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lunedì 19 dicembre 2016

LAVORO: PIU’ VOUCHER E LICENZIAMENTI. IL JOBS ACT PRESENTA IL CONTO.

Finita la droga delle assunzioni a costo zero per le aziende del primo periodo del , quello che resta sono meno assunzioni, il boom dei e un aumento dei licenziamenti per cosiddetti motivi. A certificarlo è l’Osservatorio dei contratti dell’Inps, che nei primi 10 mesi dell’anno conferma la tendenza già emersa a novembre, a partire dalla crescita dei buoni da 10 euro, il cui uso massiccio gonfia i dati sull’occupazione. Da gennaio 2016 sono aumentati del 32,3%: ne sono stati venduti 121,5 milioni, mentre nello stesso periodo del 2015 la loro crescita, rispetto al 2014, era stata pari al 67,6%. I licenziamenti complessivi nei primi dieci mesi del 2016 sono stati 506.938 in crescita del 3,4% rispetto ai 490.039 dello stesso periodo del 2015 mentre registrano un boom i licenziamenti disciplinari, quelli resi possibili proprio dal Jobs Act passati da 47.728 a 60.817.
Per quanto invece riguarda i contratti a tempo indeterminato (comprese le trasformazioni) sono stati più di 1,3 milioni (1.370.320) quelli stipulati nel 2016, mentre le cessazioni, sempre di contratti a tempo indeterminato, sono state 1.308.680 con un saldo positivo di 61.640 unità. Un saldo che, però, è peggiore dell’89% rispetto a quello positivo di 588.039 contratti stabili dei primi dieci mesi 2015: un calo drastico determinato in particolare dalla riduzione degli incentivi per le assunzioni stabili, ossia dalla droga del primo periodo targato Jobs Act. E i numeri del 2016 sono peggiori anche rispetto a quelli di gennaio-ottobre 2014 (+101.255 stabili). Per i contratti in apprendistato si conferma il trend di crescita già rilevato, in un anno aumentano di 38.000 unità (+24,5%). Che si tratti però più che altro di contatti precari mascherati lo dimostra il contestuale calo, di ben il 7%, dei contratti stagionali. I contratti stagionali registrano una riduzione del 7,0%.
Questo scenario drammatico non sembra preoccupare troppo il ministro . Il titolare del dicastero del Lavoro ha detto che il governo è pronto a ‘rideterminare dal punto di vista normativo il confine dell’uso dei voucher’, anche senza spiegare come. Per ”Il Jobs Act è stata una buona legge”, una legge che ”ha fatto bene e fa bene al Paese. Quindi oggi io non vedo ragioni per cui dobbiamo intervenire su questo versante. I posti di lavoro li fanno le aziende che crescono, non il governo”.
Il commento di Luca, di Clash City Workers.
http://www.radiondadurto.org/2016/12/19/lavoro-piu-voucher-e-licenziamenti-il-jobs-act-presenta-il-conto/

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