„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
per giulio
martedì 26 novembre 2013
mercoledi 27 novembre assemblea comitato ex caserma saksa bene comune , treviso
L’ultima occupazione della Caserma Salsa è stata molto
istruttiva da molteplici punti di vista. L’ex Caserma è uno
spazio enorme, praticamente un quartiere a due passi dal
centro città. E’ un immobile pubblico, abbandonato da vent’anni,
un vero e proprio monumento ai fallimenti delle amministrazioni
leghiste.
Il cosiddetto “decreto del Fare” prevede che le amministrazioni
locali possano chiedere di acquisire i beni demaniali “in disuso”
facendone richiesta entro il prossimo 30 novembre.
Il 9 Novembre Ztl occupa la “Salsa” e avvia un bellissimo
percorso di pulizia, riuso e di apertura al quartiere che risponde
con grande partecipazione, oltrepassando quei cancelli, facendo
rivivere e riappropriandosi di uno spazio che è suo.
Proprio grazie ad un nuovo clima in città sembra farsi strada
una possibile via d’uscita per risolvere il problema degli spazi
sociali. Sono giorni di intense discussioni, in cui il collettivo
si rende anche disponibile a cessare l’occupazione (come già
fatto all’ex-Telecom in settembre) chiedendo garanzie riguardo
alle soluzioni predisposte e chiedendo anche che la “Salsa” sia
riconsegnata alla città ed al quartiere.
Ed invece, mentre Compiano si fregava decine di milioni di
Euro, mentre all’Aeroporto si sforava il numero dei voli previsti
per legge, mentre lo stesso Prefetto è abusivo nella sua sede,
improvvisamente l’urgenza di legalità spingeva Prefettura
e Questura a sgomberare la Salsa in 10 giorni. Ricordiamo che,
ad esempio, a Sant’Artemio l’occupazione dei migranti durò
circa 4 anni, finché non fu risolta grazie ad una trattativa
con l’ULSS (complici dell’illegalità?). Addirittura, secondo
un’emittente locale, Prefetto e Questore si permettevano
di accusare il Sindaco di essere “troppo permissivo”.
La mattina dello sgombero il percorso avviato è stato interrotto
dagli agenti di Polizia e, di nuovo, trasformato in un problema
di ordine pubblico.
A questo punto il collettivo si rende conto che la vera partita che
si stava giocando non era più soltanto quella dello spazio sociale
ma quella degli enormi interessi che si muovono intorno
all’Ex-caserma.
Infatti il Demanio, per non far apparire la Salsa “in disuso”,
si è inventato la proposta di trasferire i Vigili del Fuoco proprio
a Santa Maria del Rovere, una proposta assurda dal punto
di vista economico e logistico, ma che sembra fatta apposta
per interdirne il passaggio al Comune.
Ed ecco un’altra bella storia edificante di legalità:
I vigili del fuoco avevano una sede a sant’Antonino che adesso
è legalmente chiusa, murata, abbandonata da oltre 15 anni.
Si trasferiscono in un immobile costruito negli anni Ottanta
dall’Inpdap (soldi pubblici), poi passato al ministero dell’Interno
che, nel 2000, l’ha privatizzato vendendolo ad un gruppo
di costruttori. Legalmente il pubblico vende al privato e poi
gli deve pagare l’affitto (Ottocentomila euro annui, sempre soldi
pubblici). Ad un certo punto il Ministero non paga più l’affitto
(legalmente?) ed i poveri Pompieri rischiano lo sfratto.
Nel 2012 un esponente della RSU dei Vigili del fuoco dichiarava
alla stampa: “A prescindere dal fatto che stiamo parlando di un
edificio dismesso da anni, così com’è, la Salsa non è adeguabile
alle nostre esigenze. Serve un progetto di recupero ad hoc per
il quale servirebbero quanti: 8, 10 anni di tempo? E i costi, non
credo che si andrebbe sotto i 15 milioni di euro. Se non ci sono
i soldi per pagare l’affitto come si può pensare ad un intervento
di questa portata.” E poi ancora: “E’ impensabile far uscire in
sicurezza i nostri mezzi su quelle strade. Servirebbe una nuova
strada per un accesso diretto in Pontebbana“.
Allora, in questo tripudio di legalità, si è inserita l’occupazione
di Ztl che, di fatto, fungeva da “certificazione” che lo spazio era
“in disuso”, e per questo bisognava sgomberare prima del 30
novembre; per amore degli interessi o della legalità? E, guarda
caso, il “moroso” dei Vigili del Fuoco è proprio il Ministero
dell’Interno, cui fanno capo Prefetto e Questore… In Prefettura
si sono negati persino ad un semplice incontro facendo saltare
il percorso avviato, il famoso dialogo che sembrava finalmente
possibile, e che speriamo riprenda, nonostante tutto. Per questo
dovrebbero essere loro a dimettersi, per la gestione irresponsabile
di tutta questa vicenda e per il palese conflitto di interessi.
Adesso rimangono due grandi questioni aperte. La prima è quella
dello Spazio Sociale a Treviso, che siamo sicuri che si risolverà,
e che potrà essere benissimo individuato anche in altre zone della
città.
Ma l’altra questione, ancora più urgente, è che la Caserma Salsa
passi al Comune di Treviso affinchè con lo sforzo, la discussione,
le energie, la passione di tutti, possa diventare un laboratorio
cittadino di innovazione e partecipazione, insomma, un bene
comune.
QUESTA NON È UNA BATTAGLIA SOLO DI ZTL MA
DI TUTTA LA CITTÀ, E NON PERMETTEREMO CHE
LE STRANE MANOVRE ATTORNO ALLA “SALSA”
IMPEDISCANO QUESTO PROCESSO DI CAMBIAMENTO,
RICONSEGNANDO IL NOSTRO PATRIMONIO AL
DEGRADO ED ALL’ABBANDONO
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