Asimmetrica, postmoderna, non convenzionale.... Questa sporca guerra non
sappiamo più come chiamarla. Continua a mietere vittime, quasi sempre civili,
come sempre più le guerre, dalla prima del secolo scorso in poi.
Uccide vittime simboliche, come la democrazia, i diritti, la libertà. Parole grosse,
ridotte a stracci dalla retorica di guerra. E vittime reali, donne, bambini, gente che
va al lavoro o a una festa. Le une e le altre difese dal lavoro di pochi.
Chi sceglie le vittime è un complice, chi non è con loro è contro di loro. E come tale
va colpito. Con le menzogne, con le pallottole, che importa? Va ridotto al silenzio,
come il movimento pacifista, preso per stanchezza ed impotenza da una guerra
interminabile e lontana dai riflettori, vietata agli sguardi, embedded, blindata. Va
infamato con accuse tanto grottesche da non temere il ridicolo.
Giù le mani da Emergency.
È una delle poche cose che non ci fa vergognare di vivere in questo paese.
Federazione dei Comunisti Anarchici
www.fdca.it
„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
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