presentazione del libro "culture e poteri un approccio antropologico" di Stefano Boni elèuthera editrice ne discutiamo con l’autore e con Giampietro Berti (Nico) docente Università di Padova
introduce
Elis FraccaroLaboratorio Libertario
sabato 10 dicembre 2011
ore 17,30
Ateneo degli Imperfetti
Via Bottenigo 209 / Marghera VE
In questo saggio Stefano Boni esplora i rapporti tra culture (ovvero forme standardizzate di condotta e pensiero), antropologie (ovvero discorsi sull’umanità) e poteri.
Il potere in una sua prima accezione esprime la facoltà del fare. Nella gamma di possibilità del fare, rientra il far fare.
In senso stretto, un agente sociale ha potere su un altro o su altri quando è in grado di assicurarsi la loro obbedienza limitandone la libertà. Ma anche ogni circuito culturale esercita una qualche forma di controllo su ambiti che si ritiene interessino la comunità, e in particolare sui processi comunicativi, organizzativi e deliberativi. Le procedure decisionali che determinano l’estensione di tali ambiti, i loro contenuti e le forme di sanzione ritenute appropriate per salvaguardarne le caratteristiche, possono essere considerati espressioni di potere?
A questa e a molte altre domande risponde questo interessante testo di Boni che con il suo sguardo antropologico ci conduce attraverso tutti i passaggi essenziali, dalle culture egualitarie all’accentramento di potere dei moderni stati nazionali.
„La parola comunismo fin dai più antichi tempi significanon un metodo di lotta, e ancor meno uno speciale mododi ragionare, ma un sistema di completa e radicaleriorganizzazione sociale sulla base della comunione deibeni, del godimento in comune dei frutti del comunelavoro da parte dei componenti di una società umana,senza che alcuno possa appropriarsi del capitale socialeper suo esclusivo interesse con esclusione o danno dialtri.“ Luigi Fabbri
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