L’11 giugno 2010, 24 lavoratori precari e disoccupati sono stati sgomberati e buttati in strada, senza un minimo di sostegno da parte dei servizi sociali, e adesso stanno resistendo accampati sul sagrato della Chiesa Votiva.
Viviamo in un momento in cui la crisi sta facendo esplodere l’emergenza casa con i lavoratori e le famiglie che non ce la fanno più a pagare mutui ed affitti, con gli sfratti in aumento e nessuna risposta, nessun intervento nessuna politica sulla casa.
L’unica risposta è quella di demandare il bisogno sociale alla polizia, agli ufficiali giudiziari, alle banche che ci pignorano la casa.
Intanto sappiamo che a Treviso ci sono migliaia di case vuote, molte case nuove invendute a causa della crisi, mentre migliaia di famiglie sono senza casa.
A Treviso i posti letto per le emergenze sono solo QUATTRO, ed il Comune di Treviso ha addirittura rinunciato ai soldi erogati pur di non creare posti di accoglienza all’ex caserma Salsa.In città ci sono almeno 250 case di proprietà del comune lasciate sfitte (di cui circa 90 solo in via Bianchini a Santa Bona), ma lasciano questo bene comune al degrado.
Ogni giorno, nel silenzio, ci sono persone che vengono sfrattate, che hanno la casa messa all’asta, che perdono il lavoro e chiedono aiuto per mangiare e per dormire.
E’ il momento di uscire dal silenzio e far sentire la nostra voce perché volere una casa non significa chiedere la carità: la casa è un diritto fondamentale per tutti.
Comitato per la casa – TrevisoVicolo Marco Polo 6 TrevisoTel e fax: 0422 403535; mail: invisibilitreviso@tin.it
„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
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