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venerdì 8 luglio 2011

Val di Susa con il sangue agli occhi

Val di Susa con il sangue agli occhi



Filo spinato, blindati, cellulari, perimetri escludenti, recinzioni, truppe di indifferenza: questo è lo “stato della repressione” che abbiamo visto in Val di Susa.


Disciplinati ordinano: c'è la crisi, devi pagarla; c'è lo sviluppo, devi inginocchiarti e se serve, devi anche perirne.


Nei giorni successivi allo sgombero della Maddelena del 27 giugno e della guerriglia seguente,


è complicato trovare le parole adatte per far conoscere la violenta aggressione che ha subito il movimento No Tav domenica 3 luglio,


per mano dell'esercito, di carabinieri, finanzieri e poliziotti.


Sentimenti di rabbia e preoccupazione si mischiano al pensiero della propria vita messa in gioco e ai compagni feriti e arrestati,


poco dopo aver subito atroci percosse e lanci di lacrimogeni, sparati ad altezza uomo.


Noi che eravamo presenti abbiamo il diritto di rendere pubblica la strategia di guerra messa in atto dal Potere,


per reprimere le forze sociali che vogliono riappropriarsi del proprio futuro.


Tutti apparteniamo a questa terra! Reclamiamo diritti e libertà! Ci siamo uniti al desiderio di decidere come vivere in comune e con quale ambiente circostante,


muovendoci nella valle alla ricerca, non del ghiaccio dello stato difeso dai servi in divisa,


ma nel fuoco della rivolta per accedere a quel senso comune libero ed uguale che tutto il movimento ha sprigionato in questa insorgente giornata di lotta.


La risposta è stata intrisa di lacrimogeni sparati ad altezza uomo, proiettili di gomma, lancio di ghiaccio da 30 metri di altezza sopra i manifestanti,


di cui tanti hanno sfiorato le nostre teste, tante hanno colpito in pancia, in viso e sulle gambe.


Le botte e i calci sui corpi dei feriti a terra dopo cariche non di contenimento, ma in stile mattanza cilena, sui quali hanno pisciato e minacciato di morte.


Ha ragione il ministro che dice di difende il popolo della Valle (???) Maroni, insieme a tutto il PD compatto alla ricerca del profitto facile:


ci sono stati tanti tentati omicidi domenica 3 luglio... Si,da parte delle forze dell'ordine.


Noi, valsusini e solidali, i comunardi della Valle, volevamo e fortissimamente vogliamo buttare giù le reti,


tutti i muri e quei dannati plotoni da omicidio chiamati sbirri in tenuta antisommossa.


Con il “sangue agli occhi” ci abbiamo provato ed abbiamo espugnato un parte di presidio


sorvegliato dal Potere che vuole sottomettere soggettività ribelli che non ci stanno a farsi rubare i propri sogni.


Saremo sempre contro il saccheggio dei beni comuni


e la decapitazione della volontà di ribellarsi ad una decisione presa sulle teste della popolazione valsusina.


Questa Terra è la terra di tutti!


Come diceva un cartello alle barricate per arrivare alla Maddalena, la paura non abita più qui. In nessuno!



Violento è chi arma i manganelli e spara su esseri umani lacrimogeni CS scaduti che provocano intossicazione e probabili malattie congenite future.



Libertà per la Val di Susa, libertà per tutte e tutti. Subito!



Sempre nella lotta – CSA Kavarna, Cremona

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