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lunedì 12 ottobre 2020

David Graeber un pensatore anarchico contemporaneo : articoli raccolti dalla biblioteca Borghi

 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il 2 settembre 2020 è morto a Venezia, all'età di 59 anni, David Graeber. Con lui scompare prematuramente una delle menti più brillanti dell'anarchismo contemporaneo. Accademico 
e attivista politico, può essere considerato il più importante antropologo sociale della sua generazione, oltre che un punto di riferimento essenziale dei movimenti politici radicali negli Stati Uniti. 
Era nato a New York in una famiglia ebrea della working class. Anarchico fin dalla giovinezza, era  membro dell'IWW . Allievo e amico del grande antropologo Marshall Sahlins, insegnava alla London School of Economics a Londra. Negli Stati Uniti era stato uno degli animatori del movimento Occupy Wall Street (molti gli attibuiscono lo slogan "Noi siamo il 99 per cento"). Era un appassionato sostenitore della causa del Rojava. 

In un articolo dopo la sua morte, pubblicato nel sito della rivista «Gli Asini», Andrea Borella lo presenta nei seguenti termini:
"Era il più inventivo e autorevole pensatore anarchico del nostro tempo, potremmo dire una sorta di Paul Goodman dei nostri giorni, meno travagliato e poetico, più travolgente e vitale, ma con la stessa capacità di travalicare gli ambiti di appartenenza senza in alcun modo rinunciare alla propria radicalità. Era in grado di parlare a chiunque, con il medesimo tono schietto, da una cattedra universitaria o dentro a un megafono: si rivolgeva a tutti. Ha scritto molti libri, ed è stato introdotto in Italia da Elèuthera a partire dal 2006. Alcuni dei suoi ultimi testi hanno avuto una grande risonanza: Bullshit Jobs  [...], rapidamente diventato un classico, affrontava in modo assolutamente inusuale per la sinistra il tema del lavoro: inusuale perché scavalcava il tradizionale angolo visuale delle garanzie, dei diritti, dei contratti, ecc… per aggredire frontalmente la totale insensatezza di una enorme parte del lavoro nelle cosiddette società evolute. Il libro mostrava l’inutilità e assurdità strutturale – la controproduttività, avrebbe detto Illich – del lavoro nei settori più cruciali della società contemporanea, demolendo sia la presunta efficienza del mercato e delle corporations (tanto cara ai liberisti) che la supposta utilità della burocrazia statale e pubblica (altrettanto cara alla sinistra tradizionale). E lo faceva da una prospettiva «antropologica», mettendo al centro l’immenso sperpero di esistenze che questo ingranaggio implica, e chiamando a una ribellione. Ma, anche al di là della dimensione del lavoro, la critica della burocratizzazione del mondo è stata uno dei fulcri delle sue riflessioni: Burocrazia (Il Saggiatore, 2016; il titolo originale, The Utopia of Rules, era più efficace, e rimandava immediatamente all’insensatezza di pensare di poter regolare tutto) e Oltre il potere e la burocrazia (Elèuthera, 2013) rappresentano una delle rarissime proposte di presa di coscienza e opposizione all’accanimento burocratico e all’impazzimento normativo fatte a partire da un punto di vista egualitario, solidale e civico, una critica della burocrazia che a sinistra è ancora un tabù".

Per ricordare David Graeber e invitare a conoscere i suoi testi, nei giorni scorsi nel sito della Biblioteca Libertaria "Armando Borghi" è stata creata un'ampia sezione a lui dedicata. La sezione contiene una selezione piuttosto nutrita di articoli pubblicati in occasione della morte di Graeber (in lingua italiana, inglese e spagnola) e altri documenti di interesse che lo riguardano.

La sezione su Graeber si trova nella pagina "Pensiero libertario contemporaneo", che contiene anche testi riguardanti Murray Bookchin, Noam Chomsky, Colin Ward, Luce Fabbri, Andrea Papi, Salvo Vaccaro e altri. Il link diretto alla pagina è:   http://bibliotecaborghi.org/wp/index.php/pensiero-libertario/

Riporto qui di seguito, per comodità, l'elenco dei contenuti presenti attualmente nella sezione su David Graeber. Cliccando sui titoli dei testi si può accedere direttamente ai contenuti.
 
Gianpiero Landi


Ricordando David Graeber (selezione di articoli pubblicati in occasione della sua morte) 

Sian ChainDavid Graeber, anthropologist and author of Bullshit Jobs, dies aged 59«The Guardian», 03/09/2020  (in inglese)
Viola StefanelloMorto a 59 David Graeber, l’antropologo anarchico statunitense che ispirò Occupy Wall Street«La Repubblica», 04/09/2020
Alberto PrunettiDavid Graeber, la verità ai margini dei movimenti«Il Manifesto», 05/09/2020
Astra Taylor [et al.]David Graeber, 1961-2020«The New York Review of Books», 05/09/2020 (in inglese)
Giacomo BorellaIn ricordo di David Graeber«Gli Asini», 07/09/2020
Benjamin BalthaserDavid Graeber, in memoria di un ebreo-non-ebreo«Jacobin Italia», 07/09/2020
Veronica BarassiDavid Graeber e le Possibilità Umane«Le Parole e le Cose.it», 08/09/2020
Viola VertigoPer David Graeber: chi ha compagn* non muore mai«Dinamopress», 08/09/2020
Lorenzo VelottiDavid non ci vorrebbe Graeberiani«Gli Asini», 10/09/2020
Flavio Figliuolo ed Enrico VocciaSiamo sempre il 99% ma uno ci manca«Umanità Nova», 13/09/2020
Simone CerulliLo sguardo sul mondo di David Graeber«Dinamopress», 13/09/2020
Enzo RossiOccupy the Future. In memoria di David Graeber«Le Parole e le Cose.it», 14/09/2020
Enzo RossiDavid Graeber, antropologo del futuro«Jacobin Italia», 15/09/2020
Octavio AlberolaDavid Graeber y el anarquismo«Dominio Público», 19/09/2020 (in castigliano)

Altri documenti:

► Enrico Voccia, Testi per capire il presente: 1 – David Graeber, Debito, «Umanità Nova»,  a. 100, n. 23, 28/06/2020.

► Enrico Voccia, Testi per capire il presente: 4 – David Graeber, Bullshit Jobs, «Umanità Nova», a. 100, n. 27, 20/09/2020.

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