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martedì 6 maggio 2014

Ancora sul Primo Maggio: costruire un nuovo movimento dei lavoratori e delle lavoratrici

Comunicato anarchico internazionalista Breve storia del Primo Maggio Il Primo Maggio ricorda i martiri di Haymarket a Chicago. 127 anni fa questi anarchici di Chicago, che erano influenti organizzatori, portavoce e pubblicisti all'interno del movimento operaio di Chicago, contribuirono alle lotte del periodo, non solo per le 8 ore, ma anche per l'emancipazione sociale da tutte le forme di oppressione. Le origini del Primo Maggio risalgono al 4 maggio 1886 in cui avvenne il massacro dell'Haymarket. Quella giornata iniziò con una memorabile manifestazione di lavoratori in sciopero che chiedevano le 8 ore, si esacerbò per una bomba lanciata da uno sconosciuto mentre la polizia disperdeva i pacifici manifestanti. Ci furono scontri a fuoco che portarono alla morte di 7 poliziotti e di 4 persone con un certo numero di feriti. Otto anarchici vennero accusati di cospirazione nel corso del processo che seguì. Sebbene non ci fossero prove fondate che qualcuno degli 8 accusati avesse lanciato la bomba, sette di loro vennero condannati a morte ed uno a 15 anni di prigione. La condanna a morte di due dei condannati venne commutata in ergastolo ed un altro si suicidò prima dell'impiccagione. Gli altri 4 vennero impiccati l'11 novembre 1887. Nel 1893, il nuovo governatore dell'Illinois diede la grazia ai condannati rimasti e criticò l'infondatezza delle prove usate nel corso del processo. Da allora, ricordiamo tutti coloro che hanno lottato, che si sono sacrificati e che sono morti per la difesa e per la vittoria della classe lavoratrice. Non solo i martiri dell'Haymarket, ma tutti coloro che sono venuti dopo. Le condizioni attuali Col sangue, il sudore, le lacrime e con dure battaglie, la classe lavoratrice ha continuato a lottare riuscendo a sfidare il capitalismo e lo Stato. Nonostante questi sforzi collettivi, le nostre piccole conquiste duramente ottenute sono sotto continui attacchi. Il peggioramento delle condizioni di lavoro, la crescente precarietà ed il lavoro sottopagato, la deindustrializzazione e la marginalità sono diventati la normalità. I governi, col pretesto della crisi hanno imposto, manovra dopo manovra, misure sociali di austerità in cui i tagli alla spesa pubblica ed ai servizi colpiscono i lavoratori e le famiglie mentre i più ricchi possono continuare a trarre profitti dal frutto del nostro lavoro. Con l'emergere della xenofobia tramite la carta dei valori del Parti Québécois, i recenti successi del Front National in Francia, di Alba Dorata in Grecia fino all'emergere del fascismo in Ucraina, non ci deve sorprendere che in questi tempi di crisi, quando le fondamenta del capitalismo sono messe a dura prova, vengano fuori formazioni di destra per mistificare, confondere e dividere. In aggiunta alla disperazione ed alla confusione, lo Stato ed i capitalisti coinvolgono i lavoratori in nuove guerre imperialiste nel Medio Oriente e nell'Europa Orientale, mentre prosegue inarrestabile una irresponsabile estrazione di risorse e di devastazione ambientale. Le lotte di oggi e quelle di domani Sebbene stiamo assistendo al continuo espandersi del capitalismo globale e dei suoi alleati fascisti, ogni giorno siamo testimoni di molteplici esempi di lotta che incoraggiano i lavoratori. In tutto il Nord America, vediamo studenti e lavoratori che sperimentano nuove forme di lotta, di organizzazione e di militanza. I popoli indigeni del Nord America sono impegnati in molteplici lotte e prendono posizione contro lo sviluppo capitalistico sulle loro terre. I clandestini negli USA sono protagonisti di azioni dirette per fermare le deportazioni e gli sgomberi. Nei quartieri di Seattle sono stati boicottati con successo i test aziendali obbligatori. Attraverso reti di solidarietà e centri di lavoratori, questi in molteplici città stanno prendendo posizione e reagendo al rampante furto del salario. A livello internazionale, in Bosnia-Erzegovina, stiamo assistendo a lavoratori che, seppur tradizionalmente divisi dalla violenza settaria, si mettono insieme come classe per lottare contro l'austerità e la corruzione, usando la democrazia diretta e tattiche combattive per radunare tutti i segmenti della classe lavoratrice contro i suoi nemici. In tutta Europa, vediamo come l'antifascismo stia affrontando l'ondata di razzismo nelle strade. Negli ultimi giorni, in Cina ci sono lavoratori che stanno partecipando al più grande sciopero generale nella storia del paese. La Spagna, la Francia, la Grecia ed altri paesi europei