Proprio contro le politiche che
alimentano, più che contribuire a risolvere, l’eurocrisi, è iniziato
oggi all’alba il primo dei due giorni di blocchi organizzati dai 3mila
manifestanti provenienti da tutto il continente e arrivati a Francoforte, cuore finanziario di Germania e d’Europa, che intendono protestare contro le politiche di austerity della Bce e della Troika nell’ambito della coalizione “Blockupy Frankurt”
Fin dall’alba, muovendo dal campeggio di Blockupy, le varie coalizioni internazionali hanno raggiunto il cuore di Francoforte. Partiti da diversi concentramenti, sono iniziati i blocchi. Impossibile per chi lavora alla BCE raggiungere gli uffici perchè nonostante l’intervento della polizia con idranti e spray al peperoncino, i manifestanti si sono spostati continuamente dando vita a sei differenti blocchi. Le proteste andranno avanti anche oggi e domani, con il corteo generale.
Anche l’anno scorso le mobilitazioni contro la Bce avevano portato in piazza numerosi manifestanti. La sensazione generale, però, è che quest’anno la mobilitazione e l’attenzione attorno alle proteste siano cresciute. Ad essere cambiato, in primis, è il contesto sociale e politico: se un anno fa le politiche di austerity, imposte a tutta Europa, erano un dogma indiscusso e indiscutibile, oggi le voci critiche non sono più isolate, anche nel cuore della Germania che si prepara ad andare al voto nel prossimo autunno per le politiche.
Più articolata anche la composizione di compagne e compagni. Decine di gruppi e organizzazioni, a partire dai movimenti autonomi che si ritrovano nel “blocco anticapitalista” fino a partiti più tradizionali come Die Linke, passando per il sindacato indipendente Ver.Di. e associazioni come Attac.
Se la massa critica di Blockupy è formata da realtà tedesche, a Francoforte sono presenti realtà da Spagna, Belgio, Olanda, Danimarca e Francia, oltre a circa duecento attivisti di ventotto Centri sociali italiani che si sono coalizzati per partecipare a Blockupy.
Fin dall’alba, muovendo dal campeggio di Blockupy, le varie coalizioni internazionali hanno raggiunto il cuore di Francoforte. Partiti da diversi concentramenti, sono iniziati i blocchi. Impossibile per chi lavora alla BCE raggiungere gli uffici perchè nonostante l’intervento della polizia con idranti e spray al peperoncino, i manifestanti si sono spostati continuamente dando vita a sei differenti blocchi. Le proteste andranno avanti anche oggi e domani, con il corteo generale.
Anche l’anno scorso le mobilitazioni contro la Bce avevano portato in piazza numerosi manifestanti. La sensazione generale, però, è che quest’anno la mobilitazione e l’attenzione attorno alle proteste siano cresciute. Ad essere cambiato, in primis, è il contesto sociale e politico: se un anno fa le politiche di austerity, imposte a tutta Europa, erano un dogma indiscusso e indiscutibile, oggi le voci critiche non sono più isolate, anche nel cuore della Germania che si prepara ad andare al voto nel prossimo autunno per le politiche.
Più articolata anche la composizione di compagne e compagni. Decine di gruppi e organizzazioni, a partire dai movimenti autonomi che si ritrovano nel “blocco anticapitalista” fino a partiti più tradizionali come Die Linke, passando per il sindacato indipendente Ver.Di. e associazioni come Attac.
Se la massa critica di Blockupy è formata da realtà tedesche, a Francoforte sono presenti realtà da Spagna, Belgio, Olanda, Danimarca e Francia, oltre a circa duecento attivisti di ventotto Centri sociali italiani che si sono coalizzati per partecipare a Blockupy.
ascolta
http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2013/05/elia-mim-blockupyfrankfurth.mp3
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