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lunedì 4 gennaio 2010

22 anni di autogestione (..e non basta!)

22 anni di autogestione (... e non basta !)

Il 30 maggio 1987 vengono occupati gli spazi inutilizzati dell'ex mercato ortofrutticolo di Udine in via Volturno, nasce così il Centro Sociale Autogestito.L'esperienza costituiva il punto di arrivo di una lunga e articolata elaborazione, sviluppatasi negli anni precedenti, sulla necessità di spazi sociali, dalla Bassa Friulana (da ricordare tra l'altro lo “storico” concerto punk a Torviscosa nel 1982), a Udine, ad altre parti del Friuli, e da una precedente occupazione dell'ex centro schermografico di via Colugna (1985).

“Con questa AZIONE DIRETTA volta all'apertura di nuovi SPAZI SOCIALI-ESPRESSIVI-CULTURALI-AUTOGESTITI in prima persona senza ingerenze da parte di partiti o associazioni preconfezionate, diamo vita ad uno spazio dove creare propri momenti di PRODUZIONE CULTURALE ANTAGONISTA, dove REALIZZARE UNA SOCIALITA' NON MERCIFICATA, dove L'UNITA' TRA DIVERSI SI ESPLICHI NELLA FORMA PIU' MATURA DELLA LIBERTA', dove CRESCERE INDIVIDUALMENTE, KOLLETTIVAMENTE ED IDEOLOGICAMENTE, RIFIUTANDO GHETTI URBANI, EROINA E DISGREGAZIONE SOCIALE” (volantino 30.5.87, firmato Gruppo per il centro sociale autogestito, Kollettivo Farcs).

Autogestione, confronto assembleare, sensibilità libertaria, musica autoprodotta, lotta alle droghe pesanti e occhio critico a quelle leggere, antimilitarismo, ecofemminismo, valorizzazione della lingua e della cultura locale, ecologia sociale, radicamento nelle lotte del territorio e nella difesa dell'ambiente sono sempre stati i cardini dell'azione del CSA.

Tralasciando l'elevatissimo numero di concerti, iniziative culturali, assemblee pubbliche su temi di attualità svolti in questi 22 anni, si possono ricordare (senza alcuna pretesa di completezza):

l L'apertura nel dicembre 1990 di un centro autogestito di prima accoglienza per immigrati in una delle due palazzine dell'ex mercato. Il centro viene violentemente sgomberato con un ingente spiegamento di polizia alle 4,45 del 20 dicembre 1991 per essere poi riaperto alcuni mesi dopo. Segue un attentato con bottiglie incendiarie nella notte del 20 luglio 1993, cui risponde una grande manifestazione antirazzista. Il centro di prima accoglienza ha funzionato fino al giugno 2006, costituendo praticamente l'unica esperienza fattiva in città, a fronte della politica parolaia delle istituzioni. Successivamente il CSA ha collaborato attivamente alla lotta contro l'istituzione del CPT di Gradisca.

l L'esperienza, nei primi anni '90, della rivista USMIS riviste par gnovis culturis furlanis e planetariis e dell'omonimo spazio culturale ed espositivo situato nella “cantina” sotto il centro di prima accoglienza, la solidarietà con gli altri spazi autogestiti (es. occupazione del CSA Farkadize nel 1994 a San Giorgio di Nogaro).

l L'attività femminista, dal 1992, del collettivo Dumbles – Feminis furlanis libertariis , l'impegno antimilitarista contro tutte le guerre (più o meno “umanitarie”) che si sono susseguite in questi anni ed il sostegno dato ad obiettori di coscienza totali, la trasmissione settimanale Zardins magnetics a Radio Onde furlane.

l L'impegno contro la costruzione del Palazzo della Regione (un vero e proprio ecomostro) nell'area dell'ex mercato ortofrutticolo. Purtroppo l'obiettivo non è stato conseguito, ma è solo grazie al CSA se le due palazzine (di grande interesse architettonico) si sono salvate dalle ruspe.

l La mobilitazione in tutte le battaglie ambientali sul territorio dalla Bassa Friulana alla Carnia, dalle Valli al Tagliamento, dalla lotta contro l'elettrosmog a quella recente contro la TAV (che ha avuto i suoi momenti di punta nelle grandi manifestazioni del 1 maggio 2006, 2007 e 2008 a Cervignano)

Alla fine di maggio 2006 i lavori per il Palazzo della Regione sono alle fasi conclusive e si avvicina il momento dello sgombero. A parole sia Regione che Comune che Prefettura riconoscono la necessità di dare una nuova sede al CSA, nei fatti si palleggiano le responsabilità col consueto gioco dello scaricabarile. È il Centro Sociale a risolvere il problema “trasferendosi” il 2 giugno nella palazzina di via Scalo Nuovo, di proprietà delle Ferrovie, abbandonata da anni. Sei camion di rifiuti vengono portati in discarica, cortile ed edificio vengono ripuliti e l'attività prosegue (sia pure in uno spazio decisamente più piccolo) .

Il passaggio alla nuova sede genera una denuncia per occupazione a carico di 36 persone (il processo è in corso).

Tra le attività che hanno avuto maggiore sviluppo nell'ultimo periodo bisogna ricordare le riuscite mobilitazioni studentesche contro la “riforma” Gelmini organizzate dal Movimento Studentesco e dal Collettivo Makhno e le iniziative antifasciste (non ultima la mobilitazione contro l'arrivo a Udine del negazionista Irving nel settembre 2009).

Il resto è cronaca di questi giorni: condanne penali a studenti per l'occupazione della scuola, “sequestro preventivo” del CSA effettuato dai carabinieri.... In totale 75 denunciati.

Ma la repressione non ferma la lotta....

Links utili:

http://www.ecologiasociale.org/

http://www.info-action.net/

http://zardinsmagnetics.noblogs.org/

http://csascalonuovo.noblogs.org/

http://studentiudine.org/

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