; Nicola Rollando, coltivatore diretto delle 5 Terre e Presidente del Circolo Matteotti. Una ventina di compagne e compagni hanno discusso a lungo con i 2 ospiti di monitoraggio dal basso dell'ambiente, di contrapposizione alle speculazioni edilizie su terreni inadatti per qualunque edificazione, della sicurezza disattesa nei luoghi di lavoro, degli ulteriori effetti sul debito degli enti locali per le politiche di tutela del territorio e di ricostruzione.
Nel primo pomeriggio di sabato 30 giugno, mentre nei locali del circolo strappava applausi e risate lo spettacolo di clown per i bambini, sotto i gazebo dello stand libreria, presentazione del libro "Il Manifesto Comunista Libertario" del compianto Georges Fontenis, edito nel 2011 dal Centro Franco Salomone. La figura di Fontenis ed il significato politico della sua lunga militanza nel movimento anarchico francese ed internazionale sono stati ricordati dal compagno Hervé di Alternative Libertaire di Marsiglia e dal reggiano Maurizio Montecchi dell'Ufficio Studi della FdCA, di fronte ad un pubblico di giovani e più attempati compagni sul confine poroso tra anarchismo e marxismo libertario.
Dalla repressione subita da Fontenis negli anni '50 per la sua attività anti-francese nel corso della guerra d'Algeria, alla repressione quotidiana nel mondo del lavoro in Italia, il passo può sembrare lungo, ma certe logiche del potere restano immutate.
Conquistata l'ombra sul campo di bocce, è iniziato il dibattito conclusivo su "Repressione aziendale e modifiche all'art.18. un disegno autoritario". Donato Romito da Pesaro a nome della Commissione Sindacale della FdCA ha introdotto i numerosi ospiti alla presenza di quasi una quarantina di lavoratrici e lavoratori. Sandro Giuliani, Capotreno di Roma Tiburtina, sindacalista di base, licenziato da Trenitalia; Riccardo Antonini, Tecnico della manutenzione, consulente del Comitato Familiari Vittime della Strage di Viareggio, licenziato da RFI e Patrizia Lazzari delegata per la Liguria della Cassa di Solidarietà tra i Ferrovieri, hanno raccontato della loro esperienza e della durissima situazione di repressione che si vive dentro le aziende che una volta erano le Ferrovie dello Stato. Non a caso sono stati chiamati i ferrovieri a parlare di repressione, dato che proprio in queste aziende da quasi 10 anni è in atto una vera e propria sperimentazione repressiva ad personam finalizzata a fiaccare ogni resistenza ai processi di privatizzazione e di liberalizzazione che caratterizzano il trasporto ferroviario. E' emersa, anche in questo caso, come nei 2 dibattiti precedenti un grande protagonismo dal basso, un forte riappropriarsi delle conoscenze e della gestione delle lotte come della solidarietà dal basso, dai singoli territori, con una spiccata prassi libertaria a caratterizzarne autonomia ed indipendenza.
Annibale Viappiani, membro del Comitato Centrale della FIOM e della sezione FdCA di Reggio Emilia, ha inserito la vicenda delle modifiche all'art.18 all'interno della politica di repressione ed espulsione del sindacato rivendicativo/conflittuale dalle fabbriche italiane, a cui occorre rispondere con una ampia riaggregazione assembleare delle forze sindacali conflittuali sui territori.
Un filo rosso(&nero) ha collegato i 3 dibattiti di questa sesta festa di Alternativa Libertaria: l'esigenza e la pratica dell'auto-organizzazione sul territorio, il riappropriarsi dal basso delle risorse, intese come beni comuni e collettivi, come conoscenze condivise, come controllo ed opposizione ai processi capitalistici che impattano sull'ambiente, come economia solidale, come difesa e rivendicazione dei diritti individuali e collettivi dei lavoratori a fronte della repressione aziendale.
Un numeroso pubblico ha partecipato alla cena, ascoltando in silenzio e con molti applausi il monologo teatrale "La spremuta" di Beppe Casales, ispirato dai noti fatti di Rosarno.
Infine il concerto finale della rassegna Free Music Festival con i gruppi Coffee&Cigarettes e Lilith.
La FdCA ringrazia tutte le compagne ed i compagni che hanno reso possibile questa festa, gli ospiti intervenuti ai dibattiti, i soci del Circolo Matteotti per averci ospitato, i compagni francesi di Alternative Libertaire, i compagni toscani di Difesa Sindacale e di Alternativa di Classe di La Spezia per la loro partecipazione ed infine le persone di Santa Vittoria per la loro ospitalità.
Da questa festa abbiamo imparato molto. Cercheremo come Federazione dei Comunisti Anarchici di farne tesoro nella nostra azione politica quotidiana, individuale e collettiva, nella nostra iniziativa in autonomia ed in alleanza con altre forze politiche anti-autoritarie. Sempre dalla parte di chi lotta e si organizza per la lotta, alla base, nella condivisione e nella cooperazione, nell'unità e nella solidarietà.
Per l'alternativa libertaria
Link esterno: http://www.fdca.it http://www.anarkismo.net/article/23298
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„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
per giulio
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