„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
per giulio
mercoledì 13 novembre 2013
La montagna e il topolino - comunicato della Commissione Sindacale della FdCA
Sullo sciopero CGIL-CISL-UIL del 14 novembre
Semplice liquidare l'indizione di quattro ore di sciopero, in una
situazione come quella attuale, con poche righe di commento comprensivo
della dovuta dose di ironia e di roboanti accuse al perpetuarsi del
tradimento sindacale e in particolare di marca CGIL.
Semplice e corretto da un punto di vista di analisi ma servirebbe a ben
poco e non sposterebbe alcunchè.
Lo sciopero ben inteso non serve a nulla, è sbagliato nei tempi, nella
sua organizzazione ma soprattutto nei suoi contenuti, non è inserito in
un qualsivoglia progetto sindacale e quindi non avrà alcuna continuità
logica come, data la situazione, qualsiasi azione sindacale a maggior
ragione se di carattere generale
dovrebbe avere. Per di più, con la scusa di rincorrere, o nascondersi
dietro, una parvenza di unità sindacale ormai inesistente non solo pare
riguardare solo la legge di stabilità a fronte del dramma che vive un
numero sempre maggiore di proletari, ma azzoppa di fatto (basta pensare
alla mancata estensione all'intero turno per i dipendenti pubblici)
qualunque reale possibilità di partecipazione non solo simbolica di
delegati e funzionari.
Uno sciopero simbolico, quindi, nella più generosa delle
interpretazioni, contro una legge di stabilità che come al solito
insiste nel taglieggiare i soliti noti, i lavoratori dipendenti, nella
speranza che l'unico interlocutore di riferimento, il parlamento , si
impietosisca e ascolti i sindacati. La stessa squallida logica che ha
portato alla capitolazione nel capitolo precedente, dove abbiamo perso
senza battere ciglio le battaglie e sulle pensioni, sul mercato del
lavoro, art.18.
Eppure sappiamo che nonostante il disagio dei lavoratori e dei delegati
a questo sciopero e alle manifestazioni, parteciperanno decine di
migliaia di lavoratori e pensionati, disposti ad accontentarsi almeno di
questo, con cui avere a che fare per sostenere e costruire iniziative
che partano dai territori e si estendano a livello generale, che abbiano
come punti immediati il blocco dei licenziamenti, il finanziamento degli
ammortizzatori sociali estendendoli a tutti i lavoratori in difficoltà,
la battaglia contro la precarietà, la
riduzione del prelievo fiscale a carico dei lavoratori, i diritti
fondamentali (casa, salute, trasporti), i punti essenziali per impostare
immediatamente una battaglia condivisa e credibile.
Commissione Sindacale FdCA - 12/12/2013
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