sono attraversati dalle proteste contro l'austerity. In Bangladesh i lavoratori tessili con salari da fame stanno scioperando e contrastando la repressione per ottenere miglioramenti salariali. Per un nuovo movimento dei lavoratori e delle lavoratrici Per troppo tempo i maggiori segmenti della classe lavoratrice se ne sono stati dormienti nell'illusione che il mutamento potesse essere delegato ad organizzazioni esterne o ai partiti. Quando le nostre lotte cadono vittime delle burocrazie e vengono delegate ad altri, noi ne perdiamo la titolarità ed il controllo con la conseguente perdita di molte conquiste ottenute tramite esse. Una vittoria della classe lavoratrice è possibile solo se è la nostra classe a guidare le lotte alla vittoria. Dalla battaglia per le 8 ore alle lotte degli ultimi anni sale forte la necessità di organizzarsi per contrastare la guerra scatenata contro i lavoratori in ogni paese. In queste lotte possiamo iniziare a scorgere un futuro alternativo e le sperimentazioni per giungervi. Un nuovo movimento dei lavoratori/trici deve essere organizzato su linee di classe, un movimento che non attende più che la soluzione alle disuguaglianze ed all'oppressione possa giungere dai politici e dai burocrati. Un movimento di lavoratori/trici organizzato autonomamente in organizzazioni sindacali e di territorio democratiche e conflittuali che sostituiscano le forme statali di sindacalismo e di lobbysmo socialdemocratico che hanno dominato e compromesso gran parte delle lotte degli ultimi decenni. Questo nuovo movimento di lavoratori e lavoratrici dovrebbe allearsi con i movimenti di sostegni, quali quelli contro i tagli ai servizi sociali ed all'istruzione, quelli che cercano di proteggere l'ambiente e quei movimenti contro tutte le forme di oppressione e di disuguaglianza. Vediamo l'interconnessione di varie forme di oppressione quando facciamo queste lotte, insieme alla lotte contro l'espandersi della brutalità delle forze di polizia e delle incarcerazioni, la criminalizzazione dei poveri e dei clandestini, ed i continui attacchi alla libertà di riproduzione. Le lotte contro l'oppressione non hanno futuro senza la forza della classe lavoratrice e le lotte della classe lavoratrice non hanno futuro senza il riconoscimento che una ferita inferta ad uno è una ferita inferta a tutti e con il superamento all'interno della nostra classe di tutte le idee e le pratiche reazionarie. Nonostante quanto tutto questo possa sembrare ancora in embrione o di piccole dimensioni, le lotte recenti hanno dimostrato che la vittoria della classe lavoratrice risiede nelle lotte gestite e controllate dai lavoratori stessi al di fuori dei partiti socialdemocratici o delle verticistiche attività di lobby, nei movimenti sociali di base autonomi ed autogestiti. Portiamo un nuovo mondo In quanto anarchici cerchiamo di portare avanti la battaglia delle idee e della sperimentazione di nuove forme di lotta. Dobbiamo anche stare all'interno dei movimenti di massa dei lavoratori, democratici, conflittuali ed autonomi, e laddove questi movimenti non ci siano, dobbiamo cercare di organizzarli. Impegnandoci in queste lotte, costruiamo la necessaria esperienza, diamo inizio ai dibattiti necessari ed affrontiamo l'attuale austerità imposta dalle classi dominanti in barba alla legislazione civile ed a quella sul lavoro. Attraverso queste lotte, costruiamo ed accumuliamo la forza necessaria per difendere la nostra classe oggi mentre erigiamo le fondamenta del futuro. Attraverso la lotta, noi in quanto classe, iniziamo ad immaginare e ad organizzarci per una società senza classe, a costruire una società senza il potere, senza il profitto ed il privilegio, in cui le persone nei luoghi di lavoro e nei quartieri possano decidere cosa e come lavorare. Questo Primo Maggio, come tutti gli altri, è un appello a tutti i lavoratori per organizzarsi contro lo sfruttamento quotidiano imposto dal capitalismo. Nello spirito di coloro che hanno lottato perla giornata di 8 ore, continuiamo a combattere per l'avanzamento ed il miglioramento delle condizioni della nostra classe mentre prepariamo e costruiamo la battaglia finale. Per un movimento di lavoratori e lavoratrici autonomo e conflittuale! 1 Maggio 2014 Prairie Struggle Organization (Canada) Workers Solidarity Movement (Irlanda) Zabalaza Anarchist Communist Front (Sud Africa) Organisation Socialiste Libertaire (Svizzera) Federazione dei Comunisti Anarchici (Italia) Workers Solidarity Alliance (USA) Melbourne Anarchist Communist Group (Australia) Collectif Communiste Libertaire-Bienne (Svizzera)

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