„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
per giulio
martedì 18 febbraio 2014
14 febbraio 1984 – 14 febbraio 2014
Dopo 30 anni
dal taglio della scala mobile
ancora accordi “fatti per il nostro bene”
che ci rovinano!
Il 14 febbraio 1984 il Governo Craxi tagliava
la scala mobile, un meccanismo di difesa
automatica dei salari dall'aumento dei
prezzi. Cominciava allora quella caduta del
salario che oggi è diventata una frana verso
la povertà.
Allora i dirigenti sindacali della CISL della UIL e della minoranza socialista della CGIL sostennero a spada
tratta la decisione del governo spiegando che era a nostro vantaggio. Dicevano che tagliando la scala
mobile ci avremmo guadagnato, perché si sarebbe creato più spazio per il salario contrattato e alla fine le
paghe sarebbero stare più alte. Si è visto come è andata.
Il 10 gennaio 2014 la maggioranza del direttivo della CGIL assieme alla CISL e alla UIL ha sottoscritto con
Confindustria il Testo Unico sulla Rappresentanza che:
- afferma il principio incostituzionale che solo chi firma l'accordo ha i diritti contrattuali e può presentarsi
alle elezioni delle RSU;
- consente le deroghe generalizzate ai contratti nazionali, come oggi chiede Electrolux con il ricatto della
delocalizzazione;
- prescrive sanzioni, anche pecuniarie, per sindacati e delegati aziendali che contrastino gli accordi decisi a
maggioranza dai rappresentanti dei sindacati firmatari, anche se in deroga ai contratti e in azienda anche
senza il voto dei lavoratori.
Dopo 30 anni dal decreto Craxi ancora una volta si fa un accordo che se applicato cambierà brutalmente in
peggio le nostre vite e le nostre libertà. Il modello Fiat giustamente rifiutato dalla FIOM viene esteso a tutte
e tutti. E ancora una volta si spiega che ci stiamo guadagnando!
Siamo davvero stanchi di sentire discorsi di vertici sindacali che difendono e giustificano sempre allo stesso
modo scelte sbagliate e dannose. Avevano ragione coloro che dissero no a Craxi 30 anni fa, abbiamo
ragione oggi a dire no all'incostituzionale testo unico sulla rappresentanza.
Non possiamo certo aspettare altri 30 anni perché siano chiari a tutti i terribili danni dell'accordo del 10
gennaio.
LA CGIL RITIRI LA FIRMA ORA
14 febbraio 2014 Il sindacato è un 'altra cosa
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